Cricket and tennis for Mr Blatter

blatterNonostante l’Oceania sia rimasta l’unico continente a non aver mai ospitato un'edizione dei Mondiali di calcio e l’Australia sia un paese multiculturale di sportivi praticanti con condizioni climatiche ideali in giugno-luglio, e che ha dimostrato di saper organizzare grandi eventi sportivi tra cui i migliori giochi olimpici di sempre (cit. Jacques Rogge, cerimonia conclusiva dei giochi Olimpici di Sydney 2000), tutto ciò non è stato sufficiente per avere successo nell’assegnazione della edizione 2022 della FIFA World Cup.
Sepp Blatter ha recentemente dichiarato in un’intervista all’Equipe che la proposta australiana includeva partite da disputarsi in Nuova Zelanda. Sembra che il vecchio Sepp abbia citato questa circostanza per aprire alla possibilità che alcune delle partite dei Mondiali 2022 vengano disputate al di fuori dei confini del Qatar, in contraddizione con il documento ufficiale depositato dal ricco stato mediorientale, e sottoposto al giudizio dei delegati insieme a quelli di Australia, Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.
Con questa grossolana cantonata, il numero uno della FIFA secondo me ha dimostrato di non aver nemmeno letto il dossier australiano, che non includeva partite da giocarsi in Nuova Zelanda, e ha implicitamente comunicato che la proposta del Qatar, risultata vincente, non è di fatto vincolante.
Blatter ha difeso l’assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar, ha sostenuto che la FIFA guarda a Cina e India per le edizioni successive dei Mondiali e ha definito inglesi e australiani come cattivi perdenti per aver criticato l’assegnazione a Russia e Qatar.
L’impressione che personalmente ne ho ricavato da neo cittadino australiano e cattivo perdente è che il processo formale di assegnazione serva esclusivamente da copertura a decisioni che vengono prese dai delegati FIFA in base a criteri che con i contenuti dei dossier hanno poco a che fare. L’impressione da australiano sembra essere avvalorata dalla proposta di Mohamed Bin Hammam, membro esecutivo del comitato FIFA, che ha suggerito lo spostamento dei Mondiali a gennaio per garantire migliori condizioni climatiche alle squadre in gara. Alla proposta di Bin Hammam, Blatter ha risposto che il suggerimento è stato ricevuto e potrebbe essere discusso in futuro.
Insomma sembra di capire che la FIFA abbia scelto il Qatar indipendentemente da criteri logici, e poi stia cercando di adattarsi alle esigenze del paese prescelto, ma che lo farà più tardi quando i riflettori saranno spenti.
Sul perché sia stato scelto il Qatar lasciamo ai lettori sbizzarrirsi con l’immaginazione: certo che la logica della partecipazione di Giappone e Corea del Sud alla gara appare difficilmente comprensibile, considerato che i due paesi avevano congiuntamente ospitato l’edizione 2002, e la tempistica dell’annuncio di sponsorizzazione del Barcellona da parte di un'organizzazione no-profit del Qatar per 165 milioni di euro a 10 giorni di distanza dalla votazione di Zurigo sembra quantomeno inopportuna, solo per citare un paio di circostanze anomale legate al processo di assegnazione.
Un suggerimento per le Federazioni che intendessero candidarsi a ospitare l’edizione 2026: se la Cina o l’India saranno della partita, date retta a Mr Blatter e lasciate perdere, risparmiate i soldi dei contribuenti, ai taxpayers australiani la partecipazione alla gara, inclusa la redazione del dossier con l’elenco delle città ospitanti, tutte rigorosamente australiane, è costata 45 milioni di dollari (poco meno di 34 milioni di euro al cambio attuale).
Blatter e i delegati FIFA hanno snobbato l’Australia e gli australiani per l’organizzazione dei Mondiali 2022.
Magari, godendosi qualche grande evento sportivo australiano di questi giorni potrebbero trarre spunto per aggiornare le regole del gioco del calcio attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie.
