Juventus e Milan scappano, si ferma l'Inter

ibrahimovicSe la vittoria della Juventus contro l’Udinese vale 6 punti, quella del Milan contro il Cagliari non vale di meno. Ad agevolare l'allungo di Juventus e Milan, ci sono l’Inter, che a Lecce trova un brusco stop, il Napoli, in crisi di identità, sconfitto a Marassi dal Genoa, e la Roma che non va oltre un pareggino casalingo contro il Bologna. Risale la Lazio che a Verona contro il Chievo fa bottino pieno.

Duello rusticano. Il Diavolo rimane lì, a un’incollatura dalla Vecchia Signora, le fa sentire il fiato sul collo in una lotta che prende sempre più le sembianze di un duello rusticano. Da una parte l’uomo simbolo della rinascita bianconera, Antonio Conte, che eredita una macchina malandata, cambia qualche pezzo, la riassembla, la mette su pista e riesce a farla correre più forte di quel che lui stesso sperasse. Il difetto di fabbrica sembra essere quello che, per vincere ogni gara, bisogna spingere sempre a fondo sulla tavoletta senza mai alzare il piede dall'acceleratore. Dall’altra parte l’alfiere, manco a dirlo, è Ibrahimovic. Anche contro un Cagliari lontano parente di quello aggressivo visto contro la Juve, si è ripetuto il cliché visto più volte in questo scorcio di campionato. Un Milan che va a cinquanta all’ora, ma capace di accelerazioni improvvise quando pigia sul turbo svedese. Una squadra, il Milan, che sta riuscendo a vincere anche con mezza rosa fuori uso per l’impressionante numero di infortuni che sta subendo. Vincere anche in simili condizioni è un fattore di merito non indifferente. Interessante sarà testare la tenuta di una rosa diventata risicata ora che si ricomincia a giocare ogni tre giorni fra campionato e coppe. La Juventus insomma si ritrova ad aver ragione degli avversari sfiancandoli di fioretto, mentre al Milan basta spesso il primo colpo di sciabola. Non sposo la teoria di chi sostiene che questo Milan avrebbe più qualità della Juventus. A livello di gioco non c’è paragone, mentre per quanto riguarda i singoli la Juventus ha solo due giocatori da invidiare al Milan e che giocherebbero titolari fra i bianconeri: Thiago Silva e Ibrahimovic, i cosiddetti top players, quelli che alla Juve mancano.

Matri top player di giornata. Perché la Juve che va, in prospettiva, può migliorare solamente con l’innesto di chi può migliorarla a livello qualitativo: i veri top players per l’appunto. Nella tormenta di neve della partita contro una rattoppata Udinese la cosa più importante sono stati i tre punti conquistati. Ma a livello di gioco si sono accese un paio di spie rosse che sarà bene non sottovalutare. E’ mancata la consueta spinta sulle fasce, forse anche per un po' di stanchezza, dovuta all’impegno sostenuto nell’infrasettimanale di Coppa Italia contro la Roma, da parte di Lichtsteiner ed Estigarribia, e con un Vidal apparso anch'egli sia un po’ in riserva di energie. Provvidenziale la doppietta di un Matri ritrovato specie in relazione alla realizzazione del gol vittoria, pezzo di bravura assoluto. I friulani stavano riuscendo nell'impresa di uscire indenni dallo Juventus Stadium e, seppur sconfitti, non escono assolutamente ridimensionati da questa partita, anche se potranno dare il meglio quando recupereranno i loro giocatori cardine impegnati nella Coppa d’Africa (specie Benatia e Asamoah, oltre a Badu).

Vince la Lazio, brutta giornata per Inter e Napoli. Risale in classifica una Lazio dal rendimento altalenante in questo scorcio del torneo. Contro il Chievo si è vista una squadra cinica che ha messo in evidenza un Klose che ha arrotondato il risultato finale con la sua doppietta, ridicolizzando in entrambe le azioni Andreolli, suo marcatore diretto. Sulle ambizioni biancocelesti dirà qualcosa il prossimo turno di campionato, visto che in programma c’è Lazio-Milan come partita di cartello. L’Inter trova disco rosso a Lecce e interrompe la sua rincorsa dopo sette vittorie consecutive. Ma allo Stadio di Via del Mare la squadra di Ranieri era chiamata a fare la partita e tutti i limiti di gioco dei nerazzurri sono emersi in modo lampante. Molti tiri da fuori, manovra lenta, poca corsa e una difficoltà assoluta nel verticalizzare il gioco, nonostante davanti ci fossero due finalizzatori con i fiocchi. Una mezza sconfitta anche quella della Roma che, dopo quattro vittorie consecutive in campionato, è inciampata in un pareggio all’Olimpico contro il Bologna. Brutta sconfitta, per come è maturata, è stata quella del Napoli a Marassi contro il Genoa. Formazione spiazzante con Maggio, Inler e Cavani fuori per uno strano turnover 'preventivo' e inizio molle. Il Genoa trova uno spettacolare uno-due con Palacio e Gilardino e arrotonda nella ripresa. Solo nel finale il Napoli gioca da par suo risalendo il risultato con i suoi fuoriclasse (Cavani e Lavezzi), ma lo fa troppo tardi.

