Queste telefonate non sono nuove, al riguardo abbiamo prodotto dei video appena sono state rese pubbliche, ma meritano delle considerazioni, soprattutto la seconda del 24 marzo 2005.
Anche De Santis, come Paolo Bergamo, aveva detto subito che riceveva telefonate da Facchetti e Meani. Non è stato creduto e si è beccato la reprimenda di numerosi Muzio Scevola, erano davvero molti quelli pronti a mettere la mano sul fuoco sul fatto che "l'Inter non telefonava". Poi abbiamo visto che non era così, che l'allora presidente dell'Inter aveva rapporti telefonici con i designatori, con Mazzini, con Ghirelli, con Lanese, con Mazzei e, cosa vietata già allora, a prescindere dai "contenuti" della telefonata, con l'arbitro in attività De Santis. Sì, proprio quell'arbitro De Santis che tre anni prima era stato dossierato in «modo molto approfondito» (ha detto Cipriani, ndr) dopo l’incontro a tre Moratti, Facchetti e Tavaroli.
Anche nel maggio 2007 De Santis ribadì "Mai sentito Moggi, ma Facchetti sì", nella trasmissione 'Lunedì di rigore', e pochi giorni dopo, nella trasmissione "La Juve è sempre la Juve" del 10 maggio 2007, aggiunse che "C’era anche un dirigente Fifa, che poi io farò il nome, che mi telefonava per nome e per conto dell’amicizia che aveva con… non si può fare il nome perché altrimenti rischio le querele… perché poi… ma io devo difendere me". Il conduttore Venditti chiese: "Squadra?", e De Santis rispose "Inter, vicino all’Inter. Farò il nome quando risponderò all’accusa penale".
Diversi giornali hanno riportato la telefonata del 24 marzo tra Facchetti e De Santis. Ma in che modo? Confrontate gli articoli de: Il Messaggero, il Corriere dello Sport e La Gazzetta.
Nessuno ha aggiunto una sola riga di considerazione.
Nel 2006, se al telefono ci fosse stato Moggi e non l'allora presidente dell'Inter, siamo sicuri che avrebbero ricamato molto sul ruolo di Walter Gagg, ponendosi tante domande. Ad essere degli investigatori maliziosi non si può restare indifferenti davanti al fatto che Gagg passerà a portare a De Santis il saluto di Facchetti, quando lo stesso parla direttamente e tranquillamente con l'arbitro, e non avrebbe bisogno di "ambasciatori di saluti". Su cose anche meno importanti di questa, abbiamo visto che gli investigatori si sono sbizzarriti in castelli di conclusioni nelle loro informative, e commenti con chiavi di lettura e impressioni soggettive.
Ad essere maliziosi si poteva interpretare la telefonata del 24 marzo così: "Lo svizzero Walter Gagg, all'epoca capo della commissione Stadi della Fifa e grande amico, oltre che di Facchetti, del presidente Joseph Blatter" è un dirigente molto autorevole ed una sua parola può favorire o sfavorire la carriera internazionale di un arbitro; il fatto che porti a De Santis i saluti di Facchetti può essere letta come una forma di condizionamento sul fischietto di Tivoli quando si trova ad arbitrare l'Inter nel campionato italiano? De Santis, che ci tiene alla sua carriera internazionale, arbitra l'Inter senza condizionamenti, e libero di testa, sapendo che l'allora presidente dell'Inter è così amico di una persona tanto influente come Walter Gagg? Era Walter Gagg il "dirigente Fifa che mi telefonava per nome e per conto..."?
Noi ci limitiamo a rilevare che il 20 aprile 2005, e cioè poche settimane dopo quella telefonata, De Santis venne chiamato ad arbitrare uno Juventus - Inter finito con la vittoria esterna dell'Inter e qualche recriminazione arbitrale da parte della Juve. Ascoltate come commentò quell'arbitraggio il compianto Giorgio Tosatti, intercettato il giorno successivo al telefono con Moggi. Senza contare come andò a finire la finale di Supercoppa dell'estate 2005: altra vittoria dell'Inter a Torino, altre recriminazioni juventine, tra cui un gol regolare annullato a Trezeguet. Non intendiamo alludere a trucchi, invitiamo solo il lettore a immaginare come tutti questi fatti sarebbero stati valutati a parti invertite.
