Juve iellata fermata sul pari, il Milan scappa

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Il Milan allunga, la Juventus non riesce a portare a casa tre punti da Marassi e si tappa la bocca per evitare di sbroccare di fronte all’ennesimo arbitraggio che la penalizza in questa stagione.

Del Diavolo c’è poco da dire. Ci ha messo una manciata di minuti per trovare la via del gol e incanalare la partita sui giusti binari contro un Lecce niente più che volenteroso. Tutto secondo pronostico. Le insidie di giornata erano tutte per la Juventus ospite del Genoa a Marassi. Ma dopo le prove in chiaroscuro contro il Chievo e il Bologna la risposta di Pirlo e compagni è stata decisamente positiva. Partita dominata alla ricerca di una vittoria che non è arrivata per una serie di incredibili combinazioni negative. Prima di prendersela con tutto il resto, va detto che, specie nel primo tempo, i bianconeri hanno fallito palle goal imperdonabili confermando, una volta di più, tutti i loro limiti nella fase realizzativa. Poi nella ripresa ci si è messa anche la malasorte, visti i tre legni colpiti. Quindi, last but not the least, le ormai abituali decisioni arbitrali sfavorevoli che hanno finito per condizionare pesantemente il risultato. A due rigori piuttosto netti non concessi, ormai nella norma visto il ruolino della Juventus in questo campionato, a Marassi si è aggiunto un gol annullato a Pepe per un fuorigioco inesistente. E per fortuna il designatore Braschi, all’inizio della stagione, aveva pure raccomandato agli assistenti di gara di star giù con la bandierina nel dubbio ci sia un fuorigioco o meno. Che poi ormai, visti i precedenti, vedere arbitrare la Juventus uno come Rizzoli si parte pure prevenuti. Ti vengono in mente le “convergenze parallele” fra il campionato del Milan e quello degli arbitri che incrociano la Juventus (...) e una sorta di casuale “compromesso storico” secondo cui, continuando di questo passo, il campionato può perderlo solo il Milan.

L’arbitraggio “pilatesco” di Rizzoli. E non certo per il comunque esiguo vantaggio in classifica, ma perché arbitraggi come quello di Genoa-Juventus sembrano fatti apposta per indirizzare la partita su canali “politicamente corretti”. Rizzoli, quando fischia, o non fischia, sembra farlo non in riferimento a questo o aquel fallo, o al tentativo di dirigere una partita all’inglese. Rizzoli sembra proprio fischiare secondo i peggiori stereotipi, interpretando la partita secondo uno spartito piuttosto preciso, senza prendersi mai la responsabilità di una decisione che potrebbe cambiare forzatamente il corso della gara. Dopo essersi reso protagonista di marchiani errori di valutazione nel recente passato, quando ad esempio sorvolò su un netto fallo da rigore su Marchisio in Inter-Juventus, persevera ancora pilatescamente senza avere la forza (o la voglia) di indicare il dischetto in occasione del fallo da rigore su Matri e nemmeno quando c’è un fallo di mano in piena area genoana che, sempre nel primo tempo, avrebbe dovuto tradursi in un calcio di rigore per la Juventus. Poi è anche sfortunato perché male assistito da un suo assistente in occasione del gol regolare annullato a Pepe. Una terna arbitrale che è una sorta di “tria a mulinello” insomma: ognuno ha fatto la propria parte sfavorendo nei fatti la Juventus. Ci mancava anche che Rizzoli assegnasse nel finale un rigore al Genoa per un intervento di Pirlo su Marco Rossi, con lo juventino entrato decisamente sul pallone come hanno rilevato due osservatori mai troppo sopra le parti come Caressa e Bergomi. Semplici errori? Malafede? Di certo uno come Rizzoli la Juventus non la può più arbitrare per un bel pezzo perché gli errori, troppi, pesano. E bene ha fatto la Juventus a tapparsi la bocca per evitare che le ovvie recriminazioni venissero strumentalizzate ad arte da parte dei soliti noti. Quegli addetti ai lavori che si lamentano del silenzio stampa della società bianconera motivandolo puerilmente con il fatto che i tifosi hanno il diritto di ascoltare la voce dei protagonisti perdono un’occasione per tacere. Siamo certi che siano in tanti gli juventini ad aver compreso i perché di questo silenzio e, semmai, si augurano che possa continuare a lungo in modo da poter parlare solo sul campo e magari nelle aule dei tribunali tutte le volte che ce ne sarà bisogno senza fare sconti a nessuno. Dalla FIGC all'ultimo pseudogiornalista insultante.

