Juventus a + 8 sulla Lazio, l'Inter perde terreno, sale la Roma

day_after01La Juventus chiude nel migliore dei modi l’anno della sua rinascita e mette un altro punto fra sé e la più immediata inseguitrice. Non è più l’Inter, che racimola un misero punticino dalla partita interna contro il Genoa scivolando dietro in classifica. Ora la seconda, a -8 dalla capolista, è la Lazio che vince in trasferta contro la Sampdoria. Sempre in trasferta vincono anche la Fiorentina, che appaia l’Inter a -9, e un Napoli che, precipitato a -10, scaccia la crisi battendo nel finale il Siena.

Se 94 punti nel 2012 possono bastare. La Juventus archivia un anno solare da incorniciare con un’altra vittoria. Un anno in cui è tornata a recitare quel ruolo di predominio sul calcio italiano che le controverse vicende di Calciopoli le avevano strappato. Juve a più 6 anche rispetto alla scorsa stagione, miglior attacco, miglior difesa, in testa a tutte le classifiche di rendimento. Anche i più riottosi hanno finalmente capito che quello della Juventus è un altro campionato rispetto a quello delle più immediate inseguitrici. Contro il Cagliari la vittoria è arrivata in rimonta solo nel finale grazie ai gol segnati da Matri e Vucinic entrati in campo nella ripresa, ma non si può certo dire che quello di Pirlo e compagni non sia stato un successo meritato, a prescindere dai vistosi errori arbitrali che hanno finito per condizionare pesantemente l’incontro. L’aspetto più spiacevole della serata sono state però le polemiche innescate dal presidente cagliaritano Cellino che ha fatto la morale alla Juventus perché, a suo dire, avrebbe rifiutato di giocare la partita all’Is Arenas. Al di là della verità dei fatti, è davvero incomprensibile che in serie A l’agibilità di uno stadio possa essere data 48 ore prima dell’incontro, partita per partita, e non prima dell’inizio della stagione.

Scivola in casa l’Inter, l’anti Juve non c’è più. E’ un pareggio che ha il sapore di una cocente sconfitta per l’Inter quello maturato a San Siro contro un Genoa nulla più che ordinato. Prestazione mediocre e senza acuti quella della squadra di Stramaccioni che, costretta ad imporre il proprio gioco contro una squadra in piena zona retrocessione, ha manifestato tutti i propri limiti in fase di impostazione, scontando in particolare l’assenza per squalifica di Guarin. Giù di tono il tridente Palacio-Milito-Cassano, che spesso nel corso di questa prima parte della stagione ha celato i difetti della squadra nerazzurra. La difesa a 5 del grifone ha chiuso bene gli spazi, rischiando il minimo sindacale data la differenza di caratura fra le squadre in campo dettata dalla classifica. Ad approfittare del passo falso interista sono tutte le altre contendenti per i posti buoni per la zona Champions. La Lazio vince di misura a Marassi contro la Sampdoria grazie a un gol di Hernanes e scavalca l’Inter al secondo posto in classifica. I nerazzurri ora sono appaiati anche dalla Fiorentina, che si impone d’imperio in trasferta contro il Palermo, e sono tallonati dal Napoli che, scontata la penalizzazione e incassata la doppia batosta rimediata dal Bologna in campionato e in coppa Italia, è tornato ad assaporare il gusto della vittoria che mancava dal 5-1 rifilato al Pescara il 2 dicembre scorso. Contro il Siena il successo partenopeo è maturato solo nei minuti finali in coda a una partita che ha offerto pochi spunti di cronaca e che stava avviandosi stancamente verso un nulla di fatto finale. Congelata la ricerca dell’anti-Juve, si fa interessante la lotta per la conquista della piazza d’onore e del terzo posto, una lotta in cui si sta inserendo anche la Roma che, con la vittoria contro il Milan nel posticipo, si è portata a sole 3 lunghezze dal terzo posto. Alla ripresa del campionato c’è in programma un Napoli-Roma piuttosto stuzzicante. La Roma che ha umiliato il Milan con un poker di reti ha giocato la sua miglior partita del campionato. Tutto perfetto per i giallorossi con Zeman che finalmente si è deciso a schierare De Rossi centrocampista centrale con ai lati Bradley e Pjanic. Ne è venuto fuori un centrocampo con i fiocchi, capace finalmente di coprire al meglio la difesa, mentre davanti il trio Totti-Osvaldo-Lamela ha fatto la differenza, e che differenza! Non ingannino i due gol con cui il Milan ha limitato i danni nel finale. Roma in inferiorità numerica per la giusta espulsione di Marquinhos e un black out di un paio di minuti hanno favorito la zampata rossonera, ma il margine del risultato era di tutta sicurezza.

