Raffiche (gratis).

Dal mio blog: www.venti9.it

Cobolli Gigli Siccome non sono abbastanza ricco da potermi permettere il titolo di Juventus Member (figurarsi quello di Special Member, che presumo comprenda anche la marmitta truccata e la sella con le frange tipo Geronimo), ho dovuto accontentarmi di sbirciare furtivamente il sito internet bianconero nei suoi contenuti "base".

Li avevo ingiustamente considerati classisti, credendo che le perle più preziose rimanessero nascoste nel caveau riservato ai soci dell'iniziativa neo-smiles - i Members a pagamento, appunto - creata dalle nuove menti del marketing post Romy Gay.

Mi sbagliavo, infatti nella pagina visibile a tutti con le dichiarazioni post-partita di ieri sera, ho potuto abbeverarmi dal bottiglione delle celebri frasi all'uranio impoverito del presidentissimo Cobolli Gigli (foto).

1. Senza ritegno: “Oggi abbiamo dimostrato che questa è una grande squadra, anche solo pensando dove eravamo l’anno scorso".

Certo, mimo, anche perché se penso a dove eravamo non l'anno scorso ma due anni fa, dopo aver visto per qualche istante questa grande squadra, mi viene voglia di rincorrerti con in mano il remo del canotto di Goldrake che dev'essere giù in garage da qualche parte.

2. Il segreto: "Sono molto soddisfatto e se continuiamo così, centreremo l’obiettivo che ci siamo prefissi".

Quarti? Terzi? Secondi? Primi? Dolce, frutta e caffè? Se non è troppo disturbo, prima di maggio facci sapere qual'è, di preciso, questo obiettivo che ci (vi) siete dati.

3. L'attestato di stima: "Il segnale più bello? Il mister che ha di nuovo imbroccato la partita e i cambi".

Ha di nuovo imbroccato? Come dire: anche 'sta volta è andata?
Mister, va bene l'aplomb molto english, ma una telefonata gliela faccia al presidente: gli spieghi che imbroccare i cambi è una della materie che si studiano a Coverciano, e farebbe parte del lavoro di allenatore studiare la partita e la forma dei propri giocatori, per "imbroccare" le scelte della domenica.

4. L'incoscienza del principiante: "Arriviamo davvero carichi all’appuntamento di sabato contro il Milan”.

Non ho dubbi. Il problema, per noi, è che non arrivino davvero carichi anche loro.
 

Highlinter: l'immortale.

 
V.RossiDopo il secondo anno consecutivo passato a vedere vincere gli altri, l'interista (nella foto, in sella alla moto di Giovinco) ha un sussulto di orgoglio e sfodera il contropiede (o ripartenza, per i fans nostalgici del teleimbonitore Arrigo Sacchi).
Ha mandato a dire ai gufi che gli augurano di smettere con le corse, che non ci pensa proprio. Ancora qualche anno al top con le moto - ha promesso - e quando smetterà avrà ancora tanti anni davanti con le macchine.
Perché no, mai porre limiti alla provvidenza. Visto che l'interista compirà solo 29 anni il prossimo febbraio, io aggiungerei alla lista dei progetti futuri ancora qualcosina. Dopo i tanti anni con le macchine, se fossi in lui mi regalerei anche cinque o sei stagioni di motocross, una decina di campionati mondiali di corse con i TIR, quattro campionati italiani di deltaplano a motore, un paio di campionati americani di dragster, almeno tre olimpiadi invernali con lo slittino, sei stagioni di formula 1 in motoscafo, un tentativo con la corsa nei sacchi e, sempre che non avanzi ancora tanto tempo per nuove e stimolanti avventure, chiuderei la carriera giocandomi il jolly nella prova finale di corsa saponata in costume da papera gigante ai Giochi senza frontiere di Vipiteno 2049.
E' rimasto un interista vero, Valentino Rossi. Come un Billy the Kid qualunque, estrae l'arma del pianto lamentoso con la velocità di un serpente a sonagli e rimbrotta chiunque osi criticarlo o mettere in dubbio l'integrità del suo talento.
Come faceva il suo nemico Max Biaggi, ha dimenticato gli anni in cui correva con una Honda atomica lasciando agli altri le briciole delle briciole. Oggi che le cose hanno preso una piega scomoda, non si diverte più. La Ducati va troppo forte, la Yamaha va troppo piano, la gomma è troppo gomma, le curve sono troppo curve.
Non si è accorto che il mondo è cambiato, che ora siamo nella seconda repubblica dello sport. Guardi il suo presidente e padrone esaurito degli esauriti: lui, non piange più. Anche se vince 2-1 segnando un gol irregolare, le moviole spulciano il corner non-corner che ha dato origine al gol del vantaggio bianconero in Juve-Palermo (risultato finale 5-0, tiri in porta del Palermo: uno. Quando si dice una partita in bilico fino all'ultimo).
Da quanto tempo non sente un interista lamentarsi? Si allinei al nuovo vento di pulizia e si goda la vita, erede designato di Highlander. Era partito così bene, in fondo: il padrone degli esauriti falsifica i bilanci? E allora io non pago le tasse, perché noi interisti di amministrazione ce ne intendiamo.

Si tratta solo di continuare sulla stessa strada, anche perché nessuno le chiederà mai conto di nulla. L'importante, qui da noi, è non usare il telefono.