Omissis

Baldini"Il 4 dicembre 2004, alle ore 10.09, Mauro Sandreani chiama Zavaglia e gli comunica che è andato a lavorare per la Juventus ad Arezzo a vedere la partita, sempre come vuole "...il direttore..." con la massima riservatezza." (pag.796-7 dell'informativa di Aprile 2005)

Questa la ricostruzione del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Roma guidato dal maggiore Auricchio nell'informativa del 19 aprile 2005 indirizzata all'autorità giudiziaria, di una telefonata avvenuta tra Mauro Sandreani, ex allenatore e al tempo voce tv per la Rai, e Franco Zavaglia, manager di calciatori affiliato alla GEA. Questo un significativo stralcio della telefonata che potete sentire:

SANDREANI: "parlando così con (nome incomprensibile) del calcio m'ha detto sai che adesso tra un po' ci sarà una grande rivoluzione perchè a Torino entra Franco Baldini che lo porta Montezemolo e fa piazza pulita di tutti ...[...]"
ZAVAGLIA: "[...] secondo me è una voce che ha messo in giro Franco Baldini"
SANDREANI: "questo è un amico amico amico di Franco Baldini che me l'ha detto eh..."
ZAVAGLIA
: "e infatti l'ha messa in giro lui eh..."
SANDREANI :"Eh...e lui lo da per certo questo [...] ...io, facevo finta di niente, dico: ma guarda che il direttore ci ha un contratto ancora fino al 2005...sì sì ma i nuovi lo fanno fuori perchè sai Montezemolo i nuovi rampolli della famiglia così..."

Questo estratto e questa conversazione più in generale lasciano molti motivi per pensare, ma ancora di più lascia pensare la strana "riduzione" ad opera del Nucleo di Via In Selci. Un riassunto molto stringato: il solo valore ai fini di indagine di questa telefonata sarebbe la conferma che Sandreani lavora per la Juventus e contemporaneamente si sente al telefono con esponenti della GEA. Conferma che, per altro, anche questa, si presta a interpretazioni. Ma andiamo a vedere.
Questa telefonata e la sua ricostruzione a opera dei carabinieri è strana per almeno 7 ragioni:

1) E' evidentemente strano e foriero di sospetti che nella ricostruzione a fini di indagine di questa telefonata non compaia alcun riferimento a Baldini e Montezemolo, e al presunto piano per rimpiazzare Moggi. E' foriero di sospetti perchè, come emerso in fase dibattimentale durante il processo GEA, il maggiore Auricchio ha ammesso di avere regolarmente frequentato Franco Baldini nel periodo delle indagini (deposizione del 01-04-2008 al processo GEA). Pertanto questa omissione genera una doverosa riflessione sul ruolo di Franco Baldini nell'indagine e su un'eventuale sua illegittima vicinanza all'uomo che conduceva le indagini.

