THE DAY AFTER: La Juventus e i Professionisti dell’Anticalcio

giornali drogatiC’è il nulla di fatto sull’ennesimo campionato inter-aziendale post Calciopoli. Se gli Onesti non riescono a sbloccare il risultato contro il Genoa, Roma e Milan mantengono le distanze non riuscendo ad approfittare dello scontro diretto per ergersi ad anti-Inter. Il Palermo, secondo pronostico, ha regolato il Livorno consolidando il proprio quarto posto. Nulla di clamoroso se non la sconfitta del Napoli a Bologna, ma per il resto tutto nella norma. Forse in Australia, in Malaysia e in Trinidad e Tobago non ci crederanno, ma a tenere banco comunque nel cortile del calcio italiota sono state al solito le polemiche sulla partita della Juventus. Ma come mai, si chiederanno anche in Alaska, alle Antille o negli Urali, visto che i bianconeri hanno vinto a Firenze senza che la terna arbitrale ne abbia combinata qualcuna di grossa? Bisogna proprio vivere nell'Italia pallonara per capirlo, quella del “se” e del “ma” su ogni azione di gioco, quella del terzo tempo alla moviola, quella del quarto tempo sui giornali e nelle televisioni private del lunedì, quella del sentimento popolare che monta, tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, ignorando il più delle volte la bellezza del gioco del calcio, l’aspetto tecnico stranamente assente da tanti inutili dibattiti televisivi. Può succedere allora che per un gol regolare assegnato alla Juventus, i commentatori dei canali Mediaset diano del Mandrake al guardalinee, così super dall’aver visto giusto nell’azione di gioco. Sarebbe forse stato “normale” nel caso avesse sbandierato un fuorigioco inesistente? Nemmeno il responso dell’immancabile moviola ha saputo placare quanti, in spregio alla verità dei fatti, non sanno far di meglio che sproloquiare di una “Juventus vincente grazie a qualche favore arbitrale”, come nel caso di gente che ha l’ardire di commentare il campionato di calcio dal comodo scranno di televisione e radio di Stato. Addirittura l’ineffabile Galeazzi ha chiuso il suo sketch con un “Forza Palermo”, giusto perché i rosanero stanno insidiando il quarto posto alla Juventus. E che dire di Radio Rai che, nel commento alla partita, si ritrova con un cronista che si sbilancia nel dire che "c’era un clamoroso rigore per la Fiorentina" e che "a Napoli forse hanno ragione a dire che la Juventus deve arrivare quarta per forza". Concetti ripresi dai Franco Rossi, capaci di scrivere dal proprio pulpito di un “clamoroso gol in fuorigioco” e un “nettissimo rigore negato alla Fiorentina” e che “Calciopoli non è mai finita”. Vaglielo a dire a questi qui che semmai c’è stato fallo di Chiellini su Keirrison, e sottolineiamo “semmai”, il tutto si è verificato fuori area. E quelli di Sky? Beh, più che “occultare” il fuorigioco in occasione del gol segnato dalla Fiorentina e regalarci il solo replay “schiacciato” nell'occasione del netto fallo di mano in area di Zanetti da punire verosimilmente con il rigore, che potevano fare di più? A cantargliele al Caressa “si vabbé, ma Manninger...” e al Bergomi del “lo voglio rivedere Fabio” ci ha pensato il solitamente misuratissimo Zaccheroni, che ha dimostrato di non essere disponibile a farsi prendere per il cesto dal chiacchiericcio di certi gironi infernali dove si alimenta il sentimento popolare anti-juventino. Quello stesso sentimento popolare che autorizza "un manipolo di tifosi viola" a contare una per una le vittime dell'Heysel, così come riportato da pochissimi quotidiani ed amplificato da Claudio Zuliani su 7Gold. Nessuno scandalo, forse perché stavolta non c'è di mezzo un Balotelli che autorizzi a gridare allo scandalo. E allora, parafrasando Sciascia potremmo dire che i giornalisti si possono dividere in giornalisti, mezzi giornalisti, giornalistucoli e quaquaraquà. Al lettore la scelta di attribuire ad ognuno la dovuta categoria.

