Il processo - Cronaca dell'udienza dell'1 ottobre 2010

Processo Calciopoli Franco BaldiniAudio dell'udienza su RadioRadicale (clicca per ascoltare).

L'aula 216, dopo la pausa estiva, riapre i suoi battenti per la celebrazione del processo Calciopoli. E' sicuramente un'udienza attesa con grande interesse ed impazienza dai tifosi juventini. Tra i testimoni chiamati dalle difese ci sono il presidente Federale Abete, Pierluigi Collina, l'ex arbitro Tombolini, Franco Baldini, ed alcuni giornalisti chiamati dalle difese. Tra i giornalisti anche Riccardo Bianchi, come anticipato nelle nostre news, che intervistato dal suo giornale ha confermato che per lui il sorteggio era regolare: "Sorteggio regolare, quello filmato dai carabinieri il 13 maggio 2005. Nessuno m’ha istruito su cosa fare. Erano sollevati del fatto che abbinai per sorte Roma-Lazio a Collina" (video dell'intervista).
Rosetti e Moratti dovrebbero presentarsi il 12 ottobre. Nella prima parte dell'udienza si è notata l'assenza del pm Narducci, comparso in aula quando depone il teste Collina.

CRONACA DELL'UDIENZA.

Ore 9.50 - Cari amici, buongiorno a tutti dall'aula 216 del Tribunale penale di Napoli. Siamo in attesa che cominci l'udienza. Sono già presenti in aula De Santis, Bertini, Bergamo con gli avvocati Morescanti, Prioreschi e Gallinelli.
Ore 10.10 - E' iniziato l'appello. Qualche minuto fa è arrivato anche Moggi, accompagnato dall'avvocato Trofino. Hanno inviato giustificazioni sia Spinelli che il notaio Tavassi per impegni di lavoro. Sono pronte altre 160 telefonate da inserire nel processo.
L'avv. di Pairetto fa presente che i cd richiesti nel mese di maggio sono stati ottenuti a settembre, ma anche in quelli i file con i brogliacci non si aprivano "Abbiamo ricercato una chiave elettronica e solo in ritardo abbiamo potuto prendere visione. Chiedo un termine di almeno altri 2 mesi per procedere alla lettura dei 5 cd".
Presidente Casoria: Quindi Lei chiede un termine per esaminare i brogliacci e poi in corso di processo richiedere eventualmente altre trascrizioni?
Difesa Pairetto: Sì.
PM: Giudice queste prove erano a disposizione delle difese dal momento della chiusura indagini, quindi anni fa, e pare strano che ancora oggi venga chiesto un termine che appare solo dilatorio.
Avv. Prioreschi: Chiedo l'acquisizione e l'ulteriore trascrizione di altre telefonate che riteniamo importanti.
PM: Mi oppongi anche a questo. Lei ha concesso dei termini e se andiamo avanti così in ogni udienza sarà necessario chiamare il perito e così non andiamo mai avanti.
Avv. Trofino: Siccome dobbiamo sentire ancora altri testi abbiamo tutto il tempo per richiamare il perito e dargli l'incarico.
Presidente Casoria: Al termine dell'udienza sarà ascoltato il perito che pare abbia avuto difficoltà su alcuni cd
Difesa Pairetto: Solo per ricordare che la difesa di Pairetto aveva richiesto, nei termini, l'acquisizione dei cd. La nostra richiesta di oggi è quella di accedere ai cd che sono già stati ammessi.
Presidente Casoria: Mi riservo alla prossima udienza.

DEPOSIZIONE ABETE.
Avv. Prioreschi: Vorrei che Lei ricostruisse le sue cariche in Figc.
Abete: Sono entrato nel 1988 e nominato presidente del Settore Tecnico fino al '90, poi presidente della Lega di C fino al '97, poi vicepresidente della Federazione fino al 2000 e rientrato come vicepresidente nel 2001 fino al commissariamento nel maggio 2006. Capo delegazione ai Mondiali 2006, poi una delega amministrativa per alcune problematiche fino a luglio 2006, poi presidente da aprile 2007
Avv. Prioreschi: Periodo 2004, rinnovo della carica di Presidente, come si è arrivati alla presidenza Carraro? Lei era candidato poi rinunciò.
Abete: Eravamo al rinnovo quadriennale che avviene di solito dopo i mondiali. Io rappresentrai al presidente Carraro la volontà di candidarmi. Nel 2004 avevamo una norma che prevedeva la clausola di massimo consenso, che prevedeva che si avesse un terzo dei voti di tutte le componenti, per cui, paradossalmente, con il 93% dei voti non si veniva eletto, mancando il terzo di una delle componenti. Di fronte a questa situazione, che aveva già portato in precedenza al commissariamento, iniziò un percorso che aveva due sbocchi: o il confronto elettorale, ma nessuno sarebbe stato eletto, o, come è avvenuto, un rinvio dell'assemblea. Poi un accordo tra le varie componenti che dava luogo alla cosiddetta staffetta. Questo era un fatto quasi obbligato, per evitare il commissariamento.
Avv. Prioreschi: Può essere più preciso sul punto della sua rinuncia?
Abete: Il documento che è alla base dell'accordo fu firmato da tutte le componenti, c'è stata tutta una serie di contatti, ci fu un incontro a Milano in cui Carraro significò l'accordo che era stato raggiunto e fu stilato il documento.
Presidente Casoria: Un po' più specifico, avvocato.
Avv. Prioreschi: Giudice, Lei sa che nell'accusa alla cosiddetta cupola c'è che Abete venne fatto fuori dalla stessa cupola, quindi Presidente, se Le dico che la sua elezione fu condivisa da tutte le componenti della Federazione che mi dice?
Abete: Che è andata così, fu un accordo preso per evitare l'ennesima mortificazione della Federazione con un nuovo commissariamento.
Avv. Prioreschi: Non ho altre domande.

Avv. Gallinelli: Lei era al corrente di un contratto tra la Ing Direct e la Federazione Arbitri per una sponsorizzazione?
PM: C'è opposizione! Non capisco la pertinenza di questa domanda.
Avv. Gallinelli: Sono domande sul ruolo svolto da Abete.
Presidente Casoria: Risponda.
Abete: E' un contratto per il quale fu fatta anche una interrogazione parlamentare, che fu fatta da questa società che prevedeva una sorta di sponsorizazione nei confronti dall'Aia. Le somme furono in parte utilizzate per sponsorizzare le attività del mondo arbitrale, altre confluirono alla Federazione.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda quando venne fatta l'interrogazione parlamentare?
Abete: Penso circa 2 anni e mezzo fa, ma è stata data risposta solo pochi giorni fa.
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali arbitri vennero scelti e con quale criterio per questa sponsorizzazione?
Abete: Mi pare di ricordare Collina.
Avv. Gallinelli: De Santis?
Abete: Non ricordo con certezza, mi pare fossero tre o quattro, ma ricordo solo Collina.
Avv. Gallinelli: A questo proposito Lei ricorda se ebbe a percepire delle somme per questa pubblicità?
Abete: Non ricordo, Le dicevo che so che c'è stata una interrogazione, mi pare che ebbe circa centomila euro ma il rapporto con Ing Direct era gestito direttamente dalla segreteria della Federazione con l'AIA, io non ho partecipato.
Avv. Gallinelli: Si ricorda perché fu scelto Collina?
Abete: Credo perché fosse l'arbitro più rappresentativo, il migliore arbitro al mondo per sei anni di fila.
Avv. Gallinelli: Quindi lo stesso criterio valeva anche per gli altri arbitri? Sa se la somma di 100.000 euro venne percepita da Collina a seguito di un accordo singolo, o anche gli altri che parteciparono ebbero una somma di denaro?
Abete: Credo che tutti ebbero soldi ma non so se nella stessa misura.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda solo Collina.
Abete: Esatto, lo ricordo perché c'è stata la risposta all'interrogazione.
Avv. Gallinelli: Le risulta se nel 2006 De Santis ebbe a richiedere l'accesso agli atti per verificare modalità e termini dell'accordo perché non aveva ricevuto alcun compenso e la Federazione glielo negò?
Abete: Nel 2006 non avevo incarichi, dopo il commissariamento, quindi non lo so.
Avv. Gallinelli: Lei ha detto che Collina venne scelto per il suo valore...
Abete: Penso...
Avv. Gallinelli: Si ricorda quali furono i criteri della scelta di De Santis per i mondiali 2006? Perchè venne valutato in grado di andare ai Mondiali? Sa se ci fu qualche altro motivo?
Abete: No.

Difesa Mazzini: Nel periodo di sua vicepresidenza l'altro vice era Mazzini?
Abete: Sì.
Difesa Mazzini: In quel periodo la gestione di indirizzo politico gestionale era del Presidente o collegiale?
Abete: C'erano dei ruoli.
Difesa Mazzini: Ma in concreto?
Abete: C'era una responsabilità politica del presidente e alcune situazioni delegate ai vicepresidenti. Io seguivo l'area amministrativa
Difesa Mazzini: Lei ricoirda se tra i suoi elettori vi furono anche i Della Valle?
Abete: Ricordo di avere avuto il 65% dei voti nel 2000 quando i Della Valle non c'erano.
Difesa Mazzini: Lei ha rappoprti di amicizia con i Della Valle?
Abete: Come con altri presidenti.
Difesa Mazzini: Il 25.11.2004, telefonata di cui è stata richiesta oggi l'acquisizione dalla difesa Moggi, Lei ricorda questa telefonata in cui si parlava di un intervento suo nei confronti del dottor Lucchesi, dg della Roma, per una questione che riguardava Totti?
Abete: Ricordo che c'era un contenzioso ma non ricordo granché di questa richiesta di intervento.
Difesa Mazzini: Nel maggio 2005 prima di Lazio-Fiorentina, ricorda di avere avuto delle conversazioni con Mazzini per delle attenzioni in favore della Fiorentina?
Abete: Ricordo di avere letto sui giornali di questa telefonata dopo Lazio-Fiorentina.
Difesa Mazzini: No, prima.
Abete: Prima? Non ricordo, poi basta ascoltare...
Difesa Mazzini: Ma ricorda di aver parlato con Mazzini di problemi su questo incontro di calcio?
Abete: No, ricordo di aver letto sui giornali di aver parlato con Mazzini dopo la gara per alcuni episodi arbitrali. C'era la preoccupazione sul ritorno della Nazionale a Coverciano. Quella prima non la ricordo ma sentivo Mazzini con una certa frequenza, quindi, potrebbe anche essere.
Difesa Mazzini: E questa telefonata successiva all'incontro, del 22.05.2005, la sua preoccupazione quale era?
Abete: C'era stato un episodio clamoroso, non fu dato un rigore alla Fiorentina per un mani sulla linea di porta, e questo ebbe una eco clamorosa.
Difesa Mazzini: Ricorda l'arbitro dalla gara?
Abete: Rosetti. Questo aveva determinato una situazione critica sul versante della conclusione del campionato; immediatamente dopo c'era il raduno della Nazionale a Coverciano, e poteva esserci un clima difficile.
Difesa Mazzini: Era una vostra prassi questa conversazione?
Abete: Lo facevamo dopo tutte le partite che avevano comportato qualche problema anche solo dal punto di vista dell'immagine della Federazione.
Difesa Mazzini: Io nello scorrere della telefonate ho avuto l'impressione che il suo interesse fosse molto legato alle sorti della Fiorentina.
Abete: No, lo nego.

