L'ufficializzazione dell'ovvio che fa notizia

del pieroChe una non-notizia sia diventata una notiziona, in fondo, è già di per sé una non-notizia. Il presunto "licenziamento" di Alex Del Piero da parte di Andrea Agnelli durante l'assemblea dei soci 2011, in fondo, per i media non è stato altro che il primo spunto davvero cavalcabile dopo anni di assemblee, quelle sì, simili a vere e proprie tonnare, ma delle quali non conveniva raccontare troppo, domande e, soprattutto, non-risposte. Per capirci, Massimilano Nerozzi de La Stampa, sull'applauso che ieri ha accolto le dimissioni di Jean-Claude Blanc dal CdA (e dalla storia) della Juventus, scrive: "Condanna non del tutto giustificata, dato che è stato soprattutto Blanc a portare brillantemente a termine la costruzione del nuovo stadio". Senza ironia, proverei ad inviare un curriculum a L'Equipe.

Quale sia il messaggio, se ce n'è uno, che il presidente della Juve abbia voluto inviare ai naviganti attraverso l'ufficializzazione dell'ovvio, non lo so. E, al contrario di Moggi, manco mi interessa. Perché se nell'immancabile sermone radiofonico serale Lucianone ha subito bocciato Andrea Agnelli nei tempi, nei modi e nella sostanza, avesse almeno avuto la bontà di spiegarci perché lui e la dirigenza di allora a quelle stesse conclusioni sulla storia di Del Piero alla Juventus fossero arrivati già cinque anni e mezzo fa. Ma siccome tutti, e lui per primo, qualsiasi cosa dicano o facciano la dicono e la fanno sempre e solo per il bene della Juventus, anche stavolta facciamo spallucce e passiamo oltre. E in bocca al lupo per Napoli.

In poche parole, senza stare a sgranare il rosario dei record in quasi vent'anni di carriera in bianconero, che nessuno potrà mai cancellare o sminuire, penso che semplicemente sia giusto così. Nella speranza che arrivi il più presto possibile l'ultima tacca su di una corteccia che di spazio per le tacche non ne ha praticamente più, ovvero un gol nel nuovo stadio, direi che in una storia come quella tra Del Piero e la Juventus gli spazi vuoti da colmare si possano ragionevolmente considerare esauriti. Dopo quello che è successo in questi anni, di cui nessuno potrà mai sentirsi fino in fondo solo vittima, credo sia giusto per tutti i potenziali totem fare un passo indietro e lasciare che sia prima di tutto il legame tra la Juventus e il nome Agnelli, con tutto ciò che questo ha significato in quasi un secolo, a rinsaldarsi il più possibile. Perché gli applausi di scherno verso chi scappa dalle macerie possano lasciare il posto ad altri, sinceri, per i Del Piero di domani.