La Juventus esce indenne dal San Paolo, Milan e Inter ora puntano il Napoli

day_afterGiornata di campionato dominata dall’interesse per il big-match Napoli-Juventus con i bianconeri che tornano a casa sani e imbattuti, mentre le milanesi vincono gli scontri diretti di classifica contro Lazio e Catania.

Il pareggio raccolto dalla Juventus a Napoli vale molto più di un punto. Vuol dire allungare di un ulteriore punto sulla diretta concorrente, per via della miglior classifica negli scontri diretti; e vuol dire mettersi alle spalle la trasferta più insidiosa avvicinando di un’altra tappa il traguardo finale. Ora il Napoli, rimasto a -6 dalla vetta, oltre a continuare ad inseguire il sogno scudetto deve guardarsi le spalle perché il Milan, incassata la vittoria contro la Lazio, arriva a -5 dalla seconda piazza e in calendario c’è lo scontro diretto fra Milan-Napoli che si disputerà a San Siro alla 32sima giornata, la stessa di Lazio-Juventus. Un turno che già si presenta come uno snodo importante sulla strada dello scudetto e dell’assetto dell’alta classifica.

Ma parlare di calcio facendo finta di niente su tutto quello che è successo intorno a Napoli-Juventus non è possibile. Dapprima mi ha lasciato sconcertato la campagna preventiva di un quotidiano “sportivo” contro l'eventuale designazione di Rizzoli, colpevole di aver segnalato, nella finale di Supercoppa, un fallo su Vucinic punito con un calcio di rigore. L’unico assegnato contro il Napoli nell'ultimo anno (in campionato l’ultimo è stato assegnato l‘7 aprile 2012 in Lecce-Napoli). Una campagna squallida quella di questo quotidiano che, guarda caso, fa il gioco del padrone del vapore napoletano. A questo è stato ridotto un giornale che, per lo meno dall’indomani della finale di Supercoppa della scorsa estate, fa del sostegno al vittimismo partenopeo la propria ragione d’essere. Una campagna che soffia da lontano e che non può essere esente da responsabilità sull'assurdo clima di guerriglia che si è venuto a creare e che ha accolto la Juventus a Napoli. Un clima culminato nel vile agguato di tifosi napoletani al pullman con cui la squadra bianconera stava raggiungendo lo stadio.

Verso il San Paolo o verso Gomorra? A poche centinaia di metri dall’impianto è sembrato che il pullman (non a caso noleggiato...) non stesse transitando da una sorta di anticamera del San Paolo, ma dall’anticamera di Gomorra. Contro il bus sono state lanciate bottiglie, pietre e uova ed è andata bene che, a farne le spese, sia stato solo un vetro andato in frantumi lasciando fortunatamente illeso Asamoah che stava seduto lì dietro.* Ma anche allo stadio la parte peggiore del tifo napoletano non si è fatta mancare niente riversando nel settore ospiti escrementi, urina, petardi, bottiglie, dileggiando anche le vittime dell'Heysel esponendo l'infame cartello recante il "-39". Il tutto nella massima impunità, mentre su Sky si decantava l'atmosfera dello stadio più caldo d'Italia con Ilaria D’Amico (più bella che brava...) impegnata a travisare e a sparlare allegramente insieme ai suoi colleghi su taluni episodi di gioco (la ricostruzione dei contatti fra Chiellini e Cavani, vedi qui  quello che non hai potuto vedere su Sky), ignorandone completamente altri (l'intervento in piena area napoletana di Inler su Lichtsteiner) e cercando di rincorrere quelli dettati dalla fantasia di Mazzarri (“c’erano due rigori per noi”). C’è da domandarsi se il calcio italiano possa permettersi di far disputare una partita tanto importante in un clima del genere e se sia normale che la Juventus e i suoi tifosi debbano sobbarcarsi tutto questo da una trasferta a Napoli?