Ma i giornali, anche quelli molto maliziosi nel 2006, sono oggi diventati asettici e campioni di garantismo.
Passiamo alle telefonate: la prima è del 28 febbraio 2005, il giorno dopo il derby Inter-Milan vinto dai rossoneri per 1-0 con rete fortunosa di Kakà ed arbitrato da De Santis.
28 febbraio 2005, Facchetti chiama De Santis (Video)
De Santis: Pronto?
Facchetti: Sono Facchetti, ciao.
De Santis: Oh, Giacintooo.
Facchetti: Volevo chiamarti ieri, però poi ho avuto un po' di cose... siccome ieri non son passato di lì, dopo la partita, ma non è che fossi...
De Santis: No, ma che scherzi?! Ma ho capito, ho capito, lì solo con la fortuna te la puoi prendere, che quello...
Facchetti: Sì, ma era una partita da pareggio.
De Santis: Da pareggio...
Facchetti: Nessuno dei due aveva avuto occasioni.
De Santis: No, infatti, io ti dico ero convintissimo che tanto ormai si sarebbe finito in pareggio... poi c'è stata quella palla che ha sbattuto sul piede di questo e ha cambiato tutto.
Facchetti: Eh, sì, ha tardato a venir su Emre e sono rimasti lì da soli.
De Santis: Sì, che poi alla fine, comunque poi alla fine Kakà neanche ha tirato, perché gli ha sbattuto il piede, voleva far lo stop e, invece...
Facchetti: Voleva far lo stop, infatti, infatti.
De Santis: Vabbè comunque...
Facchetti: Vediamo di ripartire.
De Santis: Di ripartire un attimino bene, anche perché io ho rivisto la partita anche ieri sera, che me l'ero fatta registrare, e come possesso palla, come tutto, non c'è stato paragone in campo, eh.
Facchetti: Sì, abbiamo avuto possesso palla superiore noi a loro, però, voglio dire, era proprio da pareggio... avanti, nel primo tempo, se non sbagliavano un paio di stop si trovavano davanti al portiere, e invece...
De Santis: Poi c'è stato Dida che ha fatto quella parata su tiro di Veron alla fine.
Facchetti: Era abbastanza centrale.
De Santis: Sì, però è stato un bel tiro, tutto sommato. No, mi è dispiaciuto perché alla fine sai, se perdi la partita perché gli altri giocano di più... qui ormai era per tutti una partita da pareggio.
Facchetti: Eh, lo so... però ci tenevo a salutarti.
De Santis: Ma ti ringrazio, no, no, ci mancherebbe, poi anche Guido è stato gentilissimo, no, no ci mancherebbe, su questo non avere dubbi... mai pensato che c'era un problema di qualsiasi tipo.
Facchetti: Va bene.
De Santis: Ti ringrazio, in bocca al lupo per il futuro.
Il 24 marzo 2005 De Santis chiama Facchetti perché ha visto una chiamata del presidente dell'Inter alla quale non aveva potuto rispondere e gli lascia un messaggio sulla segreteria telefonica (sono, quindi, due contatti). Più tardi, alle 19.41, Facchetti chiama De Santis.
24 marzo 2005, ore 19.41, telefonata Facchetti-De Santis (Video)
De Santis: Pronto.
Facchetti: Massimoo.
De Santis: Come stai, Giacintooo?
Facchetti: Eh, bene e tu?
De Santis: Ti devo fare i complimenti, insomma, ti interessi di arbitri.
Facchetti: (ridendo) Eh, vedremo, ma sai mi sa che ci interesseremo in tanti di...
De Santis: Eh vabbè, si interessano tutti, ormai è l'argomento del giorno.
Facchetti: Eh sì. Oh, sei già a Parigi?
De Santis: No, parto domani mattina.
Facchetti: Perché m'ha chiamato Blatt. Gagg, viene là anche lui.