Avv. Picca: Ricorda se l'episdio di cui sopra determinò anche ulteriori interventi, tipo del sindaco di Firenze?
Abete: Sì, è fisiologico di fronte ad un evento così clamoroso che il sindaco rappresentasse quella che era la realtà della città.
Avv. Picca: Ricorda l'episodio nello specifico?
Abete: Sì, ci fu un tiro in porta e Zauri, della Lazio, prese la palla con la mano, ed era anche solo in area.
Avv. Picca: Qualche fu la decisione dell'arbitro?
Abete: Non fu dato il rigore, l'arbitro pensò che fosse stata presa con la testa.
Avv. Picca: Lei ha detto che fece la telefonata attribuendole un ruolo istituzionale. Oltre a questa telefonata ci furono altre evidenze publiche di questo epiodio?
Abete: Che intende?
Avv. Picca: Interventi sulla stampa.
Abete: Senz'altro, è ovvio che l'episdio fece clamore alla penultima di campionato.
Avv. Picca: Lei ha fatto riferimento ad una sua preoccupazione per il ritiro della Nazionale.
Abete: Sì, una preoccupazione ambientale. Firenze è una città che non ha avuto un passato tranquillo con la Federazione.
Avv. Picca: Voi temevate che vi fossero problemi di ordine pubblico?
Abete: Beh sì, anche.
Avv. Picca: Nessuna altra domanda.

E' giunto in aula anche Pierluigi Collina

Avv. Messeri, difesa Bertini: Qual è la natura giuridica delle Federazione e come è costituita?
Abete spiega la natura giuridica della Federazione e com'è costituita.
Avv. Messeri: La Federazione ha organi di giustizia sportiva?
Abete Sì, organi di garanzia che ricomprendono gli organi di giustizia: sono il Giudice Sportivo, la Commissione Disciplinare, poi prima c'era la CAF che era organo di appello mentre la Corte Federale emanava pareri. Dopo le modifiche del 2007 sono rimasti il Giudice Sportivo, la Commissione Disciplinare ed è stata creata la Corte di Giustizia. Il Procuratotre Federale ha il compito dello svolgimento delle indagini.
Avv. Messeri: Qual è l'organo che nomina i membri?
Abete: La Commissione di Garanzia, prima era il Consiglio Federale.
Avv. Messeri: Lei ha fatto riferimento al commisariamento del 2006, che accadde in Federazione? Lei ha ricevuto direttamente denunce esplicite per la vicenda calciopoli?
Abete: No.
Avv. Messeri: Quindi la calciopoli sportiva fu celebrata sugli atti che vi arrivavano per trasmissione delle procure competenti?
Abete: Sì.
Avv. Messeri: Le intercettazioni da chi le avete riceute?
Abete: L'iter che ha seguito la Procura non lo conosco, ricordo che ebbi una telefonata da Carraro, all'inizio di maggio, in cui mi diceva che si sarebbe dimesso, e si decise di chiedere al CONI il commissariamento per gestire la situazione che all'inizio sembrava gestibile, ma che poi era precipitata.
Avv. Messeri: Dal momento che esiste una legge dello Stato che consente alle Procure di trasmettere gli atti di indagine, volevo sapere da quale Procura li avevate ricevuti?
Abete: All'inizio arrivarono gli atti da Torino, poi all'inizio di maggio fu più rilevante l'evento penale.
Avv. Messeri: Ma la Federazione ha ricevuto gli atti da chi?
Presidente Casoria: Ha risposto, da Torino.
Avv. Messeri: Io sto parlando del processo sportivo del 2006, quelle intercettazioni chi le ha mandate?
Abete: Non posso saperlo chieda al Procuratore.
Avv. Messeri: Chi era?
Abete: Palazzi.
Avv. Messeri: Mi riservo di chiedere l'audizione del procuratore Palazzi.
Abete: Io so che la Procura Federale si mette in contatto con i magistrati per capire se può recepire dei documenti, se può attivare l'iter..
Avv. Messeri: Dove fu celebrato il processo sportivo nel luglio 2006, come sede?
Abete: No, non so perché a luglio la Federazionbe era commissariata, io seguivo la Nazionale ai mondiali di Germania, fino al 9 luglio, poi mi fu chiesto da Guido Rossi di dare una mano dal punto di vista gestionale, almeno fino all'inizio di agosto, poi il 10 agosto ho consegnato tutto agli organi di giustizia sportiva.
Avv. Messeri: Dove si celebrano i processi?
Abete: Dipende da quanta gente c'è.
Presidente Casoria: Ma perchè Le interessa?
Avv. Messeri: Volevo capire come funzionava, mi sembra strano che il Presidente della Federazione non sappia nemmeno l'aula. Sa se c'erano giornalisti accreditati?
Abete: Penso di sì, ho visto le foto.
Avv. Messeri: Avete acquisito l'autorizzazione dei tesserati a che fossero trasmesse le immagini di quel processo?
Abete: Non lo so.
Avv. Messeri: Se un tesserato fa causa alla Federazione che iter deve seguire?
Abete: Deve chiedere un'autorizzzaione alla Federazione, al Presidente Federale, c'è una struttura che decide.

Difesa Lotito: Quando veniste eletti, Lei, Carraro e Mazzini, era il 2004?
Abete: Sì.
Difesa Lotito: Lei ha parlato di una unanimità.
Abete: Sì, vi fu un documento è condiviso.
Difesa Lotito: Lei ha anche detto che c'era il rischio che una minoranza ponesse un veto?
Abete: Sì, in caso di confronto di candidature ma, quando per la norma occorreva una maggioranza assoluta con un terzo dei voti di ciascuna componente, è naturale che fosse necessario che le componenti trovassero una soluzione condivisa.
Difesa Lotito: Nel 2005, invece, c'è stata l'unanimità ma nella Lega Nazionale Professionisti ci furono dissensi?
Abete: Sì, si fronteggiavano due gruppi che avevano politica sportiva diversa, ma tale dialettica fu assorbita in una soluzione condivisa dalle altre componenti.
Difesa Lotito: Nessuna altra domanda.

Avv. Trofino: Lei ha parlato di un diritto di veto, vuol dire chi lo esprimeva nella precedente legislazione?
Abete: Chiunque volesse.
Avv. Trofino: Anche la Lega Nazionale Professionisti?
Abete: Certo, tutte e 5 le componenti.
Avv. Trofino: Nessuna altra domanda
Il Presidente Federale Abete va via, la sua testimonianza è terminata.

PERITO TRASCRITTORE.
Viene introdotto il perito trascrittore.
Perito trascrittore: Per quanto riguarda le trascrtizioni richieste dall'avvocato Bonatti (difesa Pairetto) non tutte sono state trascritte in quanto mancavano i riferimenti esatti per andarle ad inviduare e, quindi, a trascriverle.
Avvocato Bonatti: Può cortesemente dirmi quali file? Io adesso non ho qui con me la mia istanza, non ho con me l'elenco.
Perito trascrittore: Solo quelle relative all'utenza 3 finale... le ho individuate per caso, mentre le altre non sono riuscito ad individuarle.
Avvocato Bonatti: Tutte le danno problemi?
Perito trascrittore: Le altre non le ho individuate perché non c'è nessun riferimento

DEPOSIZIONE VALENTINI.
Entra Valentini, all'epoca del 2005 capo ufficio stampa della Federazione.
Avv. Bonatti (difesa Pairetto): Nella Sua qualità Lei faceva partecipare ai sorteggi qualcuno della Federazione?
Valentini: Sì, sempre, talvolta ci andavo io.
Avv. Bonatti: Può descrivere le modalità del sorteggio.
Valentini: Si svolgeva quasi sempre nella sede dell'Aia, o a Coverciano. Veniva aperto dalla presenza del notaio e poi, in base all'accordo tra la Federazione e l'Ussi, per ogni sorteggio l'Ussi designava un giornalista che partecipava al sorteggio. Prendevano la parola i designatori che leggevano le griglie delle partite e gli arbitri. Il designatore estraeva la gara e successivamente il giornalista incaricato estraeva la pallina con il nome dell'arbitro.
Avv. Bonatti: Quindi il giornalista ogni volta cambiava?
Valentini: Lo designava l'Ussi.
Avv. Bonatti: Quindi un giornalista diverso ogni volta estraeva la pallina.
Valentini: Sì.
Avv. Bonatti: E c'era la presenza del notaio?
Valentini: Sì, sempre, accanto al tavolo del sortteggio.
Avv. Bonatti: Lei ha mai avuto modo di avere dubbi sulla genuinità dei sorteggi?
Valentini: No, mai.

Difesa Lotito: Anche a Coverciano mandavate qualcuno della Federazione?
Valentini: Sì.
Difesa Lotito: E queste sedi avevano presenza di estranei?
Valentini: Erano sempre volti abbastanza noti, i giornalisti erano gli stessi. A Roma quando sono stato io non c'era nessun estraneo.
Difesa Lotito: Noi sappiamo che qualche estraneo è entrato, poteva farlo?
Valentini: Sì, anche i dirigenti della società.
Difesa Lotito: Chi preparava i bussolotti?
Valentini: La Can, la segreteria della Can.
Difesa Lotito: Quindi organo diverso da chi lo estraeva?
Valentini: L'estrazione dell'arbitro, sì. Prima di lui uno dei due designatori estraeva la pallina con la gara.
Difesa Lotito: Ma la preparazione delle palline non la faceva il giornalista?
Valentini: No, assolutamente, il giornalista entrava in ballo solo al momento dell'estrazione.
Presidente Casoria: Con quale criterio sceglievate i giornalisti?
Valentini: Era l'Ussi, Unione Giornalisti Sportvi che ce lo indicava. All'epoca era un collega della Gazzetta dello Sport (Antonello Capone, presidente Ussi, ndr).
PM Capuano: Dottore Lei a che momento del sorteggio assisteva?
Valentini: C'era un tavolo centrale dove c'erano il notaio, i designatori e il giornalista, e poi uno ovale dove ci sedevamo noi.
PM Capuano: Quando Lei arrivava le sfere erano già state nell'urna?
Valentini: No.
PM Capuano: Ha mai notato se le sfere si aprivano trasferendole dalla busta all'urna.
Valentini: No, questo non l'ho mai notato, qualche volta c'erano difficoltà ad aprirle, ma che si siano aperte prima mai.
Valentini ha terminato la sua deposizione

