Stella fa rima con piastrella

cessoIo, al contrario di Trillo, già sapevo da tempo dell’idea delle stelle e delle piastrelle.
Per quello che riguarda le stelle la penso esattamente come per il ritiro del numero di maglia di un grande campione.
E' una di quelle cose che vanno bene per gli Stati Uniti, dove vivono lo sport in un altro modo, e dove la competitività fa sì che sia molto difficile che si vinca anche solo il secondo titolo di fila (“il back to back”, insomma) e, dunque, se un grande giocatore con prestazioni strepitose, per alcuni anni di fila, ma anche non di fila, si mette in tasca il titolo deliziando platee e viene unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi di sempre, ritirano la maglia.
E magari quel club non vince più niente per anni.
Ma in Italia ha poco senso questo tipo di iniziative.
Ecco, le stelle ideate per i migliori 50 giocatori della Juventus mi puzzano di quelle robe lì.
Mi puzzano di quelle cose molto Hollywoodiane, dove la gente cammina mangiando un gelato nel viale con le firme e le stelle dei grandi registi e attori e le cade la bibita sulla stella di Fellini.
Per non parlare della gente che leggendo il nome sulla stella prova ad individuare di chi si tratta effettivamente.
Gli spettacoli spesso sono imbarazzanti, ci sono persone che dicono cose tipo: “E questo James Stewart chi cacchio sarebbe?”.
Per lo stadio della Juventus non sarebbe tanto diverso.
Già me lo vedo: “Ma John Charles non era un cantante?”
Passiamo alle piastrelle.
Trillo chiede, “ora, dopo anni trascorsi a vedere le sgroppate di De Ceglie e gli eurogol di Amauri, come se non bastasse, ce lo vedete voi un tifoso della Juve che si compra una piastrella nell'area dedicata a Zibì Boniek per metterci la firma?”
Risposta.
Certo che ce lo vedo.
Magari non saranno tanti, ma gente strana che gira al mondo ce n’è parecchia.
Magari se qualcuno manda la Juve in serie B con due scudetti in meno, e lo fa con un imbroglio pubblico, davanti alla sede si radunano solo 40 persone, ma se la Juventus stessa mette in vendita piastrelle nominative può darsi che i tifosi siano molto più interessati.
A queste cose i tifosi sono più sensibili.
Spero di sbagliarmi.
Detto questo, per quello che mi riguarda, le mie attuali piastrelle dei doppi servizi mi bastano e avanzano.
Vi faccio una confidenza però.
Dal 23 maggio 2006 ho una rarissima malattia di cui mi sono accorto molto per caso.
Quando vado al bagno, mi viene fuori la cacca nominativa.
Il mio corpo automaticamente applica ad ogni pezzetto una targhettina con su scritto nome e cognome.
E qui mi fermo.
Tutto chiaro, Trillo?