Una serata da Premium

calciotvMetti una sera davanti alla tv in compagnia di Lazio-Juve.
Metti di essere costretto ad assistere alla telecronaca di Piccinini, con il supporto di Castagner.
Metti di aver ingurgitato un bel bibitone di camomilla, corretta con il Malox.
Mescola bene tutti questi ingredienti, et voilà il divertimento è assicurato.

Ironia della sorte, la gara si apre con la terna arbitrale che mostra fiera la maglia promovente la lodevole iniziativa di istituire corsi arbitrali in diverse città italiane; un modo per divulgare il verbo calcistico e, in particolare, quello regolamentare nel nostro paese.
Ma ce ne sarà davvero bisogno?
Possibile che, dopo anni ed anni di cultura pallonara, c’è ancora qualcuno che non conosce il regolamento?
Ebbene sì, le vie della tv nostrana sono infinite, così accade che riesca sempre ad oltrepassare i confini della nostra immaginazione: uno show nello show.
In settimana abbiamo assistito alla scomparsa del re delle gaffes, niente paura! In Mediaset hanno già un candidato per sostituirlo.
Fischio d’inizio e minuto di silenzio: tutti i giocatori si stringono a centrocampo, i biancocelesti portano al braccio una fascia nera in segno di lutto, tutto l’Olimpico applaude. Piccinini commenta commosso: “…in settimana è scomparsa un po' di gente che ha fatto la storia della Lazio”.
Come un “po' di gente”? Ma vogliamo ricordare almeno i nomi?
E meno male che è lì come inviato per essere nel cuore della notizia!

Vabbè andiamo avanti.
Intervento di Marchisio che ruba palla ad un avversario, “…entrata aggressiva di Marchisio.”.
Come aggressiva? Detto così, ti aspetti di vedere un tipo tarchiato, con il corpo tatuato in ogni dove e fallosissimo: un Materazzi, in pratica, ma un po’ più tecnico. Poi ti trovi davanti il classico ragazzo tranquillo, che difficilmente si macchierebbe di falli cattivi al limite del regolamento. Insomma, secondo Er Piccì, Claudio è una specie di serial killer di centrocampo, dato che, per tutta la partita, gli accosta l’aggettivo “aggressivo”!

Ma vediamo come se la cava il nostro eroe con il fuorigioco.
Siamo nei primissimi minuti della partita, c’è un’azione in area laziale e viene fischiato un fuorigioco ad Amauri che protesta; Piccinini: “Azione dubbia, dobbiamo rivedere le immagini... ”.
Oh, finalmente! Rivediamo le immagini!
Eccole che arrivano! Eh sì, sembra proprio che la posizione del brasiliano sia regolare ed infatti “…il dubbio rimane!”. Ma come?!
Ma la legge è uguale per tutti, quindi, quando nel secondo tempo, con la Juve in vantaggio, c’è un’azione fotocopia in area bianconera, con fuorigioco segnalato stavolta ai biancocelesti, Piccinini commenta lapidario:“Fuorigioco inesistente! ”.
Quanta sicurezza a maglie invertite!

E che dire dei suoi giudizi super partes nello stabilire il fallo di fondo...
Azione in area Juve: un giocatore della Lazio recupera palla ed effettua un cross, il pallone sembra varcare la linea di fondo, il replay sembra confermare questa sensazione, ma il guardalinee non segnala. Piccinini: “La palla non ha varcato la linea interamente.”.
Pochi minuti dopo, stessa azione, però in area biancoceleste; Piccinini sentenzia: “Il pallone è chiaramente uscito!”.

Ma il bello deve ancora venire: azione confusa in area juventina, Mauri mette la palla in rete. L’arbitro non convalida.
Chissà cosa sarà mai accaduto? E’ davvero un “giallo”, come lo definisce Piccinini.
Ma niente paura perché, nell’intervallo, sale in cattedra l’ispettore Pistocchi che ci spiega la sua personalissima ricostruzione dell’azione incriminata:“…Legrottaglie è dietro il giocatore della Lazio…bla bla…cade da solo…il gol è regolare! ”.
Uhm, mi ha quasi convinto!
Ma, che succede? Erroneamente la regia, mentre Mondonico giura e spergiura sulla regolarità dell’azione, manda in onda delle immagini (stranamente non mostrate prima) in cui si vede chiaramente l’arbitro fischiare prima che il giocatore della Lazio effettui il tiro decisivo!
Chi conosce il regolamento (ma chi lo conosce?) sa che non si può neppure parlare di gol annullato, anzi chi calcia il pallone, successivamente alla sospensione del gioco, è passibile perfino di un’ammonizione.
Ma volete che in Mediaset non se ne accorgano? Sicuramente smentiranno nel secondo tempo.
Infatti al 47' della ripresa… l’arbitro fischia un fallo in area bianconera: ma Matuzalem, nonostante il gioco sia fermo, tenta un tiro in porta; Piccinini ironizza:“Per fortuna dell’arbitro non è finito in rete!”.
Come!? Per fortuna?!
Ma allora perché non tentare di segnare durante una sostituzione? O magari mentre l’avversario è a terra a contorcersi dal dolore in attesa dell’arrivo della barella?

Basta ingiurie antijuventine!
A fine partita, meglio rifugiarsi tra le braccia della cara mamma Rai, dove lavora gente, qualificata e competente, pagata con i soldi dei contribuenti.
Ma che succede?
Durante le interviste del dopo-gara, una scatenata ultrà della Lazio prende in mano il microfono e comincia a spergiurare sulla professionalità dell’arbitro, mettendone in dubbio perfino la buonafede!
Adesso arriverà qualcuno a fermarla!
Ma che! E’ Francesca Sanipoli! Una tifosa sfegatata che finge di fare la giornalista! Senza gran successo per dire la verita!
Così quando Lotito inizia con la frase di rito: “Una partita di calcio si può vincere, si può perdere…”, lei lo incalza: “C’è molto da discutere sul gol annullato a Mauri, con quel gol sarebbe stata un’altra partita.”.
E quando il presidente della Lazio parla di: “Un 50% di fattore imponderabile”, lei insiste:“Sì, ma in questo 50%, quanto c’entra l’arbitro?
Che stile! Che professionalità!
Mi piacerebbe chiederle: in questa velata acredine, in quale percentuale incide il colore della maglia della squadra che ha ottenuto i presunti favori arbitrali?
Ma in Rai non sono affatto prevenuti o antijuventini, così, nell’edizione del Tg2 del lunedì sera, va in onda il solito servizio, oggettivo ed imparziale, firmato dalla premiata ditta della redazione sportiva.
Un susseguirsi di ovvietà e frasi fatte che iniziano con espressioni del tipo “La reputazione degli arbitri dopo Calciopoli…” e terminano con un “L’arbitro inventa un fallo, in fondo è meglio non rischiare con un giocatore bianconero a terra!”.
Il senso di questa affermazione, che suona in realtà più come un’accusa, non è affatto velato.
Se magari, l’autore del servizio volesse chiarirci cosa rischia un arbitro se non fischia un fallo con un giocatore juventino a terra, gliene saremmo infinitamente grati!

L’invito è sempre lo stesso: se qualcuno sa qualcosa, la dica apertamente! Basta celarsi dietro frasi sibilline. Parli senza indugio!
Perché l’impressione, vista da fuori, è davvero fastidiosa: un gruppo di tifosi, insoddisfatti, che sforna servizi di basso profilo, come nel più comune giornaletto di terza categoria; più attenti alla notizia fantasiosa che fa scalpore che al racconto della cruda realtà dei fatti.