Il processo - Cronaca dell'udienza del 13 aprile 2010.

Moggi con il suo legale Paolo TrofinoAGGIORNATO con video dell'intercettazione Facchetti-Bergamo sulla griglia di Inter-Juve.

Il processo Calciopoli torna in aula, dopo due settimane di stop nelle quali le telefonate "sfuggite", e trascritte dai tecnici della difesa di Luciano Moggi, hanno svegliato i media che si erano fermati all'estate 2006, ovvero al processo mediatico prima, e sportivo poi. Fino ad oggi solo pochissimi media si erano interessati al processo vero, quello dove le parti in gioco sono tre e non soltanto una, l'accusa. Le intercettazioni inedite che vi abbiamo fatto sentire in audio nei nostri articoli, e sul nostro canale YouTube, secondo la difesa di Moggi dimostrerebbero che non si trattava di un "unico grumo simile alla mafia e alla P2", come sostenuto dai pm, ma di un sistema diffuso di relazioni. Intercettazioni con le quali il collegio di difesa di Moggi sosterrà, come già fatto in altre udienze precedenti, che le indagini si sono concentrate soprattutto su Moggi e sulla Juve, trascurando altre piste, anche in presenza di conversazioni dello stesso tenore, o più gravi, di quelle dell'ex Direttore Generale bianconero.
Dagli investigatori e dalla Procura di Napoli sono uscite in questi giorni "voci" non ufficiali secondo le quali questa intercettazioni erano a loro note e non trascritte perché ritenute "non rilevanti penalmente". Noi, che seguiamo dalla prima udienza questo processo, sappiamo che nel controesame di Auricchio, del 23 marzo, quando l'avvocato Prioreschi ha chiesto conto del perché non vi fossero agli atti trascrizioni di telefonate con Moratti, pur evincendosi da un'intercettazione Bergamo-Fazi che dovevano essere avvenute, gli è stato risposto così:
Auricchio: Non lo so, non so dare spiegazioni.
PM: Qualcosa sarà sfuggita, magari non tutti i telefoni erano sotto controllo.
Auricchio: Tutte le telefonate intercettate sono state riportate, e quelle che non sono state riportate sono state compendiate. Facchetti avrà chiamato su altro numero.

Ad una settimana da queste dichiarazioni rese in aula le intercettazioni sono uscite e di telefonate di Moratti, Facchetti ed altri dirigenti non ne sono "sfuggite" poche. Ascoltandone alcune, come quella dove si chiede "Il numero 1" come arbitro, e si suggerisce l'escamotage di inserire due arbitri preclusi, non comprendiamo più il criterio adottato dagli investigatori che, invece, hanno trascritto telefonate dove si parlava di "chi aveva lavato i piatti a casa di chi", o di tentativi di galanti abbordaggi di una giornalista.
Al giudice Casoria la decisione se accogliere la richiesta dei legali di Moggi di acquisire queste ed altre nuove telefonate "ritrovate".

LA CRONACA
ore 9.30 - In aula sono presenti più di 40 giornalisti accreditati. C'è grande fermento, con una consistente presenza di radio e tv. Ricordiamo la prima udienza: eravamo solo tre a seguire il processo. Si attende la corte. Già presenti Bergamo, Pairetto, De Santis, Bertini e Fabiani. Moggi non è ancora arrivato; strano, solitamente è puntualissimo.
ore 10.00 - Grandissima confusione in aula. Il Presidente Casoria fa sfollare l'aula e poi fa rientrare, uno ad uno, prima gli avvocati e poi i giornalisti. Il pubblico rumoreggia ma, effettivamente, l'aula è troppo piccola per questa udienza.
Il Presidente Casoria ha dato inizio all'abituale appello.
ore 10.10 - Luciano Moggi, ex dg della Juventus, è appena entrato in aula. Al suo arrivo Moggi ha ricevuto il caldo incoraggiamento di tanti tifosi juventini. Ai giornalisti ha risposto brevemente: "Non parlo. Oggi parleranno solo i miei avvocati. E poi oggi ho un po' di raucedine e non posso sforzare la gola". Un gruppo di tifosi juventini, circa venti persone, ha ottenuto il permesso di assistere all'udienza.
ore 10.20 - Prioreschi ha chiesto di acquisire agli atti 75 telefonate. Il Presidente Casoria ha chiesto il parere del pm, che si è preso 30 minuti di tempo per vagliare il materiale e dare una risposta. Il giudice Casoria ha detto a Prioreschi di produrre tutte le telefonate alla prossima udienza.

