Juventus e Napoli: si profila un braccio di ferro

day afterLa Juventus annichilisce la Roma che esce distrutta nel punteggio e nel morale dallo Juventus Stadium. Il Napoli espugna il Marassi doriano aggiungendo 3 punti d’oro alla sua classifica. Vittorie molto diverse fra loro, ma che consentono alle due squadre di continuare a comandare la classifica facendo il vuoto alle loro spalle. C’è già un fossato di 4 punti che le divide da Inter e Lazio, immediate inseguitrici.

La Juventus di Antonio Conte ha fatto 100! Si tratta dei punti totalizzati nelle 44 partite di campionato disputate fin qui dalla Juventus sotto la guida di Antonio Conte: 28 vittorie, 16 pareggi, 0 sconfitte. 83 gol realizzati e 23 subiti. Un ruolino di marcia che dà l’idea di come la Juventus contiana abbia aperto un vero e proprio ciclo. Contro la Roma non c’è stata storia. Sono bastati 18’ a seppellirla sotto tre gol. Partita già finita con tanto di emblematico “tutti a casa alé” intonato dallo Juventus Stadium. Un’umiliazione in piena regola per Zeman, ma che avrebbe potuto essere ancora più cocente considerando i tre legni colpiti dai bianconeri, le tante occasioni avute, ma soprattutto il fatto che Pirlo e compagni hanno tirato i remi in barca nella ripresa, pensando all'imminente impegno infrasettimanale di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. La differenza fra le due squadre è stata abissale soprattutto a livello tattico e fisico, tanto che ora sul banco degli imputati è finito “il maestro”. La Roma nel calciomercato ha investito meno solamente della Juventus in Italia, con acquisti tutti concordati fra dirigenza e allenatore. Il tempo per gli alibi e per le chiacchiere ora è proprio finito per l’allenatore boemo.

L’aggancio del Napoli è di rigore. Tre punti d’oro quelli raccolti dai partenopei nel catino doriano di Marassi. Partita combattuta e un’azione di contropiede sull’asse Inler-Hamsik a spezzare un equilibrio che la Sampdoria sembrava poter essere in grado di imporre nonostante le tante assenze (Maxi Lopez, Pozzi, Poli, Tissone). Fallo (che a dire il vero sembra essere stato fuori area) di Gastaldello sullo slovacco e trasformazione di Cavani, alla sesta marcatura in altrettante partite. Prossimo turno con la Juventus che va a Siena e il Napoli che ospita l’Udinese, ma l’occhio sul calendario va già dopo la sosta. Si riprenderà sabato 20 ottobre con lo scontro diretto Juventus-Napoli. Alle spalle del duo di testa si fanno largo Inter e Lazio. I nerazzurri finalmente riescono a vincere la loro prima partita della stagione a San Siro piegando la Fiorentina nel posticipo. La Lazio, da parte sua, si riprende dalla batosta subita al San Paolo piegando il Siena secondo pronostico.

Nel limbo del centro classifica ci sono ben 10 squadre raccolte in due punti. L’impresa di giornata la fa il Torino, capace di espugnare con un 1-5 il campo dell’Atalanta. Sembrava che gli orobici potessero passare in vantaggio quando invece si è scatenato il mitico “quarto d’ora granata”. Quattro gol in 15’ senza nemmeno il bisogno del richiamo di quella tromba di antica memoria che annunciava la carica del “Grande Torino”. Un Milan lontano dai tempi della gloria e dei fasti berlusconiani raccoglie un punto dalla trasferta di Parma. E per i milanisti c’è da esserne contenti perché la squadra, spinta dai gol di El Sharaawy, si dimostra in crescita. Certo che però, se non fosse per il colore della maglia, non si direbbe mai che si tratta del Milan, tanto sono anonime le prestazioni di questo nuovo corso. Sorprendente la quaterna che il Bologna rifila al Catania con Gilardino, autore di una doppietta, sulla scia di giocatori come Roberto Baggio, Signori, Di Vaio. Attaccanti arrivati nella città degli asinelli in età matura e che in rossoblù si sono rigenerati tanto da diventarne simboli. C’è poco da dire sul risultato a reti bianche fra Udinese e Genoa, poche emozioni.

In coda è crisi profonda per il Cagliari. Nelle partite che sembrano già poter essere etichettate come scontri salvezza il colpo grosso lo fa il Pescara, che espugna l’Is Arenas facendo precipitare il Cagliari in una crisi a tutto tondo. Per la società di Cellino c’è ancora da risolvere la grana Stadio e, riguardo alla squadra, è l’unica a non aver ancora vinto una partita. I sardi, che chiudono la classifica a pari merito con il Siena (che però virtualmente di punti ne ha già conquistati 8 essendo partita da -6), sono stati scavalcati dal Palermo, al primo successo stagionale contro il Chievo, grazie alla differenza fatta soprattutto dalla qualità imposta alla gara da un Fabrizio Miccoli in grande spolvero.

TOP DI GIORNATA

Marchisio (Juventus). Gli manca solo il gol, ma per il resto è il protagonista di una partita sontuosa. Si incunea a ripetizione fra le maglie giallorosse tanto da fenderle come fosse una lama. Da suoi inserimenti scaturiscono la punizione con cui Pirlo sblocca il risultato e pure il rigore del raddoppio. Quindi sfiora il gol in più occasioni e in particolare quando una sua conclusione si stampa sull’incrocio dei pali della porta difesa da Stekelenburg. Poi colpi di tacco e giocate di alta scuola a suggellare una prova maiuscola.

Miccoli (Palermo). Con una tripletta trascina i rosanero a una vittoria scaccia-crisi contro una diretta concorrente per la salvezza. La permanenza in serie A del Palermo non può che passare dai piedi del Romario del Salento.

Gilardino (Bologna). Due gol e un assist per affondare il Catania. A Genova sembrava avviato sul viale del tramonto, ma quella di Bologna sembra l’alba di una nuova giovinezza. 5 gol in 5 partite. Ritrovato!

FLOP DI GIORNATA

Zeman (all. Roma). E’ soprattutto il confronto tattico con Conte a essere impietoso. La Juventus mette un giocatore solo davanti a Stekelenburg con irrisoria facilità. Bastano tre gol nei primi 18’ per uscire umiliato dallo Juventus Stadium, ma la lezione poteva essere ancora più pesante e nulla ci sarebbe stato da eccepire. Mai come stavolta le chiacchiere stanno a zero.

Burdisso (Roma). Guida una difesa davvero impresentabile. Pirlo riesce una mezza dozzina di volte a lanciare un compagno solo davanti a Stekelenburg, mettendo a nudo tutti i limiti della retroguardia giallorossa, poco protetta dal centrocampo, ma certamente il reparto più disastroso dello schieramento presentato da Zeman al cospetto della Juventus.

Tachtsidis (Roma). Il giovane centrocampista greco su cui tanto punta Zeman finisce stretto nella morsa del centrocampo bianconero e ne esce davvero stritolato.

 

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