Verso il Baraldi-Bis. Ma non riferiva al minaccioso Giraudo?

baraldiIl 6 gennaio apprendiamo che, mentre le difese rinunciavano a portare in aula dei testimoni per snellire il dibattimento e renderlo più veloce, come desiderio di tutti e del Presidente Casoria, i pm andavano avanti con la loro indagine no stop iniziata 6 anni fa. I pm Narducci e Capuano hanno depositato a fine dicembre 2010 l'attività integrativa d'indagine con le sommarie informazioni testimoniali rese da: Fabio Monti, Luca Baraldi, Lorenzo Minotti, Zamparini, Corbelli, Nucini e Bresciani. Sono i nuovi testi che, unitamente a Gianfelice Facchetti (il quale aveva già deposto spontaneamente il lontano 26 aprile 2010), il pm Narducci ha chiesto di poter ascoltare in aula perché in possesso, secondo l'accusa, di informazioni rilevanti da riferire.
Come ha ricordato in aula il pm, "le parti sono informate di dette acquisizioni, hanno potuto accedere agli atti e se necessario ed utile acquisire copia". Anche se queste deposizioni erano depositate solo nel "fascicolo del pm", e non ancora in quello del dibattimento, dall'11 gennaio abbiamo potuto leggere su alcuni giornali delle anticipazioni di quanto i nuovi testimoni hanno dichiarato. Una mappa delle "simpatie" si potrebbe tracciarla osservando quali deposizioni, tra le sette disponibili, certi giornali e giornalisti hanno preferito trattare: Piccioni della Gazzetta, il 12 gennaio, privilegia Baraldi e Corbelli, esattamente come Fulvio Bufi del Corriere della Sera; su Repubblica, l'11 gennaio, Dario Del Porto privilegia la deposizione di Baraldi, mentre un altro articolo dello stesso giornale si occupa delle accuse lanciate da Corbelli . Altri giornali parlano brevemente della deposizione di Zamparini.
Dario del Porto scrive che sono "oltre 40 pagine di documenti. Ci sono i verbali delle audizioni di nuovi testimoni fra i quali il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, l'ex presidente del Napoli Giorgio Corbelli, il manager Luca Baraldi e l'ex calciatore del Parma Lorenzo Minotti... e Danilo Nucini"; ma nessun giornalista sceglie di riferire qualcosa della deposizione di Fabio Monti, e solo Alvaro Moretti, sull'edizione cartacea di Tuttosport, si occupa diffusamente di quanto dichiarato dal testimone forse più interessante: Danilo Nucini.
Come abbiamo visto la parte del leone la fanno Corbelli e, soprattutto, Luca Baraldi. Della deposizione di Baraldi si occupa anche l'ANSA che è la più completa nel riferire, come potete leggere sul sito di Iacobelli.
Sembra che le domande fatte a Baraldi abbiano interessato un solo caso: il contratto d'acquisto di Di Vaio e le conseguenze relative al riscatto di Brighi, secondo quanto leggiamo. Luca Baraldi era stato ascoltato come teste dell'accusa il 4 dicembre 2009 e nulla gli era stato chiesto dai pm a proposito di questo contratto, che è relativo alla stagione 2002, né il Baraldi, di sua iniziativa, ne aveva fatto cenno in risposta a qualche domanda. Chissà come mai i pm hanno sentito la necessità di porre questa specifica domanda su Di Vaio solo ora. In aula il pm Narducci ha chiesto il nuovo esame di Baraldi perché "vengono rivolte minacce esplicite a queste persone quali dirigenti del Parma, ed in particolare la minaccia della retrocessione del Parma calcio". In base a quello che riporta l'Ansa, di trattative di mercato condotte come quella descritta da Baraldi, e con protagonisti altri dirigenti, è piena la storia del mercato e se ne possono trovare facilmente riscontri. Giraudo fa l'interesse della sua società e chiede un diritto di opzione su determinati calciatori, non chiede una cessione a prezzi stracciati; un diritto di opzione non rappresenta una costrizione per chi cede, ma solo il diritto di essere consultato in caso di vendita del calciatore. Inoltre, la Juventus onorò gli impegni presi e di sicuro non "strozzò" economicamente il Parma in nessun modo. In base a quanto esposto da Narducci, sembra che sia stato ritenuto rilevante quanto Baraldi riferisce dopo: "Giraudo, parlando a voce molto alta praticamente quasi urlando, ci disse che avrebbero firmato ma che comunque questa situazione ce l'avrebbe fatta pagare anche facendoci retrocedere in serie B... disse che il Parma avrebbe pagato questo suo rifiuto, che non avrebbe avuto più rapporti con la Juventus e che avremmo avuto problemi anche a livello sportivo. La successiva stagione calcistica il Parma si salvò dalla serie B effettuando uno spareggio col Bologna dopo aver subito numerosi torti arbitrali".
Una prima considerazione: il protagonista della deposizione di Baraldi sembra più Giraudo, che non è a processo nel dibattimento in corso con il rito ordinario, che Moggi.
Seconda considerazione: con un impianto accusatorio che il pm Narducci ha definito "solido e forte" in diverse interviste, al momento non ravvisiamo cosa possa portare in più questa deposizione di Baraldi, se non aggiungere una testimonianza alla tesi che la Juventus, con i suoi dirigenti Moggi e Giraudo, era così potente da poter decidere della vita e della morte sportiva dei suoi avversari.
C'è da dire a tal proposito che delle domande sorgono spontanee:

