Bonucci salva la Juventus

Una Juventus parsimoniosa passa contro un Lione volenteroso e che aveva puntato molto su questa partita in casa. Come succede spesso, per contrastare la compagine bianconera gli avversari ricorrono a un pressing asfissiante a tutto campo, marcando a uomo Pirlo e lasciando al solo Bonucci la libertà di inventare gioco. Ma questo match ha messo in evidenza un altro comun denominatore di queste ultime uscite: la Juve si limita a controllare le folate avversarie nel primo tempo, per poi portare l'affondo nel secondo tempo. D'altronde, con un calendario così intenso, è normale che vi sia una gestione delle energie. Detto questo, il primo tempo è stato brutto: la Juventus giocava a bassi ritmi, concedendo campo agli avversari, che sono anche arrivati alla conclusione  in un paio di occasioni. La qualità dei singoli bianconeri si è vista in due occasioni, con Tevez che si è divorato due gol. Continua la maledizione europea dell'argentino, che dimostra però di essere il perfetto bianconero: cecchino in campionato, ipovedente in coppa.
La musica è cambiata verso la seconda metà del secondo tempo: non appena il Lione è calato fisicamente, la Juventus ha accelerato, prendendo campo e portando il forcing finale che ha permesso a Bonucci di segnare il gol partita. L'ingresso di Vucinic, poi, per un claudicante Tevez (sostituzione precauzionale, sembrerebbe) ha dato buoni segnali: gol sbagliato a parte, non dobbiamo dimenticarci che Vucinic è stato il trascinatore in occasione dei precedenti due scudetti, l'uomo in più che dava qualità al gioco, con i suoi dribbling e le sue invenzioni. Su Osvaldo invece... beh, stendiamo un velo pietoso: l'attaccante si è dimostrato svogliato, e indispone la sufficienza con cui gioca il pallone, cercando chissà quali giocate, senza mai prodigarsi per pressare e recuperare palloni, con un atteggiamento a tratti persino irritante. Molto meglio, rispetto a lui, Giovinco, che ha potuto sfruttare la sua velocità per impensierire gli stanchi difensori francesi, bucando in un paio di occasioni la loro difesa. Certamente lui e il montenegrino potrebbero tornare utili in questo finale di stagione, data anche la maggior riserva di energie rispetto ai suoi compagni. Pogba, ad esempio, appare molto stanco da un mese a questa parte, ma è anche vero che tipicamente i giovani hanno più difficoltà a gestire le forze.
Un capitolo a parte però lo merita Isla: certo, rispetto al passato si fa trovare smarcato sulla fascia più spesso, corre e pressa di più... ma, quando si avvicina alla porta, il suo cervello va in black-out. L'occasione avuta nel secondo tempo ci dice tutto: dal momento in cui riceve palla, tocca col destro e poi col sinistro senza mai togliere gli occhi dal pallone, per consegnarlo infine al portiere. Mi spingo più in là e dico: questo tipo di giocatore deve vedere la maglia bianconera solo due volte l'anno. E' vero, prima dell'infortunio era un buon giocatore, ma se dopo due anni continua ad aver quasi "paura" di tirare o anche semplicemente di metterci un po' di cattiveria...
In conclusione, un buon risultato in attesa del match di ritorno giovedì prossimo allo Juventus Stadium.  Però prima c'è il Livorno, perché lo scudetto non è ancora vinto. E Conte, con la sostituzione di Tevez, dimostra di saperlo bene.