Matri regala tre punti ad una Juve in affanno

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La più brutta Juve della stagione torna dalla Puglia con tre punti che le consentono di mantenere il primato, anche se il risultato è l’unica cosa positiva della giornata bianconera.
Conte nelle interviste a fine partita, dopo aver fatto i complimenti ai suoi, dichiara che a Dubai non è stato fatto nulla di particolarmente pesante per giustificare una partita sottotono da parte di una Juve così diversa da come l'avevamo lasciata a dicembre.
E se il mister non ha bluffato - e il sospetto c'è, perché Marchisio ha detto l'esatto contrario a proposito dei carichi di lavoro - , da Lecce arriva un piccolo campanello d’allarme.
Sarà il luogo comune sul cosiddetto “panettone indigesto”, sarà il traumatico ricordo legato alla ripresa di un anno fa, quel che è certo è che oggi si è vista la più brutta Juve della stagione.
Una squadra sfilacciata, imprecisa, in difficoltà fisica e che, pur confermando le consuete difficoltà nel tradurre in rete le occasioni create, in verità oggi ne ha collezionate veramente poche rispetto alla media stagionale.
Conte ci ha messo del suo, schierando Quagliarella e lasciando in panchina l’unico attaccante d’area a disposizione, nell’attesa di poter disporre del nuovo acquisto Marco Borriello: Alessandro Matri.
L’unico che, in un modo o nell’altro, vede la porta con continuità in questa squadra, il centravanti più adatto a sfruttare il lavoro del rientrante Vucinic, a sua volta l’unico ad inventare qualcosa in avanti, ma che a mio parere merita più elogi per la volontà mostrata in una fase difensiva mai troppo digerita.
Che per Quagliarella la ripresa dopo la sosta natalizia non porti buono è ormai una certezza, ma la pur dolorosa frattura allo zigomo non è paragonabile al tremendo incidente che il napoletano subì il 6 gennaio 2011, e quindi limitiamoci a rivolgere un grande in bocca al lupo a Fabio con l’augurio di rivederci prestissimo.
Tornando alla squadra, cosa non è piaciuto di questa prima Juve del 2012?
Non è piaciuto l’approccio, poco aggressivo seppur al cospetto di un avversario che in casa non ha mai vinto e ha perso – con quella odierna - 12 partite su 17; non è piaciuta la distanza fra i reparti - sotto accusa i centrocampisti - che troppo spesso ha consentito agli incursori salentini di affrontare la retroguardia bianconera in pericolosi duelli individuali; non è piaciuta l’imprecisione di Pirlo – da qualche tempo in netto calo - e il continuo correre a vuoto dei suoi compagni di reparto, un’evanescente Marchisio e un nervoso Vidal (comunque il meno peggio fra i tre).
Per finire, non è piaciuto il continuo ricorso ai lanci lunghi da parte di Bonucci, una soluzione che il viterbese ha sempre utilizzato – con dispiacere di Conte - ma alla quale oggi ha effettivamente fatto eccessivo ricorso.
Ma l’esagerato numero di lanci tentati – e mai riusciti - da parte del difensore azzurro dipende anche dalle difficoltà che la Juve odierna ha incontrato nel tentativo di uscire palla al piede dalla propria area per eludere il primo pressing avversario, uno dei punti di forza della Juve di Conte ma che – proprio per la prestazione sottotono dei mediani - a Lecce non è quasi mai stato possibile applicare.
Ultima segnalazione: Buffon ancora determinante, e se il Milan ha in Ibrahimovic il suo fuoriclasse, per la Juventus - che pur a fatica un golletto lo tira fuori quasi sempre - la sicurezza e l'affidabilità di questo Buffon assumono grande valore.

Nota finale: BORRIELLO MERCENARIO SENZA ONORE E DIGNITA', recitava un enorme striscione esposto dai supporters juventini presenti in gran numero a Lecce.
Ma non era l’unico.
Ecco, questo è proprio un bel modo per sostenere la squadra, come se di nemici pronti a fomentare polemiche e creare casi dal nulla la Juventus non ne avesse già abbastanza. Ricordo in proposito i tempi appena successivi a Calciopoli, quando a domanda sul perché in curva non trovassero posto striscioni contro la farsa mi veniva risposto qualcosa tipo: “Non immagini quanta fatica si faccia ad esporre uno striscione, e per quanto riguarda quelli 'contro' qualcuno, è impossibile avere il permesso”.
Bene, un professionista che nell'agosto del 2010 fece una scelta comprensibile - e comunque non esclusivamente dovuta a sue responsabilità - nei giorni scorsi viene tesserato dalla Juventus, ma ancora prima di scendere in campo riceve un simile attestato di benvenuto.
Complimenti vivissimi agli ideatori di questo striscione e in generale ad una certa parte della tifoseria bianconera.
Come usa dire un amico – e mi duole dargli ragione - “Considerando certi nostri tifosi, nel 2006 ci è andata non bene, ma benissimo. Se avessero voluto esagerare, ci avrebbero tolto 5 o 6 scudetti, mica solo due…”.
Come dargli torto?

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