La Juventus sempre a +9: polemiche sull'esultanza di Conte ma silenzio sulla violenta intimidazione

day_afterVincono tutte le prime, ma ora c’è una giornata in meno da giocare, ne mancano nove, e forse qualcuna in meno, a separare la Juventus dalla conquista dello scudetto.

Vittorie di rigore per Milan e Napoli. Ai bianconeri, sulla carta, toccava l’impegno più ostico, perché di fronte aveva il Bologna, reduce da 3 vittorie consecutive; ma ancora una volta, delle prime tre in classifica, la squadra di Antonio Conte è quella che ha lasciato l’impressione migliore. Il Milan non ha faticato granché nel regolare il Palermo, ultimo della classe, mentre l’Atalanta, al San Paolo, ha tenuto in scacco il Napoli sino all'81', quando è arrivato il gol decisivo di Pandev. La "curiosità" è che sia Milan che Napoli hanno praticamente iniziato la partita in vantaggio di un gol per via di un calcio di rigore che è stato necessario ad entrambe per sbloccare la partita nei primissimi minuti di gioco. Poi il Milan, tutt’altro che brillante dopo la batosta rimediata a Barcellona, ha approfittato di una presa difettosa di Sorrentino per chiudere la partita con il raddoppio di Balotelli, che già aveva sbloccato la partita con il tiro dal dischetto. Invece il Napoli, cui la vittoria mancava da 6 partite (dal 2-0 inflitto al Catania), ha sofferto non poco contro gli orobici ai quali per ben due volte era riuscita la rimonta.

Per gli juventini è stata una domenica vissuta in completo relax. La trasferta di Bologna nascondeva non poche insidie, ma la squadra di Antonio Conte l’ha superata di slancio concretizzando nella ripresa l’indubbia supremazia sull’asse Vucinic-Marchisio, autori delle reti e dei rispettivi assist. Ma non c’è stato solo l’aspetto tecnico a far finire questa partita sotto la lente d’ingrandimento. I media si sono concentrati anche sulle lamentele di Stefano Pioli, allenatore del Bologna, che ha rimproverato ad Antonio Conte di aver esultato eccessivamente quando, a un minuto dalla fine, con la sua squadra in vantaggio di due gol, si è rivolto ai propri tifosi alzando i pugni al cielo gridando “Andiamo! Andiamo!” in un’esultanza liberatoria, dopo essere stato insultato per tutta la partita. Una polemica assurda quella sollevata dall’infastidito allenatore del Bologna, specie se si considera che dai tifosi della sua squadra sì che si era appena visto il peggio di quello che si può vedere oggi negli stadi italiani. Pullman della squadra juventina che al suo arrivo alla stadio è stato assaltato a colpi di bastoni da gente incivile, quella stessa gente incivile che ha avuto anche l’idea di esporre striscioni con scritte tipo “JUVENTINO BIANCONERO IL TUO POSTO E’ AL CIMITERO”.

Basta con gli striscioni! Striscioni del genere ormai si vedono a ogni trasferta della Juventus, così come si sentono cori beceri sull’Heysel e altre idiozie assortite. Il tutto con sostanziale permissivismo della Lega che si limita a ingrassare incassando le multe che si ritrovano a pagare le società. Come se le multe fossero un deterrente. Basterebbe proibire gli inutili striscioni come è stato fatto in Inghilterra con il giro di vite dato agli hooligans dalla cura del Governo Thatcher negli anni Ottanta. Invece niente. In Italia si preferisce dare la stura a pretestuose polemiche sulla legittima esultanza di un allenatore invece di dare il proprio contributo per risolvere i problemi reali del nostro calcio, che non sono solo quelli dei buuh urlati a qualche giocatore di colore da una minoranza ben riconoscibile. Ovviamente quello degli striscioni è un discorso generale che riguarda ogni tifoseria, da quella che approfitta della visibilità per dare del maiale a Platini a quelle che insultano i morti. Poi che si tratti dell’Heysel o di Superga non cambia nulla. Tutti meritano lo stesso rispetto e in buona sostanza lo striscione non può essere certo usato per dileggiare o insultare. E comunque se ci hanno rinunciato in Inghilterra perché non farlo anche in Italia?

Il rinvio di Marassi fa respirare un'Inter stanca. A Genova il rinvio della partita fra Sampdoria-Inter di certo non sarà spiaciuto agli Strama boys affaticati dai 120’ giocati contro il Tottenham appena giovedì sera. Sulla scia di Napoli e Milan c’è soprattutto la tanto decantata Fiorentina, che però solo grazie a un fortunoso autogol nell’ultimo quarto d’ora ha avuto la meglio sul Genoa che per ben due volte era riuscita a recuperare lo svantaggio. Ad occupare l’ultimo posto che potrebbe valere l’Europa League insieme all’Inter, che ha una partita in meno, ci sono Lazio e Roma. La Lazio è stata sconfitta dal Torino nei minuti finali dopo aver disputato buona parte della partita in inferiorità numerica sotto un’inclemente nevicata, mentre la Roma ha regolato con un secco 2-0 il Parma. Da segnalare che la Roma, con Andreazzoli in panchina, sta procedendo a un ritmo da Champions di oltre 2 punti a partita. Ma per un posto in Europa League rilancia la propria candidatura anche il Catania, tornato a vincere dopo le due sconfitte maturate nei minuti finali contro Inter e Juventus. In coda è sempre più disperata la situazione del Palermo e di un Pescara sconfitto in casa dal Chievo nel finale, mentre il Siena rosicchia una lunghezza al Genoa portandosi a un solo punto di distacco con cui si presenterà a Marassi nel prossimo turno in una partita che si annuncia come un vero e proprio spareggio in chiave salvezza

TOP DI GIORNATA

Gomez (Catania). Rilancia la sua squadra all’inseguimento di un posto in Europa League con una doppietta con cui corona un’altra ottima prestazione.

Vucinic (Juventus). Primo tempo abulico, ma poi si mette in moto con il gol e serve l’assist del raddoppio a Marchisio. Cosa volere di più?

Cuadrado (Fiorentina). E’ inesauribile e imperversa a piacimento sulla fascia destra.

FLOP DI GIORNATA

Pioli (all. Bologna). Sfortunato con l’innesto di Naldo che si fa fregare da Vucinic in occasione del primo gol. Infastidito dalla sconfitta non trova di meglio che cercare la pagliuzza nell’occhio altrui ignorando la trave che stava nella curva dei propri tifosi. Proprio quella stessa curva che lui stesso applaude a fine partita.

Ciani (Lazio). Lascia i suoi in inferiorità numerica beccandosi due gialli in meno di un minuto, per altrettanti falli di gioco, quando nemmeno è trascorso un quarto d’ora. Stessa sorte sarebbe dovuta toccare a Perez in Bologna-Juventus, ma Bergonzi, dopo aver estratto il cartellino in occasione del primo intervento, poi non se l’è sentita di tirarlo fuori nuovamente per il secondo intervento volontariamente falloso.

Tzorvas (Genoa). Ha sulla coscienza il clamoroso errore sul secondo gol della Fiorentina, quando gli sfugge dalle mani il più docile dei palloni. Imperdonabile.

 

Twitter: @nicolanegro