Presidente Casoria: Illustri la Sua richiesta, anche se ci siamo già pronunciati nel 2009 se ci sono altre trascrizioni non ci sono problemi.
Avv. Prioreschi: Bisogna portare il processo nella sua strada dopo le anticipazioni della stampa, chiediamo di trascrivere una serie di intercettazioni mai trascritte. In sede di requisitoria nel giudizio abbreviato il 27.10.08 il pm si era espresso: "Piaccia o non piaccia non ci sono mai telefonate con Moratti, Sensi". Sono balle smentite dai fatti la tesi che erano tutti a parlare con tutti. Solo gli imputati colloquiavano. Non è vero che ogni dirigente telefonava, ma solo gli imputati. Piaccia o non piaccia al pm le telefonate ci sono, piaccia o non piaccia ogni dirigente telefonava, piaccia o non piaccia non erano balle difensive. Non lo dico per spirito di rivalsa, ma per dare atto alla correttezza del pm che non si sarebbe avventurato in quella dichiarazione se avesse avuto conoscenza delle telefonate. Lo dico perché è un dato oggettivo queste intercettazioni sono state sottratte alle indagini, nel senso che non erano state evidenziate. Lo dico perché, se fossero state trovate prima, forse in sede di indagini preliminari questo processo avrebbe avuto un esito diverso.
Giudice Casoria: Quante sono?
Avv. Prioreschi: Da trascrivere sono 75. Si evince che i pranzi e le cene li facevano tutti, si evince che di griglie parlavano tutti, le designazioni che Moggi viene contestato di sapere un'ora prima, gli altri le sapevano il giorno prima. la richiesta è di trascrivere 75 telefonate e poi Le chiedo di produrre dall'elenco delle 170 mila telefonate, abbiamo fatto gli incroci e abbiamo tirato fuori oltre 3000 contatti tra i designatori e vari contatti. Su queste non chiediamo la trascrizione, ma produrremo un cd con 1700 contatti tra cellulari di dirigenti di società di calcio e i telefoni monitorati e mi riservo di produrre la stampa del tabulato di altri contatti.
PM: Deve interloquire sia su profili di carattere processuale che di contenuto. Chiedo di avere un po' di tempo a disposizione per esaminare la documentazione prodotta.
Difesa di Pairetto: Avevamo individuato alcune telefonate, ma non so se sono le stesse della difesa Moggi, abbiamo bisogno anche noi di tempo.
Presidente Casoria: Riteniamo di esaminare congiuntamente alla prossima udienza sia la richiesta di Prioreschi che quella dei difensori di Pairetto, a meno che il PM non voglia interloquire già adesso. Entro la prossima udienza dovete darci l'elenco completo di tutte le telefonate che volete acquisire. Cominciamo con Auricchio.
E' iniziato l'interrogatorio di Auricchio da parte del difensore di Mazzini Avv. Claudio Botti.
Auricchio dichiara di non sapere se a Mazzini siano mai state fornite schede telefoniche.

Avv. Botti: Secondo la Vostra attività investigativa che ruolo ha avuto Carraro nell'operazione di salvataggio della Lazio?
Auricchio: Ha avuto un ruolo marginale in questa operazione, non risolutivo, la vicenda ha visto come protagonisti Lotito, Mazzini.
Avv. Botti: Come mai nelle conclusioni parlate di Carraro per questa vicenda?
Auricchio: Si riferisce ad una prima ricostruzione di aprile, poi ci sono stati ulteriori passi investigativi...
Avv. Botti: Nelle vostre informative date rilievo ad una cena del 21 maggio 2005 a Livorno?
Auricchio: Sì, sì.
Avv. Botti: Su questa cena ci sono attività di captazione precedenti alla cena, per esempio quella tra Fazi e Bergamo del 20 maggio 2005. Nelle informative evidenziate che in questo colloquio c'è una perplessità nel rendere partecipe Mazzini all'incontro. Che valutazioni fate?
Auricchio: La perplessità è stata evidenziata da Giraudo e non dagli altri.
Avv. Botti: Forse è il caso che rilegga la telefonata, mi sembra che questa perplessità viene evidenziata in più punti.
Auricchio: Sì, ma già nel corso della chiamata viene superata.
Avv. Botti: Qual era il contenuto di questo incontro?
Auricchio: Crediamo che sia stato importante per alcuni fatti che di lì a poco si sarebbero verificati, Bergamo poi chiede garanzie nella sua riconferma come designatore. La perplessità di cui parla riguarda il fatto di avere solo gli uomini e non le consorti.
Avv. Botti: Essendo un incontro con una specifica finalità, la riconferma di Bergamo, volevo capire se non Le sembrava strano che la presenza del vicepresidente della F.I.G.C. suscitasse tale perplessità?
Auricchio: Io tutte queste perplessità non le rilevo in quel momento, il Mazzini è una new entry in questo tipo di conviviali.
Avv. Botti: Nel rapporto tra Mazzini e la Fiorentina è lui a sollecitare Della Valle o il contrario?
Auricchio: Mazzini, anche per la corregionalità, è lui che si propone inizialmente come ruolo di catalizzatore e poi fa da attore protagonista.
Avv. Botti: Volevo comprendere la genesi del contatto iniziale.
Auricchio: E' un contatto con Mencucci, è da lì che parte.
Avv. Botti: Ma risponde ad una sollecitazione?
Auricchio: Non c'è proprio una richiesta da parte del Mencucci, che è frustrato per l'andamento della Fiorentina e si sfoga con Mazzini che si propone.

Nota: A proposito delle nuove intercettazioni il giudice Teresa Casoria dice al pm Narducci: "Le telefonate mi sembrano rilevanti".