TOP DI GIORNATA

Zaccheroni. Intendiamoci: non è che la Juve vittoriosa a Firenze ci abbia fatto impazzire, ma nella vittoria del Franchi c’è molta farina del sacco di Zac. Ma il Caronte bianconero merita di stare fra i “top” specie perché, finalmente, tappa la bocca a chi parla di “Juve favorita dagli arbitri”. Questa volta quelli del sentimento popolare hanno pensato bene di sfottere il guardalinee “colpevole” di aver visto giusto in occasione del gol di Diego, ma solo “per una questione di centimetri”. Se n'è meravigliato anche Fabio Monti su Corsera. Ormai la Juve è il bersaglio anche in occasione di gol regolari, ma solo di pochi centimetri. Poi qualcun altro si lamenta di rigori non concessi per interventi tutt’al più dubbi, più che falli certi, che si verificano per giunta fuori dall’area di rigore. Ormai siamo sul patetico, ma anche questo è il risultato della politica dello “smile” post Calciopoli. Peccato che a deriderci siano soprattutto gli altri.

Tony Damascelli. Il giornalista, intervistato da firenzeviola.it prima della partita Fiorentina-Juventus, ha risposto alla collega che gli chiedeva se Prandelli sarebbe il tecnico ideale per la Juve con queste testuali parole: "Per il bene di Prandelli mi auguro che non venga. Non è il momento giusto con la dirigenza con cui si ritroverebbe ad avere a che fare." Il discorso però, caro Damascelli, vale per tutti quelli che potrebbero sedersi sulla panca bianconera. Che si aspetta a fare piazza pulita di dirigenti ormai esposti al pubblico ludibrio?

Il Bologna di Colomba. I Menarini hanno costruito questa squadra con gli spiccioli e alzi la mano chi pronosticava questo campionato per i felsinei quando Colomba rilevò Papadopulo. Siete pochi. Cinque vittorie, tre pareggi e una sconfitta (contro la Juve) nelle ultime nove partite relegano i bolognesi in una tranquillissima posizione di centroclassifica.

FLOP DI GIORNATA

Prandelli. Perde e se la prende con l’arbitro che “ci ha danneggiato” per via di un presunto fallo di Chiellini su Keirrison, che semmai è successo fuori area. Ridicolo. Peccato perché Prandelli è una degnissima persona e un ottimo professionista. Un giorno sì e un giorno no è pure accostato alla Juventus come futuro allenatore: ma se il sodalizio bianconero cerca un allenatore vincente o un emergente di prospettiva, ebbene, lui non è né uno né l’altro. In oltre quindici anni di onorata professione Prandelli ha vinto un torneo di Viareggio e un campionato di serie B. Se il suo ciclo a Firenze, è finito speriamo che non diventi l’ennesima sòla rifilata dai Della Valle alla Newventus. Sarebbe ora di finirla con certe scarpe su misura!

Napoli. Resta l’avversario più pericoloso per la Juventus sulla strada del raggiungimento di un posto utile per la prossima Champions League, ma sono sette partite che non vince. Saranno probabilmente decisive le prossime tre partite, contro Fiorentina, Milan e Juventus, per misurare definitivamente la gittata del campionato della squadra allenata dal sempre ottimo Mazzarri.

L’Atalanta. Hanno messo in croce Antonio Conte che, fra tanti infortuni e altri problemi assortiti, stava procedendo a una media punti da salvezza (13 punti in 13 partite) ed ora lemme lemme, con pure Doni in campo, la squadra bergamasca sta scivolando, giornata dopo giornata, verso la serie B (8 punti in 9 partite) senza riuscire ad invertire la rotta. Contenti loro...