2) E' molto strana la dimenticanza riguardo a questa voce di corridoio che vorrebbe Baldini intento a trattare con la dirigenza Ifil per rimpiazzare Moggi, anche perchè una certa rilevanza a fini di indagine potrebbe averla.
Anzitutto, si perdoni la provocazione, è difficile derubricarla a voce di corridoio senza riscontro, in quanto tutta la fase inquirente prende avvio dalle famosi dichiarazioni di Dal Cin, che per sua stessa ammissione sono voci di corridoio.
Ma anche a voler credere a Zavaglia, ossia che sia una voce messa in giro dallo stesso Baldini, e che Montezemolo & Co ne siano ignari, le conseguenze avrebbero dovuto essere altre. Ossia: mettere in giro voci false per destabilizzare la concorrenza potrebbe configurare il reato di calunnia secondo il modello, perdonatemi l'ulteriore provocazione, emerso in fase dibattimentale al processo GEA, che ha portato alla denuncia a Blasi per calunnia, dopo avere smentito quanto detto in una telefonata intercettata.
Data l'obbligatorietà dell'azione penale, l'omissione è alquanto strana. E strano è che non sia stato sentito Montezemolo perchè ne offrisse o meno conferma.
Questo nel caso abbia ragione Zavaglia. Nel caso invece la voce corrisponda al vero, è perfettamente legittimo, dal punto di vista legale, che Montezemolo voglia rimpiazzare Moggi con Baldini. Certo stupirebbe il tempismo con cui, a pochi mesi dalla morte del Dottore Umberto Agnelli, tutore e garante della Triade, Montezemolo si vorrebbe disfare dei dirigenti che hanno regalato alla Juve una decade di successi; certo, ex post, il comportamento di Montezemolo, poi emerso come centrale nel ritiro del ricorso al TAR, apparirebbe dubbio e passibile di essere interpretato con malizia, ma il sostituire Moggi con Baldini non implica alcuna responsabilità legale. Però.
Però gli investigatori, da questa ricorrente voce, avrebbero probabilmente dovuto trarre qualche conclusione un po' diversa da quelle che poi hanno ispirato le successive fasi di inchiesta. Presa per vera, e vedremo nel prossimo punto come le conferme a questa voce siano più d'una, infatti, restituisce un quadro della situazione che inficia le incrollabili convinzioni a senso unico degli inquirenti.
Il capo della cupola è talmente potente che da un giorno all'altro si potrebbe trovare per strada.
Verrebbe sostituito da uno dei suoi più acerrimi concorrenti.
La dirigenza juventina non ha il sostegno della proprietà che anzi briga per sostituirla.
La dirigenza juventina si muove, scientemente, per simulare un potere che non ha, a differenza delle dirigenze delle altre big, che sono supportate dal gotha del sistema politico, bancario e finanziario italiano. Quello stesso potere che vorrebbe sostituire Moggi.
Il quadro cambia, anche nel contesto di un vuoto probatorio, in cui non emerge alcun vero illecito, ma soltanto un "mostrare i muscoli" esasperato, proprio perchè i muscoli non ci sono.
Per farla breve: sfugge come non possano essere equiparati i seguenti comportamenti.
Baldini dice che Moggi lo minaccerebbe dicendogli: "Occhio questo è un lavoro strano, un anno si lavora, un anno non si lavora per niente". E viene preso molto sul serio.
Baldini, dice Zavaglia, mette in giro la voce, vera o falsa che sia, che Moggi ha i giorni contati e che sarà lui a sostituirlo alla Juventus.
La ratio è la stessa. Con il dubbio, però, che Baldini non millantasse affatto.

3) La dimenticanza per Baldini, Montezemolo e il progetto di far fuori la Triade è strana perchè trova conferma in altre intercettazioni e dichiarazioni. Moggi e Giraudo nella famosa (ma solo agli juventini) intercettazione "quest'anno è Inter e Milan", discutono su alcune voci di corridoio provenienti dall'interno della FIGC, che li vorrebbero sicuri licenziati a fine anno, per volere di Montezemolo.
Franco Carraro, in un'altra misconosciuta intercettazione, parla di Montezemolo, Della Valle e Cipolletta come di un gruppo di potere che vorrebbe mettere le mani sul calcio, confermando in qualche modo a Moggi la cosa.
Alessandro Moggi rivela al padre di avere sentito la stessa teoria dal presidente del Genoa Preziosi.
La storia dice che appena scoppiata calciopoli e destituita la Triade, John Elkann in persona contatta per primo, tra i papabili, proprio Baldini per offrirgli il ruolo di DS della Juve. Baldini, è lui stesso a raccontarlo, si prende dei giorni di tempo per rispondere ed alla fine rifiuta per andare al Real Madrid. L'ipotesi fatta in quell'intercettazione si è dunque alla fine verificata puntualmente.

