Il Milan risponde alla Juve, l'Inter sale al quarto posto

rizzoliJuve campione d’inverno, sempre tallonata dal Milan, con l’Udinese che tiene il passo, mentre l’Inter che batte fortunosamente la Lazio nello scontro diretto si insedia al quarto posto.

Juventus chiama, Milan risponde. Quella di Bergamo si presentava come una trasferta insidiosa, non solo per la forza dei bergamaschi sul terreno di casa, ma anche perché la pausa natalizia aveva riconsegnato al campionato una Juventus ancora imballata dai lavori forzati del mini-ritiro di Dubai. Contro l’Atalanta, invece, i bianconeri hanno riacquistato scioltezza, mettendo in campo quella stessa intensità vista nelle migliori partite disputate fin qui allo Juventus Stadium. Il ritmo asfissiante imposto da Pirlo e compagni, già nel primo tempo, ha avuto un crescendo rossiniano nella ripresa, in cui sono finalmente arrivati anche i gol. Forti del seppur virtuale titolo di metà percorso, gli juventini si sono potuti godere una domenica di assoluto relax aspettando che il Milan sbrigasse la sua pratica a Novara. Troppo debole l’avversario di turno per un seppur raffazzonato Diavolo che si presentava al Piola con 11 giocatori indisponibili fra infortuni e squalifiche. Successo netto, quello rossonero, nonostante una prestazione fra le più opache, ravvivata però da un paio di tocchi di Ibra a fare la differenza.

Udinese tiene il passo, ma si avvicina l'Inter. Torna alla vittoria l’Udinese, che contro il Catania fa valere la legge del Friuli (9 vittorie su 10 partite) che fin qui ha risparmiato solo la Juventus. Vittoria significativa quella di Di Natale e compagni, che arriva dopo la sconfitta di Marassi contro il Genoa e l’eliminazione patita in Coppa Italia per mano del Chievo. Il posticipo Inter-Lazio, una sorta di scontro diretto per continuare a cullare sogni di scudetto, se lo sono aggiudicato in rimonta i nerazzurri. In un primo tempo dominato dai laziali ci ha pensato Milito a capitalizzare l’unica occasione da gol per la squadra di casa. Poi nella ripresa gol di Pazzini in posizione di fuorigioco, seppur di pochi centimetri, e il solito Rizzoli che con le milanesi interpreta gli episodi nelle aree di rigore a senso unico. Questa volta è riuscito anche a neutralizzare un colpo di braccio di Lucio ravvisando un fallo precedente ai suoi danni. Per l’Inter due tiri e due gol. Quando una squadra vince così qualcuno si può riempire la bocca parlando di squadra "cinica"; più verosimile sarebbe dire che ai nerazzurri è andata di lusso, visto che tutti gli episodi le son girati a favore. Anche un pareggio sarebbe andato stretto alla Lazio. Fatto sta che si tratta della settima vittoria consecutiva per la squadra allenata da Ranieri.

Roma in gran forma, un altro pari per il Napoli. Dietro i cinque posti che valgono la qualificazione alle prossime competizioni europee, la Roma sembra volare grazie a una comoda cinquina rifilata a un Cesena particolarmente arrendevole. Tre gol segnati nei primi otto minuti hanno segnato la resa incondizionata della squadra romagnola. Fatica a decollare invece il Napoli che, dopo essere stato bloccato sul pari in casa contro il Bologna, ha raccolto solo un punto dalla trasferta di Siena. Nei meandri di metà classifica pioggia di gol fra Palermo e Genoa. Il 5-3 per i rosanero segna la prima vittoria in quattro gare per Bortolo Mutti, subentrato a Mangia, mentre per il Grifone, con quelli subiti al Barbera, fanno 16 gol presi nelle ultime 4 partite. Una media disastrosa che esige una correzione di rotta. Nessun gol nei pareggi di Bologna-Parma e Cagliari-Fiorentina, mentre il Lecce è riuscito ad acciuffare un pari allo scadere contro il Chievo, dopo essere stato sotto di due reti. Delle tre in zona retrocessione, almeno i salentini ci hanno messo l’anima per portare a casa un punto, ma la pochezza messa in mostra dal Novara e l’arrendevolezza del Cesena lasciano seri dubbi sulla possibilità che si possa aprire una lotta per non retrocedere al di là dei 4 punti che dividono il Cesena dal Siena quartultimo. Ma le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo. La Sampdoria l'anno scorso svoltò il girone di andata a 26 punti, più di quanti ne abbiano oggi Palermo, Chievo e Genoa (a 24), che giocano a superarsi in un’apparentemente tranquilla posizione di metà classifica. Tutto può ancora accadere.


TOP DI GIORNATA

Giaccherini (Juventus). Chiamato a sostituire nella ripresa l’infortunato Marchisio, si rende protagonista di una prestazione maiuscola coronata da un gol di pregevole fattura. Ma la sua è una prova a tutto tondo in cui, seppur fuori ruolo, fa sfoggio di grande condizione saltando avversari a ripetizione e innescando ripartenze micidiali che mettono alle corde gli avversari. Una prova da Giaccherinho!

Totti (Roma). Gli basta una manciata di minuti per siglare una doppietta che gli consente di entrare nella storia del calcio italiano come il calciatore capace di segnare più gol con la stessa maglia. Sono 211 e non è ancora finita.



Ibrahimovic (Milan). Il confine fra una prestazione negativa e una decisiva sta tutta in due tocchi che Ibra trasforma in altrettante reti. Non è poco.

FLOP DI GIORNATA

Giovinco (Parma). Stecca un’altra partita da osservato speciale, tanto da finire per essere sostituito nel finale da Palladino. Se non cambia marcia può tranquillamente rimanere a Parma. A certi livelli serve quella continuità che a Sebastian ancora difetta.



Cavani (Napoli). Gli capitano sui piedi tre palle gol nitide, ma le spreca. Poi ha la grande occasione di calciare un rigore, ma si fa parare pure quello. Male!

Rizzoli (arbitro di Inter-Lazio). In quella stessa area in cui non concede un sacrosanto rigore alla Lazio inventandosi un fallo di Klose aveva anche negato il rigore per un fallo di Castellazzi su Marchisio. Un paio di settimane fa, a Bergamo, fischiò sicuro un rigore per il Milan, invertendo un fallo di Pato su Manfredini. Sarà anche poco fortunato, ma la realtà è che quando arbitra Rizzoli alle milanesi va sempre bene.