DEPOSIZIONE BIANCHI FULVIO.
Viene introdotto Fulvio Bianchi, giornalista de "La Repubblica".
Avv. Prioreschi: Lei è giornalista di quale testata?
Fulvio Bianchi: Nel 2004 per "La Repubblica", ci sono stato 20 anni, da quest'anno sono inpensione econtinuo a collaborare con "La Repubblica".
Avv. Prioreschi: Lei ha mai partecipato ai sorteggi?
Fulvio Bianchi: Ho assistito a diversi sorteggi arbitrali, prevalentemente a Roma, anche a Coverciano, ed ho partecipato ad un sorteggio.
Avv. Prioreschi: Quale partita ha estratto?
Fulvio Bianchi: Roma-Juventus del 5 marzo 2005.
Avv. Prioreschi: Da chi è stato designato?
Fulvio Bianchi: La prassi prevedeva che essendo io consigliere dell'Ussi, il presidente Antonello Capone ci chiamava e ci chiedeva di mandare qualche collega, e in quella occasione ci sono andato io.
Avv. Prioreschi: Che tempo di preavviso c'era?
Fulvio Bianchi: Un paio di giorni prima.
Avv. Prioreschi: Ricorda quale arbitro sorteggiò per Roma-Juventus?
Fulvio Bianchi: Sì, sorteggiai l'arbitro Racalbuto.
Avv. Prioreschi: Come si è svolto il sorteggio?
Fulvio Bianchi: Una cosa rapidissima, prendevi la pallina con il nome dell'arbitro e la consegnavi al desigantore.
Avv. Prioreschi: A questo sorteggio accadde qualche anomalia, qualcosa di particolare?
Fulvio Bianchi: No, a quel sorteggio nessun tipo di anomalia, la procedura era  estremamente breve, prendevi la prima pallina e la consegnavi.
Avv. Prioreschi: Il sorteggio di Racalbuto è stato casuale?
Fulvio Bianchi: Sì, del tutto casuale.
Avv. Prioreschi: Mi sento ridicolo a farLe questa domanda: Nessuno Le ha detto di pescare Racalbuto?
Fulvio Bianchi: Lo avrei denunciato, o lo avrei fatto notare al notaio e mettere a verbale.
Avv. Prioreschi: Non c'era nessuna diversità nelle palline?
Fulvio Bianchi: Assolutamente no, non c'era nessuna diversità, ripeto, almeno io ho preso la prima pallina che mi è venuta in mano, non c'era diversità, non erano rigate, non erano fredde, assolutamente. Pescai il peggiore arbitro che era stato messo in griglia, che poi fu sospeso, fece un disastro in quella partita, con l'assistente, e fu sospeso 7-8 giornate dai designatori, se ricordo bene. Arbitrò male la partita ma questo è del tutto un caso avvocato, succede anche adesso che un arbitro...
Avv. Prioreschi: Ma io sono d'accordo con Lei. Grazie, io non ho altre domande.

Avv. Gentile (difesa Lotito): Lei ha asssistito ad altri sorteggi? Per assistere cosa faceva? Ci voleva l'accredito, o andava ed entrava?
Fulvio Bianchi: nessun accredito
Avv. Gentile: Quindi tutti potevano entrare?
Fulvio Bianchi: Sì, c'erano altri colleghi, soprattutto delle agenzie di stampa, che erano subito pronti per il lancio della notizia.
Termina così anche la deposizione di Fulvio Bianchi.

DEPOSIZIONE PAPI.
Entra Stefano Papi, assistente arbitrale.
Avv. Morescanti: Lei che ruolo aveva nel calcio?
Papi: Sono assistente di serie A da dieci anni.
Avv. Morescanti: E' vero che Lei è uno dei più impegnati in partite di livello?
Papi: Sì, ho fatto 123 gare, sono tra i più anziani.
Avv. Morescanti: Lei godeva di stima da parte di Bergamo. Ha mai ricevuto confidenze sul fatto che avesse chiesto a Collina di sostituirlo nel ruolo di designatore?
Papi: Sì, è accaduto a casa mia proprio durante una cena.
Avv. Morescanti: Si ricorda il periodo?
Papi: Fu l'anno in cui Bergamo cessò l'attività, nel 2004-2005.
Avv. Morescanti: Ha mai ricevuto pressioni da Bergamo, di ogni tipo?
Papi: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: E' vero che le gare di cartello di campionato sono anche quelle in cui c'è maggiore attenzione per quello che riguarda l'ordine pubblico?
Papi: Certo.
Avv. Morescanti: Quindi è loro interesse mandarci un arbitro più bravo?
Papi: Certo, il ruolo del designatore è quello.
Avv. Morescanti: Lei ricorda se quache suo collega è stato scortato dalle forze dell'ordine?
Papi: Io stesso sono uscito con i carabinieri tante volte, ovviamente parlo delle categorie inferiori.
Avv. Morescanti: Ricorda se Rosetti ha dovuto sospendere una gara?
Papi: Sì, il derby di Roma.
Avv. Morescanti: In che anno?
Papi: Mi pare 2004-2005.
Avv. Morescanti: Sull'idea di Bergamo di lasciare, ricorda se effettivamente alla fine del quella stagione lasciò?
Papi: Venni a sapere da colleghi che aveva deciso di abbandonare.
Avv. Morescanti: Lei sa se in quel periodo era volontà della Federazione organizzare incontri tra arbitri e dirigenti di società? Ricorda di incontri, cene?
Papi: Sì, anche se il mio ruolo di assistente è un po' più defilato, ma ci sono giornate in cui ci sono incontri del genere.
Avv. Morescanti: Può spiegare i motivi di tali incontri? Se Le dico che sono svolti anche per rendere l'ambiente più disteso è vero?
Papi: Sì, era un tentativo, certo.

Avv. Bonatti (difesa Pairetto): Lei nell'anno 2004-2005 svolse il ruolo di assistente?
Papi: Sì, 20 gare in A.
Avv. Bonatti: Rispetto a Pairetto ebbe mai a suggerirLe comportamenti diretti a favorire una squadra o un'altra?
Papi: No.
Avv. Bonatti: Pairetto difendeva la categoria nei confronti dei media?
Papi: Sì, certo.
Avv. Bonatti: Ma queste difese erano parziali, o a 360 gradi?
Papi: Assolutamente imparziali.
Avv. Bonatti: In quegli anni ha notato che Pairetto avvicinasse alcuni arbitri in maniera ambigua?
Papi: No, assolutamente no.
Difesa Pairetto: Grazie.

Avv. Gallinelli: Lei nel 2004-2005 quante gare ha arbitrato della Juventus?
Papi: 2 o 3.
Avv. Gallinelli: Si ricorda Chievo-Juve, Brescia-Juve e Atalanta-Juve?
Papi: Sì.
Avv. Gallinelli: Si ricorda i risultati?
Papi: A Brescia vinse, a Bergamo anche.
Avv. Gallinelli: Chi era l'arbitro?
Papi: Collina.
Avv. Gallinelli: Le diede indicazioni particolari?
Papi: No.
Avv. Gallinelli: Lei sapeva se un dato giocatore era diffidato o no?
Papi: No, non era un elemento che ci riguardava.
Avv. Gallinelli: Lei ha anche svolto attività con De Santis?
Papi: Sì, una.
Avv. Gallinelli: Ha notato una omogeneità dei comportamenti tra Collina e De Santis?
Papi: Sono le stesse disposizioni, a questi livelli sono comuni.
Avv. Gallinelli: De Santis disattese delle sue indicazioni?
Papi: No, non ricordo, ci fu Santana del Palermo che si era tolto la maglia dopo il gol (ne fece due) e fu ammonito, e la squadra protestava perchè diceva che se l'era tolta due volte e De Santis mi chiese se era vero, e gli dissi che secondo me no, e lo ammonì solo.
Avv. Gallinelli: Prima della gara c'era una riunione tra voi arbitri?
Papi: Sì, di solito verso le 11 si mettono a punto i meccanismi delle indicazioni.
PM Capuano: Prima delle gare avevate colloqui tenefonici con i designatori?
Papi: Solo qualche volta, con Mazzei, e anche immediatamente dopo.
PM Capuano: E con chi?
Papi: Sempre con Mazzei e talvolta con Bergamo.

DEPOSIZIONE COLLINA PIERLUIGI.
E' il turno di Collina.
Avv. Bonatti: Può riassumere la sua carriera?
Collina: Ho iniziato nel 1977, in A dal 91, internazionale dal '95 e ho arbitrato fino al 2005.
Avv. Bonatti:E dopo?
Collina: Dal dicembre 2007 ho assunto l'incarico di consulente alla Can A e B e da luglio 2007 al 30 giugno 2010 sono stato commissario.
Avv. Bonatti: Ha svolto il ruolo di designatore?
Collina: Sì, era il termine tecnico.
Avv. Bonatti: Con riferimento alla storia recente può riassumersi l'esegesi delle designazioni?
Collina: Si è passati atraverso una fase di designazione soggettiva ad una scelta legata all'utilizzo di un computer, al sorteggio legato all'inserimento di variabili fino alla designazione soggettiva, di nuovo.
Avv. Bonatti: Quando era designatore Lei ha scelto personalmente gli arbirtri?
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: Nel 2004-2005 che c'era?
Collina: Sorteggio.
Avv. Bonatti: Nel 1999-2000 arrivano Pairetto e Bergamo.
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: Prima di allora era stato previsto un tipo di sorteggio diverso?
Collina: Sì, un sorteggio integrale, arbitri divisi un due gruppi, A e B.
Avv. Bonatti: Questo è favorente o sfavorente per la crescita di un arbitro giovane?
Collina: Sfavorente.
Avv. Bonatti: E quello adottato negli anni successivi?
Collina: Certo migliore, ma non adeguato alla crescita, per la quale è meglio la scelta soggettiva.
Avv. Bonatti: Nel suo palmarès è stato nominato per sei anni di fila migliore arbitro del mondo? Corrispondono questi anni alla gestione Pairetto-Bergamo?
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: Nel 2004-2005 Pairetto era anche designatore Uefa?
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: Lei era internazionale?
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: L'atteggiamento di Pairetto era neutrale o con altre caratterstiche?
Collina: Era improntato a dare consigli, ad ottenere dagli arbitri il meglio.
Avv. Bonatti: E venne mai suggerito da Pairetto di assumere atteggiamenti per favorire una o un'altra squadra?
Collina: No.
Avv. Bonatti: Ha mai visto Pairetto dire cose del genere nei confronti di suoi colleghi?
Collina: No.
Avv. Bonatti: In quegli anni vi erano attacchi mediatici nei confronti degli arbitri?
Collina: Sì, c'erano critiche.
Avv. Bonatti: Pairetto e Bergamo proteggevano la categoria o no?
Collina: E' il compito dei designatori proteggere.
Avv. Bonatti: Sì ma loro lo facevano?
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: Nel 2004-05 l'atteggiamento di protezione era diverso a seconda di chi elevava le proteste?
Collina: Non ho ragione di crederlo.
Avv. Bonatti: Ha arbitrato Siena-Milan.
Collina: Sì.
Avv. Bonatti: Che risultato?
Collina: 2-1 per il Siena.
Avv. Bonatti: Qualcuno Le chiese di orientare il risultato?
Collina: Avrei denunciato la cosa.
Avv. Bonatti: Chi erano i suoi assistenti?
Collina: Farneti e Baglioni.
Avv. Bonatti: Vi fu un episodio su Sheva segnalato da Baglioni?
Collina: Fu annullata una rete sullo 0-0, per un fuorigioco segnalato.
Avv. Bonatti: La segnalazione era corretta?
Collina: Ho assecondato l'assistente, dalla posizione in cui mi trovavo non potevo non tenere conto della segnalazione.
Avv. Bonatti: Lei ritiene che le griglie del sorteggio rispettassero i criteri per la loro formazione?
Collina: I criteri oggettivi, le preclusioni, non possono che essere rispettate. Ricordo di un episodio nel quale era stata inserita una preclusione errata nei miei confronti, ero stato estratto col Palermo, poi si accorsero della cosa e venne rifatto il sorteggio, ed andai ad arbitrare una partita in B. Non la presi bene.
Avv. Bonatti: Lei ritiene che, rispetto a Coverciano, le riunioni vertevano su commenti tecnici alle partite?
Collina: Veniva analizzata una serie di episodi che erano selezionati dai designatori.
Avv. Bonatti: Ritiene che questi commenti, selezioni, fossero mirate a seconda della squadra alla quale si riferivano?
Collina: Non in maniera secondo me  rilevante. Può darsi che possa essere messa maggiore attenzione su un episodio che ha avuto rilevanza maggiore, ma non ho avuto riscontro di un atteggiamento deliberato in tal senso.
Avv. Bonatti: Ritiene che, talvolta, veniva calcata la mano su fatti per i quali non valeva la pena?
Collina: Volevo spiegare che la scelta dell'episodio è anche funzionale a determinati momenti, se mi rifaccio alla mia esperienza. Se ho un arbitro che sta vivendo un periodo negativo non vado ad enfatizzare un suo episodio, ma sono più attento e preciso su chi sta vivendo un momento buono.
Avv. Bonatti: Lo facevano anche allora?
Collina: Non lo so con certezza, ma credo di sì.
Avv. Bonatti: Con riferimento alle partite del 2004-05, Atalanta-Juve e Parma-Inter...
Collina: Non ricordo le date, potrebbe essere, sarei un marziano se ricordassi le date... mi ricordo le due partite perché entrambe ebbero qualche cosa...
Avv. Bonatti: Non ricorda di punizioni che Le vennero impartite in quel campionato?
Collina: Difficile, ricordo di un non utilizzo dovuto a una scelta voluta, ma non so se in quel campionato o meno.
Avv. Bonatti: Lei conosce il signor Leonardo Meani?
Collina: Assolutamente sì.
Avv. Bonatti: Lo conosce da tanto, da poco?
Collina: Da 22, 25 anni.
Avv. Bonatti: Con riferimento a quegli anni, Lei ritiene che il suo rapporto con Meani abbia avuto modo di influenzare la sua neutralità?
Collina: Da parte sua nei miei confronti? Nella maniera più assoluta no.
Avv. Bonatti: Qundi Lei sa di aver sempre rispettato le regole della correttezza, anche sotto il profilo disciplinare del suo somportamento...
Collina: Sono stato valutato per questo sia dall'organo di giustizia federale che da quello  dell'Aia, e sono stato in entrambi i casi prosciolto, nonostante non avessi avuto dovere di sottopormi a quel giudizio.
Avv. Bonatti: Lei, che è sotto giuramento, ritiene che quei provvedimenti corrispondano alla oggettività storica del suo contegno?
Collina: Assolutamente sì.
Difesa Meani: Opposizione, il teste ha già risposto.
Avv. Bonatti: Era possibile inserire variabili segretamente nella redazione dei calendari?
Collina: Non lo so perché non ho mai partecipato alla redazione dei calendari.
Avv. Bonatti: Le spiego, perché Lei qundo fu sentito il 16 maggio 2006, a Roma, negli uffici  dei Carabinieri Lazio, Lei in quella occasione risponde, lo leggo al tribunale,  "Infine sulla predisposizione dei calendari mi esprimo con perplessità derivante dalla impossibilità di inserire variabili in maniera segreta". Questo glielo dico perché Le era stata letta una trascrizione...
Collina: Lei fa riferimento ad una telefonata nella quale io parlavo di millanterie, a fronte di cose di questo tipo, perché non credevo e non credo che fosse possibile. Questa è la risposta, però se Lei mi chiede se ho elementi per poterlo dire, le devo dire che non ho elementi.
Avv. Bonatti: Non le risulta sia possibile.
Collina: Non sono un esperto di redazione calendari. In quella telefonata la mia risposta era che secondo me non era possibile...
Avv. Bonatti: Faceva riferimento ad una telefonata, con chi?
Collina: Con Meani.
Avv. Bonatti: Con Meani. Quindi quando andò all'interrogatorio le venne contestata, tra virgolette, o comunque fatta sentire, credo, o letta questa telefonata?
Collina: Mi sembra di ricordare, adesso non ricordo se mi fu fatta sentire o mi fu letta la trascrizione.
Avv. Bonatti: Allora io, per il Tribunale, dico che questa telefonata era la progressiva 5610 del 18 aprile 2005. Allo stato non ho altre domande.