CONTROESAME AVV. TROFINO, difesa Moggi.
Avv. Trofino: Aveva rapporti di amicizia con Baldini?
Auricchio: Ho iniziato ad avere rapporti nell'estate 2003 per lo scandalo fidejussioni.
Avv. Trofino: Poi?
Auricchio: Tra il 2003 e il 2005 non ho avuto rapporti.
Avv. Trofino: E' mai stato a Trigoria?
Auricchio: No, mai stato.
Avv. Trofino: Contemporaneamente a Baldini sente anche Antonelli?
Auricchio: E' coevo all'aprile del 2005.
Avv. Trofino: Si presentò o lo convocò?
Auricchio: Lo convocai.
Avv. Trofino: E perché?
Auricchio: Stavano emergendo fatti sulla procura di Blasi che era di Antonelli. Vi era una sottrazione in favore della Gea del giocatore.
Avv. Trofino: Ricorda quanto è durato l'interrogatorio di Baldini?
Auricchio: A mente no.. 11.30 - 17.50
Avv. Trofino: Quindi 7 ore e mezza. Chi era presente?
Auricchio: Solo io, non era un'anomalia perché sono solito scrivere io al pc.
Avv. Trofino: Non ci furono interruzioni?
Auricchio: Solitamente le preciso.
Avv. Trofino: Mi può indicare la durata degli altri interrogatori svolti dal suo gruppo?
Auricchio: Controllo... Paparesta 10 ore... ma non ero da solo.
Avv. Trofino: Senta, avete letto a Paparesta le sue telefonate.
Auricchio: Sì.
Avv. Trofino: Di quanti fogli constano le sommarie informazioni di Paparesta dopo 10 ore?
Auricchio: Sei.
Avv. Trofino: Nello stesso giorno Lei sente anche Copelli, quanto è durato?
Auricchio: Non sono io a sentirlo, è il mio nucleo.
Avv. Trofino: Lo so. siccome non era Sant'Antonio, non poteva essere Lei.
Auricchio: Copelli inizia alle 17 fino alle 22.30. Partecipo solo successivamente, 5 pagine.
Avv. Trofino: 5 ore, 5 pagine... Prenda ora Galati, ci conferma che è stato sentito 4 volte per circa 5 ore per volta, per una ventina di ore?
Auricchio: Galati è stato sentito nel 2007, non c'ero io, non ho i verbali.
Avv. Trofino: Chiedo di esibirli al tribunale perché si possa rilevare che questi interrogatori sono durati circa 24 ore.
P.M.: Mi oppongo, non so che importanza può avere.
Auricchio: Posso controllare, ma non credo di essere io il verbalizzante.
Avv. Trofino: Manfredi Martino quanto tempo è rimasto?
Auricchio: In due volte: la prima volta dalle 19 all'una di notte, 5 pagine.
Avv. Trofino: Alla fine di quel verbale Manfredi esprime una sua preoccupazione. In quel momento tradiva una preoccupazione per essere indagato?
Auricchio: Ricordo di avere avuto davanti molte persone che non venivano con un certo piacere, non posso ricordare esattamente la condizione di Manfredi.
Avv. Trofino: Forse Baldini...
Auricchio: No, anche lui era preoccupato.
Avv. Trofino: In altre occasioni ha letto o fatto ascoltare deposizioni di altre persone?
Auricchio: Ho avuto centinaia di persone, non posso ricordarlo.
Avv. Trofino: A me interessa sapere se le persone interrogate erano genuine o traevano le proprie idee da altre fonti.
Auricchio: Abbiamo sempre scritto nei verbali di queste attività delle telefonate che abbiamo fatto ascoltare.
Avv. Trofino: Sulla riunione del 21 maggio, nella Sua informativa dice che la riunione avviene in un momento topico in cui Juve e Milan erano appaiate e ci fa capire che era una riunione in relazione al Campionato. Poi si accorge che era un errore perché la partita veniva dopo la conquista del titolo da parte della Juve. Lei non aveva valutato che il Milan aveva giocato il venerdì.
Auricchio: Questo lo dice Lei.
Avv. Trofino: No, nell'informativa lo dice Lei.
Auricchio: Non mi pare di avere esaltato quell'incontro.
Avv. Trofino: Ma sì, Colonnello, anche due minuti fa lei sosteneva che quella riunione ci ha fatto intendere che chissà quali tramestii sarebbero avvenuti in quell'incontro. La Juve in quel momento era già campione d'Italia?
Auricchio: Sì.
Avv. Trofino: E la riunione a casa Bergamo poteva mai essere finalizzata ad aver vantaggi?
Auricchio: Ma nessuno lo ha mai sostenuto...
Avv. Trofino: Ah no?
Auricchio: No, abbiamo dato rilievo a quella riunione per la presenza di Mazzini, non era tanto, riuniamoci per far vincere la Juve.
Giudice Casoria: Non era tanto? Quindi c'è scritto nell'informativa?
Auricchio: No, non l'abbiamo mai scritto.
Avv. Trofino: Quindi quella cena era stata fatta per parlare con Mazzini?
Auricchio: E' stata fatta per parlare anche di problemi a cui Mazzini doveva presenziare.
Avv. Trofino: E' il suo pensiero.
Auricchio: Lei questo mi ha chiesto.
Avv. Trofino: Queste riunioni sono solo con dirigenti Juve o sono prassi delle squadre che giocavano a Livorno?
Auricchio: Abbiamo rilevato che questo incontro avesse consistenze investigative.
Giudice Casoria: La domanda era un'altra.
Auricchio: Non mi risulta che c'erano altri incontri a casa Bergamo
Avv. Trofino: L'allora Presidente dell'Inter è andato?
Auricchio: Dalle intercettazioni non mi risulta che Moratti sia stato a casa di Bergamo. Se il Presidente dell'Inter è Facchetti, la risposta è sì, se invece è Moratti non ho elementi.
Avv. Trofino: Abbiamo capito, è si. Sa che è successo dopo quella riunione? Sa se Bergamo diede le dimissioni?
Auricchio: Sì.
Avv. Trofino: Quindi potevano anche aver parlato di questo?
Auricchio: Potevano aver parlato di tutto, non certo prendiamoci un the!
Avv. Trofino: Se parlavano delle dimissioni di Bergamo, anche quest'altra Sua intuizione era errata.
Auricchio: Non era un'intuizione...
Avv. Trofino: Questo processo è pieno di pensieri... Lei non ci ha saputo dire il nome dell'ufficiale al quale si è rivolto per conoscere l'anagrafica delle sim.
Auricchio: E' un ufficio, non un amico personale.
Avv. Trofino: Quindi ha scritto a quell'ufficio...
