Il fastidio che dà la Juve che torna a fare la Juve

vomitevoleFine della partita e intervista Sky ad Antonio Conte. Il nostro allenatore, tra lo stupore generale, rispondendo ad una domanda sul primo tempo, spara la bordata sugli arbitri non in forma. L’intervista finisce, e io inizio a fare zapping sulle emittenti lombarde per eccellenza.

Al primo tocco di telecomando, mi imbatto in un ex giocatore rossonero e panchinaro, il cui tono di voce è molto più alto della qualità dei suoi discorsi.
L’ex giocatore, circondato da giornalisti che approvano il suo ardire, inveisce contro la Juventus, contro il suo allenatore e sottolinea l’indecenza di certe affermazioni.
Sorrido e mi dico: “Tutto come previsto”.

Cambio e mi fiondo sull’emittente lombarda più famosa dove, ovviamente, le parole di Conte sono già all’ordine del minuto.
Tuonano e sbraitano contro il nostro mister, nei confronti di questa Juventus spocchiosa e antipatica, contro la scelta definita dispettosa di denunciare l’Inter all'UEFA, perché non si fa così, non ci si comporta in questa maniera. Si poteva risolvere tutto in casa, tutto nel bel paese, senza dover per forza oltrepassare il confine, perché, in questa maniera, si rovina la reputazione del calcio italiano.
Vengono messe in grafica le parole dell’avv. Briamonte, liquidate dal Direttore di rete come parole poco comprensibili, cito testuale: “Non si capisce niente”; e il paragone tra UEFA e caschi blu ONU viene enfatizzato come prova che la Juventus, utilizzando metafore di guerra, sta davvero esagerando.
Sono agguerriti e inviperiti, sguinzagliano (gergo usato proprio da loro) i giornalisti alla ricerca di Conte al fine di fargli confermare le parole, finalmente lo rintracciano, lo ascoltano ribadire quanto detto a Sky… e allora li osservo scatenarsi ancora di più, così tanto che qualcuno definisce Conte in maniera sprezzante “questo qui”, qualcun altro invece lo accusa di avere le stesse manie di protagonismo di Mou.

Ottimo e abbondante. Siamo già accusati di aver creato un clima negativo attorno al calcio italiano; abbiamo la colpa di aver partorito sospetti che, al nostro pallone, fanno solo male.
A dir loro, avremmo dovuto tacere. Dovevamo parlare solamente del nuovo stadio, dei 4 goal al Parma, senza avere il diritto di constatare che il primo tempo doveva finire già 3-0 e tutti a casa.
A queste persone, gioverebbe ricordare che, lo scorso anno, l’amministratore delegato del Milan, alla seconda giornata fece peggio, molto peggio, sbraitando in faccia a Braschi. E mica finì così... anzi, il giorno successivo, il sito rossonero, in maniera molto sarcastica, pubblicava parte del regolamento relativo al giuoco del calcio. E basta? Macché. Anche il Presidente dal palmares più ricco del mondo si mosse, sconfinando addirittura nella politica, marchiando l’arbitro di quel Cesena-Milan come un arbitro dell’opposizione. In quel caso,
nessun giudizio urlato, nessun ex panchinaro rossonero, nessun Direttore, nessun conduttore radiofonico adibito per l’occasione a parlare di calcio disse nulla. Andava tutto bene così.

Le persone che, a loro dire, fanno INFORMAZIONE, dovrebbero, prima riflettere e poi parlare.
Non l’hanno fatto nel 2006, non l'hanno fatto altre volte, nemmeno ieri.
Loro sono istintivi, come quel pugno stretto e agitato a mo' d’esultanza, nascosto, in diretta sotto la scrivania, da quel giornalista Mediaset in voga ai tempi (quello di sciabolata nel mucchio) quando annunciò la serie B della Juventus.