Avv. Morescanti: Lei può spiegare il lavoro che facevano Bergamo e Pairetto nel preparare le griglie?
Collina: Esistevano dei vincoli ai quali si attenevano, derivanti dalla impossibilità di arbitrare squadre della provincia di residenza, non si poteva arbitrare una squadra per più gare nello stesso campionato, o quelli legati ad eventuali conflitti di interessi.
Avv. Morescanti: In base a queste valutazioni il fatto che un arbitro era internazionale è giusto dire che gli internazioniali andavono sempre nella prima griglia?
Collina: Non necessariamente.
Avv. Morescanti: Che cos'era la prima griglia?
Collina: Erano inserite le partite ritenute più importanti ed era probabile che vi fossero abbinati gli arbitri più importanti.
Avv. Morescanti: Ricorda la posizione della Juventus nel campionato 2004-2005?
Collina: Ad un certo punto le due squadre che lottavano erano Juve e Milan.
Avv. Morescanti: Lei ricorda quante erano le gare che andavano in prima griglia ogni domenica?
Collina: Tre o quattro.
Avv. Morescanti: Nel 2004-2005 Tombolini e Racalbuto non erano internazionali, ma si ricorda se furono mai inseriti in prima griglia?
Collina: Sicuramente sì.
Avv. Morescanti: Sa se questi due avevano disputato oltre 100 gare in A?
Collina: Non so il numero esatto ma avevano una grandissima esperienza.
Avv. Morescanti: Sa se un internazionale non può essere inserito in griglia nelle 48 ore successive all'utilizzo in gare UEFA?
Collina: Alla UEFA interessano le 48 ore precedenti, in quelle successive non interessa.
Avv. Morescanti: Lei ricorda quante gare ha fatto nel 2004-2005?
Collina: Non ricordo.
Avv. Morescanti: Se le dico 28?
Collina: Mi sembrano tante...
Avv. Morescanti: Quante sono le giornate di campionato?
Collina: 38.
Avv. Morescanti: Quindi lei ha arbitrato 28 volte su 38 turni?
Collina: Se lo dice lei...
Avv. Morescanti: L'arbitro ha necessità di turni di riposo?
Collina: Capita che ci sia un turnover.
Avv. Morescanti: Il suo rapporto con i designatori, può spiegare se può essere equiparato a quello che ha un allenatore con un giocatore?
Collina: Fa parte di un corretto svolgimento dell'attività. Gli anni in cui ho avuto Pairetto e Bergamo ero già ai vertici. Credo che determinati scambi di idee potevano avvenire con me e, magari, diversamente con altri.
Avv. Morescanti: Sa se è vero che Bergamo aveva intenzione di lasciare e di passare a Lei l'incarico di designatore?
Collina: Sì, non so quando, ma mi confidava che quando avessi smesso di arbitrare riteneva che fossi la persona più adatta a ricoprire quell'incarico, me ne parlava anche Carraro che voleva convincermi a non accettare di continuare un altro anno dopo il raggiungimento del 45° anno.
Avv. Morescanti: L'arbitro da chi viene retribuito?
Collina: Dalla FIGC.
Avv. Morescanti: Ricorda se era intenzione, della volontà di organizzare incontri tra arbitri e rappresentanti delle società?
Collina: Sì, anche in quella stagione sono stati organizzati incontri con capitani, allenatori, dirigenti, si faceva al termine del girone di andata. Non ricordo se in quella stagione era ancora in essere una cena che veniva organizzata dalla Lega professionisti prima di Natale con i dirigenti delle società.
Avv. Morescanti: Lo scopo di questi incontri?
Collina: Confrontarsi con le problematiche del gioco.
Avv. Morescanti: Anche per rasserenare?
Collina: Non era una questione di rasserenare, credo che fosse proprio una questione tecnica.
Avv. Morescanti: Nel 2004-2005 ha avuto pressioni, o momenti in cui ha capito che Bergamo faceva pressioni perchè lei arbitrasse una gara a favore o contro qualcuno?
Collina: No.
Avv. Morescanti: Non crede che le polemiche siano spesso provocate dalla differenza tra quello che vede l'arbitro e quello che le televisioni possono mostrare?
Collina: Certamente è così.
Avv. Morescanti: Che cos'è l'osservatore arbitrale?
Collina: In serie A viene inviato in tutte le gare e serve a fare una valutazione dell'arbitro, redige un rapporto che servirà al designatore per prendere le decisoni sulle future designazioni.

Avv. Gallinelli: Con riferimento al numero di gare del 2004-2005, questo numero era connesso al suo prestigio di arbitro?
Collina: Credo che fosse legato anche al rendimento, ma anche un buon rendimento porta un arbitro a diventare internazionale, è una delle condizioni.
Avv. Gallinelli: In quell'anno De Santis era internazionale?
Collina: Sì.
Avv. Gallinelli: Da quanti anni?
Collina: Non ricordo, ma certamente era uno degli internazionali più esperti.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se mezz'ora prima di una gara, e dopo la consegna del referto, era possibile per l'arbitro parlare con i dirigenti?
Collina: La Lega professionisti aveva emanato una circolare che imponeva il divieto di accesso agli spogliatoi degli arbitri nei 30 minuti precedenti alla gara, tranne che per i dirigenti addetti agli arbitri o il presidente della società, per fare un saluto, ma doveva avvenire in un tempo precedente ai 30 minuti. Dopo la gara non esisteva un divieto di accesso allo spogliatoio. Le stesse persone che avevano accesso prima lo avevano dopo, ma poteva capitare che anche altri dirigenti chiedessero di entrare, e a qualcuno veniva anche detto di no. C'erano dirigenti che venivano più spesso e qualcuno che non veniva quasi mai.
Avv. Gallinelli: Lei ricorda se Le è capitato di ammonire giocatori diffidati?
Collina: Ovviamenete sì.
Avv. Gallinelli: Al momento dell'ammonizione era a conoscenza del fatto che fossero diffidati?
Collina: No, non ne ero a conoscenza.
Avv. Gallinelli: Milan-Juve dell'8 maggio 2005...
Collina: Sì...
Avv. Gallinelli: In quel momento era in corso una lotta per la conquista del titolo.
Collina: Si giocavano il campionato.
Avv. Gallinelli: Ricorda se il Milan aveva giocatori diffidati?
Collina: No.
Avv. Gallinelli: E sa con chi giocava la gara precedente?
Collina: No.
Avv. Gallinelli: Fiorentina-Milan.
Collina: Non ricordo.
Avv. Gallinelli: E l'ultima di campionato che ha arbitrato, Fiorentina-Brescia, ci furnono contetazioni nei confronti dell'arbitro alla fine?
Collina: Assolutamente no.
Avv. Gallinelli: E dalla stampa?
Collina: Credo che i giudizi della stampa il giorno successivo fossero tutti positivi.
Avv. Gallinelli: Mi ripete quali sono le modalità per qualificare un campo come impraticabile?
Collina: L'impossibilità di far svolgere la gara.
Avv. Gallinelli: E quali sono gli accertamenti da fare?
Collina: Se esitono le condizioni che possono far disputare la gara, in concreto dipende dal tipo di condizione, se c'è acqua, che ci siano le condizioni per disputare la gara.
Avv. Gallinelli: Tipo far rimbarlzare il pallone?
Collina: Sì, è una delle verifiche ma anche farlo correre.
Avv. Gallinelli: Ricorda se prima della gara, e dopo, era lecito parlare con i designatori?
Collina: Certamente, ho parlato con i designatori prima della gara, rivevevo una chiamata di Bergamo alle 12 della domenica. Era una cosa che faceva piacere a Lui e anche a me.
Avv. Gallinelli: Si ricorda i termini del cosiddetto "progetto arbitro campione", con la Ing Direct?
Collina: Ricordo la sponsorizzazione.
Avv. Gallinelli: Lei fece anche uno spot.
Collina: Sì, con altri colleghi, De Santis, Paparesta e Trefoloni.
Avv. Gallinelli: C'era un accordo per i compensi?
Collina: Io avevo un accordo, non so se anche per gli altri.
Avv. Gallinelli: Lei percepì somme di denaro?
Collina: Sì, faceva parte di una proposta che mi venne fatta dal presidente Lanese.
Avv. Gallinelli: Quindi aveva un accordo scritto con l'Aia.
Collina: Non so se era un accordo scritto, o verbale, ma ci fu la mia adesione sulla base di una richiesta specifica da parte dello sponsor.
Avv. Gallinelli: Sa se c'è stata una interrogazione parlamentare?
Collina: No.