1. Se Giraudo l'aveva giurata a Baraldi ed al Parma, perché non prende due piccioni con una fava ed inizia a creargli un danno nella sfida diretta Parma-Juventus che, invece, vide la Juventus danneggiata ed il Parma omaggiato di un punto immeritato, e che alla fine si sarebbe rivelato "fondamentale" per la salvezza dei ducali?
2. Se Moggi, secondo l'accusa, poteva decidere quale arbitro scegliersi con la complicità dei "maghetti" Bergamo e Pairetto, accusati di truccare i sorteggi (ed i giornalisti li dimentichiamo? ndr), perché non ha chiesto per la partita della "vendetta" un arbitro più "fido" di De Santis, che in quel momento lo stesso Auricchio vede in una delle fasi di sdoganamento?

Baraldi riferisce anche che Giraudo disse "che il Parma non avrebbe avuto più rapporti con la Juventus". Siamo curiosi di scoprire se Baraldi ha confermato che dopo quel fatto, datato fine giugno 2004, davvero lui e Giraudo non hanno più avuto rapporti. Questa curiosità nasce da uno dei tanti Omissis presenti nell'informativa dell'aprile 2005 redatta da Auricchio, per la precisione a pagina 213:

Testo Integrale della telefonata prog. 232 del 12.10.2004 utenz a 335/54.... Moggi Luciano
OMISSIS: Poi GIRAUDO parla di GALLIANI che lo ha contattato per le questioni di Lega. Poi dice che è stato contattato da BARALDI che gli ha riferito dell’acrimonia di alcuni presidenti nei suoi confronti, in special modo da parte di SPINELLI, ZAMPARINI e CORIONI che sono soliti criticarlo aspramente alle spalle. MOGGI gli dice di non preoccuparsi e lasciarli parlare. Poi parlano di dichiarazioni rilasciate da Franco ORDINE su alcune reti lombarde che lo riguardavano.
Potete ascoltare uno stralcio dell'audio originale:



Se prestiamo fede a questa telefonata, dopo neppure quattro mesi da un'arrabbiatura come tante ce ne sono in ambito di calciomercato, i rapporti di Baraldi con Giraudo sono talmente buoni che l'AD del Parma chiama il "minaccioso persecutore" Giraudo per riferirgli dei giudizi acrimoniosi di cui è fatto oggetto da parte di altri presidenti.
Ricordiamo che lo stesso 12 ottobre 2004 si tiene una riunione di ben 29 presidenti autoconvocati (14 di serie A e 15 della B), su iniziativa di Della Valle, e contrari alla rielezione di Galliani, alla quale Baraldi partecipa, come si può leggere in un articolo di Laudisa sulla Gazzetta.

Tornando alla deposizione di Baraldi riportata dall'Ansa, a proposito della frase sul Parma che "si salvò dalla serie B effettuando uno spareggio col Bologna dopo aver subito numerosi torti arbitrali", ricordavamo di un dossier inviato a Carraro e ne abbiamo ritrovato la traccia sul sito www.stadiotardini.com. Il Parma affidò la redazione di questo dossier al giornalista Gabriele Majo, il suo capo ufficio stampa (portato da Baraldi al Parma, dove resta quattro anni, ndr), che scelse come fonte "...il Corriere dello Sport, quotidiano sportivo della Capitale, passando ai raggi x gli episodi alla moviola (di tutte le squadre iscritte a quel campionato, e non solo del Parma) descritti nell’apposita rubrica tenuta da Angelo Pesciaroli, all’epoca vice capo redattore di quella testata, nonché giornalista noto e con una vasta esperienza in materia". Majo ricorda il criterio adottato: "Sono stati inseriti soltanto gli errori arbitrali ritenuti certi, attribuendo per ogni torto subito da una squadra il relativo favore ottenuto dall'altra. I dati riguardano Il campionato italiano di calcio di serie A, anno 2004 – 2005 dalla prima alla trentatreesima giornata compresa (poi ci fermammo nell’analisi, perché dovemmo consegnare l’elaborato ai committenti)". Come diversi dossier anche questo ha il suo tallone d'Achille, che l'autore cita dicendo che il metodo usato "non attribuisce un peso diverso agli errori commessi in caso di risultato incerto o già acquisito. E' chiaro che si tratta di errori arbitrali e come tali ritenuti involontari". Questo aspetto, invece, è rilevante, perché un errore subìto quando stai già perdendo 3-0 ha un peso diverso da un favore ricevuto sullo 0-0, come insegnano i recenti casi dell'Inter e del Milan, dove la differenza è un bel 2 punti guadagnati.