4) Un'altra cosa emerge chiara da questa intercettazione. Luciano Moggi e Alessandro Moggi non agiscono come un'unica entità. Sandreani, infatti, che lavora per Moggi, e gli riferisce quanto sentito, chiama Zavaglia per discutere l'opportunità di avvisare anche Alessandro Moggi della cosa. Comportamento alquanto strano, in quanto dovrebbe supporre, secondo la ricostruzione degli inquirenti, che ad avvisare Alessandro Moggi ci pensi il padre!
Sandreani tiene ai suoi rapporti con Zavaglia, in quanto, come scrivono gli investigatori, questi cura l'interesse di suo figlio. Si potrebbe supporre quindi che questa sia una captatio benevolentiae, un'informazione preziosa che sarebbe dovuta rimanere riservata, e che Luciano Moggi non gradisse arrivasse al figlio e ai suoi colleghi.
Tanto più che abbiamo visto come Luciano Moggi nasconda al figlio particolari importanti della sua attività di mercato come direttore sportivo della Juventus: gli mente, infatti, in altra occasione quando ormai finalizzato l'acquisto di Ibrahimovic, nega al figlio che la trattativa vada in porto perchè mancano i soldi.
Quella telefonata, che non faceva certo comodo all'impianto accusatorio, fu accolta dalla stampa come occasione per sollazzarsi su una presunta compulsiva attitudine alla bugia di Lucianone. In realtà nascondere un'informazione sensibile a un operatore di mercato, anche se in rapporti di parentela, è una pratica lodevole.
Ora presumere che Luciano Moggi usasse un sistema di chinese walls per altro non richiesto da alcuna legge, è forse eccessivo e non gliene canteremo le lodi. Ma fatto sta che il triangolo Luciano Moggi - Alessandro Moggi - GEA non è un monolite ma anzi si presta a una certa complessità di considerazioni. Complessità non emersa dalle informative.
In un'altra intercettazione, tra Zavaglia e Leonardi, ds dell'Udinese, che potete ascoltare:

si sprecano le critiche dei due a Moggi senior. Da parte di due persone che sono ritenute funzionali alla cupola! Zavaglia dice che Moggi lo chiama solo per le cravatte: comportamento strano per quello che gli inquirenti additano come deus ex machina della GEA, colui che tutto sa e nulla gli sfugge. Degli importanti agganci e procure di Zavaglia, Moggi se ne frega!
Infine, colmo dei colmi, Zavaglia dice a Leonardi che Alessandro Moggi non vede l'ora di andarsene dalla GEA. Ma come? Il figlio di Moggi, responsabile del conflitto di interessi più mostruoso della storia della Repubblica secondo gli antagonisti, quel conflitto di interessi non lo vuole affatto. Non vuole aiutare il padre a controllare il calcio italiano, ma semplicemente fare il suo lavoro altrove. Alla faccia dei Moggi che controllano la GEA e che sono una cosa sola!

5) Gli inquirenti non si premurano affatto di individuare chi sia il personaggio a cui fa riferimento Sandreani, che gli riferirebbe del tentativo di mandare a casa Moggi e tutti i suoi collaboratori. Il riferimento al settore giovanile indica infatti che con Moggi se ne andrebbero tutti gli uomini scelti dal direttore e che questo vuoto di poltrone potrebbe avvantaggiare molte persone. Chissà, magari quell'informatore ne ha già occupata una!
A parte le boutades, è chiaro che l'individuazione dell'informatore avrebbe potuto fornire conferma della veridicità della voce.

6) Gli inquirenti non si premurano di inserire i due personaggi nel giusto contesto. Sandreani, ad esempio, è un allenatore vicino a Luciano Moggi che, stranamente, Luciano tutto può, non trova lavoro.
Zavaglia, solo in quanto GEA, è ritenuto integrale al sistema di Moggi.
Chi pensate che sia il procuratore di Aquilani che oggi febbrilmente tratta con la nuova dirigenza?
Tanto per dire che, credesse o meno a quelle voci, Zavaglia sapeva, come tutti, che mantenere buoni rapporti con Moggi era giusto fintanto che conveniva. Quando non conviene, si fa in altro modo. Altro che cupola.

