Il processo illecito - Pareri: Cossiga, Biagi e Sacchi

COSSIGA .
Stavolta è Cossiga a parlare (sia ben chiaro che non vogliamo entrare minimamente nel merito del colore politico di chi rilascia le dichiarazioni...). Siamo a fine giugno, all'inizio del processo farsa.
POSIZIONE FORTE - Il senatore a vita Francesco Cossiga afferma cose forti, nel fare i complimenti alla nazionale per il superamento dei quarti di finale del Mondiale. Ma come fa ad essere certo che il dramma di Pessotto sia da collegare alle inchieste sul calcio? "Sono assolutamente sicuro - replica l'ex presidente della Repubblica -. Dopo le famiglie distrutte da mani pulite senza nessun contributo alla moralizzazione del Paese, ora con gli stessi attori non avremo grazie a calciopoli nessuna moralizzazione: o se la danno i club o non sarΰ certamente Borrelli a darla loro. E corriamo il rischio di avere un'altra sequela di suicidi, tentati suicidi e famiglie distrutte. I ragazzi della nazionale stanno reggendo a questa persecuzione psicologica ed hanno retto anche al dolore per la vicenda di Pessotto. Per questo dico loro bravi". ATTACCO - Cossiga ha avuto parole durissime anche per la Caf. "L'altro giorno – ha detto - mi sono vergognato per quella parodia della giustizia che è la commissione di appello federale: mi ha molto meravigliato che un serio giurista sia sceso così in basso da andare a presiederla. Il che vuol dire che lo pagano bene perché altra giustificazione non l'avrebbe".

ENZO BIAGI.
"Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome, una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l'ex Re d'Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?"
Enzo Biagi, tratta da un'intervista al Tirreno del 16 luglio 2006

ARRIGO SACCHI .
"Moggi? Un capro espiatorio"
ROMA - Secondo Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan ed ex ct dell'Italia vicecampione del mondo a Usa 1994, Luciano Moggi e' stato solo "un capro espiatorio" nello scandalo intercettazioni che, la scorsa estate, ha scosso il mondo del calcio. "L'allontanamento di Moggi un bene? No, e' stato un capro espiatorio", ha dichiarato Sacchi a Radio Radio Tv. "C'e' stato un ambiente con connivenze e collusioni e in Italia c'e' stata una cultura sportiva che non ci ha permesso di saper perdere", ha proseguito l'ex tecnico di Fusignano. "Abbiamo avuto tre organi giudicanti e tutti e tre si sono espressi in un modo diverso dall'altro: o era sbagliata la prima sentenza, o la seconda o la terza". (Agr).

 

Nota dello Staff: con questo articolo termina la pubblicazione de "Il processo illecito". Ringraziamo gli autori per la gentile concessione e, come da loro espressa volontà, alleghiamo il libro in formato PDF, perchè chi lo ha trovato interessante lo possa comodamente inviare ai suoi "contatti" di posta eletronica.

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