La Juve passa a Graz, ma i limiti sono evidenti

amauriLa Juventus ipoteca l'accesso al tabellone principale dell'Europa League grazie a un 1-2 conquistato con una certa sofferenza in quel di Graz. Del Neri parte con il suo solito 4-4-2 classico, e con la formazione tipo che abbiamo visto in questo precampionato. La partenza degli uomini di Del Neri è autoritaria, grazie soprattutto a un Diego che (almeno all'inizio) appare ispirato, a Pepe che corre sul binario di destra e ad Amauri che sembra voglioso di rifarsi dopo una stagione disastrosa. La partita si riequilibra dopo che lo Sturm è riuscito a trovare un buon assetto in campo e, proprio quando gli austriaci sembrano aver trovato le misure, arriva il gol di testa di Bonucci, su corner di Diego.
La seconda parte del primo tempo vede uno Sturm arrembante alla ricerca del pareggio, con Bukva che colpisce il palo intorno alla mezz'ora. La Juve soffre molto sulle corsie esterne, dove Motta è protagonista di una serie di svarioni in fase difensiva e De Ceglie si fa preferire quando può correre in avanti, mentre lascia molto a desiderare quando si tratta di difendere. Negativa la prova di Lanzafame, sempre fuori dal gioco, mentre Pepe si dà un gran da fare con alterne fortune. I centrali di centrocampo Sissoko e Marchisio tengono bene il campo, ma il gioco si sviluppa prevalentemente sulle fasce. Diego si spegne subito dopo la buona partenza, e non si riaccende più, lasciando il volenteroso Amauri solo a combattere.
Il secondo tempo vede uno Sturm ancora aggressivo, e una Juventus in evidente difficoltà fisica. Del Neri toglie Lanzafame per inserire Martinez (davvero imbarazzante la sua prova), la Juve continua a sbandare e quindi l'allenatore inserisce Felipe Melo al posto di Marchisio cercando di ridare tonicità alla squadra, zavorrata da un Diego sempre più assente, che viene a sua volta sostituto da Del Piero alla mezz'ora. Il Capitano gioca un ottimo spezzone di partita, colpendo un palo su punizione e dimostrando una gran voglia di lottare per la maglia da titolare.
Nel finale arriva il pareggio dello Sturm, su colpo di testa di Schildenfeld (con gentile collaborazione dei centrali, immobili, e del goffo Storari); ma a tempo scaduto il bel gol di Amauri su angolo di Del Piero fissa il risultato sull'1-2.
Al di là del risultato positivo, è possibile fare delle considerazioni generali sulla Juventus vista a Graz, soprattutto in vista dell'esordio in campionato. Innanzitutto, appare evidente come sia insufficiente la qualità del gioco creato nella parte centrale del campo, in quanto la coppia Sissoko-Marchisio eccelle soprattutto in fase di interdizione e ripartenza palla al piede, ma manca un uomo in grado di innescare le punte. Decisamente migliore il gioco sviluppato sulle fasce, in particolare quando i due terzini riescono a scendere percorrendo l'intera corsia in asse con i centrocampisti, ed in questo senso Krasic dovrebbe completare la rosa prendendo il posto di Lanzafame. Da rivedere Jorge Martinez, completamente fuori condizione. Altro punto critico è sicuramente l'attacco: Diego non è una seconda punta, e parte molto spesso da centrocampo lasciando Amauri solo in attacco. Inoltre, Diego ha dato l'unico segnale di vitalità quando è stato messo sul mercato, mentre stasera è ritornato sui soliti ritmi lenti, come se si fosse adagiato sulla riconferma ottenuta. Abbandonato solo al suo destino, il centravanti italo-brasiliano appare recuperato, ma non è attaccante in grado di fare reparto da solo, come giocatori del calibro di Ibrahimovic o Dzeko.
I miei personali consigli per gli acquisti indirizzati a Marotta e Paratici, sulla base di quanto si è visto finora: sono necessari un nuovo terzino sinistro, un centrocampista centrale dai piedi buoni e, magari, una vera punta da 20 gol a stagione da affiancare ad Amauri.

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