Juventus-Parma, finalmente chiusa l’era del “Progetto”

blancAspettando che inizi l’era di Andrea Agnelli, la Juventus saluta il proprio pubblico con un’altra sconfitta (la sesta casalinga). E’ la quattordicesima in campionato, ne manca solo una per eguagliare il primato negativo della stagione 1961-62. C’ è una sostanziale differenza però rispetto a cinquant’anni fa. La squadra di allora, dopo aver conquistato tre scudetti e due coppe Italia negli ultimi quattro anni, era arrivata alla fine di un ciclo vincente senza sostituire adeguatamente Boniperti, con il vizio di un Sivori bizzoso e con un Charles a mezzo servizio. La Juventus di oggi è invece al capolinea di un fantomatico progetto quinquennale abortito con un anno di anticipo. Sono stati per lo meno un centinaio i milioni di euro dilapidati in disastrose campagne acquisti da chi si è preso sulle spalle la gestione dell’area tecnica bianconera nel post Calciopoli. E oggi appare inspiegabile come Andrea Agnelli sia costretto ad imbarcare come futuro a.d. il fardello di Jean-Claude Blanc, il maggiore responsabile di questo fallimento, nel progetto di rifondazione della casa bianconera. E' suo il merito del nuovo stadio? Sarebbe un po’ come rendere gli onori all’ultimo staffettista che vince una gara, ignorando chi il testimone del nuovo stadio lo portava già dal 1997, per vederselo sfilare dalle mani nell’imboscata dell’estate del 2006. Fu la fine di un’era, quella dei dodici anni della Triade.

Anche quella contro il Parma è stata a suo modo una partita storica, perché ha segnato la fine di un’altra era, la più disastrosa della storia bianconera. Dalla discutibile gestione di Calciopoli alle cobollate, dall’assenza di un progetto tecnico adeguato alla sciagurata concentrazione delle tre cariche più importanti sulle spalle dell’uno e trino francese. Quello che è successo è una logica conseguenza di scelte tanto tafazziane. L’ultima della serie si è rivelata quella di affidare la panchina a un pensionato che forse nello spogliatoio sarà pure riuscito a fare lo psicologo, ma che come allenatore è riuscito a fare peggio di chi l’ha preceduto. Zaccheroni ha totalizzato una media punti di 1,37 a partita (22 punti in 16 partite), mentre Ferrara ha una media di 1,57 punti a partita (33 punti in 21 partite). Anche nel caso di una vittoria a San Siro lo score di Zac risulterà peggiore di quello di Ciro. Contro il Parma è andato in scena il solito copione. Una squadra improbabile con poco ritmo, e che ha giocato a strappi, incapace di manovrare trame di gioco degne di una squadra di livello. Tutto quello che è riuscita a fare è stato quello di affidarsi a ripartenze senza sbocchi o perché Diego (quello dei due tocchi...) caracollava con la palla fino a quando la perdeva, oppure perché magari Melo sbagliava l’appoggio, mentre Marchisio si ingrigiva con il passare dei minuti e Poulsen si preoccupava del suo compitino. Ma diciamo anche che con la staticità dei due là davanti non dev’essere facile fare i centrocampisti. Poco si poteva pretendere dalla spinta sulle fasce dal rientrante Caceres e da un De Ceglie che ha confermato una volta di più i propri limiti. In difesa sono state forti le responsabilità di un Cannavaro improponibile sul secondo gol degli ospiti, mentre Chiellini, oltre a tamponare, ha cercato generosamente anche di spingersi in avanti, pur se con poco costrutto.

Interesserà la statistica il fatto che Del Piero, con il gol segnato oggi, il numero 177, è arrivato a una sola rete di distanza da Boniperti quanto a reti segnate con la maglia bianconera in campionato. Ci perdonerà il capitano se comunque troviamo stucchevoli le ormai solite celebrazioni autoreferenziali che arrivano dal suo palchetto, visto lo stato in cui versa la squadra. Difficile fare peggio, ma non impossibile, perché ci sono stati i soliti imbecilli che hanno inscenato una protesta a botti di bombe carta, con il rischio di far sospendere la partita. Fra tutte le forme di contestazione quella dei bombaroli ci sembra la più stupida e penalizzante, anche per chi avrebbe tutto il diritto di fischiare e chiedere che qualcuno paghi il conto per lo sconcio di questo campionato.