Facchetti-Foti, arbitra Auricchio

auricchioQuelle telefonate che hanno prodotto tanti Muzio Scevola, perché erano in tanti a mettere la mano sul fuoco affermando che il presidente interista non chiamava i designatori, ora le conosciamo, e conosciamo anche quelle fatte ad un arbitro in attività: Massimo De Santis.
Quando sono iniziate ad uscire le prime, i giornalisti-tifosi-difensori ci hanno detto che erano importanti i "contenuti". Poi, quando anche i contenuti erano simili, se non peggiori, a quelli di alcune telefonate di Moggi, hanno virato sul "però il tono è diverso".
Abbiamo sentito Facchetti con Pairetto, grigliare con Bergamo e con Mazzei, lo abbiamo sentito suggerire come "alterare" la griglia includendo degli arbitri preclusi per ottenere "il numero 1 degli arbitri", l'abbiamo sentito la sera della cena a casa Bergamo. Abbiamo sentito anche Facchetti contestare Bertini, oppure chiedere se Bergamo avesse "messo in forma Trefoloni", e poi ancora parlare dello score di Bertini che da 4-4-4 doveva passare a 5 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte, condito da un "mi raccomando diglielo". A queste aggiungiamo le telefonate fatte, e non solo ricevute, con De Santis.
Tutte queste telefonate sono state "accantonate", e non ne è stata registrata l'esistenza in neppure una riga delle informative (seppure per definirle "non rilevanti penalmente") con una decisione unilaterale degli investigatori agli ordini di Auricchio.
Quello che ci chiediamo è come possano averle considerate irrilevanti paragonandole ad altre telefonate che, invece, sono state trascritte.
Questa decisione unilaterale ha inciso sulla vita delle persone, delle squadre, sull'assegnazione dello scudetto di cartone all'Inter, e sul campionato 2006/07, che l'Inter avrebbe dovuto affrontare partendo, come minimo, con una penalizzazione, se solo queste telefonate fossero state note nell'estate 2006.
Escludiamo per un attimo Moggi e prendiamo in esame Lillo Foti e la sua Reggina. Molti neppure sanno per quali telefonate Foti fu punito con 2 anni e 6 mesi di inibizione, e la Reggina fu condannata a partire con un -15 punti nel campionato 2006/07 (poi ridotti a 1 anno ed 1 mese per Foti e -11 punti per la squadra).
Paragonate le telefonate non trascritte di Facchetti con quelle trascritte di Foti, che portarono alla condanna della Reggina, e traete le vostre conclusioni. Per noi la differenza la fece solo la decisione degli investigatori di trascrivere e passare alla FIGC quelle di Foti e non quelle di Facchetti, che rispetto a Foti aveva anche le telefonate dirette con l'arbitro De Santis.

La Commissione d’Appello Federale, presieduta dall'Avv. Sergio Artico, scrisse questo nella sentenza sulla Reggina e sul suo presidente Foti:

MOTIVI DELLA DECISIONE

[...] Ritiene la CAF che violi i principi di lealtà, probità e correttezza sanciti dalla disposizione in esame l’attività di un Presidente di società che, in virtù di un suo rapporto “privilegiato” con il designatore, in prossimità temporale dello svolgimento di gare, riceva da costui – a differenza delle altre società - notizie circa la composizione e la designazione della terna arbitrale, spingendosi a commentarne con lo stesso l’attitudine e la competenza oltre che a sollecitarne un intervento ancorché asseritamente al solo scopo di ribadire l’esigenza di un attento e corretto comportamento in campo.
Ciò significa, quanto meno, strumentalizzare un rapporto confidenziale o amichevole con il designatore per accedere a notizie e formulare sollecitazioni in violazione conclamata di tutti quei principi di lealtà, probità e correttezza enunciati all’art. 1, 1 comma C.G.S..
Censurabili appaiono, infatti, alla luce delle considerazioni sopra svolte, tutti i colloqui telefonici intercorsi tra il Foti ed il Bergamo ad eccezione soltanto di quelli di cui alle successive lettere h) ed i). Si vedano, esemplificativamente:

a) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 242 del 7.11.2004, da essa risulta: che il Bergamo abbia detto: "io segue le cose da qui, sono state preparate con già da…da sabato" illustrandogli quali potevano essere gli arbitri in relazione alla gara PARMA – REGGINA del 10.11.2004 (n. 3 della sez. III del deferimento); che, di rimando, il Foti abbia risposto: "ti raccomando che è troppo importante" . Invero lo stesso Foti ha dichiarato che la frase da lui pronunciata, mentre si sta parlando delle designazioni arbitrali, intendeva soltanto sottolineare l’importanza della partita.
b) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 6562 del 04.12.2004, in relazione alla gara Reggina/Brescia del 05.12.2004 (n. 5 della sez. III del deferimento), da essa risulta: Foti: "senti tutto a posto?"; Bergamo: "per domani tutto preparato si si…"; Foti: "uh uh!"; Bergamo: "stai tranquillo stai tranquillo!"; Foti: “ti raccomando fagliela n’altra telefonata a questo qua perché…”; Bergamo: "sii!"; Foti: "sennò l’ammazzo domani io!"; Bergamo: "ehh..ma l’ammazziamo più d’uno eh!"; Foti: "ah!"; Bergamo:"stai tranquillo!"; Foti: "va bene!"; Bergamo:"eh! E anche il numero uno poi…è apposto il numero due è un amico insomma…è un bel…bel sodalizio eh!"; Foti: "eh…va bene!". L’interpretazione da dare al colloquio porta a censurare l’incolpato, avendo egli stesso ammesso che con le sue parole intendeva creare in Bergamo maggiore attenzione perché preoccupato dalla designazione di Racalbuto che venti giorni prima a Messina aveva negato un rigore alla Reggina.
c) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 8028 del 11.12.2004, in relazione alla gara Reggina/Cagliari del 12.12.2004 (n. 6 della sez. III del deferimento), da essa risulta: Bergamo:"la moglie di Robi Rosetti, che doveva partorire il venti di dicembre ha avuto una minaccia di parto, l’hanno ricoverata in ospedale stanotte e Robi è dovuto partire di corsa e non se la sente di arbitrare, la prima riserva è Massimo eh, quindi tranquillo, è venuto qui allo stadio…a Linate qui a far l’allenamento"; Foti:"uh"; Bergamo: "già Massimo è tranquillo ancora meglio eh"; Foti: "eh vedi un attimo eh"; Bergamo: "no, stai tranqui…è qui con me"; Foti: "eh infatti se è con te vedi un attimo quello che devi fa" (e non come trascritto "quello che ti deve designà"). Anche ad accedere alla tesi difensiva del Foti secondo cui chiedeva al Bergamo di stimolare la concentrazione dell’arbitro, come da suoi compiti, sulla partita, emerge chiaro il disvalore della condotta del presidente della Reggina.
d) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 15170 del 04.01.2005, in relazione alla gara Reggina/Palermo del 06.01.2005 (n. 7 della sez. III del deferimento), da essa risulta: Bergamo:"io mi ritengo anche fortunato perché noi avevamo preparato innanzitutto essendo la partita che tu sai è molto delicata, l’avevamo messa dove c’era un gruppo molto nutrito di amici, e penso che sia andata bene, dai, penso che sia andata bene, perché l’hai visto lì in quella griglia c’era insomma tutti ragazzi, c’era Nucin, c’eraaa coso Bati no Batti non poteva farlo, c’eraaaaaaa a parte Pieri a parte Preschen (?), a parte Dattilo che non può farla poi c’era Cassarà che non poteva farla, quindi le mire erano ben precise, c’era un altro giovane che è andato a finire a Cagliari, ma che è un ragazzo qui di Firenze molto bravo, e quindi son soddisfatto, è…come?"; Foti:"a Coverciano sei?"; Bergamo: "sì sì, noi ieri e oggi e domani mattina siamo qua poi i ragazzi li diamo la via domani oggi abbiamo fatto i test atletici, abbiamo controllato il peso più o meno in condizioni atletiche sono in condizioni mentali quelli giusti ce li metto"; Foti: "no l’importante che stanno bene i ragazzi"; Bergamo: "sììì, stanno bene tutti e tre". È indiscutibile che la telefonata del Foti con l’espressione sopra riportata “…tu tutto bene?” sollecitasse in realtà informazioni sulla componente arbitrale, tanto più che alle notizie prima richiestegli sulle sue condizioni di salute il Bergamo aveva già risposto di star bene; per cui in conclusione anche il colloquio in questione s’inquadra nel parametro di cui all’art. 1 comma 1 C.G.S..
e) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 20045 del 21.01.2005, in relazione alla gara Udinese/Reggina del 23.01.2005 (n. 8 della sez. III del deferimento), da essa risulta: Bergamo: "sei preoccupato per il giovane?"; Foti: "sì, tanto! Mi dicono che è casal…, che sta in casa alla grande"; Bergamo: "no, no, poverino questo è un ragazzo che, certo per l’Udinese-Reggina, se devo essere sincero fino in fondo, non è, non è la sua partita, però è un ragazzo che ha già fatto la A che merita di, diciamo di esser di, di fargli fare la A perché è bravo, certo Udinese – Reggina è una bella gara per cui gli abbiamo messo intanto due assistenti Fabio e Rossomando che sono due ragazzi di fiducia mia, e poi lui vedrai non è un casalingo assolutamente, è un ragazzo, un bel carattere, però è giovane Lillo, ti 18 direi una bugia se ti dicessi che negli otto che erano in lista lui come età era pippone"; Foti: "uh"; Bergamo: "eh, però però è bravo stai tranquillo che farà una buona partita, io ci parlo"; Foti:"eh"; Bergamo: "non ciò voluto parlare oggi perché, per non tirargli troppo la corda, domani mattina ci faccio una bella chiacchierata"; Foti: "parlaci un poco per bene"; Bergamo: "stai tranquillo". Anche a voler intendere nel senso più innocentista possibile i contenuti del colloquio non può sfuggire che le riserve manifestate dal Foti sulla designazione dell’arbitro e, di fronte alle assicurazioni del Bergamo di avergli tra l’altro messo accanto due ragazzi di sua fiducia, l’invito rivolto al designatore di parlare "un poco per bene con l’arbitro" integrano un'inconfutabile violazione dei canoni di correttezza sportiva più volte sopra richiamati.
f) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 23616 del 02.02.2005, in relazione alla gara Livorno/Reggina del 02.02.2005 (n. 9 della sez. III del deferimento), da essa risulta: Foti: "ti raccomando domenica, domenica la vedo, ce l’ho dura"; Bergamo: "lo so, lo, lo so già ho preparato, domenica mi rientrano tutti gli internazionali, oggi poi mancavano sei internazionali che sono alla Uefa". Lo stesso Foti, nel corso dell’audizione resa all’Ufficio Indagini il 27.07.2006, ha ammesso implicitamente la sussistenza della violazione dell’art. 1 comma 1 C.G.S. - secondo i parametri esposti da questo Collegio - dichiarando di aver inteso "nuovamente sollecitare il designatore a stimolare l’arbitro alla concentrazione".
g) Telefonata contraddistinta dal n. prog. 34255 del 11.03.2005, in relazione alla gara Reggina/Messina del 13.03.2005 (n. 11 della sez. III del deferimento), da essa risulta: Bergamo: “…eh…ah…domenica la devi vincere al 1000 x 100”; Foti: "eh!"; Bergamo: "prima di tutto perché per te è una partita di prestigio e poi perché ci son tutte le condizioni per poterla vincere! Eh!"; Foti: "eh!...senti tutto a posto il resto?"; Bergamo: "Sì! Sì, sì, sì, sì…"; Foti: "va bene!". Laddove l’interrogativo posto dal Foti, appare sorretto dalla stessa finalità evidenziata dall’analisi delle precedenti telefonate sopra esaminate.

La C.A.F.:
- visti gli artt. 1, 2, 6, 9 e 13, comma 1, lett. b) e f), 14, comma 1, lett. c) ed e)
C.G.S., dichiara:
1) Foti Pasquale colpevole delle violazioni di cui all’art. 1 C.G.S. come contestate ai capi 1, 3, 5 e 8, escluse le concorrenti incolpazioni di cui all’art. 6 C.G.S. del deferimento del Procuratore Federale e per l’effetto, infligge
- al Foti la sanzione dell’inibizione di anni 2 e mesi 6 oltre a quella dell’ammenda di € 30.000,00;
- alla Reggina Calcio S.p.A. a titolo di responsabilità diretta con riguardo ai capi n. 2, 4, 6 e 9 del deferimento del Procuratore Federale – esclusa la responsabilità presunta ad essa contestata – la sanzione di 15 punti di penalizzazione in classifica da scontarsi nella stagione sportiva 2006/2007 oltre all’ammenda di €. 100.000,00;
Così deciso in Roma il
14 agosto 2006.