Tre punti archiviati: ed ora occhi puntati alla sfida di mercoledì

vucinic01Juve-Pescara era un po' vista come la partita tra le due sfide di Champions League contro il Bayern. E anche se a questo punto della stagione qualsiasi incontro di campionato può risultare determinante ai fini della corsa scudetto, questa gara in particolare aveva anche funzione di verifica della tenuta psicologica della squadra dopo la pesante sconfitta subita a Monaco ed in vista del ritorno a Torino.
Per la gara contro i pescaresi, ultimi in classifica per distacco e capaci finora di conquistare un solo punto nel girone di ritorno, Conte si è affidato ad un ampio turnover dando un turno di riposo a Buffon, Pirlo e Marchisio, che andavano ad aggiungersi agli squalificati Chiellini e Barzagli, e inserendo Storari, Pogba, Asamoah e Giaccherini con Peluso e Marrone. Davanti tornava la coppia Vucinic-Giovinco. Confermati rispetto alla partita di martedì scorso Bonucci, Lichtsteiner e Vidal. Squadra rivoluzionata quindi e con il rischio di pensare troppo alla gara di Champions. Ma al di là di tutto i tre punti sono arrivati ed è andata in archivio una pratica risultata però a posteriori più complicata del previsto. Infatti, nonostante un inizio promettente ed una serie di pericolose conclusioni a rete, la partita veniva sbloccata su rigore da Vucinic soltanto ad una quindicina di minuti prima della fine. Una perla dello stesso giocatore pochi minuti dopo, con slalom in area e tiro a giro sul secondo palo, ed un gol di Cascione, 2 reti in serie A entrambe alla Juve, completavano il 2-1 finale.
Non tragga però in inganno lo score finale. La Juve è stata per tutta la gara costantemente in pressione sui malcapitati biancoazzurri, rimasti addirittura in dieci in occasione del rigore, riuscendo a costruire complessivamente una ventina di conclusioni verso la porta abruzzese senza però risultati concreti, vuoi per alcuni interventi miracolosi compiuti dal portiere Pelizzoli, vuoi anche per colpa di una notevole dose di imprecisione degli attaccanti juventini, Vucinic in primis, il quale all'inizio del secondo tempo non riusciva a sfruttare un rigore in movimento capitatogli dopo un'ottima iniziativa di Asamoah sulla fascia sinistra.
Per quanto riguarda i singoli c'è da evidenziare la prova opaca di Bonucci da centrale di destra, impreciso nell'impostazione e saltato un paio di volte dall'avversario di turno nonostante fosse in netto anticipo (l'azione di Sculli in particolare era molto simile a quella di Pandev nella finale di Supercoppa che aveva portato al provvisorio 2-1 per il Napoli). Prova di spessore invece per Pogba nel ruolo di Andrea Pirlo. Nel giudizio complessivo rientrano anche un paio di errori di misura e qualche tiro affrettato, ma Paul ha giganteggiato in mezzo al campo per 95 minuti riuscendo spesso a bloccare sul nascere le azioni del Pescara e quindi a ribaltare rapidamente l'azione. Altra prestazione maiuscola quindi del giovane francese, condita da un paio di eleganti veroniche che ricordavano il miglior Pirlo.
Nota stonata della giornata l'infortunio al collaterale del ginocchio destro di Giovinco. I medici della Juve sono al lavoro per stimare l'entità del danno, ma il giocatore, a detta di Conte, sicuramente salterà la sfida di ritorno di Champions. Resta quindi da vedere quale attaccante il Mister affiancherà a Vucinic.
Ora tocca dunque al Bayern. Squadra tedesca alla quale Conte, rispondendo nel dopopartita nelle interviste di rito, spera di far trovare una vera e propria bolgia allo Juventus Stadium chiamando a raccolta i tifosi in questo delicato e decisivo momento della stagione.

 

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