Avv. De Nigris (difesa Lotito): Ci può dire come funzionava la procedura di nomina degli assistenti?
Collina: C'era un responsabile degli assistenti faceva proposta assistenti e avallata o meno dai designatori.
Presidente Casoria: Non c'era il sorteggio?
Collina: No, non c'era il sorteggio.

Difesa Della Valle: Lei ha ricordato la gara Fiorentina-Brescia. Prima della gara ha ricevuto richiesta da Bergamo e Pairetto di favorire la Fiorentina e sfavorire il Brescia?
Collina: Non ho mai ricevuto richieste da Bergamo e Pairetto di indirizzare i risultati.
Difesa Della Valle: Ha ricevuto richieste analoghe da altre persone?
Collina: No.

Avv. Prioreschi: Fiorentina-Juventus 3-3 del 2005: c'è stato un episodio di gol/non-gol di Cannavaro?
Collina: Sì, l'assistente disse che il pallone non era entrato e facemmo proseguire il gioco. Ricordo che l'allenatore della Juve mi parlò di un pallone entrato di un metro... Ricordo che dopo la gara vidi l’episodio e ancora oggi non so se fosse entrato o meno. E’ uno degli episodi che uno valuta diversamente a seconda di come lo guarda.
Avv. Prioreschi: Ricorda se per questa gara ebbe conversazioni con i designatori?
Collina: Sì, ricordo che dissi che mi aveva fatto piacere uscire dallo stadio in un'atmosfera serena da parte dei tifosi della Fiorentina.
Avv. Prioreschi: Lei a maggio 2006 è stato ascoltato dai carabinieri: quanto è durato l'interrogatorio?
Collina: Devo distinguere: aspettai circa 2 ore da quando entrai a quando iniziai l'audizione. Mi affacciai alla finestra per far capire che l'interrogatorio non era ancora iniziato.
Avv. Prioreschi: L'interrogatorio è iniziato poco dopo le 16.45 ed è terminato alle 21 per tre paginette dattiloscritte?
Collina: Non ricordo.
Avv. Prioreschi: E si è svolto in un clima sereno?
Collina: Assolutamente sì.
Presidente Casoria: Anche nella designazione diretta si tiene conto delle preclusioni?
Collina: Assolutamente sì
PM: Nessuna domanda.
Termina la deposizione di Collina.

DEPOSIZIONE TOMBOLINI.
Entra l'ex arbitro Tombolini.
Avv. Morescanti: Se Le dico che nella prima griglia andavano gli arbitri internazionali dico giusto?
Tombolini: Sì.
Avv. Morescanti: Lei era internazionale?
Tombolini: No.
Avv. Morescanti: Ma andava in prima griglia...
Tombolini: Capitava.
Avv. Morescanti: Lei ha arbitrato più di 100 gare in serie A?
Tombolini: Sì.
Avv. Morescanti: Anche se non internazionale, quindi aveva una buona esperienza?
Tombolini: Certo.
Avv. Morescanti: In quante griglie venivano divisi gli arbitri?
Tombolini: Credo 5 o 6.
Avv. Morescanti: Quante erano le gare della prima griglia?
Tombolini: 3 o 4.
Avv. Morescanti: Lei ha mai ricevuto pressioni da Bergamo perché arbitrasse in un certo modo?
Tombolini: No.
Avv. Morescanti: Secondo Lei ci sono gare in cui c'è maggiore attenzione per quello che riguarda l'ordine pubblico?
Tombolini: E’ normale.
Avv. Morescanti: Ma questa attenzione veniva posta anche dai designatori per le designazioni?
Tombolini: L'attenzione veniva posta, credo, per le questioni tecniche, per l'ordine pubblico, non credo.
Avv. Morescanti: Le è mai capitato di uscire dal campo con l'aiuto della forza pubblica?
Tombolini: La mia esperienza era di utilizzare la scorta se c'erano problemi.
Avv. Morescanti: Le risulta che nel 2005 Bergamo diede le dimissioni con una conferenza stampa?
Tombolini: Non la ricordo, ricordo che si dimise.
Avv. Morescanti: Non ho altre domande.

Difesa Pairetto: Pairetto le chiese mai di arbitrare in maniera di favorire o sfavorire una squadra?
Tombolini: No, mai.
Difesa Pairetto: Lo sentì dire a qualche suo collega?
Tombolini: No.
Difesa Pairetto: Quando eravate a Coverciano i commenti alle gare avevano natura tecnica o qualche altro scopo?
Tombolini: Era un'analisi tecnica.
Difesa Pairetto: Quindi è quello che fa Lei in tv?
Tombolini: Sì.
Difesa Pairetto: Ritiene che nel 2004/2005 venissero enfatizzati alcuni errori a discapito di qualche squadra o qualche arbitro?
Tombolini: No, gli errori venivano analizzati, ma se era un errore vistoso se ne parlava anche di più, anche se accaduto in B.
Difesa Pairetto: Grazie
Termina anche la testimonianza di Tombolini.

DEPOSIZIONE BIANCHI RICCARDO.
Entra Riccardo Bianchi giornalista della "Provincia di Como".
Avv. Morescanti: Lei ha partecipato ai sorteggi arbitrali?
Bianchi: Sì il 13 maggio 2005.
Avv. Morescanti: Solo?
Bianchi: Sì.
Avv. Morescanti: Da chi venivano scelti i giornalisti?
Bianchi: Dall'USSI, dal Presidente Antonello Capone (de La Gazzetta dello Sport, ndr)
Avv. Morescanti: Quanto tempo prima venne scelto?
Bianchi: Ero in ballo da due settimane ma mi arrivò la mail tre giorni prima.
Avv. Morescanti: Quando arrivavano i giornalisti al sorteggio?
Bianchi: Io sono arrivato 15 minuti prima e i designatori mi spiegarono velocemente.
Avv. Morescanti: Ce lo spiega?
Bianchi: Arrivai in aula, tra l'altro il mio sorteggio venne anche filmato dai carabinieri. Pairetto estraeva le palline con le partite e io estraevo gli arbitri. Ricordo molto la tensione che c'era a Coverciano, erano le ultime giornate, poi c'era Lazio-Roma. Mi ricordo Bergamo che era teso e la prima che estrassi era Collina e lui mi disse: "complimenti si vede che eri un ex arbitro..."
Avv. Morescanti: Lei ha estratto le sfere dall'urna. Ha notato qualcosa di anomalo?
Bianchi: No, erano sfere di ferro molto vecchie, forse non tutte esattamente gialle uguali ma se non sai che c'è dentro...
Avv. Morescanti: Lei ha preso la sfera. Si ricorda come era inserito il biglietto? Cioè se la sfera si fosse aperta per sbaglio, Lei avrebbe potuto leggere il nome?
Bianchi: Non lo ricordo.
Avv. Morescanti: Nel pubblico, c'era anche il giornalista dell'Ansa?
Bianchi: Sì, era pubblico, io portai un mio amico che assistette.

Difesa Pairetto: Qualcuno Le suggerì di muovere la mano a seconda di colpi di tosse?
Bianchi: No.
Difesa Pairetto: Pairetto e Bergamo la indirizzarono in qualche modo?
Bianchi: No, se così fosse stato il giorno dopo avrei fatto lo scoop della vita e sarei diventato famoso.
Difesa Pairetto: Quindi si può dire che il sorteggio era regolarissimo?
Bianchi: Assolutamente si!

Altra difesa (voce femminile): Quando ha detto che le palline non erano tutte usurate allo stesso modo, intendeva che erano riconoscibili?
Bianchi: No, assolitamente no, erano talmente tante che bisognava essere dei maghi per riconoscerle.

DEPOSIZIONE NOZZOLI SIMONE.
Entra il teste Simone Nozzoli, giornalista.
Avv. Morescanti: Ha mai seguito i sorteggi?
Nozzoli: Sì, nel 2003-2004 e 2004-2005.
Avv. Morescanti: Da chi venivano scelti i gionalisti?
Nozzoli: Dal presidente dell'Ussi regionale un giorno prima.
Avv. Morescanti: C'era un criterio?
Nozzoli: Di solito uno per ogni testata.
Avv. Morescanti: I designatori sapevano chi c'era al sorteggio?
Nozzoli: Non lo so, io mi sono presentato direttamente al sorteggio a Coverciano.
Avv. Morescanti: Come spettatore oltre a Lei chi era presente in sala?
Nozzoli: Almeno 7-10 gionalisti.
Avv. Morescanti: Ha mai fatto caso se qualcuno telefonava per comunicare il sorteggio?
Nozzoli: Certo, lo facevano in diretta durante lo svolgimento.
Avv. Morescanti: Quando Lei ha partceipato cosa è successo?
Nozzoli: Il sorteggio funzionava così: Pairetto estraeva da un'urna le palline contenenti le partite e leggeva la partita, poi il giornalista estraeva una pallina per volta, la dava a Bergamo che leggeva il nome dell'arbitro.
Avv. Morescanti: Sapeva quali erano i nomi inseriti?
Nozzoli: No.
Avv. Morescanti: Poteva capirlo in qualche modo?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: Lei ha inserito la mano nell'urna ed ha estratto tutte le sfere. Ha notato se qualche sfera era diversa della altre?
Nozzoli: Le ho toccate tutte e non ho notato differenza.
Avv. Morescanti: Ma anche se fossero state diverse, poteva sapere che nome c'era dentro?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: Quindi se il designatore, una volta estratta la gara, volese far capitare un certo arbitro avrebbe potuto farlo senza la compiacenza del giornalista?
Nozzoli: Assolutamente no.
Avv. Morescanti: A Lei è stato chiesto qualcosa?
Nozzoli: No.
Avv. Morescanti: Quindi può escludere qualunque pilotaggio del sorteggio?
Nozzoli: A quelli a cui ho assistito io sì.

Difesa Lotito: Lei, quando è arrivato per il sorteggio, le palline erano già nell'urna e contenevano già il nome dell'arbitro, o Lei ha partecipato al confezionamento?
Nozzoli: No, le palline erano in buste che venivano aperte e versate nell'urna.
Difesa Lotito: L'inserimento del fogliettino nelle palline del nome dell'arbitro è stata fatta in sua presenza?
Nozzoli: No, io ho solo estratto, erano già pronte.
Difesa Lotito: E quando ha assistito nelle altre occasioni anche erano già pronte?
Nozzoli: Sì.