De Santis: Ah, viene a Parigi Walter?
Facchetti: Viene anche lui e m'ha detto che ti portava i miei saluti
De Santis: Eh, se no glieli do io
Facchetti: Comunque verrà a salutarti
De Santis: Sono rimasto contento va. E' stato scelto bene il posto. Francia-Svizzera
Facchetti: Eh, ho capito
De Santis: Eh, beh, gli interessano tutte e due, chi per un verso e chi per l'altro
Facchetti: Ma la Francia com'è, è già qualificata?
De Santis: No, ancora no eh, è seconda
Facchetti: Prima chi è prima?
De Santis: Prima è... lo sai che mi sfugge adesso? Comunque hanno otto punti e la Svizzera ne ha cinque, non è che sono messi benissimo, perché loro hanno pareggiato con Israele e ne ha pareggiato anche un'altra, non mi ricordo con chi. Comunque devono vincere per forza per cercare poi di agganciare il secondo posto. Stai preparando il derby? Però, ne vincerà uno eh (si riferisce al derby di Champions League Milan-Inter 2-0, del 6 aprile 2005, ndr)
Facchetti: Eh lo so, dobbiamo, dobbiamo...
De Santis: Anche perché la serie positiva loro di sette turni, stavo guardando l'altro giorno, gli è partita dal gol fortunato di Vieri di ginocchio no?
Facchetti: Eh, sì, infatti
De Santis: Non è detto che adesso parte dal gol fortunoso di Kakà
Facchetti: Eh lo so, ma sai, credo che abbiano più motivi loro di essere preoccupati. Poi il pensiero allo scudetto è forte
De Santis: Ma sai, loro hanno su due fronti, per cui...
Facchetti: Dovremmo, dovremmo avere un po' più di determinazione noi, un po' più di cattiveria noi, insomma
De Santis: Ma sai, l'ultimo derby, se tu vai a vedere Giacinto, io poi l'avevo detto pure quando m'hanno fatto l'intervista la mattina, lì sulla radio, alla fine, secondo me, meritavate più voi
Facchetti: Abbiamo fatto qualcosa di più noi solo che...
De Santis:Soltanto che poi loro hanno avuto la fortuna di quella palla che è andata a sbattere sul piede di Kakà davanti alla porta e gli è cambiata la partita
Facchetti: E' vero...
continuano parlando delle disattenzioni difensive dell'Inter e poi si salutano
De Santis: Speriamo bene, dai
Facchetti: Oh, buona Pasqua e buona partita lì
De Santis: Ci sentiamo poi dopo Pasqua allora. Ciao Giacinto
A voler essere maliziosi anche la frase "ti interessi di arbitri", arbitri al plurale, lascia il campo aperto a delle ipotesi investigative. E' solo un errore di De Santis, oppure era a conoscenza di altre telefonate? Ricordiamo che finora sono state ritrovate queste telefonate solo perché le utenze di De Santis erano intercettate, e non quelle dell'allora presidente dell'Inter.
Sono telefonate ritenute "non rilevanti" penalmente ma, invece, è interessante il tono confidenziale, il fatto che il presidente di una squadra chiami direttamente un arbitro che oggi è al centro del processo di Calciopoli perché indicato dagli investigatori come leader indiscusso della cosiddetta «combriccola romana», ovvero arbitri "amici" di Moggi e della Juve.
Combriccola romana con la quale i giornali ci hanno tediato per mesi e mesi, confermata da Auricchio sulle informative. Combriccola dissolta lungo l'iter processuale che ha visto archiviata la posizione di Palanca, Gabriele assolto con formula piena nel processo con rito abbreviato (ed era ritenuto anche possessore di una sim svizzera), e con il leader De Santis che veniva chiamato da Facchetti, intrattenendosi amichevolmente con lui. Ma De Santis non faceva parte della "cupola" di Moggi? Ah, già, Auricchio ha detto in aula che De Santis si "doganava", "sdoganava" e poi "ridoganava"... a seconda dei momenti e delle partite incluse nelle informative e "attenzionate" dagli investigatori.
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