Comandano Juventus, Lazio e Napoli. Una piccola Inter fa grande la Roma.

day afterAlla Juventus che espugna Udine nell’anticipo di giornata rispondono Lazio e Napoli che l’affiancano così in testa alla classifica. La Roma espugna San Siro interista nella partita più attesa della giornata, mentre il Milan torna con il bottino pieno dalla trasferta di Bologna.

Suonano i violini della stampa romana. “Il Maestro” ha dato spettacolo, è stata “Super Roma”, “Zeman show” a San Siro nella partita più attesa della seconda giornata di campionato in cui Totti e compagni hanno steso in modo perentorio l’Inter. Una Roma fatta grande da un’Inter piccola piccola, a dire il vero. Squadra lunga e sfilacciata nei momenti salienti quella messa in campo da Stramaccioni, giustamente punita da una Roma più concreta. Chissà se nell’ultima mezz'ora, quando Milito aveva la lingua a penzoloni, il giovane tecnico interista avrà rimpianto di non avere un Pazzini da gettare nella mischia. Cassano in campo dall'inizio e Palacio e Coutinho in panchina sono la prova che, più di Fantantonio, al mercato si doveva chiedere un alter ego di Milito che i nerazzurri non si ritrovano nella rosa. E non facciamoci prendere in giro da quel golletto di carambola.

Juventus, Napoli e Lazio comandano la classifica. La Juventus passeggia a Udine dando una grande dimostrazione di forza. Sblocca il risultato dopo un quarto d’ora grazie a un rigore e gioca il resto della partita in vantaggio numerico per l’espulsione del portiere avversario colpevole di aver negato a Giovinco una chiara occasione da gol. Curioso il processo che, approfittando dell'episodio, le televisioni hanno innescato a questa regola che punisce eccessivamente la squadra che subisce contestualmente un rigore e un'espulsione. Fatto sta che la partita della Juve si è messa subito in discesa, ed è stata controllata anche troppo agevolmente da Pirlo e compagni. Squadra però che non ha messo in campo la proverbiale cattiveria agonistica contiana, ma che invece ha giocato eccessivamente sotto ritmo, facendo troppa accademia specie nel primo tempo. Forse non ce n'era bisogno, ma non è questa la mentalità giusta. La rilassatezza per manifesta superiorità con cui i bianconeri hanno affrontato la partita è all'origine della disattenzione che ha portato i friulani a realizzare il gol della bandiera, che certamente ad Antonio Conte non sarà piaciuto. Il Napoli ha risposto alla Juve vincendo contro un’ottima Fiorentina che non avrebbe demeritato di uscire almeno con un punto dal San Paolo. Dopo un primo tempo in cui i viola sono stati più pericolosi, a inizio ripresa sono bastati al Napoli due tiri in porta per assicurarsi la partita, nonostante la reazione viola culminata nel finale nel gol dell’onnipresente Jovetic. Da segnalare l’indecente terreno di gioco su cui si è giocato, più vicino a sembrare un grande campo di beach volley che uno stadio si calcio. La Lazio, da parte sua, con un terno secco ha spazzato impietosamente un Palermo che ha confermato i suoi problemi in fase difensiva.

Pazzo fa felice il Diavolo. Il Milan ritorna a brillare, almeno nel risultato, espugnando Bologna nell’anticipo di sabato. I tre gol di Pazzini però non devono illudere i rossoneri. Dopo aver chiuso pari il primo tempo è stato il Bologna a sembrare in grado di poter segnare da un momento all’altro nella ripresa. Poi la papera di Agliardi ha incanalato la partita verso la sponda rossonera. Grande entusiasmo anche a Torino sponda granata per il rotondo successo contro il Pescara. Però i pescaresi al momento sono una squadra rivoluzionata senza capo né coda, ancora alla ricerca di un amalgama fra giocatori. Anche loro sono stati penalizzati da un’espulsione per quella regolina che abbina il calcio di rigore alla chiara occasione del gol, ma il sabato sera nessuno si è scandalizzato né ha protestato contro la crudeltà di questa regola con l’eccezione dei malcapitati pescaresi. Sarebbe provvisoriamente in testa alla classifica anche la Sampdoria, partita con l’handicap di un punto, che ha piegato il Siena in quello che può essere considerato come uno dei primi scontri salvezza. La partita più spettacolare della giornata è stata Catania-Genoa vinta in rimonta, 3-2, dai padroni di casa grazie a un’ultima mezz'ora tambureggiante giocata sotto un violento temporale, mentre il Parma ha regolato piuttosto agevolmente il Chievo con un gol per tempo. Chiude il quadro dei risultati il pari fra Cagliari e Atalanta, con gli isolani capaci di acciuffare gli orobici solo a tempo scaduto, dopo aver fallito due rigori e non aver sfruttato il vantaggio della superiorità numerica goduto per oltre un’ora di gioco a causa dell’espulsione di Peluso.

Dopo due giornate di campionato l’impressione è quella di un torneo oggettivamente impoverito tecnicamente, come avevano sentenziato i movimenti del calciomercato. La Juventus non gira ancora come quella della passata stagione, ma sembra una o due spanne sopra le avversarie. In difficoltà le milanesi, risultati a parte, ma è quella che sarà la seconda metà della classifica che lascia interdetti. Troppe squadre sono uscite impoverite dal calciomercato: Udinese, Bologna e Palermo soprattutto, con il Pescara presentatosi al via come un cantiere aperto. Mai come quest’anno tre retrocessioni sembrano troppo poche.


TOP DI GIORNATA

Giovinco (Juventus). Ha il merito di procurarsi il rigore che sblocca la partita e indirizza l’incontro sui giusti binari. Un po’ alla volta si scrolla la tensione di dosso e realizza una doppietta.

Pazzini (Milan). Scaltro nel procurarsi il rigore che l’arbitro gli regala, opportunista nell’approfittare dell’errore del portiere avversario, reattivo nel deviare in rete con il tacco la conclusione di Nocerino. Se il mattino si vede dal buongiorno non c’è dubbio su chi, fra Milan e Inter, ci abbia guadagnato dallo scambio del Pazzo con Cassano.

Consigli (Atalanta). Esce al 71’ dopo aver rimediato una ginocchiata da un avversario e torna a casa imbattuto da Cagliari dopo aver parato due rigori a Larrivey e Conti con la sua Atalanta in inferiorità numerica dopo nemmeno mezz'ora.

FLOP DI GIORNATA

Agliardi (Bologna). Imperdonabile il grossolano errore che regala la partita al Milan. A finire dietro la lavagna dovrebbero essere quei dirigenti che hanno ceduto un portiere affidabile come Gillet senza sostituirlo. Com’è possibile che un portiere che faceva panchina un paio di stagioni fa in serie B oggi sia ritenuto adeguato per fare il titolare in serie A?

Silvestre (Inter). I movimenti degli attaccanti romanisti gli fanno girare la testa a tal punto che troppo spesso non trova la giusta posizione. Stessa sorte tocca a Ranocchia. Forse l’esperienza di Samuel servirebbe.

Stramaccioni (all. Inter). Nella ripresa la sua squadra è spesso lunga e sfilacciata ed è così che si becca due gol e fa fare un figurone al di là dei propri meriti alla Roma.

 

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