7) Infine questa intercettazione e questa ricostruzione trovano strane conferme in un'intercettazione contestuale e avvenuta qualche tempo prima:

Scrivono i carabinieri:
"Il 10 novembre 2004, alle ore 13.33, il calciatore Daniele Corvia chiama Zavaglia al quale manifesta la volontà di lasciare l' A.S. Roma, ove milita, e trasferirsi ad Empoli. L'agente lo rassicura, informandolo che l'indomani avrà una cena con Del Neri e parlerà della sua situazione." (pag. 821 dell'informativa di Aprile)

Ora, a parte il fatto che Corvia non sa nemmeno in quale serie giochi l'Empoli, a parte il fatto che si intuiscono le difficoltà di gestione anche degli agenti GEA sui giocatori: è infatti Zavaglia a dire a Corvia che non vuole andare a giocare in Under21 per essere utilizzato in Coppa Italia di soprassedere a questa sua intenzione, e questi è tutto fuorchè rassicurato, non è tanto la mancata adesione alla realtà della telefonata, ma quello che manca a insospettire. Cioè l'opinione di Zavaglia che "Baldini si sia fatto i c***i suoi con Mido", alludendo a soldi guadagnati extra nel trasferimento dell'egiziano. E anche il fatto che, nonostante l'allenatore Del Neri sia assistito dalla GEA, preferisca Mido a Corvia, giocatore GEA, e lasci fuori anche i vari Aquilani e D'Agostino.

CONCLUSIONI

A) In questa trascrizione quanto meno impropria delle telefonate, troviamo uno dei capisaldi di Calciopoli. Il testimone che accusa Moggi non solo è, come si può evincere dall'intera informativa, creduto indubitabilmente, ma è anche sollevato da ogni sospetto o addebito che può emergere a suo riguardo. Una posizione fin troppo comoda. E che sconfina nell'assurdo, quando si considera che il testimone è non soltanto un'antagonista sul mercato dell'indagato, ma ha anche, o millanta di avere, appoggi importantissimi per scalzare il suo antagonista dalla sua posizione.
Con Dal Cin, Carbone e Baldini, ovvero il cuore in fatto di testimonianze dell'inchiesta Calciopoli, gli inquirenti assumono lo stesso atteggiamento: fiducia assoluta senza verificarne credibilità e ruoli all'interno del sistema calcio.

B) E' anche possibile che Zavaglia esageri nelle sue accuse contro Baldini, ed è comunque un fatto che Baldini non lo abbia querelato, ma quello che emerge della GEA da queste telefonate, è un quadro molto più complesso di quello univoco delineato dalle indagini. Baldini si pone in antagonismo con i procuratori GEA, e la ha vinta spesso. Nei rapporti tra Zavaglia e la Roma non si percepisce alcun illecito nè tentativo di illecito nè pressione indebita. E sopratutto, nessuna prova si ha che una pressione indebita provenga dai Moggi. Che poi sono due. E hanno comportamenti differenti e una comunicazione slegata. Alessandro vuole abbandonare la GEA, Luciano non chiama Zavaglia per informarsi o fare pressioni. Gli elementi di segno contrario sono molti di più.

C) Triste la riflessione su Montezemolo. Vuole cacciare la Triade e ci riesce.

D) Preoccupante che in Italia si possa redigere delle informative, omettendo nella trascrizione delle telefonate i particolari di senso opposto al teorema dell'indagine. Ora ripenso a tutte le telefonate che i carabinieri non hanno trascritto ma soltanto "raccontato". E penso che forse ci sarebbe da ridere.
Pensate a questa, sempre contenuta nell'informativa di aprile, ad esempio, quanto farebbe ridere presa per intero:
"il calciatore Marco Materazzi riferisce ad Alessandro Moggi di avere dei seri problemi con l'allenatore Mancini, tanto da non voler più essere allenato da questi. Materazzi manifesta all'agente la volontà di cambiare squadra nel prossimo mercato di gennaio, evidenziando anche di voler aspirare ancora ad essere convocato in Nazionale". (pag. 804 dell'informativa di Aprile)