Pari a Firenze, Juve imbattuta da 44 gare.

giovincoAspettavano questa partita dallo scorso 18 marzo, da quell'umiliante 0-5 che la Juve rifilò ai loro beniamini. Firenze aveva caricato l'ambiente all'inverosimile, l'estate e gli intrecci di mercato, le polemiche su Conte e i battibecchi Fiat-Della Valle avevano innalzato la tensione di una sfida già normalmente vissuta in maniera esasperata dal popolo viola.
E poi il tormentone: ci sarà finalmente qualcuno che riuscirà a battere la Juve? Forse non ce ne rendiamo conto, ma solo la domanda ha un significato sensazionale.
In un calcio come quello di oggi, pieno di pressioni e vissuto sempre al limite, quello che sta facendo la Juve di Conte è semplicemente pazzesco, e che ogni tanto si tiri il fiato come è successo stavolta ci sta. Anzi, sarebbe disumano e preoccupante non accadesse, soprattutto a questo punto della stagione.
La Fiorentina ha giocato con la sfrontatezza e l'entusiasmo della squadra giovane e un po' folle, sospinta dal Franchi, agghindato per l'occasione.
I viola hanno corso e raddoppiato come invasati, hanno dato tutto (e forse anche di più) creando più dei bianconeri, con il picco di una traversa colpita da Jovetic e un'occasione fallita da Ljajic nello spazio di due minuti.
La Juve ha probabilmente capito che non era serata, la gamba non c'era e forse mentalmente la squadra ha pensato che un pari poteva andar bene.
A differenza dei viola, la Juventus sta giocando per tre competizioni e almeno ad oggi punta a non lasciarne per strada nessuna, e interpreto in modo positivo il fatto di “accontentarsi” di uscire dal Franchi indenni.
In verità nella partita di oggi non ha aiutato aver schierato come coppia d'attacco iniziale probabilmente la peggio assortita di tutta la rosa: nessuno che cercasse la profondità e men che meno si proponesse per fare sponda.
L'ingresso di Vucinic ha migliorato un po' le cose, ma a mio parere gli attaccanti andavano sostituiti entrambi.
Carrera si è sgolato per più di un'ora, urlando alla coppia partita titolare di alternarsi nei movimenti (“deve andare uno solo, non tutti e due!”), ma il possesso palla non trovava sbocchi, vuoi per la rapidità con la quale i viola si chiudevano a riccio, vuoi per l'incapacità delle punte di smarcarsi o creare spazi per gli inserimenti di Vidal e Giaccherini.
Giovinco, soprattutto, è stato a dir poco disastroso.
In una gara con poche opportunità per mettersi in mostra ha fallito una quantità di controlli - neanche troppo complicati - che hanno regalato puntualmente palla agli avversari.
E che dire di quel pallone indirizzato a Quagliarella su percussione di Lichtsteiner, pallone mai arrivato a destinazione per via dell'intromissione del piccoletto in evidente fuorigioco?
A mio parere l'episodio simbolo di una gara, quella di Giovinco, che, ribadisco, è stata disastrosa.
Sarebbe riduttivo limitarsi alla denigrazione dell'ex giocatore del Parma per giustificare una gara opaca, anche perché a distanza di pochi giorni si è rivisto un Pirlo non brillantissimo - sostituito ancora da Pogba, che ha fatto bene - per il quale comunque la mancanza di un riferimento credibile in avanti costituisce un'attenuante.
Sono andati bene i difensori, bene anche Asamoah seppur troppo timido in fase offensiva, un po' frenato Giaccherini, e così pure Vidal, ma credo molto dipenda dal discorso di cui sopra relativo agli attaccanti.
Alla fine, elogi alla Fiorentina, giornalisti adoranti al cospetto del bravissimo Montella, Della Valle euforico e Bergomi entusiasta.
Per cosa?
Per uno zero a zero.
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