CARTELLINO ROSSO - La Juve e gli arbitri marziani

Cartellino rossoQuesta settimana il “cartellino rosso” lo meriterebbe a buon diritto la Juve: la "Vecchia Signora" si è vergognata di lamentarsi dell’errore tecnico di Rocchi a Genova! Forse pensava di giocarsi ancora lo scudetto nella sfida diretta con l’Inter e invece il buon Ranieri si è accontentato dell’orgoglio bianconero! Orgoglio raggiunto dal Milan al secondo posto in classifica!
Ma tralasciando che la supersfida poteva addirittura essere sospesa per i cori razzisti, sarebbe ora che qualcuno insegnasse a Balotelli che un calciatore può anche essere educato. In fondo se tutti dessimo meno importanza allo "Special one", ne guadagnerebbero i commenti sul calcio vero.
Sugli ineffabili Rocchi e Dondarini si è espresso il vice presidente del Lecce, sostenendo che le loro problematiche giudiziarie contrastano con le designazioni in partite del Lecce, società che si è costituita parte civile nel processo su Calciopoli!
Ma tutta questa vicenda è contraddittoria, è risaputo, e forse un giorno sapremo anche la verità... come mai qualcuno continua a fischiettare e qualcun altro è stato fatto passare per il Bin Laden del calcio italiano?

Intanto possiamo sottolineare l’ennesima discutibile interpretazione sul fallo di mano, questa volta ad opera di Bergonzi, a favore dell’Udinese e contro la Fiorentina; a proposito, a livello regolamentare, se il fallo di mano interrompe un’azione di gioco efficace, è passibile di ammonizione, ammonizione ovviamente non comminata da Bergonzi, forse perché sarebbe stata la seconda per il calciatore colpevole. Errori e mancanza di personalità quindi!

Non è da meno l’invenzione di Mazzoleni, il quale, trovandosi a distanza di un paio di metri, vede un fallo in area di rigore a vantaggio della Roma contro il Lecce, il cui dirigente Moroni a ragione si lamenta, in una partita che poteva rappresentare la sorpresa della domenica.

Sarebbe banale una tipica riflessione sulla sudditanza psicologica. Banale perché superata dalla considerazione che l’attuale classe arbitrale è dotata di una tale insufficienza tecnica che il nuovo presidente Nicchi ha ben pensato di camuffare con un’operazione simpatia in varie apparizioni televisive!

Caro Presidente AIA, va benissimo comunicare col mondo esterno, visto che in tutti questi anni gli arbitri forse hanno vissuto su Marte, ma cominciamo a creare dirigenti tecnicamente all’altezza, capaci di formare arbitri ai vari livelli e non semplicemente legati a criteri geopolitici!

Mi creda, se ne sente la necessità in tutti i campionati!