Facciamo un po' d'Ordine

tvVolti abbronzati, maniglie dell’amore che spuntano da giacche eleganti, ragazze svampite in vesti succinte, ecco ci siamo: riaprono i salotti buoni del calcio parlato.
Salotti perché, come vecchie comari che si ritrovano all’ora del tè per sparlare del vicino di casa, così i nostri esperti pallonari si riuniscono ogni domenica, al termine delle partite, per sentenziare su errori di arbitri, calciatori, allenatori, dirigenti, quando la maggior parte di loro, al massimo, vanta un gettone di presenza nella finale del torneo scapoli contro ammogliati.

E come il campionato di calcio è conteso tra tre pretendenti, Juve, Inter e Milan, così il weekend televisivo vede schierate tre contendenti: Sky, Mediaset e Rai, con le tv private a fare da sparring partner, tutte protese a primeggiare nella speciale gara di “a chi la spara più grossa”!
E se la prima giornata, proprio perché è la prima, è stata pervasa da un insolito buonismo, vedrete che, con l’avanzare della stagione calcistica, gli animi si inaspriranno proprio come accade alle comari inacidite dal tempo.

Ma partiamo dall’inizio, dalla telecronaca di Juve-Chievo andata in onda su Sky.
Ad inizio ripresa, a centrocampo, c’è un’azione dubbia di Poulsen su Pinzi: dalle immagini, riprese sufficientemente da lontano da non chiarire nulla, sembrerebbe fallo dello juventino. Apriti cielo! Dieci minuti di telecronaca sulla necessità del secondo giallo per il danese, con conseguente espulsione!
Finito questo periodo di purgatorio, finalmente, il regista, con puntuale ritardo, scova un replay molto ravvicinato che mostra come “il fallo non sia così netto, anzi, sembrerebbe che Pinzi si liberi di Poulsen aiutandosi con un braccio, probabilmente ha fatto bene l’arbitro a far continuare”, sentenzia Marchegiani, “ah sì”, replica il compagno di telecronaca sorvolando abilmente.
Tutto chiarito? Nemmeno per sogno… ed ecco ricomparire, nei salotti buoni della domenica, l’immagine incomprensibile ripresa dalla telecamera posta a 200 km dal terreno di gioco, e tutti di nuovo lì a condannare il danese! E meno male che questo strazio della moviola dovrebbe servire per chiarire quanto avvenuto in campo!

Poi arriva il momento di commentare il presunto fallo in area bianconera su Pellissier. E mentre in Rai va in scena il solito siparietto Collovati-Tombolini su rigore-non rigore, in Mediaset sale in cattedra l’esperto Matteo Dotto, già dal nome tutto un programma! Infatti, per la serie 'a me non sfugge nulla', inizia la sua lezione con il solito tono perentorio che suona più o meno così: “Come potete vedere dalle immagini, è rigore! L’unghia, del dito mignolo, della mano sinistra, dello juventino De Ceglie, infatti, tocca in maniera decisiva il giocatore del Chievo facendolo franare a terra, impedendogli così di insaccare la palla in rete”.
Bravo! Complimentoni!
Eh, lui sì che deve aver passato l’azione sotto la lente d’ingrandimento! Niente sfugge all’occhio vigile dell’amico Dotto, di nome e di fatto! Peccato non si sia accorto della scritta a caratteri cubitali che campeggia sulla schiena del giocatore juventino: 21, Grygera!

Ma non finisce qui! Tanto per utilizzare uno slogan televisivo.
Non sia mai che qualcuno accusi Mediaset di antijuventinità!
Qui ci vuole l’opinione di un esperto, una persona super partes in grado di suffragare o meno il giudizio di Dotto; qualcuno che dimostri che Controcampo è una voce libera e indipendente, e che non ha nessuna remora di parlare pro o contro i bianconeri.
Qui si fa cronaca vera, mica chiacchiere infondate, quindi… quindi Alberto Brandi prende in mano la situazione e, portandosi la mano sul mento, in un gesto tipico di quel simpaticone del suo predecessore Piccinini, esclama: “Uhm… ma sarà davvero rigore contro la Juve? Vediamo cosa ne pensa… Paolo Di Canio!”, ed il noto tifoso bianconero: “Rigore netto!”.
Ma va?

Ma il meglio della giornata, i nostri esperti di pallone lo hanno mostrato nel commentare il gol annullato ad Hamsik in Palermo-Napoli.
Parte Tombolini.
Anni, anni ed anni da giacchetta nera, chi meglio di lui conosce il regolamento?
Vediamolo in azione: “Cross in area palermitana, Campagnaro del Napoli è in fuorigioco, il pallone arriva ad Hamsik che segna, ma l’arbitro annulla. Giusto così, perchè la posizione di Campagnaro è di fuorigioco attivo, dalle immagini si vede chiaramente che va a franare contro un giocatore del Palermo, impedendogli di saltare”.
Silenzio in studio e De Luca, il conduttore, decreta l’assoluzione completa da parte della giuria.
Oh, finalmente! Tutti d’accordo, il gol andava annullato!
Ora sì che possiamo andare a dormire tranquilli, a meno che… a meno che non ci venga in mente la brillante idea di fare zapping per dare un’occhiatina a quello che ne pensano in Mediaset!
Ecco, non appena si cambia canale, appare il faccione di Brandi che sentenzia:“Bisogna stabilire se la posizione di Campagnaro è di fuorigioco attivo o passivo!”.
Facile! Lo ha appena detto 2 minuti fa Tombolini sulla Rai!
Difatti “…Come si vede chiaramente dalle immagini, è fuorigioco passivo perché Campagnaro non incide sull’azione, il palermitano Kjaer cade da solo in area!” chiosa l’esperto Dotto.
E tutti d’accordo nel decretare che il gol era regolare!
Ma come ?! Ma se 5 minuti prima le immagini dimostravano che era stato spinto!
Siamo sicuri che stiamo parlando della stessa partita?
E meno male che, per dirla alla Biscardi, “Gi vuole la moviola in cambo”, sì basta che non la facciamo commentare a Dotto e Tombolini, altrimenti sai che caos!

Ed ora la chicca della serata.
Stranamente, cosa rarissima negli studi televisivi, è ospite a Controcampo un ex interista, Cauet.
Durante la serata, chiamato in causa sulla polemica Mourinho-Lippi, risponde così: “L’Inter non deve avere paura di nessuno, sono gli altri che devono avere paura! L’inter è da 4 anni consecutivi che vince sempre!”.
Voce fuori campo di Franco Ordine, altro ospite in studio: “Sono 3 gli anni, non 4!”, e Cauet: “3 o 4 che differenza c’è?”.
C’è differenza eccome!
Perché, se la moviola non è una scienza esatta, la matematica sì!
L’Inter potrà vincere tutti gli scudetti che vuole, ma nella sua storia rimarrà sempre il neo di quell’anno in cui, pur non vincendo mai, si è aggiudicata un titolo: ecco la differenza!