Si è da poco concluso a Sidney l’ultimo dei cinque test matches di cricket che fanno parte della serie denominata “The Ashes” tra Inghilterra e Australia: essa data 1882 e prende il nome da un’urna nella quale si dice siano contenute le ceneri di una palla da cricket bruciata in occasione della prima vittoria della compagine australiana in terra inglese. “The Ashes” è una sfida antichissima e ricca di tradizione, ma nell’interesse dello sport, non si è esitato a introdurre il cosiddetto “Third umpire” (terzo arbitro), che è un sistema che include diverse tecnologie (acustica, infrarossi) per dare maggiori certezze alle decisioni dei direttori di gara e credibilità allo sport. Mi sono avvicinato da poco al cricket come spettatore televisivo e ho subito apprezzato l’uso esteso della tecnologia.
Il capitano della squadra Australiana Ricky Ponting è caduto in disgrazia e rimosso dall’incarico, non solo per aver condotto l’Australia a una delle più pesanti disfatte di sempre nel quarto incontro della serie, ma anche per aver criticato a lungo l’arbitro di campo anche dopo la decisione dell’arbitro elettronico.
Nel tennis il cosiddetto “ciclope” fu introdotto a Wimbledon già diversi anni fa, ed era l’antenato del dispositivo “Hawk-eye” (occhio di falco) oggi utilizzato all’Australian Open di Melbourne.
In occasione dei punti contestati e su richiesta del giocatore che si ritiene danneggiato, un computer riproduce la traiettoria della palla sul grande schermo e il responso del computer è inappellabile.
Sia nel cricket, sia nel tennis il numero di contestazioni non valide è limitato, sì da indurre i contendenti a fare dell’arbitro elettronico un uso ragionevole e non pretestuoso; il responso avviene di solito nell’arco di pochi secondi e non sembra incidere sui tempi di gioco.
E’ noto che Sepp Blatter e la FIFA si oppongono strenuamente all’introduzione della moviola in campo dal punto di vista formale, ma sappiamo anche che nei fatti la moviola in campo ormai è usata costantemente, purtroppo senza regole certe per tutti.
Qualcuno potrebbe contestare questa mia ultima affermazione ma, lasciando perdere il celebre caso Zidane-Materazzi nella finale dei Mondiali 2006, per il quale l’uso della moviola il campo tramite segnalazione radio all’arbitro Elizondo rimane solo un’illazione non confermata, in questi giorni due episodi relativi a Calciopoli sembrano confermare che la moviola in campo sia di fatto comunemente e impropriamente utilizzata.
Sul sito Ju29ro abbiamo pubblicato un’intercettazione tra Meani e Collina nella quale i due discutono dell’annullamento del goal di Shevchenko in Siena-Milan dell’aprile 2005 per un’errata segnalazione di fuorigioco e concordano sul fatto che il guardalinee sia stato successivamente condizionato dal fatto che la squadra ritenutasi danneggiata gli abbia comunicato l’errore certificato dalla ripetizione TV.
Nel corso della puntata de “Il Bianco e Il nero”, andata recentemente in onda su radioradio, l’ex arbitro Marco Gabriele ha dichiarato che il famigerato SMS dal contenuto scagionante per lui e per Paolo Bergamo “Attenzione, goal Juve in fuorigioco”, inviatogli dal designatore nel corso della partita Roma-Juventus del 5 marzo 2005, fu ricevuto, non nell’intervallo come ritenuto sinora, ma addirittura tra le 20.56 e le 20.57 e quindi immediatamente dopo i replay televisivi che provavano l'irregolarità della segnatura.
Nel 2011 l’introduzione della tecnologia nel calcio appare non più rimandabile, seppure da applicare nei casi nei quali il responso della macchina sia automatico, oggettivo e non interpretabile e quindi possa essere accettato da tutti come inappellabile.
Lascio ancora una volta ai lettori immaginare perché Mr Blatter sia contrario all’introduzione della tecnologia: mi limito a constatare che l'oggettività garantita dalla tecnologia costituisce un limite all’arbitrio e i limiti al numero uno della FIFA sembrano non piacere.
Ad esempio, se fosse oggettivamente impossibile modificare date o luoghi indicati nei dossier sottoposti al giudizio dei delegati per l’assegnazione della FIFA World Cup 2022, i Mondiali si giocherebbero in giugno-luglio e solo in Qatar, vero Mr Blatter?
La serie “The Ashes” è appena terminata, ma gli Australian Open inizieranno tra qualche giorno a Melbourne; Mr Blatter venga a farsi un giretto downunder, non abbia paura, i cattivi perdenti sanno guardare avanti e l’accoglieranno da signori.