Auricchio: Il colonnello non si è dimenticato di scrivere il dato anagrafico, mi sono prima accertato se fosse acquisibile senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria. Non era questo il caso, quindi mi è stato fornito, è un dato di polizia.
Avv. Trofino: Quando ha ricevuto questo dato non ha ritenuto di fare una relazione di servizio?
Auricchio: L'ho citato nell'informativa.
Avv. Trofino: Vorrei arrivare al sequestro che avete fatto delle prime 9 schede Sunrise  e vorrei chiederle queste schede dove le vete acquisite? Se qualche ufficiale, sottofficiale del suo nucleo si è recato in Svizzera per prendere queste schede telefoniche
Auricchio: La posizione, mi ricordo, è uno dei pochi dati a sorpresa di questa attività. Un bel giorno il signor De Cillis contatta i Carabinieri di Como e dice "Guardate che sono io il titolare e non mio padre". Siccome aveva visto sui dati pubblicati dai giornali il famoso intestatario, proprio perché contenuto nelle informative, che era il padre, ed allora il figlio si è premurato di dire "Attenzione, non c'entra niente mio padre", e si è recato dai Carabinieri di Como a dare questo input
Presidente Casoria: Le avete prese in Svizzera le schede?
Auricchio: Sono state fornite personalmente dal signor De Cillis, noi non avremmo avuto questo dato se non fosse stato per la sua libera valutazione. In un primo tempo il signor De Cillis è stato...
Presidente Casoria: Vuole sapere, l'avvocato, dove ve le ha consegnate
Auricchio: A Como sicuramente. Il signor De Cillis è andato dai Carabinieri di Como ad esternare questo fatto, sono state fatte delle prime dichiarazioni che Como ci inviò, ed ho mandato del personale ad escutere personalmente il De Cillis a Como. Questo è avvenuto, credo ci sia anche un verbale da questo punto di vista. Credo che il prodotto, che è un prodotto per altro... qui non abbiamo ... l'acquisizione di cosa? Qui non è stata acquisita nessuna scheda, sono stati acquisiti i dati, i riferimenti, cioè il signor De Cillis ci ha detto "Io ho venduto la scheda numero a Tizio, a Caio , a Sempronio" ... ha indicato i seriali delle schede e li ha forniti
Presidente Casoria: Quindi, non c'è stato un sequestro avvocato
Avv. Trofino: Il maresciallo Nardone lavora con Lei?
Auricchio: Si, è lui che è stato inviato a svolgere queste attività.
Avv. Trofino: Lui ha dichiarato che da Como si è recato al negozio di De Cillis.
Auricchio: Questo fatto non mi risulta, insisto con il dire che non ci sono state sequestri di schede.
Avv. Trofino: Nardone ci ha detto di aver faxato le schede.
Auricchio: Non lo ricordo.
Avv. Trofino: Cerco il verbale, interrogatorio dell'avvocato Prioreschi a Nardone:
Domanda: Siete andati in Svizzera?
Risposta: Sì.
Domanda: Ad acquisire la documentazione delle schede Svizzere?
Risposta: Sì.
Domanda: Quindi le prime nove?
Risposta: Sì, l'abbiamo presa noi nel negozio di De Cillis in Svizzera.
Nota: l'avvocato Trofino legge l'interrogatorio del maresciallo Nardone dal quale risulta che egli si è recato in Svizzera a prendere le prime nove sim, con la macchina dello stesso De Cillis.
Avv. Trofino: Vede, il Suo maresciallo si è recato in Svizzera e, contro ogni norma sulle rogatorie, ha preso la documentazione delle sim.
Auricchio: Il dato è meramente cartaceo, sarà anche andato al negozio, ma non abbiamo acquisito le sim di un gestore svizzero, non ci sono verbali di sequestro di alcunché, sono stati acquisiti i seriali senza violare regole del diritto internazionale.
Avv. Trofino: Quindi non esclude che i Suoi siano andati in Svizzera?
Auricchio: Non lo posso escludere, bisogna chiedere a Nardone, la zona dove è il negozio non rientra nelle regola del diritto internazionale.
Avv. Trofino: Ma ci è andato o no?
Auricchio: Non lo so, ma anche se fosse andato, il De Cillis ha fornito dati relativi alla sua memoria, per quanto mi riguarda ho già risposto...
Avv. Trofino: Tra le telefonate che ha ascoltato, conferma che ci sono telefonate che riguardano il mercato dei calciatori?
Auricchio: Una parte del nostro componimento è stato rivolto alla compravendita dei giocatori.
Avv. Trofino: Attenzione, quella è Gea, riguarda le procure, io parlo di calciomercato, ce ne sono o no?
Auricchio: Non saprei se ci sono delle conversazioni che riguardano compravendita di calciatori.
Avv. Trofino: Lei è stato presente all'interrogatorio di Moggi. Moggi dichiarò che è vero che usava delle schede non riconducibili, ma le usava per il mercato perché aveva paura di essere intercettato.
Auricchio: Io non me lo ricordo.
Avv. Trofino: Nel successivo interrogatorio, Le è venuto in mente di fare delle indagini, che so, a procuratori, dirigenti, per chiedere se nel corso delle trattative usavano utenze diverse?
Auricchio: Quelle sono schede straniere intestate a Moggi.
Avv. Trofino: Non mi sono spiegato. Dico: sapendo il dato che Moggi usava delle schede particolari per svolgere il calciomercato, non ha ritenuto di interrogare i personaggi interessati al mercato per sapere da loro su quali utenze comunicava Moggi?
Auricchio: Come no, emergeva una scheda e se vede le date di De Cillis...
Avv. Trofino: Colonnello, sulle schede svizzere non ci sono intercettazioni, ci sono pensieri...
Il Presidente Casoria ripete la domanda di Trofino..
Auricchio: Ma non era questo l'argomento delle nostre indagini, il calciomercato.... l'oggetto sarebbe stato avulso dalle nostre indagini.
Presidente Casoria: Andiamo avanti, ho capito.
L'avvocato Trofino chiede di ascoltare una telefonata tra Facchetti e Bergamo, ma il pm si oppone.
Presidente Casoria: Sentiamola, ma di che data era?
Avv. Trofino: Del 26.11.2004.

