Semplicemente più forti

TifosiCi abbiamo provato, ma quelli erano davvero più forti.
Partiamo dal momento più bello della serata. Al fischio finale dell'arbitro spagnolo, (quasi) tutti gli spettatori hanno aspettato ad andarsene per tributare un omaggio finale ai giocatori della Juventus, in segno di ringraziamento per aver profuso il massimo dell'impegno e aver davvero tentato di ribaltare il risultato dell'andata con una prova tutta cuore e orgoglio. Il pubblico dello Juventus Stadium ha esibito una splendida compostezza, dimostrando di essere anch'esso a buon punto sulla strada verso quella maturazione tanto agognata in Italia e che tanto mi ha fatto piacere ascoltare e vedere. Le sciarpe in alto e l'inno cantato a squarciagola anche dopo questa cocente delusione sono la prova che il tifoso juventino ha fatto suoi i dettami del proprio "condottiero", al secolo Antonio Conte: nessuno di noi ha dimenticato i record negativi inanellati dalle Juventus di due stagioni fa; nessuno pensava veramente di vincere questa Champions League (il fenomeno Porto non si verifica tutti gli anni), prima esperienza europea per molti dei giocatori in rosa; tutti, però, sappiamo che la strada da seguire è quella intrapresa e che il muro tedesco contro cui siamo sbattuti deve servire, sempre come affermato da Conte, a capire quanto ci manca per competere con Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco, tutte e tre già semifinaliste l'anno scorso (Real e Bayern alla terza semifinale in quattro anni, Barcellona alla sesta consecutiva!).
E vediamo allora cosa ci manca per fare il salto di qualità. Le due partite in sette giorni contro il colosso bavarese hanno, secondo me, mostrato un diverso livello qualitativo tra le due rose, riscontrabile in più punti. Quello più appariscente è senza dubbio la differenza di condizione fisica; i tedeschi hanno corso di più e più a lungo; contro il Bayern la Juventus ha aggredito, anche bene in alcuni frangenti, solo nel primo tempo, ma già dopo il 35' dava segni di cedimento, lasciando il campo alle folate di Lahm e compagni. Emblematica, in questo, la prova di Pogba, tanto tenace, aggressivo ed efficace nei recuperi nella prima frazione quanto impalpabile nella seconda, letteralmente sparito dal campo. Non mi permetto di entrare nei termini specifici della preparazione atletica, posso però soffermarmi su un dato di fatto, partendo da un esempio concreto: prima della gara d'andata il Bayern Monaco affrontò il suo impegno in campionato schierando molte "riserve" ma riuscendo comunque a stritolare l'Amburgo sotto una gragnuola di reti. La Juventus dovette affrontare la delicata trasferta di Milano e impegnarsi al massimo per battere l'Inter con molti dei giocatori che poi avrebbero giocato il martedì successivo a Monaco. Allargando il discorso, bisogna ammettere che è dall'inizio dell'anno che alcuni elementi della rosa bianconera sono stati costretti a scendere in campo praticamente sempre, in quanto imprescindibili. Conte ha potuto attuare poca rotazione, soprattutto nei momenti cruciali della stagione, anche per colpa di un calendario che presentava gli impegni europei a cavallo di altrettanto delicati big-match in campionato. E se in autunno le energie permettevano di fare a meno del turn-over, ho l'impressione che in aprile il dazio sia stato molto alto da pagare. Aggiungiamo che la Bundesliga è un torneo molto diverso dal resto degli altri principali campionati, prima di tutto per il numero di partecipanti (18 e non 20), poi per la lunga pausa invernale di un mese che permette di smaltire le fatiche della prima parte di stagione e impostare bene i mesi successivi. Un campionato, quindi, meno logorante del nostro e di molti altri.
Alla meno brillante condizione fisica bisogna aggiungere, poi, la diversa composizione delle due rose. La Juventus non può prescindere da alcuni suoi elementi chiave, non ha sostituti all'altezza e quelli che si sono trovati a giocare titolari in questa parte di stagione hanno mostrato tutte le lacune di una rosa sufficiente per dominare la Serie A, ma non abbastanza per opporsi con efficacia ai grandi club di cui sopra. Se di Pirlo sappiamo che ne esistono, al suo livello, solo pochi al mondo, non altrettanto possiamo dire di Vidal, Marchisio e Vucinic. Tre dei cardini di questa squadra che, per un motivo o per l'altro, sono mancati all'appuntamento principale con la massima competizione europea. Marchisio in un pietoso stato di forma, Vidal squalificato al ritorno, Vucinic assente dall'undici di partenza dell'Allianz Arena causa influenza. Il gioco della Juve di Conte non può fare a meno sia degli inserimenti delle mezze ali sia della capacità del montenegrino di tenere palla e fungere da play-maker offensivo. Nessuno dei loro sostituti ha gli stessi tempi di inserimento, la stessa tecnica, le stesse caratteristiche. Non a caso il sostituto naturale di Vidal è Marchisio e viceversa.
Se penso a Juve-Bayern, mi viene in mente l'immagine del primo tentativo a rete di Vucinic dopo pochi minuti, l'occasione che avrebbe potuto ridare speranza e vigore ad una serata purtroppo già segnata in partenza dallo strapotere bavarese. Una squadra, la nostra, dalle polveri bagnate, incapace di mettere a nudo quelli che molti ritengono il punto debole della compagine allenata da Jupp Heynckes, ovvero i centrali di difesa. Qualcuno ricorda un intervento del subentrato Jérôme Boateng?
Guardiamo in faccia la realtà, per essere competitivi contro squadre che schierano 11 nazionali in campo, alla Juventus di Conte non manca solo il fin troppo agognato grande-attaccante-da-20-gol-a-stagione (lo sarà Llorente?). Occorre completare la rosa con elementi che non facciano rimpiangere, o almeno non troppo, i titolari. Il paradigma di questa stagione è l'affermazione rilasciata da Conte ai giornalisti a fine gara, quando gli è stato chiesto se non sarebbe stato il caso di osare il 4-3-3, vista la necessità. Conte ha risposto con il pensiero che da queste pagine abbiamo affermato diverse volte: "Senza Pepe non ho le garanzie necessarie per mettere in campo quel modulo".
Può una squadra che vuole arrivare in fondo alla Champions League rinunciare ad un sistema di gioco a causa dell'assenza di uno solo dei suoi elementi in rosa?


Twitter: @GiuSette7