Un buon punto in ottica salvezza

No, non sono impazzito. Certo, è una provocazione, ma con questo atteggiamento è davvero il massimo ottenibile. Il pareggio di ieri, sebbene il Chievo abbia ottenuto il gol da un carambola che ha liberato Hetemaj al tiro (della domenica), non può essere imputato solo alla sfortuna. È un concentrato di paura e ignoranza, con cinque bianconeri a indietreggiare lasciando libero Hetemaj che trova il tiro della carriera, uno stupendo esterno collo. La Juventus vista oggi è un cantiere ancora aperto, ma di quelli dove i lavori non sono ancora iniziati. La partita ha evidenziato alcuni aspetti che, sebbene fossero ben ipotizzabili a inizio campionato, adesso sono terribilmente veri.
Il centrocampo si è indebolito. E di molto. Le partenze di Vidal e Pirlo sono state un brutto colpo e, sebbene quella di Pirlo fosse preventivabile e quella di Vidal (forse) no, bisognava darsi da fare subito. Il bresciano in mezzo al campo dettava i ritmi di gioco e, anche quando veniva marcato a uomo, attirava su di sé le attenzioni avversarie. Vidal invece era l'uomo in più, quello che correva per due e che effettuava un eccellente filtro a centrocampo. Sturaro non è il sostituto naturale, ma potrebbe fare molto bene, ad esempio, in coppia con Lemina (o con un Pogba con spirito di sacrificio) in un eventuale 4-2-3-1, a fare da diga davanti alla difesa. In questo settore le colpe di Marotta sono limitate: è vero, ha fallito a comprare il trequartista, ma Allegri si sta intestardendo a volerlo trovare, e con il suo amato 4-3-1-2, che questa squadra per ora non ha nelle sue corde. Il gioco centrale era possibile quando avevi le imbeccate di Pirlo, il filtro di Vidal e l'esplosività di Tevez. Mancando questi, bisogna cambiare passo. Anche la scelta di optare sempre per un  centrocampo "dispari" (a 3 o a 5) mi sembra un inutile intestardimento: non c'è più Pirlo, e ci sono moduli che non contemplano la figura del regista.
È vero che finora nemmeno l'attacco ha brillato, ad esclusione di Morata. Dybala manca ancora della giusta personalità, mentre Mandzukic sembra la brutta copia di se stesso. Ma cosa fare allora? Beh la risposta arriva dagli ultimi 20 minuti delle ultime due partite. Sia a Roma sia qui, le cose sono nettamente migliorate quando Allegri ha optato per un gioco più attivo sulle fasce. L'inserimento di Cuadrado, in entrambi i casi, ha dato molta più vivacità alla manovra juventina. Contro il Chievo poi, l'azione combinata di Alex Sandro e Cuadrado ha messo in crisi i clivensi. Il brasiliano per lo meno è la nota felice della serata: 25 milioni, e li vale tutti. Corre, difende, dribla e crossa bene.
Perché allora intestardirsi con un gioco per vie centrali, quando i giocatori acquistati sarebbero perfetti per un 4-2-3-1 o un 4-3-3? Dalla scelta di Padoin regista pur di salvare il 3-5-2 a quella di Pereyra sacrificato tra i tre di centrocampo (ruolo che non gli si addice molto), l'impressione è che Allegri non ci stia capendo nulla. O, peggio ancora, che sia passato a una fase di integralismo acuta: il modulo, c'è solo il modulo, nient'altro che il modulo. E questo sarebbe ben peggio.
Storicamente, il livornese ha sempre amato il gioco per vie centrali, e il suo Milan ne era un esempio lampante. Ma il vero allenatore è capace di adattarsi ai giocatori che ha, e non di adattare questi al suo gioco. Come Lippi...
Lo so, non si dovrebbe mai scomodare il passato, ma Allegri è chiamato a una prova di carattere importante: perché tra 3 giorni si va a Manchester, contro la prima in classifica della Premier League. E la squadra vista oggi in campo, soprattutto come mentalità, non ne uscirebbe viva. E anche su quest'ultimo aspetto dovrà lavorare il tecnico: sostituire una leadership pesante come quella di Tevez o di Pirlo non è facile, ma abbiamo le persone giuste. Se però lo spogliatoio non verrà gestito al meglio e le paure allontanate al più presto, nemmeno con il più perfetto dei moduli si potrà raggiungere il potenziale massimo.
La rifondazione ha solo oscurato le vere possibilità di questi giocatori, e la palla ora, dopo il mercato, passa all'allenatore. Alla Juve i fallimenti non sono tollerati, mister, non serve che glielo ricordiamo, vero?