Parole d'ordine: coerenza!

telecameraChi pensava che, dopo la batosta di Palermo, la sosta del campionato, per le qualificazioni mondiali della nazionale, giungesse giustappunto per depurarci dai malumori bianconeri, si è dovuto purtroppo ricredere.

La tranquillità, infatti, va in letargo già giovedì 8, quando scoppia il caso Cannavaro, novello Asterix, che, grazie all’assunzione di una pozione magica, a base di puntura d’ape e cortisone, si trasforma, da uomo qualunque, a campione imbattibile!
Eh, lo sappiamo tutti che il buon Fabio è recidivo!
Infatti, come ci ricorda la mirabolante redazione sportiva di Rai 2 (quelli del “non fischiare con un bianconero a terra potrebbe essere pericoloso” riferito alla partita con la Lazio), qualche tempo fa, il difensore si fece riprendere negli spogliatoi “mentre veniva sottoposto ad una flebo di sostanze non proprio lecite”.
Come? Non proprio lecite?
Se non sono lecite, allora sono illecite; e, se sono illecite, allora è doping!
Cavolo, che servizio bomba!
Vuoi vedere che sono usciti nuovi particolari su quell’episodio?
Beh, visto che fu proprio la Rai a mandare in onda il video, nel 2005, alla vigilia della sfida scudetto Milan-Juve, benché risalisse al periodo della sua permanenza al Parma, cioè anni prima, magari sanno qualcosa che noi non sappiamo!
Oppure, non sarà mica l’ennesimo trucchetto stile “lancio il sasso e nascondo la mano”, tipico dell’italico giornalaio?
Giudicate da soli, qualche giorno è passato, quindi avete tutti gli elementi per verificare quanto interesse hanno mostrato nell’approfondire il caso (non l’ape ma la flebo!) e nel riportare la fredda cronaca dei fatti!

Basta così? Neppure per sogno! Passa meno di una settimana e l’attenzione si sposta su Lippi.
Il pubblico di Parma (coincidenza!) fischia la nazionale, e lui si inalbera accusando gli spettatori di non mostrare rispetto per la squadra campione del mondo, di non apprezzare il lavoro dei suoi ragazzi perché, in fondo, i tifosi non sono gente che lavora.
Apriti cielo!
Subito il Tg 5 manda in onda un servizio di santificazione del pubblico pagante perché:“la gente paga ed ha il diritto di esprimere il proprio giudizio!”.
Completamente d’accordo!
Se i giocatori non dimostrano impegno e voglia di vincere, i tifosi hanno tutto il diritto di fischiare in segno di disapprovazione per lo spettacolo mostrato.
Basta veline, basta tirar tardi la sera, io pago e voglio impegno in campo!

Ma che succede? E’ arrivato il sabato e il Genoa prende cinque pappine dall’Inter.
Sentirete ora cosa vi aspetta!
Buuuu, “a lavorare, andate a lavorare!”.
Ma come? Nessuno protesta?
A fine gara, la curva rossoblu sventola le bandiere e applaude la propria squadra.
Ma sono impazziti!
Chissà cosa diranno ora i giornalisti!
Facciamo un po' di zapping e, tra Rai e Mediaset, , per una volta, tutti concordano nel fare“un plauso speciale al meraviglioso pubblico di Genova”, eh?
“Hanno capito il momento di difficoltà della squadra e l’hanno incitata fino all’ultimo. Era ora che in Italia attecchisse la cultura della sconfitta”, sottolinea Simona Ventura.

Adesso sì, che ho capito tutto!
Se la mia squadra perde una partita importante giocando male, la devo applaudire; se gioca una partita, il cui risultato è indifferente ai fini della qualificazione, e la vince, ma non in maniera netta, la devo fischiare.
Sarà, ma a me i conti non tornano!
Sigmund Freud, aiutaci tu!

Eppure, a Quelli che il calcio, hanno le idee così chiare!
Infatti, appena partono i commenti sulle partite del sabato, Massimo Caputi esordisce così:“Rivediamo un’azione dubbia in area bianconera, anche se è necessario fare una premessa: il fischio dell’arbitro è antecedente al tocco decisivo di Iaquinta quindi, in ogni caso, non possiamo parlare di gol annullato”.
“Beh, se è così è meglio specificarlo bene, vorrei evitare inutili polemiche”, lo interrompe Simona Ventura, intendendo con questo: se l’azione è stata interrotta, di che stiamo a parlare?
E subito Caputi: “Ma no, aspetta! Adesso ti racconto”.
Parte così un mega spiegone della moviola, al termine del quale la Ventura replica: “E allora? Cosa vuoi dimostrare con questo?”, “Beh, che il gol è regolare!”, risponde lui, “Però l’arbitro ha fischiato prima, quindi non si può parlare di gol”.
Ma allora, se non si può parlare di gol, vorrei sapere, di cosa hai parlato fino ad ora?
A metà puntata parte poi un fantastico (si fa per dire) servizio sull’Inter, definita come “L’unica squadra ad aver partecipato a tutti i campionati di serie A”.
Beh, normale, visto che a non essere mai retrocessi in B siamo in due!
Se poi, per un anno, ci hanno obbligato ad iscriverci al campionato di B, per manifesta superiorità, mica è colpa nostra! Né tanto meno un merito loro!
Poi, che gli interisti non abbiano cognizione di causa, è un dato di fatto.
Facciamo un passo indietro e torniamo a venerdì sera: puntatone di Matrix dedicato al comico (!) Enzo Iacchetti.
Il presentatore gli chiede della sua rivalità calcistica con l’amico Ezio Greggio, e lui risponde così:“Beh, all’inizio era dura; ma ormai sono cinque, sei anni che l’Inter è davanti alla Juve!”.
Ah! Ah! Ah! Cinque-sei anni che l’Inter è in vetta…che ridere!
Oh, finalmente una battuta divertente di Iacchetti!
Ah, ah, …non è una battuta? Sta dicendo sul serio? Ma sa contare?
Vabbè, che delusione! Per una volta che mi aveva fatto sorridere!

Ma la via crucis mediatica bianconera non è finita.
Zapping sul Tg5 ed ecco l’intervista di Monica Gasparini all’ideatore di Wikipedia.
Cosa c’entra? Vi chiederete.
Beh, la bella Monica, descrivendo il funzionamento della grandiosa enciclopedia mediatica, sottolinea i pericoli per la veridicità dei dati perché: “dei vandali del web potrebbero cercare di manipolarli. Per questa ragione, alcuni campi non sono modificabili, se non da un ristretto gruppo di collaboratori”.
Ora, indovinate un po’, nella categoria sport, quali voci di wikipedia sono state bloccate, impedendone la modifica? Quelle relative ai titoli sanciti dalle sentenze di Calciopoli, dite? Esatto. Prima drogati, poi ladri, adesso pure vandali del web; ma insomma! Che male abbiamo fatto?
In fondo la colpa è solo del terreno di gioco, è lui che ha sancito che gli scudetti sono 29!

In mezzo a tanto buio, si è intravisto però anche uno spiraglio di luce.
Siamo nuovamente a Quelli che il calcio: Simona Ventura passa la parola a Massimo Caputi definendolo il giornalista di punta della trasmissione, e lui: “ più che un giornalista, sono un giornalaio!”.
Oh, finalmente… dopo tanta incoerenza, ci voleva un po’ di sincerità!