DEPOSIZIONE BALDINI FRANCO.
Ed arriva il momento del teste Franco Baldini.
Avv. Prioreschi: Vuole ricostruire la sua carriera?
Baldini parla della sua carriera.
Avv. Prioreschi: Nel corso della sua attività i rapporti con Moggi come sono stati?
Baldini: Sono stati formali.
Avv. Prioreschi: Buoni, cattivi, pessimi?
Baldini: Nessuna delle definizioni che ha dato, avevamo rapporti normali, ma non posso certo definirli buoni, non è che gli andassi particolramente a genio.
Avv. Prioreschi: Lei quando è stato sentito li aveva definiti pessimi.
Baldini: Lo sono diventati pessimi, questo sì. Certo. Sono partiti normali e sono diventati pessimi, possiamo dire così.
Avv. Prioreschi: Lei conosce un maggiore dei carabinieri che si chiama Attilio Auricchio?
Baldini: Certo.
Avv. Prioreschi: Ah lo conosce... che rapporti di conoscenza ha avuto ed ha e quando lo ha conosciuto e come lo ha conosciuto?
Baldini: Ho conosciuto il maggiore Auricchio nell'estate del 2003, quando i carabinieri di via In Selci indagavano sull'iscrizione del campionato della Roma e di altre squadre, dove si paventava l'iscrizione al campionato attraverso false fideiussioni e i carabinieri stavano indagando e io, come consulente sportivo non avevo molta cognizione di causa di quello che stessimo parlando quando fu scoperta... per la Roma si paventava il rischio di fideiussioni false, però, non essendoci il direttore generale perché era stato da poco esautorato, e il presidente Sensi aveva già problemi di salute, la società ritenne di tenere una conferenza stampa a Trigoria per illustrare le ragioni della Roma. Io parlai di tutte le cose che la Roma aveva ritenuto di dover palesare e, in quella conferenza stampa, erano presenti i carabinieri di via In Selci. Dopo la conferenza stampa, sono venuti a chiedermi spiegazioni e io ho fatto la conoscenza, in quel momento, del maggiore Auricchio e nel pomeriggio, come rappresentante della Roma, sono andato a fare una denuncia contro ignoti proprio nella caserma di via In Selci.
Avv. Prioreschi: Successivamente all'agosto 2003 che rapporti ha avuto?
Baldini: Dopo il 2003 è successo che nel marzo del 2005, quando ormai il mio rapporto con la Roma era logorato, avevo dato la prima volta le dimissioni a novembre ed erano state respinte, le ho date una seconda volta, però prima di dare quelle dimissioni, avendo come ultima chance di dire la mia su quello che pensavo, che avevo visto in quegli anni, pensando di poterlo fare da persona ancora in carica, e quindi con una voce che si potesse ancora sentire, piuttosto che dopo ed essere scambiato per uno dei tanti perdenti che si lamenta, ho cercato di lamentarmi un attimo prima, non un grande atto di coraggio a dir la verità, sapendo che sarebbe finita da lì a poco, tanto è vero che il martedì successivo alle mie dichiarazioni, che ho fatto in una trasmissione televisiva dove ho criticato il mondo del calcio, ma questo credo che sia agli atti, ho dato le dimissioni e qualche tempo dopo il maggiore Auricchio mi ha chiamato.
Avv. Prioreschi: Quando dice qualche tempo dopo mi ha chiamato in riferimento alla covocazione ufficiale, quando è stato interrogato...
Baldini: No, non sono stato interrogato ufficialmente, sono stato contattato una prima volta, da lui, dicendo, chiedendomi se avessi avuto la voglia di riferire, di mettere per iscritto e di denunciare circostanziatamente quelle accuse velate che, perché di prove circostanziate non ne avevo più delle cose che poi ho denunciato e, quindi, se volessi metterle per iscritto. Io ho detto che non avevo grandi cose da riferire, se non qualche minaccia personale, tra l'altro nel tempo avevo pensato che mi sarei abituato, ma non ci si abitua mai, e quindi ho detto "Non ho molto da dire", non so su che cosa potermi basare per fare una deposizione, e lì è finita. Qualche tempo dopo lui mi ha richiesto ancora questa cosa ed io ho accettato, anche perché per me il mondo del calcio era, per me era qualcosa che non si sarebbe più rappresentato.
Avv. Prioreschi: Quindi il contatto con Auricchio sarebbe d'iniziativa dell'allora maggiore, adesso colonnello. E' Auricchio che la cerca?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: E la colloca dopo le sue dimissioni?
Baldini: Lo colloco una settimana, due, tre, quattro, non lo so, dopo quella trasmissione. La trasmissione, se non sbaglio, perché credo che sia uno dei pochi ricordi, dovrebbe essere del 24 di marzo ed io il 26 marzo 2005 mi sono dimesso.
Avv. Prioreschi: E quindi subito dopo viene contattato?
Baldini: Come ripeto, qualche settimana dopo sono stato contattato.
Avv. Prioreschi: Quindi, se io Le chiedo tra l'agosto 2004 e marzo 2005 quante volte, e se ha visto Auricchio, la sua risposta quale è?
Baldini: Credo di averlo rivisto quando mi riferiva delle indagini sulle false fideiussioni, credo di averlo rivisto una o due volte in quel periodo.
Avv. Prioreschi: Allora, io vorrei mettere un po' di ordine. Lei ricorderà che io l'ho interrogata già a Roma nel processo, e a queste domande se conosceva Auricchio.
PM Narducci: Presidente c'è opposizione!
Avv. Prioreschi: I verbali li ho depositati.
PM Narducci: E allora utilizzi i verbali per fare le contestazioni...
Presidente Casoria: Faccia la domanda diretta.
Avv. Prioreschi: La domanda diretta è perché quando io l'ho interrogato nel processo Gea ha negato di conoscere Auricchio?
PM Narducci: (con tono irritato e imperioso) Presidente c'è opposizone! Deve utilizzare i verbali, non affidarsi ai ricordi.
Un legale non identificato: Chiederei alla Procura della Repubblica di spiegare, magari con minor veemenza perché c'è opposizione.
PM Narducci: C'è una contestazione che va fatta ritualmente, secondo il codice di procedura italiano, utilizzando verbali di dichiarazioni precedentemente rese. Su questo non ci sono opposizioni. Non affidati a ricordo dell'interrogato.
L'avvocato Trofino consegna i verbali GEA al Presidente Casoria.
Rigettata l'opposizione del PM.