Non viene ammesso l'ascolto ma la lettura della trascrizione. L'Avv. Trofino legge il testo della telefonata tra Facchetti e Mazzei, dove Facchetti chiede l'arbitro numero 1 (Per tutti il "numero 1" era Collina n.d.r.)

Avv. Trofino: Mi dice qual era il criterio con il quale venivano individuati gli arbitri della prima fascia?
Auricchio: Gli internazionali.
Avv. Trofino: Le ho chiesto: ha capito quale erano i criteri per formare le griglie? Conferma che comporre una griglia era una sorta di rompicapo?
Auricchio: Sì.
Avv. Trofino: E allora, per tornare alle telefonata Moggi-Bergamo, quando Moggi dice 'Tu chi ci metteresti, vediamo se hai studiato".
Auricchio: Mi serve il progressivo..
Avv. Trofino: Ma come, è la telefonata principe, non se la ricorda a memoria...
L'avvocato Trofino legge il progressivo. Poi legge la telefonata in cui Moggi parla con Bergamo e si confronta sulla formazione delle griglie.
Auricchio: Sì, l'ho trovata, ma la telefonata non inizia così, non può fare una sintesi?
Giudice Casoria: Qual era la domanda?
Avv. Trofino: Moggi da 4 anni viene accusato di aver fatto le griglie, mentre si diverte solo a fare il rompicapo con Bergamo. Poi si trova la telefonata di Facchetti, in cui si dice mettimi Collina e non la trascrive. Perchè???
Auricchio: Quella telefonata è stata registrata e trascritta.
Avv. Trofino: Non è stata mai trascritta.
Auricchio: Sì.
Avv. Trofino: E dove???
Auricchio: Sì, non è contenuta nelle informative il che non vuol dire che non l'abbiamo trascritta.
Avv. Trofino: E perché non è contenuta nelle informative?
Auricchio: Non è stata da noi valutata valida dal punto di vista investigativo.
Avv. Trofino: Lei ha fatto fotografare gli avvocati di questo processo?
Auricchio: Non mi risulta, se non mi dà la data non posso saperlo.
Avv. Trofino: Alla fine dell'informativa ha avuto contezza di questa circostanza? Lei ha firmato tutte le indagini...
Auricchio: No, ho firmato solo alcune informative, le indagini si sono concluse un anno e mezzo dopo.
Avv. Trofino: Lei sa benissimo che c'è stato questo pedinamento.
P.M.: Opposizione.
Avv. Trofino: E' stato messo nell'informativa il pedinamento agli avvocati..
Auricchio: Questa è un'indagine che non mi appartiene.
Avv. Trofino: Lei ha ascoltato telefonate nelle quali donne parlavano della spesa da fare?? O circostanze familiari che non avevano riferimento alle indagini?
Giudice Casoria: La domanda, avvocato.
Avv. Trofino: Perché queste sono state trascritte e depositate e quella di Facchetti no? Perché?
Auricchio: Lo abbiamo anche ricordato, per avere il dato di riferimento della presenza di Lanese alla cena.
Avv. Trofino: Ha ascoltato Manfredi Martino per molto tempo. Alla fine, egli Le rilascia una dichiarazione nella quale dice che esclude che prima delle 12.30 fossero comunicati anche gli assistenti.
Auricchio: Escludo matematicamente che fossero noti.
Avv. Trofino: Nella vostra informativa dite che Manfredi Martino invia a Meani due sms alle 11.23 con cui comunica la designazione di Trefoloni come arbitro. Alle 11.51 un altro con cui comunica la designazione di Copelli e Ambrosino come assistenti. Se Lei ha queste due dichiarazioni contrastanti, perché ha ritenuto di procedere nei riguardi di Moggi quando fa capire alla sua assistente di conoscere gli arbitri?
Auricchio: Abbiamo tratto le conclusioni e le dico che le dichiarazioni di Martino non sono state rese davanti a noi. Lo abbiamo inviato a farsi ascoltare dal P.M. Le prime due sono avvenute davanti alla Polizia Giudiziaria. Le altre davanti al P.M. Ribadisco che le telefonate sono state trascritte e sono state riportate nell'informativa a carico di Meani.
Avv. Trofino: Quindi perché non trae adesso le conclusioni?
Auricchio: Proprio in quest'aula mi è stato chiesto delle griglie e delle designazioni e abbiamo sempre risposto. La difesa di Mazzei ha portato un documento con le correzioni fatte da Bergamo. Nessuno ha sostenuto che le designazioni le facesse Mazzei, nessuno ha sostenuto che non venissero veicolate abusivamente attraverso meccanismi di sms..
Avv. Trofino: Ma sta andando fuori strada.
Giudice Casoria: Perché avete proceduto con Moggi?
Auricchio: Perché sono due cose differenti, gli assistenti non venivano sorteggiati ma designati.
Avv. Trofino: Oltre a Manfredi ai sorteggi erano presenti i giornalisti?
Auricchio: Sì.
Avv. Trofino: Lei esclude che un giornalista possa aver chiamato qualcuno all'esterno per informare?
Auricchio: Poteva succedere, certo, l'ho detto.
Avv. Trofino: E allora perché ne fate un elemento di colpevolezza solo per Moggi????

