Tre punti importanti in attesa di Inter-Napoli

LichtsteinerLa Juve vince e allunga in classifica, in attesa dello scontro diretto tra Inter e Napoli. Una pioggia torrenziale e tre punti fondamentali bagnano il ritorno in panchina di Conte, che coi suoi ragazzi espugna rabbiosamente il Barbera. Il match ha ricalcato la maggior parte delle partite affrontate dalla Juventus quest'anno: un primo tempo "tranquillo", dove la Juve mantiene un discreto controllo palla, con poca incisività sotto porta. Nettamente meglio il secondo, con la squadra bianconera capace di colpire e difendersi egregiamente. Peccato però che spesso non si riesca a chiudere la gara, in modo da conservare preziose energie.
Niente di nuovo insomma: questa squadra è tra le prime d'Europa come qualità di gioco espressa (e il primo posto nel girone di Champions lo dimostra ampiamente), e la differenza con il resto del campionato italiano è enorme e fa sorridere leggere ogni settimana i giornali che proclamano questa o quella squadra come "l'anti-Juve" del campionato. Solo tre giorni fa la Fiorentina veniva additata da Bergomi come probabile campione d'inverno. Il mese prima questo onore toccava alla Roma, e ancora prima al Napoli. La sensazione è che senza i due passaggi a vuoto con le milanesi, avvenuti dopo le fatiche fisiche e mentali della Champions, il campionato avrebbe potuto già considerarsi concluso.

E il motivo di queste doppie sconfitte è semplice: la mancanza di un grande attaccante, quello che, quando la squadra fatica, tiri fuori dal cilindro un gol che salvi la baracca. Una lacuna seria, cui spesso la Juve supplisce con il gioco di squadra, da un centrocampo tra i più solidi e prolifici del panorama europeo e da una grande difesa. Delle cinque punte attualmente in rosa, l'unico davvero degno finora di un posto fisso da titolare è Vucinic. Il montenegrino sembra davvero un giocatore diverso da quello discontinuo dello scorso anno: sale spesso in aiuto dei centrocampisti, tiene bene palla attirando costantemente a sé due uomini e scaricando poi puntualmente sugli esterni, che si trovano così a disposizione molto campo per tentare un dribbling. E la qualità di fare giocate di fino non gli manca di certo, come l'assist di tacco oggi per il gol del vantaggio.
Continua invece il periodo nero di Matri: il giocatore sembra un lontano parente del goleador che trascinò i bianconeri per tutto il girone d'andata della scorsa stagione, permettendo anche ai suoi a strappare il pareggio nello scontro diretto col Milan. Troppo impacciato oggi, e non aiutato nemmeno dalle condizioni bagnate del rettangolo di gioco (per inciso, se questa è la qualità dei campi in Italia, la nostra posizione nel ranking è a dir poco generosa).
Sarebbe facile scagliarsi contro un giocatore in periodo di crisi. Ma non voglio farlo. Non voglio perché un giocatore non "disimpara" a segnare.
E il caso Quagliarella sta lì a dimostrarlo: il napoletano, dopo un anno e mezzo di sofferenza e continue contestazioni da parte della curva, è tornato ad essere incisivo, come nel doppio scontro diretto col Chelsea. Voglio fidarmi quindi di Alessandro e di chi dice che verrà il suo momento.
Per adesso, la parte dell'ariete la può svolgere egregiamente Bendtner, uno che nei minuti finali di gara ha regalato un'ottima prestazione, difendendo bene palla e segnando anche un gol poi annullato per giusto fuorigioco.
E Giovinco? Dove lo mettiamo? Beh, Giovinco potenzialmente è un ottimo partner per Vucinic. Peccato che finora abbia peccato di incisività: la maglia "pesa" e la freddezza sottoporta spesso diventa tremarella da interrogazione di fine anno. Però la fiducia di Conte e l'impegno profuso nelle ultime partite sono un buon segnale, e se c'è qualcuno capace di instillare una mentalità vincente nella mente dei giocatori, quello è senz'altro Conte.

L'allenatore salentino torna dopo 201 giorni sulla panchina della Juve, costretto da una sentenza a dir poco farsesca a restare chiuso per mesi negli sky box degli stadi. E oggi tutta la rabbia agonistica accumulata si è scaricata in campo, con il leccese che, a fine partita, è corso sotto la curva a salutare i tifosi che ormai vedono in lui l'anima della Juve. Voglio però ben sperare che il ritorno di Conte sulla panchina della Juventus non dia alibi a chi deve fare mercato: a gennaio urgono rinforzi in attacco, per poter cercare di puntare degnamente alla finale di Wembley. Perché è dovere della Juve cercare di vincere, sempre e in ogni competizione.
Infine, una piccola postilla: spesso, in questi mesi, ci si è chiesti se l'assenza di Conte avrebbe penalizzato la Juventus. Beh, se nel corso di quattro mesi senza di lui i bianconeri hanno conquistato la testa del campionato e si sono qualificati come primi agli ottavi di Champions League... si prospettano trapianti di fegato di massa per gli antijuventini d'Italia.

Bentornato Mister, e sempre forza Juve, fino alla fine.


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