L'Avv. Prioreschi: Allora, 31 marzo 2008 Tribunale di Roma sezione decima penale, io faccio una prima domanda: "Il maggiore Auricchio lo conosceva", Baldini risponde "No, non lo conoscevo, l'estate prima l'avevo visto...",  e poi spiega la storia. Poi io domando "Dopo quella volta dell'agosto 2003, per caso, lo ha reincontrato, ha avuto modo di parlarci?", Baldini risponde "No, sono stato chiamato l'anno dopo dal maggiore per fare  quelle dichiarazioni", domando ancora "Tra l'agosto del 2004 e marzo 2005 l'ha più visto?", risponde "No".
Baldini: Quando Lei mi faceva delle domande relative al processo della Gea io ero, sinceramente, focalizzato su quella che era l'attività che Auricchio aveva raccolto, stavo pensando a quell'oggetto lì, non...
Avv. Prioreschi: L'oggetto era sempre questo.
Baldini: No, no ho detto adesso che, probabilmente, una o due volte l'avevo visto...  io mi stavo ancora riferendo sullo sviluppo delle indagini sulle fideiussioni, per questo quando Lei mi ha fatto la domanda io ho detto "No", perché non ci ho pensato alle fideiussioni, pensavo a questo nuovo sviluppo e basta, a questo nuovo caso. Comunque confermo che se quello che ho detto è questo, probabilmente, ho completamente dimenticato la vicenda delle fideiussioni, per cui la realtà è che io l'ho incontrato. Parlato ed incontrato.
Avv. Prioreschi: A me delle fideiussioni non me ne frega niente. Io sto dicendo, Lei lo vede, lo conosce, nell'agosto del 2003, va in via In Selci e presenta una denuncia. Dopo l'agosto 2003 quante volte, e in quali circostanze formali ed informali, ha incontrato il maggiore Auricchio? Periodo agosto 2003, marzo 2005.
Baldini: Come ho detto poco fa, tra l'agosto 2003 e marzo 2005, quando poi sono stato contattato da lui, ho visto in relazione a quelle indagini, o sentito il maggiore Auricchio una o due volte.
Avv. Prioreschi: Sia al processo Gea, che in questo, il colonnello Auricchio ha detto, è un dato dibattimentale, che tra l'agosto del 2004 e il marzo 2005, Lei ed il maggiore vi siete incontrati tre o quattro volte prima del suo interrogatorio, a prendere un caffè, e tre o quattro volte dopo. Volevo capire, rispetto a questa dichiarazione di Auricchio, se la ricorda male il colonnello , se la ricorda male Lei? Se fa uno sforzo di memoria sia sul numero degli incontri e sia sulle date perché poi, magari, facciamo un approfondimento.
Baldini: Confermo quello che ho detto, ripeto, fino a quando non ho dato le dimissioni io ho incontrato il maggiore Auricchio una o due volte per faccende rilevanti le fideiussioni, dopo  quella trasmissione e le mie dimissioni ho incontrato Auricchio varie volte.
Avv. Prioreschi: Quindi modifica...
Baldini: No, non modifico, ho detto dopo... dopo le dimissioni... sempre per le fideiussioni.
Avv. Prioreschi: Come definisce i rapporti con Auricchio? Di conoscenza, informali, formali?
Baldini: Di conoscenza prima, di collaborazione dopo.
Avv. Prioreschi: Per collaborazione che cosa intende?
Baldini: Intendo che poiché avevo deciso che quel poco che avevo da dichiarare lo avrei fatto comunque, però mi rendevo conto che la mia posizione poteva essere soltanto debole, mi sono prestato a collaborare con lui, cosa di cui non ho assolutamente a dolermi, anzi è una di quelle cose di cui vado fiero nella vita, ed ho indicato a indicare a lui tutte quelle persone, previo sentirle prima, perché non volevo mettere in mezzo nessuno, tutte quelle persone che nel tempo si erano rivolte a me sapendo bene come la pensassi, quindi si sentivano comodi con me, per denunciare le minacce e i soprusi, comunque i maltrattamenti da parte di Luciano Moggi.
Avv. Prioreschi: In concreto la sua collaborazione, che cosa ha detto ad Auricchio? Fuori verbale, perché poi il verbale...
Baldini: Ci sono delle persone che vengono a confessarsi con me sui soprusi che hanno subito che, secondo me, hanno più di una ragione per denunciare i fatti subiti. Ho detto ci sono dei nomi, poi sono andato da queste persone, questa è la mia collaborazione,  a parlare  e ben sapendo che molti di loro avrebbero detto di no, si sarebbero tirati indietro, o che addirittura sarebbero andate a dire al Suo cliente "Guarda che c'è Baldini, eccetera, eccetera...", però, comunque, cercavo che, in qualche modo, tutte quelle persone potessero denunciare.
Avv. Prioreschi: Questo quando è avvenuto?
Baldini: Dopo le dimissioni.
Avv. Prioreschi: E' sicuro di questo?
Baldini: Sono sicuro.
Avv. Prioreschi: Le persone che Lei ha contattato possiamo fare qualche nome?
Baldini: Lo lica Lei.
Presidente Casoria: No, no, no, deve rispondere, deve dire chi sono queste persone...
Baldini: Senta, io non ho fatto quei nomi neanche al maggiore Auricchio, allora, perché volevo sentire da loro se fossero disponibili, perché non mi andava di mettere in mezzo persone se poi, dopo, sarebbero andate lì a non dire niente.
Avv. Prioreschi: Quindi Lei non ha fatto nessun nome ad Auricchio? Presidente, prima ha detto che ad Auricchio ha detto i nomi delle persone che erano maltrattate da Moggi, adesso...
Baldini: L'avvocato ha ragione in questo caso, io ho fatto dei nomi, però prima ho contattato, prima, perché questa era la mia collaborazione con lui, se fossero disponibili a...
Avv. Prioreschi: Possiamo dire quali sono i nomi?
Baldini: Non ho problemi a farli, mi spiace tirar fuori dei nomi, però lo faccia Lei...
Presidente Casoria: No, no, no, Baldini, Baldini, Lei deve rispondere, questi nomi, ha detto che ha fatto questi nomi, sentiamo.
Baldini: Persone che avevano denunciato i loro maltrattamenti, che si erano confidate con me erano, per esempio Nelson Ricci, per esempio Dario Canovi, per esempio Stefano Antonelli. Basta, non ne ho da dire più.
L'avvocato Prioreschi ed il Presidente Casoria chiedono a Baldini le qualifiche delle persone citate. Baldini soddisfa la richiesta e poi aggiunge che le cose che aveva da dire le ha messe per iscritto.
Presidente Casoria: Lei ora le deve dire oralmente, non basta dirle per iscritto, qua si fa il processo, quindi Lei le deve dire ora.
Avv. Prioreschi: Quindi Lei ha contattato queste persone per vedere se erano disponibili a rendere delle dichiarazioni all'Autorità Giudiziaria?  E queste persone Le hanno dato la disponibilità a rendere dichiarazioni?
Baldini: Sì, mi hanno dato disponibilità ad incontrare il maggiore Auricchio.
Avv. Prioreschi: Poi Lei ha riferito al maggiore Auricchio la disponibilità di queste persone. Questa è stata la sua collaborazione, si è limitata a questa attività?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Non ha fatto altra attività di collaborazione?
Baldini: No.
Avv. Prioreschi: Poi vedremo... dovremmo collocare meglio questa sua attività Baldini, perché vede che La aiuto. Sempre nel processo GEA, l'1 aprile 2008, è stato sentito  anche Stefani Antonelli che ha riferito questa circostanza che Lei ha finalmente ammesso in questa sede, perché l'aveva sempre negata...
PM Narducci: Presidente c'è opposizione! Io ho ribadito...  Vanno fatte le domande, e si possono far rilevare le divergenze tra le dichiarazioni, ma non possono essere utilizzate, peraltro sotto forma di racconto, dichiarazioni di altre persone al fine di fare emergere discordanze fra la possibile dichiarazione del teste che è qui seduto e quelle di altri, peraltro in altro procedimento. (alterandosi) Presidente! Non può essere data lettura di verbali, ecco.
Presidente Casoria: Mica diamo lettura, fa le domande al testimone. Avvocato Lei non deve dare lettura.
Avv. Prioreschi: Io non dò lettura di niente. Siccome devo verificare l'attendibiltà di questo teste e noi abbiamo, perché lo abbiamo prodotto, è un verbale di dibattimento, dal quale risulta che questa interlocuzione...
PM Narducci: (sempre con tono alto e veemente) Presidente il problema è l'ammissibilità di domande al teste, non i verbali che sono lì, d'accordo...
Presidente Casoria: Dal mio punto di vista le può fare. Vada avanti. Decide il Presidente, andiamo avanti, faccia queste domande, però non divaghi avvocato.
Avv. Prioreschi: Io non divago Presidente, sono stato interrotto. In quel verbale Antonelli riferisce che la interlocuzione con Lei, Antonelli dice "Mi ha chiamato Baldini e mi ha detto che se avevo da dire delle cose potevo andare dal maggiore Auricchio dei carabinieri", la colloca nell'ottobre-novembre 2004, non dopo le sue dimissioni.
Baldini: Lui non può collocare ottobre-novembre 2004, forse parlava delle difficoltà che stava subendo, non il fatto di essere invitato ad andare a parlare col maggiore Auricchio.
Avv. Prioreschi: C'è un altro dato che contrasta con quello che dice Lei: Stefano Antonelli in questo procedimento è stato interrogato il 1° febbraio 2005, dicendo "Siccome mi aveva contattato... poi io sono andato..." e, quindi, è impossibile che Lei ha parlato con Antonelli a marzo dopo le sue dimissioni.
Presidente Casoria: Dobbiamo sempre confrontare, verificare chi dice il falso, avanti.
Avv. Prioreschi: Antonelli è teste, verificheremo. La domanda è se insiste a dire che...
Baldini: Senta, questo è l'esatto ricordo che ho, basta. Secondo me sono successive alle mie dimissioni.
Avv. Prioreschi: E come si spiega che Antonelli viene sentito a febbraio 2005?
Il Presidente Casoria dice che non lo deve spiegare il testimone e che hanno annotato questa discrepanza che poi sarà valutata.
Avv. Prioreschi: Quindi Lei dice di non avere fatto altro se non fare quei nomi. Non ha fatto altra attività di collaborazione col maggiore Auricchio?
Baldini: La mai colaborazione è questa.
Avv. Prioreschi: Lei conosce la giornalista di Milano Finanza Catia Augelli?
Baldini: Sì.
Avv. Prioreschi: Come l'ha conosciuta, quando l'ha incontrata?
Baldini: Diverso tempo prima di questi fatti, il giorno esattamente non me lo ricordo, ma neanche l'anno mi ricordo. Sono frequentazioni, anni di frequentazioni a Roma, come posso fare a collocare di persone che ho conosciuto...
Avv. Prioreschi: Allora, Lei si ricorda se l'ha incontrata con il maggiore Auricchio?
Baldini: Sì, sì, mi ricordo.
Avv. Prioreschi: E quando io Le avevo chiesto se c'era stata altra collaborazione perchè non le è venuta in mente?
PM: Opposizione. Incontrare le persone ora è forma di collaborazione? (con tono polemico).
Baldini: Visto che ogni cinque secondi tira fuori la deposizione...
Presidente Casoria: Un momento, Lei ci spiegi, l'avvocato dice "Questa giornalista come si inserisce...", vada avanti.
Baldini: Adesso Le dico. Nell'interogatorio che Lui mi ha fatto per la Gea, che io ho detto che non potevo dire agli inquirenti molto di più delle minacce dirette ricevute... e gli ho spiegato anche che il mio rapporto con il maggiore Auricchio era quello di spiegargli come, secondo me, funzionavano un po' le cose. Però io glielo ho detto, da deposizione, che io ho cercato di spiegare al maggiore Auricchio come andavano alcune cose nel calcio e l'incontro con Catia Augelli è servito anche a questo, perché mi poteva aiutare a spiegare dal punto di vista economico come funzionavano le società di calcio. Tutto lì, era parte di questa collaborazione.
Avv. Prioreschi: Come mai, quando prima Le ho chiesto se c'era altra attività di collaborazione, Lei mi ha detto di no? Non risulta da nessun verbale che Lei ha parlato di Catia Augelli.
Baldini: Collaborando con Auricchio, oltre a dargli i nomi, per fargli capire come funzionava il sistema calcio, avevo bisogno di qualcuno che potesse illustrargli dal punto di vista economico come funzionavano le società.
Avv. Prioreschi: Insomma, quando e dove vi siete incontrati?
Baldini: Non lo so. Non me lo ricordo.
Avv. Prioreschi: Rispetto alle sue dimissioni. Prima o dopo?
Baldini: Non lo so. Non me lo ricordo, non posso farci niente.
Avv. Prioreschi: Ricorda se avete parlato di Capitalia, o Geronzi?
Baldini: Perché Le sembra che Capitalia, Geronzi...
Avv. Prioreschi: No, qui le domande le faccio io. Non ha capito che le domande le faccio io.
Baldini: Si è parlato di Capitalia e Geronzi perché, evidentemente, fanno parte del sistema calcio.
Avv. Prioreschi: E di chi altri ha parlato del sistema calcio con la Augelli? O soltanto di Geronzi e Capitalia?
Baldini: Non posso ricordarmi di una conversazione avvenuta anni fa.
Avv. Prioreschi: Presidente Le chiedo di ammonire il teste perché mi pare reticente.
Baldini: Allora inventerò qualcosa, perché non mi ricordo...
Presidente Casoria: Oltre la mancanza di ricordo non si può andare, va bene andiamo avanti  Però io la ho gia ammonita all'inizio, ché Lei come testimone deve dire la verità, deve essere vero che Lei non ricorda.
Avv. Prioreschi: E che ha detto la signora Augelli ad Auricchio?
Baldini: Senta, parlavamo di quello che è il sistema calcio, di come le società fossero indebitate nei confronti delle varie banche. Era lo stato dell'arte a quell'ora, erano discussioni tecniche, non posso ricordare, perché non ero in grado di affrontare e ho fatto affrontare a Lei (la Augelli, ndr).
Avv. Prioreschi: Comunque è stata una sua iniziativa di dire ad Auricchio "andiamo a parlare con  Augelli", se lo ricorda almeno questo?
Baldini: Verosimilmente sì.
Avv. Prioreschi: Lei sa il maggiore Auricchio, queste notizie apprese dalla Augelli, quando le ha riferite all'autorità giudiziara, in quale informativa?
Baldini: Non lo so.
Avv. Prioreschi: Se Le dico 18 settembre 2004?
PM Narducci: C'è opposizione Presidente.
Avv. Prioreschi: C'è una intercettazione (8222 del 4 aprile 2005, ndr) tra Lei e Innocenzo Mazzini in cui Lei dice: "Ascolta io ti dico solo una cosa Innocenzo, forse se ti comporti bene , quando farò il ribaltone, che tanto lo farò, io vivo per quello, fare il ribaltone e buttare tutti di sotto,  io ti salverò, forse". Era il 4 aprile 2005 che voleva dire?
Baldini: Se oltre a riferire la telefonata si potesse sentire anche l'audio, si capirebbe che non si sa chi dei due scherza di più, perché è evidente che nessuno prende sul serio quella telefonata. E' chiaro che io dico il ribaltone, il ribaltone è qualcosa che tutti sanno, cioè, voglio dire, non c'è niente di serio, solo una speranza.
Avv. Prioreschi: E quando Lei "Mi sono guardato bene dal fare il tuo nome  ho parlato di Carraro, Galliani, Giraudo, non ti ho nominato, ho avuto persino il timore che tu fossi geloso...", scherza sempre?
Baldini: Assolutamente in tono scherzoso tutta la telefonata, nessuno dei due prende sul serio l'altro, oltretutto, non è certo una telefonata di cui posso andare fiero per carità, perché comunque si trattava di impedire che un amico fosse pregiudicato dal fatto che pensassero che fosse amico mio, quindi quello è il tono della telefonata.
Avv. Prioreschi: Ma Lei aveva fatto i nomi di Moggi, Giraudo e Carraro? Li aveva fatti o no?
Baldini: Se Lei mi dice il 4 aprile, ci sta anche il fatto che io li abbia fatti, non in deposizione, perché non ero convinto di fare una deposizione, non ancora, però ci sta che io li abbia fatti.  Io non parlo mai di Galliani o di Carraro in veste personale, ho sempre parlato di loro, come avevo fatto nella trasmissione di quattro-sette giorni prima, l'ho sempre fatto in virtù del ruolo che ricoprivano, del conflitto di interessi. Ho solo parlato del Suo cliente, mai degli altri... Il 4 aprile ero già stato contatatto dal maggiore Auricchio, ci sta che abbia fatto quei nomi.
Avv. Prioreschi: Quindi non ha detto solo Antonelli e gli altri, abbiamo scoperto anche che c'era la giornalista, adesso Moggi, Carraro e Giraudo. Quando raccomanda Castagnini, scherzava?
Baldini: E' l'unico punto serio, ma non era una raccomandazione badi bene, perché Castagnini aveva già avuto un incontro positivo con il presidente dell'Arezzo, e il senso era che Castagnini non c'entrava niente con Baldini, anche se eravamo amici e dello stesso paese. Era una tutela, ad un certo punto dico "Dì pure al tuo amico" , in questo caso sarebbe il Suo cliente, "che io e Castagnini abbiamo litigato da bambini", per non pregiudicargli le possibilità.
Avv. Prioreschi: E quando parla di Veltroni era seria, o scherzava in quella parte della telefonata?
Baldini: A Castagnigi dico, perché lui mi aveva detto che Veltroni era amico di Mancini (presidente del Siena, ndr) "Posso parlare anche con Veltroni che conosco, però non so quello che posso ottenere", quello è l'argomento della telefonata, ma il senso era quello.
Avv. Prioreschi: Ma poi questi nomi di Moggi, Giraudo, Galliani, all'autorità giudiziaria li ha fatti, o no?
Presidente Casoria: Che intende come autorità gudiziaria?
Avv. Prioreschi (rivolto al Presidente): Presidente, il signor Baldini ha avuto il privilegio di essere stato interrogato da solo dal maggiore Auricchio. Era Lui ed il maggiore, in una lunga deposizione. Quando è stato interrogato da Auricchio li ha fatti 'sti nomi?
Baldini: Penso di sì, una cosa è un colloquio, una cosa è la deposizione. Non ricordo cosa è stato detto in una, e cosa nell'altra.