Colpo grosso del Pescara, il Cagliari si avvicina alla zona calda. In coda alla classifica sono 3 punti pesanti quelli che il Pescara trova all’ultimo minuto contro il Catania, un successo che consente agli abruzzesi di affiancare la Sampdoria e scavalcare Cagliari e Palermo. Fa morale, anche se poca classifica, il punto conquistato dal Genoa a San Siro, un punto che consente ai rossoblu di fare un passetto avanti; si allarga invece la distanza fra il Siena, che inanella la quarta sconfitta consecutiva, e la zona salvezza, che ora è a 5 punti. Completano il quadro della giornata la vittoria del Parma a Bologna nel derby emiliano, il pari fra Atalanta e Udinese, due formazioni che viaggiano tranquille a metà classifica, e la vittoria di un Torino che interrompe la serie di 3 successi consecutivi del Chievo: l’ultima vittoria dei granata risaliva invece all’11 novembre, giorno dell’1-0 contro il Bologna.

TOP DI GIORNATA

Matri (Juventus). Scaltro e decisivo come nei tempi migliori, si riprende la Juve con una doppietta decisiva contro la sua ex squadra. Una bella iniezione di fiducia per ripartire con il piede giusto dopo le vacanze invernali.

Zeman (all. Roma). Onore al merito. La sua Roma disputa la miglior partita della stagione e forse non è un caso se in campo c’è De Rossi schierato centrale, mentre Tachtsidis, il pupillo del boemo, è relegato in panchina. I due minuti di black out nel finale questa volta non fanno testo. Gara dominata ed è il trio d’attacco romanista quello che fa davvero la differenza. In certe serate giocatori della forza e della classe di Totti, Lamela e Osvaldo sono imprendibili.

Jovetic (Fiorentina). I viola ritrovano il proprio alfiere che con una doppietta lancia la propria squadra in zona Champions. Poco maturo e generoso però il montenegrino quando nel dopopartita si lamenta per la mancata tripletta perché Montella aveva deciso di far tirare l’ininfluente rigore dello 0-3 a Gonzalo Rodriguez

FLOP DI GIORNATA

Damato (arbitro di Cagliari-Juventus). Questo arbitro, interista dichiarato, quando si trova ad arbitrare la Juventus dimostra spesso di essere poco lucido. Con la complicità dell’assistente di porta Orsato concede un rigore generoso ai sardi, poi ne nega uno più netto ai bianconeri. Ma è la ripresa ad essere uno stillicidio di errori clamorosi sempre su episodi da rigore. Non vede un fallo nettissimo di Nainggollan su Asamoah e poi ripara assegnando quello per un minimo contatto su Giovinco. Discutibile poi lo sventolio di qualche cartellino giallo. Praticamente sbaglia in quasi tutti i momenti topici della partita.

Cassano (Inter). Anticipa le vacanze, almeno mentalmente, vista la sua prestazione al limite dell’indecenza. Azzecca il cross per la capocciata vincente di Cambiasso che assicura il pareggio all’Inter, ma è forse l’unica giocata buona in una prestazione desolante.

Boateng (Milan). Prestazioni disastrose a livello difensivo, nel Milan che sprofonda contro la Roma, non ce ne sono. Ci sono invece limiti piuttosto chiari, sia in difesa che a centrocampo, limiti che emergono in modo ancor più nitido quando El Shaarawy non segna il suo solito golletto. Il peggiore dei rossoneri, rispetto alle aspettative, finisce per essere Boateng che, in questa squadra, sembra sempre più un corpo estraneo.

 

Twitter: @nicolanegro