Quali furono i risultati a cui pervenne Majo nel suo dossier? Riportiamo dal suo sito:

"Alla fine del nostro lavoro apparve in maniera inequivocabile che il Parma FC risultava essere la squadra più vessata dai torti arbitrali, avendone documentati 20 contro e 7 a favore. Il rapporto torti/favori dei crociati era il più penalizzante della serie A (2,86): secondo questo indice, invece, in quella stagione la squadra più avvantaggiata risultava il Siena (rapporto 0,10, avendo subìto 1 solo torto contro i 10 favori). Secondo i nostri calcoli, nelle prime 33 giornate di quella stagione (2004-05) le uniche squadre in cui torti e favori risultavano sostanzialmente compensati furono: Bologna (0,88), Chievo (1,00), Lazio (1,22), Milan (1,20), Roma (1,17); le squadre svantaggiate Cagliari (1,60), Fiorentina (1,50), Lecce (1,75), Palermo (1,67), Reggina (2,25), Udinese (2,00); le squadre avvantaggiate Atalanta (0,57), Brescia (0,43), Inter (0,63), Juventus (0,45), Livorno (0,64), Messina (0,56), Sampdoria (0,55). Il totale degli episodi analizzati 144".

Secondo questo dossier del Parma (con il difetto evidenziato) risulta che:
1. Il Bologna, parte civile nel processo, non venne danneggiata, data la sua posizione nella classifica delle squadre "compensate".
2. Il Brescia, altra parte civile nel processo, non solo non venne danneggiata ma si trova addirittura tra le "avvantaggiate", e davanti alla Juventus.
3. Anche l'Inter, "un gruppo di sfrantumati" secondo una ricostruzione della Procura, e solita lamentarsi, era tra le "avvantaggiate".
4. La Reggina, squadra "amica" del boss della presunta cupola, invece, risulta massacrata.

Ed ora come la mettiamo?
Risultati contradditori su una cupola che tutto poteva e condizionava. Il Bologna si dice vittima di una retrocessione causata dal "sistema Moggi", che però aveva minacciato e promesso la retrocessione anche al Parma. Non c'erano abbastanza posti liberi per far retrocedere tutti i propri nemici e, quindi, "la cupola" ha dovuto accontentarsi di buttarne di sotto solo una con lo spareggio Bologna-Parma?
E' solo un dossier preparato da "una parte" in gioco, ma in un processo dove è stato acquisito anche il dossier fatto da Nucini, che segnava solo i favori ricevuti dalla Juve e non i torti, come nel caso di un Parma-Juve vinto dal Parma e nel quale la Juve reclamò per la mancata espulsione di Almeyda, anche questo avrebbe diritto d'asilo.
Non ci voleva questo processo per sapere che nel calcio alcuni facevano il loro bel dossier su qualche rivale e lo dichiaravano addirittura in televisione, o sui torti subiti, oppure ancora un dossier sulla classe arbitrale, come ha dichiarato il teste dell'accusa Dario Galati. Dossier legali, e qualcuno anche illegale. Ognuno riteneva, come ritiene anche oggi, di subire solo torti, che vengono conteggiati, mentre i favori nessuno li conteggia.

Seguiremo con più attenzione del solito la deposizione Baraldi-bis in aula a Napoli. Quella di Minotti dovrebbe essere una sorta di fotocopia. Sarà interessante capire come si è arrivati a questa deposizione bis, sperando, prima di tutto, che questi testimoni si presentino a Napoli, poi che non tornino in mente all'improvviso altri particolari ad altri testimoni dell'accusa già sentiti, magari tra qualche mese e mentre ci si avvia alla "nuova" fine del dibattimento, dopo aver perso l'occasione di utilizzare le scorse "brevi" udienze e due mesi di tempo.