PM Narducci: Lei ha parlato di minacce e di soprusi, mi fa capire un attimo, esattamente, che significa, a quali minacce e a quali soprusi si riferiva?
Avv. Prioreschi: Opposizione Presidente, perché non è oggetto di questo processo, è stato oggetto del processo Gea...
Presidente Casoria: Vabbè, vediamo di cosa si tratta. Vuole sapere il Pubblico Ministero di che si è trattato. Rigettata l'opposizione. Lei deve dire di che minacce, in concreto...
Baldini: Chiedo sacusa, Lei parla di quelle personali, o di quelle che mi sono state raccontate?
PM Narducci: Tutte.
Opposizione: Quelle "de relato" no, le Sue, quelle "de relato" ci deve dire nomi e cognomi.
Presidente Casoria: Il contenuto, incominciamo con il contenuto delle minacce che hanno fatto a Lei.
Baldini: Le minacce che ho ricevuto io, ed è fatta personalmente dal cliente dell'avvocato Prioreschi...
Presidente Casoria: Deve dire Moggi Luciano...
Baldini: Moggi Luciano, è riferita nella deposizione che ho fatto ai carabinieri, in occasione di una cena di Natale, Lui mi si è avvicinato e mi ha detto "Ma perché ci sono tutte queste difficoltà per mio figlio per avere i giocatori della Roma giovanile per le procure... non dovrebbero esserci, sai dobbiamo darci una mano, perché questo è un lavoro strano, un anno si lavora da una parte, un altro si lavora da un'altra, un anno non si lavora". Era una cena di Natale che posso collocare nel 2001 o nel 2002. (la data è stata richiesta da Prioreschi che ha aggiunto "Questa è la Sua versione").
PM Narducci: E quelle che Lei ha ricevuto per confidenza?
Baldini: Giocatori costretti a firmare con uno piuttosto che con un altro perché se no il contratto non veniva rinnovato, o procure che dovevano essere assegnate al figlio di Luciano Moggi... che non poteva vendere un giocatore come è successo a me nel caso del giocatore Taddei... questo tipo di minacce e soprusi. Sono qualcosa che sta al di sopra un po' di tutto, la paura di perdere il posto di lavoro.
PM Narducci: Ha mai più ricevuto nella sua vita minacce da Luciano Moggi?
Baldini: Ce ne è stata una clamorosa, addirittura in tribunale, dove si è avvicinato con le dita  ad un centimetro dal naso e mi ha detto "Stai attento pezzo di merda che finisci male", prima di un'udienza Gea. Nello stesso processo, in un’altra udienza, durante la mia deposizione, si alzava dal suo posto minacciandomi con la mano mentre io stavo facendo deposizione, ma ogni settimana c’erano dichiarazioni, diffamazioni.

Avv. Trofino: Signor Baldini, mi scusi, Lei prima riferendo in che cosa erano consistite queste minacce ha riferito che nel corso di quella cena di Natale Moggi le avrebbe detto "Trovo difficoltà eccetera..." (riferito alla difficoltà di Alessandro con la Roma, ndr), Lei che ha risposto?
Baldini: Io ho risposto che era sfortunato, anche se non ho usato proprio questo termine.
Avv. Trofino: Poi Lei ha aggiunto che aveva paura di perdere il posto. Lei all'epoca era dipendente della Roma, perché aveva paura di perdere il posto?
Baldini: Perché è una paura che hanno tutti quelli che fanno calcio, in un sistema dove il Suo cliente...
Avv. Trofino: Non riferita all'attività di Moggi...
Baldini: Riferita, assolutamente riferita... eh no, possiamo parlare di cosa è questo signore... questo è un uomo senza qualità, di nessuna qualità, che...
Moggi si alza e cerca di intervenire, stoppato da Trofino.
Presidente Casoria: L'avvocato voleva sapere per quale motivo, essendo un dipendente della Roma, pensava che Moggi poteva incidere sulla Roma per farla licenziare, in che modo Moggi poteva influire sul suo posto alla Roma?
Baldini: La minaccia alla fonte del calcio, che nulla si muovesse, si spostasse senza che Moggi volesse. Questo era il sistema.
Avv. Trofino: Ma Sensi era un avversario politico di Moggi e Giraudo? Ed allora quale era...
Baldini: E fin che è stato in salute lo è stato anche fiero.
Avv. Trofino: Perché all'epoca non era in salute?
Baldini: Certo che era in salute. Io non avevo paura della minaccia, chi la proferiva aveva quella intenzione. Abbia pazienza avvocato, è il Suo cliente...
Presidente Casoria: L'avvocato dice, Lei aveva paura di perdere il posto, come poteva influire Moggi per farLe perdere il posto?
Baldini: Signora chiedo scusa, mi è stata chiesta l'efficacia che questa minaccia ha avuto, o se io questa minaccia l'ho ricevuta? Se la domanda è la prima l'efficacia non c'è, se la domanda è l"a minaccia l'ha ricevuta?", la risposta è sì.
Avv. Trofino: Lei sa di alcuni giocatori ceduti dalla Juventus al Messina Calcio?
Baldini: Sì.
Avv. Trofino: E a proposito di questo giocatori Lei come si è espresso?
Baldini: Mi sono espresso in maniera dubitativa.
Avv. Trofino: Quali sono state le Sue considerazioni che ha fatto in merito a queste cessioni quando è stato sentito da Auricchio?
Baldini: Ho probabilmente riferito il fatto che a parer mio erano delle cessioni forzate  in quanto, credo si trattasse delle comproprietà, secondo me non erano valori congrui al mercato e, evidentemente, c’era un accordo tra Messina e Juventus, in quel caso Moggi, per giustificare certi squilibri di bilancio. Sono cose che non tornavano, secondo me, tutto lì.
Avv. Trofino: Io procedo ad una contestazione. A questa domanda Baldini rispondeva "In merito a giocatori di calcio rappresentati dalla Gea, econtestualmente di proprietà della Juventus, mi viene chiesto di riferire quanto a mia conoscenza inmerito alle modalità di trasferimento presso la squadra di calcio del Messina. non ho una cognizione diretta al riguardo però posso dire che quando società tipo il Messina, due anni fa, paga cifre elevate  per quattrom cinque giocatori, ad esempio Aronica, Lavecchia e Guzman della Juventus, giocatori che detta società difficilmente avrebbe piazzato anche in prestito gratuto,  è verosimile ritenere  che lo faccia per ottenee un diverso tipo di rientro, anche, ad esempio, a livello arbitrale". Lei ha parlato di favori arbitrali ed ha detto anche che Aronica, Lavecchia e Guzman  non li avrebbero presi neanche in prestito. Come fa a dire che erano sopravvalutati se non sapeva nemmeno quale era il valore di questi giocatori?
Baldini: Era il mio mesiere avvocato. Il valore lo sapevo, era su tutti i giornali. Erano giocatori che, se a mio parere, erano stati valutati incongruamente, ho ipotizzato che dietro a questo il Messina cercasse di accattivarsi, vista la relazione con il Direttore Generale della Juventus, cercasse di ingraziarsi anche un certo sistema arbitrale che Lui, a parer mio, in qualche modo controllava.
Avv. Trofino: Guardi signor Baldini mi sembra molto strano che Lei ipotizza questo, sa perché? I giocatori erano stati dati in prestito!
PM Capuano: Presidente! Ma cosa è questa? Una domanda?
L'avvocato Trofino si lamenta delle ripetute interruzioni da parte del Pm Capuano e ribadisce che Lui sta facendo delle domande legittime visto che il teste aveva parlato di valore dei giocatori letto sui giornali ed, invece, i giocatori erano stati dati in prestito gratuito. Trofino polemizza ricordando che Baldini è uno dei principali testi dell'accusa e non è stato convocato dall'accusa perché, evidentemente, ha ritenuto "debole" il teste.
Baldini: Avvocato, se i giocatori sono stati dati in prestito, e se questo prestito, se il trasferimento confermato nel tempo, e non era un prestito con diritto di riscatto obbligato della metà... se il trasferimento era in mero e puro prestito ed è rimasto tale anche l'anno successivo non ho altro da dire se non che mi sono sbagliato.
Avv. Trofino: Benissimo! Ma si è sbagliato anche su Taddei. Che poi è andato alla Roma.
Baldini: No, non quell’anno, mi fu detto che, anche dopo aver fatto l’affare, dovevo strappare tutto perché c’erano problemi, e Taddei è rimasto a Siena ed è andato a Roma solo l’anno dopo, a scadenza di contratto. La Roma non ha potuto avere il giocatore l’anno in cui lo voleva.
Avv. Trofino: Nel corso dell’audizione con Auricchio non ci sono state interruzioni, un caffè?
Baldini: Non ricordo.
Avv. Trofino: Siccome è durata molte ore… nel corso della deposizione Auricchio Le ha fatto ascoltare telefonate, Le ha riferito dichiarazioni di altri testi?
Baldini: Assolutamente no.
Avv. Trofino: È mai stato a pranzo con Auricchio a Trigoria?
Baldini: Se non è stato nell’occasione della conferenza stampa no.

Dichiarazione di Baldini con la frase "Uomo senza qulità":



UDIENZA TOLTA E APPUNTAMENTO AL 12 OTTOBRE.

Del ruolo di Baldini nel caso Calciopoli ci occupiamo da tempo, dall'aprile 2008, con degli articoli che è interessante rileggere: