THE DAY AFTER: Milan sfibrato, Inter, Napoli e Udinese più vicine

ibrahimovicNella giornata degli immortali Totti-Del Piero, e in attesa del derby milanese, si accorcia la classifica in testa con Inter, Napoli e Udinese che si fanno sotto e alimentano le loro speranze di scudetto.

Milan sfibrato e l’Inter va a -2. Certo che adesso tutti aspettano Milan-Inter del prossimo turno come il momento della verità. Potrebbe essere la partita del sorpasso interista, assolutamente impensabile quando, alla vigilia di Natale, Leonardo arrivò a sedersi sulla panchina più onesta d’Italia con ben 13 punti e 2 partite da recuperare rispetto ai cugini rossoneri. Da allora l’Inter si è progressivamente ritrovata, spinta dalla straordinaria vena di un Eto’o spesso decisivo, mentre il Milan, nel bene e nel male, ha dimostrato di soffrire di un'Ibra-dipendenza che l’ha fatto godere fino a qualche settimana fa per poi deprimersi in quel di Palermo, dove Ibra non c’era e né tantomeno c'era il Milan. Allegri ha pure provato a innescare qualche nuova soluzione in avanti schierando all’inizio il duo Pato-Cassano, ma la coppia si è rivelata quanto mai male assortita e inconcludente e un Palermo che ha difeso il gol di vantaggio con un catenaccio di antica memoria è riuscito a prendersi l’intera posta in palio. Suona quindi il campanello d’allarme per Allegri che dovrà inventarsi qualcosa d’incisivo per non tradire anche nel derby, visto che Ibrahimovic sarà ancora fuori per squalifica.

Ma il campionato, classifica alla mano, non è solo “Cosa Loro”. Il Napoli (a -3 dal Milan), che batte il Cagliari con doppietta di Cavani, e l’Udinese (a -6), che regola il Catania, si avvicinano alla vetta e rilanciano le proprie possibilità di outsiders. Nelle ultime 8 giornate ci sono 4 scontri diretti con ognuna delle prime 4 impegnata in due scontri diretti che si preannunciano decisivi. Si comincia con Milan-Inter alla 31^, poi Napoli-Udinese alla 33^, quindi Napoli-Inter alla 37^, e infine Udinese-Milan alla 38^. Dovrebbero essere queste le 4 che si qualificheranno per la prossima Champions, Lazio permettendo, visto che la squadra allenata da Reja, con la vittoria di misura ottenuta contro il Cesena, si mantiene a 2 lunghezze dal quarto posto. Anche per gli aquilotti ci saranno due scontri diretti con le prime quattro, entrambi in trasferta: alla 34^ con l’Inter e alla 36^ con l’Udinese.

Gli highlanders Del Piero-Totti, protagonisti assoluti di giornata, preparano lo scontro diretto fra due ex grandi del campionato visto che, oltre al derby, il prossimo turno vede in tabellone Roma-Juventus, con i giallorossi ormai guariti dalla ranierite grazie alla cura Montella, e i bianconeri con problemi che vanno ben al di là della delnerite. La Juventus infatti è riuscita ad avere ragione del Brescia solo per l’estrema prodezza di un Del Piero che, sulla strada dei 37 anni, risulta ancora, e di gran lunga, il migliore dei suoi. Per il resto c’è poco da salvare. Squadra lenta, manovra scontata, involuta: quella con le rondinelle è sembrata una partita di fine campionato. Se è vero che con il prossimo calciomercato arriveranno degli innesti mirati, si fa fatica a intravvedere quali possano essere i punti fermi di una squadra in cui anche il rendimento di Buffon e Chiellini pone seri interrogativi.

Sempre più giù la Sampdoria. Alle spalle di Del Piero e compagni si rifà sotto il Palermo, tornato alla vittoria contro il Milan dopo 5 sconfitte consecutive; frena la Fiorentina, bloccata dal pari interno contro la Roma, mentre Bologna e Genoa si dividono la posta in palio con reciproca soddisfazione. In fondo alla classifica perdono tutte: il Bari, ormai condannato, perde in casa contro il Chievo, e pure Brescia, Lecce e Cesena tornano a mani vuote, come da pronostico ma di misura, da trasferte complicate. Tutte e tre comunque forniscono i soliti segnali di vitalità che le tengono in corsa rispetto a squadre come la Sampdoria, sconfitta in casa nello scontro diretto contro il Parma, e il Catania, entrambe ormai travolte in piena bagarre da zona retrocessione. Specie per i doriani ora si fa durissima.


TOP DI GIORNATA

Del Piero (Juventus). Il capitano trascina i suoi alla conquista di tre punti difficili visto com’è messa questa Juventus. Un capolavoro l’azione del gol vincente con palla conquistata a centrocampo e assolo solitario fino al limite dell’area con palla piazzata all’angolo di un impotente Arcari.

Totti (Roma). Magari non sarà un caso il fatto che, da quando Ranieri ha salutato la compagnia, il capitano giallorosso ha ritrovato gol e prestazioni. Quella contro la Fiorentina è la seconda doppietta consecutiva dopo quella realizzata nel derby capitolino. Fanno 201 gol segnati in serie A tutti con un’unica maglia.

Cavani (Napoli). Anche lui autore di una doppietta, torna al gol dopo 6 partite, grazie a un rigore trasformato come una volta al San Paolo li segnava Maradona e un pregevole pallonetto che ha dato la vittoria al Napoli. E con questi fanno 22 gol in campionato!

FLOP DI GIORNATA

Chiellini (Juventus). Da flop sarebbe tutta la squadra con qualche rara eccezione. Ma la palma di peggiore la merita “il Chiello” dopo un testa a testa all’ingiù con Buffon. Forse mai Chiellini è stato sfortunato così come contro il Brescia. Prima rischia l’espulsione per un intervento da ultimo uomo su Eder, poi sbaglia posizione sull’azione che, data la compartecipazione di Buffon, costa alla Juve il pareggio ospite, quindi spinge involontariamente Krasic mentre sta realizzando il più comodo dei gol. Chiellini, è vero, recupera un gran numero di palloni; ma sembra proprio stia attraversando un periodo di pericolosa anarchia anche tattica che gli sta facendo perdere la bussola: forse fermarlo un po’ gli potrebbe fare bene.

Sampdoria. Quella contro il Parma è la quarta sconfitta consecutiva casalinga: fanno otto sconfitte nelle ultime dieci partite per i doriani che sembrano non avere le caratteristiche che dovrebbe avere una squadra che si ritrova a lottare per non retrocedere, specie se, come contro il Parma, deve rinunciare anche a Palombo e, a partita in corso, pure a Guberti.

Cassano (Milan). Nel Milan che ci lascia le penne a Palermo lui risulta essere il peggiore. Mai una giocata, mai uno scatto e quando gli capita la palla buona la spara in curva.