Archiviata la partita più attesa della giornata, la scena è stata poi tutta per le milanesi. Il Milan che ha travolto la Lazio, scavalcandola al terzo posto in classifica, lo ha fatto con pieno merito, senza dimenticare però l’ennesima decisione arbitrale che ha favorito i rossoneri in modo decisivo. A velocità normale l’intervento di Candreva su El Shaarawy sembrava proprio in piena area di rigore. Invece Rizzoli aveva visto bene assegnando la punizione dal limite. Poi non si sa che cosa gli abbiano detto i suoi assistenti, fatto sta che l’espulsione comminata a Candreva, reo secondo l’arbitro di aver fermato una chiara occasione da gol, è stata certamente esagerata in ragione del sopraggiungere di Dias sull’azione. Espulsione decisiva se è vero che da quel momento in poi (eravamo al 15’ del primo tempo) il Milan ha costruito la sua vittoria realizzando tre reti. C’è da dire comunque che la squadra di Allegri, anche prima dell’espulsione di Candreva, stava facendo la partita giocando meglio della Lazio. Vittoria straordinariamente importante, per come è arrivata, è quella colta dall’Inter nella trasferta a Catania. Per un'Inter sotto di due gol dopo il primo tempo e a rischio di crollare nella ripresa è cambiato tutto con l’ingresso in campo di Stankovic e specialmente di Palacio. L’Inter ha preso l’iniziativa riuscendo addirittura a capovolgere il risultato nei minuti di recupero, raffreddando così i sogni europei dei catanesi che sono stati scavalcati in classifica dalla Roma vittoriosa nel posticipo contro un buon Genoa. Torna a vincere la Fiorentina dopo la battuta d’arresto infrasettimanale a Bologna, ma lo ha fatto solo di misura e a fatica contro un Chievo che le ha dato filo da torcere. Nella giornata degli scontri diretti dell’alta classifica, raccolgono vittorie l’Udinese a Pescara, la Sampdoria contro il Parma (4 vittorie e 2 pari per i doriani in serie positiva da 6 partite), il Bologna contro il Cagliari, con i felsinei che, con le due ravvicinate vittorie contro Fiorentina e i sardi, si ritrovano nelle tranquille acque di metà classifica. Pesantissima la vittoria esterna dell’Atalanta a Siena, tre punti che lanciano gli orobici a un +9 dalla zona retrocessione in cui sono sempre più invischiate Siena, Pescara e Palermo, che ora condividono l’ultima piazza. Il pareggio esterno dei rosanero contro il Toro è un buon punto, ma serve a poco. Il Genoa, quartultimo, rimane a +5 dalle tre di coda.

* NB. Anche fra i tifosi juventini c’è stato qualche imbecille che nel tragitto verso lo stadio si è reso protagonista di danneggiamenti ad auto in sosta. Puntualmente individuato e denunciato. Giusto così, ci mancherebbe!

TOP DI GIORNATA

Chiellini (Juventus). Per accorgersi quanto sia mancato bastano dieci minuti. Imperioso stacco di testa e rete del vantaggio bianconero. Poi mette in scena un duello rusticano con Cavani rimediando una violenta gomitata che avrebbe abbattuto chiunque, ma non lui. Dalla sua parte non si passa. L’abbraccio con Cavani a fine partita è una bella lezione di sportività.

Palacio (Inter). Entra in campo nel secondo tempo e trasforma un’Inter debosciata in una squadra capace di rimontare due reti e vincere a Catania. Suo l’assist del primo gol e la doppietta del sorpasso. Indispensabile.

Pazzini (Milan). Segna due gol e ne propizia un altro permettendo ai rossoneri di stendere la Lazio. Con questa doppietta il Pazzo arriva a 12 reti in 1347 minuti giocati in campionato. Un gol ogni 112 minuti. Non male.

FLOP DI GIORNATA

Orsato (arbitro di Napoli-Juventus). Un altro arbitro che non se l’è sentita facendo la figura del coniglio. Perché se un assistente ti segnala di aver visto un giocatore rifilare una violenta gomitata ad un altro e tu quel giocatore non hai il coraggio di espellerlo vuol dire che non hai gli attributi per arbitrare. Questo dovrebbe valere in una partita di dilettanti come in un big match di serie A.

Cavani (Napoli). Prosegue il suo digiuno da gol. Chiellini lo francobolla facendolo innervosire non poco. Bruttissima la gomitata volontaria sul volto del bianconero, un gesto che solo un pavido Orsato non punisce come sarebbe stato doveroso fare. Il cartellino giallo è provvidenziale perché risparmia all'l’attaccante partenopeo la prova tv e tre giornate di squalifica, sacrosante per l’aggravante che è proprio Cavani a scalciare Chiellini all’origine dell’azione che porta poi l'uruguagio a sferrare la gomitata al difensore bianconero.

Juan Jesus (Inter). Non solo si fa fregare come un dilettante da Bergessio in occasione della prima rete degli etnei, ma anche sul secondo gol di Marchese il suo posizionamento è tutt’altro che impeccabile.

 

Twitter: @nicolanegro