Sospensione di un quarto d'ora per far calmare l'Avv. Trofino.
Avv. Trofino: Sorteggi pilotati con arbitri compiacenti, Lei ha detto che nessuna indagine è stata fatta sul punto. Abbiamo anche detto che il sistema serviva all'associazione, parliamo di Milan-Juventus: ha fatto indagini per sapere la griglia della partita?
Auricchio: Sì, la griglia era Collina, Trefoloni e Paparesta.
Avv. Trofino: Quindi non erano arbitri favorevoli alla Juve?
Auricchio: Per Collina sì, ma gli altri due non lo dico con la stessa serenità.
Avv. Trofino: In questo sorteggio, non c'era nessuno degli arbitri sotto processo?
Auricchio: No.
Avv. Trofino: Allora Le pare logico che il sorteggio pilotato...
Opposizione del PM
Avv. Trofino: Quando le difese le hanno posto domande su alcune intercettazioni (Tosatti-Moggi, ad esempio) ha detto che De Santis era uno che si era sdoganato, questa considerazione da dove la ricava?
Auricchio: E' una valutazione e la ricavo dal complesso dell'attività investigativa.
Avv. Trofino: Ma un fatto specifico?
Auricchio: Quello che Lei banalizza come inchiesta napoletana, è vero sono stati assolti, ma al momento..
Avv. Trofino: Ma qual è l'elemento investigativo? Da dove desume?
Auricchio: Innanzitutto le partite sono due non tre.
Avv. Trofino: Se vogliamo contestare anche i numeri... voglio sapere in base a quale fatto?
Auricchio: Lo esterna lo stesso De Santis.
Avv. Trofino: E dove?
Auricchio: Le devo elencare?
Avv. Trofino: Certo, perché le vorrei capire perché io non le ho trovate, Lei ovviamente non ricorda alcun atto effettuato da Lei o dai suoi uomini...
Presidente Casoria: Solo intercettazioni, avvocato, hanno fatto solo intercettazioni..

Auricchio cerca gli atti ma non gli si accende il pc! Il notebook di Auricchio non ne vuole più sapere, non si riaccende. L'interrogatorio dell'avvocato Trofino termina così, ed inizia il controesame dell'avvocato di Leonardo Meani.

CONTROEASAME DIFESA MEANI.
L'avvocato si concentra molto sul ruolo di Meani, su quali fossero le sue competenze.
Anche su questo punto Auricchio appare assolutamente impreparato, la sua testimonianza è piena di "Non so, non ricordo".
Auricchio dice che il 90% delle telefonate intercettate di Meani riguardano fatti personali.
Si passa, quindi, a parlare di Milan-Chievo, guardalinee Puglisi e Babini.
Auricchio: I guardalinee annullano due gol in fuorigioco, uno per squadra ma, soprattutto, annullano un gol del Chievo, non mi chieda dati tecnici.
Difesa Meani: Da dove ha rilevato questi dati? Dai tabellini?
Auricchio: Sì, lo abbiamo riportato nell'informativa.

Difesa Gemignani: Quante volte è stato presente Gemignani nelle griglie arbitrali della Juve?
Auricchio: Ha fatto l'assistente in due gare.
Difesa Gemignani: Grazie.

Difesa Bertini: Il colonnello ci promise, il 16 marzo, di risponderci su quante erano le telefonate intercettate in questo processo.
Auricchio: Oltre 170mila.
Difesa Bertini: E se ci poteva fare l'elenco dei telefoni intercettati.
.... : Lo aveva già fatto.
Difesa Bertini: Volevo sapere se c'erano integrazioni.
Auricchio: No, quello è l'elenco.

ESAME DEL PM:
PM: Ci sono intercettazioni riguardanti Gemignani?
Auricchio: Sì.
Pm: Viene intercettato proprio lui?
Auricchio: No, si parla di lui.
Pm: E Dattilo?
Auricchio: Sì, ci sono.
Pm: E Ambrosino?
Auricchio: Sì.
Pm: Fabiani?
Auricchio: Sì.

L'esame del pm Capuano si è concluso con una domanda sulle sim relativamente agli affari di calciomercato ed Auricchio ha risposto che non ha riscontrato telefonate con uomini di mercato.
Ultime scaramucce degli avvocati di Bertini e Racalbuto che chiedono quali siano le schede attribuite ai due arbitri ed Auricchio si rifà alla testimonianza di Di Laroni.
Viene domandato ad Auricchio se al De Cillis fosse stato chiesto se aveva venduto altre schede anche a soggetti non facenti parte del mondo del calcio.
Auricchio: Al momento in cui De Cillis ha fornito il primo numero di schede, 9, non sapevamo nemmeno a chi fossero intestate, e quelle sono rimaste.

Viene poi fatta domanda sulla deposizione di De Cillis, che aveva affermato di aver fornito anche delle schede a Branca.
Auricchio: Se ci sono schede intestate a Branca sono certamente state compendiate.

Avv. Morescanti: Oltre agli accertamenti tecnici di cui ha parlato il suo collega Di Laroni, sulle sim svizzere ha fatto altri accertamenti?
Auricchio: No.

CONTROESAME DELL'AVV. PRIORESCHI.
Avv. Prioreschi: Lei quando ha lasciato il reparto operativo?
Auricchio: Novembre 2006.
Avv. Prioreschi: Le informative sulle sim sono di marzo, giugno e dicembre 2007. Lei le ha lette?
Auricchio: Ho fatto riferimento non agli esiti..
Avv. Prioreschi: Voglio sapere se le ha lette.
Auricchio: Sì, le ho lette.
Avv. Prioreschi: Quando?
Auricchio: Non ricordo, le ho lette più volte anche tempo fa.
Avv. Prioreschi: Quindi quel dato sui contatti di Moggi è stato formulato in via ipotetica. Questione Antonelli: Lei ha detto di aver parlato con lui solo della questione Gea-Antitrust. Per quello che risulta a me l'Antitrust ha aperto l'indagine il 31 marzo 2005; mi sembra un po' difficile che prima del 1° febbraio 2005 possa aver parlato di un'indagine ancora non iniziata, vuole chiarire?
Auricchio: Quella notizia è l'apertura formale delle indagini sulla scorta di un'attività istruttoria.
Avv. Prioreschi: Questo lo dice Lei.
Auricchio: No, l'Antitrust apre l'inchiesta solo dopo le indagini.
Avv. Prioreschi: Lei sa che Antonelli ha detto una cosa diversa, che Lei avrebbe detto che stava svolgendo indagini di calcio?
Auricchio: Vabbè, ma con Antonelli non potevo parlare di pallavolo...
Avv. Prioreschi: Ma scusi Lei in quel momento quali indagini stava svolgendo sul calcio?
Auricchio: Queste.
Avv. Prioreschi: E allora?
Auricchio: Ma è Antonelli a dire che aveva parlato con me.
Avv. Prioreschi: Baldini: a Roma ha negato di avere rapporti di amicizia con Lei, poi quando verrà glielo chiederemo. Anche in questo caso Lei non ha parlato di questa indagine?
Auricchio: Non di questa indagine.
Avv. Prioreschi: Lei conosce la giornalista di “Milano Finanza”?
Auricchio: Sì.
Avv. Prioreschi: Come la conosce?
Auricchio: Me l'ha presentata Baldini ma non è una novità...
Avv. Prioreschi: In quali circostanza e perché?
Auricchio: Per un'iniziativa di acquisizione della Roma Calcio da parte della Augusta.
Avv. Prioreschi: L'ha incontrata insieme a Baldini?
Auricchio: Mi è stata presentata da lui.
Avv. Prioreschi: L'ha incontrata con lui?
Auricchio: Sì.
Avv. Prioreschi: L'ha incontrata perché Le interessavano i profili economici di questa storia?
Auricchio: No, le attività per cui ho sentito la signora erano di tipo economico - finanziario relative all'indagine che stavo svolgendo. Mi ha fornito un documento di Capitalia relativo alla Roma Calcio. Sono già stato ascoltato sul punto, non ho niente da nascondere.
Avv. Prioreschi: In che data?
Auricchio: Non lo ricordo.
PM: Opposizione, non è argomento di indagine.
Auricchio: La colloco tra la fine del 2004 e l'inizio del 2005.
Avv. Prioreschi: Vorrei capire: dove è avvenuto l'incontro?
Auricchio: In Via del Corso.
Giudice Casoria: Avvocato non insista, è marginale.
Avv. Prioreschi: No, non è marginale, Giudice, perché è importante capire il ruolo che hanno avuto i grandi suggeritori in questo processo. La prima informativa su Capitalia è dell'ottobre 2004. Dove ha incontrato Baldini le altre volte?
Auricchio: In galleria, poi in un bar di Viale Mazzini.
PM: C'è opposizione, queste domande sono state già fatte al teste.
Giudice Casoria: Abbiamo capito che c'era una certa amicizia tra i due e che prendeva informazioni.

AURICCHIO HA TERMINATO IL SUO CONTROINTERROGATORIO.
Alla prossima udienza ci saranno ancora testi dell'accusa, Sampagna, Giovannini e Carlo Ancelotti.

Il pm prende la parola dicendo che non si opporrà alla richiesta di inserimento delle nuove telefonate "ritrovate" proposta dalla difesa Moggi. Anzi, secondo Narducci, alcune di queste, quelle di Foti per esempio, sono già agli atti. Viene indicata una serie numerosa di telefonate e la procura non si oppone, nemmeno su quella di Cipollini, presidente del Bologna, che riceve una telefonata di Bergamo che chiede il numero di Mazzone perché c'è un giornalista che vuole intervistarlo. L'allora presidente del Bologna richiama Bergamo per fornire il numero di Mazzone.
La parte civile, invece, si oppone in quanto "La difesa Moggi vuole evidenziare che vi erano rapporti di tutti con i designatori e perché vogliono far rilevare che i presunti illeciti sarebbero stati commessi anche da altri. Questo esula dai fatti del processo".
Trofino replica: Il pensiero della difesa di Moggi lo interpreta la difesa di Moggi.
La difesa Meani fa opposizione perché, delle nuove intercettazioni, non vengano trascritte quelle che riguardano Meani, in quanto Meani non doveva neanche essere intercettato.

C'è un intervento di Bergamo, una dichiarazione spontanea:
"Mi sembra il caso di fare chiarezza su alcuni aspetti che sono stati male interpretati. mi sembra di essere diventato quello delle cene e del maghetto che faceva i sorteggi. Voglio dare alcuni chiarimenti: le mie sono verità certificabili, quell'anno, al mio sesto anno di lavoro con Pairetto, arrivo e decido che, essendo il mio ultimo anno (e non è vero che faccio la cena per essere confermato, perché avevo già deciso di dimettermi), avevo deciso con mia moglie che quando viene la Juve, l'Inter e il Milan a Livorno li ospito a casa. Arriva l'Inter a gennaio, chiamo Facchetti, lo vado a prendere all'aeroporto, lo porto a casa mia; poi dopo un mese viene e giocare il Milan chiamo Galliani, gli dico della cena, Galliani rimane titubante, lo richiamo il giorno dopo: lui mi dice che non era il caso perché era candidato alla rielezione alla Lega. Non viene ma le telefonate ci devono essere; a fine campionato, con il titolo già assegnato, ripeto l'invito alla Juve cercando di far venire anche Mazzini: ma non potevo farlo in prima persona e per correttezza dico a Giraudo: 'Avete piacere che venga anche Mazzini?' 'Ma ci mancherebbe altro'. Facciamo la cena a campionato assegnato e io ho la casa circondata di carabinieri. Credo che ci sia una disparità di trattamento. I regolamenti non impedivano di partecipare alle cene e vorrei introdurre anche il nostro ruolo. I regolamenti non impedivano che il designatore avesse rapporti con tutti quelli che chiedevano chiarezza. Il telefono non era il mio, ma della Federazione, i tabulati erano leggibili. Io decido di fare questo perchè arrivo alla carica dopo 15 anni di A e 10 di internazionale, designatore in coppa Campioni, e tante altre cose; e so che posso avere rapporti con le società e capire gli umori, capire cose che le società non mi dicevano, io in questa mano dovevo aver tutto quello che era possibile sapere. Mai ho fatto una telefonata ad un arbitro o un assistente per dire come comportarsi. Io con queste conoscenze, unite alla conoscenza della forma degli arbitri, vado a formare le griglie. E badate bene, io il sorteggio non lo faccio mai. In Tv si vede me che apro una pallina, ma quella pallina me l'ha data un giornalista. Anche il sorteggio dunque era regolare. Per i primi cinque anni siamo sempre stati riconfermati senza problemi. Quindi prima Nizzola, poi Carraro, se rinnovavano l'incarico che assegnò i primi due anni lo scudetto alla Lazio e alla Roma come mai era accaduto, poi l'anno dopo lo perse l'Inter e poi lo vinsero la Juve e il Milan che arrivarono in finale in Coppa e quindi erano le più forti, un motivo doveva pur esserci".

L'udienza è tolta.


Intercettazione Facchetti-Bergamo con griglia
Clicca per ascoltare Facchetti che parla della griglia con Bergamo.