Tre punti d'oro per il Lecce in coda. In classifica, oltre al Genoa, si avvicinano al Napoli Palermo e Fiorentina. I rosanero liquidano sull’asse Miccoli-Budan un Novara più equilibrato, rispetto al recente passato, ma senza la necessaria qualità per spuntare un risultato positivo in un campo difficile come il Barbera. Fanno un passo avanti anche i viola che, con un Amauri in più in avanti, trovano finalmente una fisionomia di gioco che sembrava smarrita e si impongono nel derby contro il Siena. Fra Catania e Parma pareggino senza troppi squilli nell’anticipo del sabato, mentre in coda pesano i tre punti del Lecce, che scavalca il Cesena e mette il Siena nel mirino. Sfortunata la partita casalinga dei romagnoli, sconfitti dall'Atalanta a causa di uno sfortunato autogol; sempre più ultimo il Novara.

TOP DI GIORNATA

Matri (Juventus). Fino al gol del vantaggio non ne aveva azzeccata una, tanto che, all’ennesima palla persa, Conte aveva chiesto a Borriello di scaldarsi. Ma trova un gol di opportunismo e s’impone come match winner realizzando anche la rete del decisivo raddoppio quando, al minuto 17 della ripresa, controlla palla, spalle alla porta, per poi trovare l’angolo basso in diagonale con una pregevole girata. La tripletta Matri la mette a segno in sala stampa rispondendo a una domanda dell’ex interista Ferri sui canali Mediaset. “E i rigori? Non li batti più? - gli domanda Ferri - “Non ce li danno! - ribatte Matri - Anzi mi sono preso una multa dalla Lega per una simulazione che non c’era...” E’ un fatto che la Juventus sia la squadra di serie A cui sono stati fin qui assegnati meno rigori: solamente uno!

Cosmi (all. Lecce). Da quando è subentrato a Di Francesco, i salentini in 7 partite hanno incamerato 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi 3 sconfitte), tanti quanti ne erano arrivati nelle precedenti 13 gare. Decisiva l’accelerazione post Juve: 2 vittorie (a Firenze e in casa contro l’Inter) e il pari in extremis contro il Chievo. Sotto la guida di Cosmi il Lecce si sta dimostrando più aggressivo e voglioso di spingersi oltre i propri limiti. Quella contro l’Inter è stata la prima vittoria stagionale in casa per il Lecce.

Palacio (Genoa). Guida i suoi alla vittoria realizzando una doppietta con gol d’autore. Per il Genoa la nota positiva della giornata è scoprire che il nuovo tridente d’attacco Sculli-Gilardino-Palacio può far parecchio male a qualsiasi avversario.

FLOP DI GIORNATA

Sneijder (Inter). Ranieri gli ridà le chiavi del gioco dell’Inter e lui le perde facendosi mandare platealmente a quel paese da Pazzini e litigando con Obi. Ranieri lo boccia lasciandolo in spogliatoio dopo il primo tempo.

Mazzarri (all. Napoli). Nervoso e scorbutico nella conferenza stampa del prepartita, schiera una squadra che si presenta molle e vulnerabile. Fuori Inler, Maggio e Cavani il Napoli perde qualità e ritmo per ritrovarlo solo nei minuti finali quando i suoi campioni innescano la parziale rimonta. Al Napoli la vittoria manca da 4 partite.



Lamela (Roma). Alla Roma che toppa in casa contro il Bologna è mancato il valore aggiunto delle giocate, spesso decisive, del giovane argentino. E’ andata male a Luis Enrique che aveva pronosticato addirittura una doppietta per il campioncino all’ombra del Colosseo.