Lazio e Udinese al palo. I laziali sono andati subito sotto contro il Bologna poi, fra errori difensivi ed ingenuità assortite, hanno finito per subire altre reti e giocare praticamente metà partita in doppia inferiorità numerica. Anche la sconfitta dei friulani in casa del fanalino di coda Novara era inattesa, con gli ospiti che possono recriminare per un gol ingiustamente annullato a Danilo. Fatto sta che ora ad affiancare l’Udinese c’è un Napoli in forma Champions League che, con il tennistico 6-3 rifilato al Cagliari, ha messo insieme 5 vittorie nelle ultime 5 partite. Vittoriose anche Roma, Inter e Catania che formano un trio di squadre che oggi possono ambire al massimo a un posto buono per qualificarsi alla prossima Europa League. Detto del Bologna, che vincendo all’Olimpico entra nella prima metà della classifica, il pari fra Atalanta e Parma fa fare un passettino in avanti ad entrambe, ma in coda è pesantissima la vittoria esterna del Siena a Cesena, con la squadra allenata da Sannino che aggancia la Fiorentina, sconfitta a Catania, e precede di una lunghezza Parma e Cagliari, che sono a più 6 sul Lecce terzultimo in classifica. La vittoria dell'orgoglio del Novara sull'Udinese lascia così l'ultima piazza solitaria al Cesena.

TOP DI GIORNATA

Vidal (Juventus). Nonostante il pari la Juventus a Marassi è stata protagonista di un’ottima prestazione complessiva. Buone in particolare le prestazioni di Vucinic e Pirlo, ma soprattutto ottima la prova dell’improvvisata coppia centrale in difesa Caceres-Vidal. Il cileno ha confermato le doti di jolly tuttofare con una prova veramente impeccabile.

Pioli (all. Bologna). In pochi avrebbero scommesso qualcosa sul suo Bologna, ma Pioli è riuscito a far girare al massimo la squadra che, nel girone di ritorno, sta correndo a un ritmo da Champions League. A parte la sconfitta casalinga patita contro l’Udinese, il Bologna ha messo insieme 5 vittorie e 5 pareggi nelle ultime 11 partite.

Ibrahimovic (Milan). C’è chi Ibra ce l’ha e chi no. Anche contro il Lecce lo svedesone fa la sua parte con gol e assist dando sempre l’impressione di poter inventare la giocata decisiva ad ogni pallone toccato.

FLOP DI GIORNATA

Rizzoli (arbitro di Genoa-Juventus). Con la Juventus è “poco fortunato”. Gli errori pesano. Sembra davvero incapace di indicare il dischetto del rigore anche quando certe decisioni sembrano ineccepibili. Se sbagliare è umano e perseverare è diabolico, lui è andato ben oltre.

Reja (all. Lazio). Dopo i sogni ed i proclami post derby, il Bologna gli dà un brusco risveglio. Lazio presuntuosa che lascia ai felsinei spazi letali per il contropiede.

Quelli che “la tv”. Veramente patetico mettere insieme il fortuito e comunque minimo contatto fra Marchisio e Palacio, nonché l’intervento in scivolata di Pirlo che colpisce nettamente il pallone, con i torti palesi subiti dalla Juventus a Marassi. Ma le televisioni nostrane sono riuscite nell’impresa di miscelare tutto nello stesso calderone. A proposito di media, la perla ce l’ha regalata, via twitter, un giornalista del Corriere della Sera, tale Fabrizio Roncone, tifoso della Maggica Roma, che così ha chiosato il silenzio stampa della Juventus: “Qualcuno controlli se per caso l'arbitro è stato anche chiuso a chiave.” Che vuoi dire a uno così?

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