Juve-Milan 2004. Il mai interlocutore Bertini, secondo Auricchio

Paolo BertiniINTERCETTAZIONI INEDITE. E' il 16 marzo 2010 quando l'avvocato Messeri, che difende l'ex arbitro Paolo Bertini, chiede al tenente colonnello Auricchio: "Avete mai intercettato una telefonata in cui l’interlocutore era Paolo Bertini?". "No", risponde secco Auricchio Attilio, testimone sotto giuramento.



Contestualizziamo: quando Auricchio risponde così non c'era ancora stato il controesame dell'avvocato Prioreschi, che solo il 23 marzo chiede conto del perché non compaiano telefonate dell'Inter di cui v'è traccia nelle informative, per sentirsi rispondere che "qualcosa sarà sfuggito" anche dal pm. Non c'era neppure una telefonata di Bertini? Davvero?
Invece c'era, e che telefonata! Due mesi dopo, a maggio, riemerge dal mare delle telefonate "irrilevanti" una telefonata inquietante, quella nella quale Bertini descrive a Bergamo la visita di Facchetti nello spogliatoio di Cagliari, prima della partita, una visita che l'arbitro definisce imbarazzante. Badate bene, l'avvocato non ha chiesto ad Auricchio se lui aveva "ascoltato una telefonata di Bertini", ché Auricchio poteva pur non aver mai effettuato personalmente un servizio di ascolto, Messeri ha chiesto: "Avete mai intercettato...", rivolgendo la domanda a chi aveva coordinato quelle intercettazioni.
Ma quella telefonata del 4-4-4 ribadito da Facchetti nello spogliatoio è l'unica telefonata in cui l'interlocutore è Bertini?
Le informative avevano lasciato credere che era un caso isolato quella chiamata di Bergamo a De Santis prima di Lecce-Parma, atto finale del campionato. Le telefonate "ritrovate", invece, hanno dimostrato che era prassi abituale per Bergamo chiamare i suoi arbitri prima delle partite, tranquillizzarli, incoraggiarli, come in pratica fa ogni buon allenatore di un gruppo. Verità dichiarata anche da Collina come teste: "Ho parlato con i designatori prima della gara, ricevevo una chiamata di Bergamo alle 12 della domenica. Era una cosa che faceva piacere a lui e anche a me".
Quindi, è mai possibile che Bergamo abbia sentito Bertini solo quella volta e che alla memoria di Auricchio sia "sfuggita" solo quell'unica telefonata?
Non è possibile, ed infatti ecco che Penta e l'ingegner Porta di telefonate di Bertini ne ritrovano un bel po' con riferimento solo ai giorni precedenti e seguenti la partita Juventus-Milan 0-0 del 18 dicembre 2004, quella strombazzata dai media per le 42 telefonate su sim svizzere. Ve le faremo ascoltare tutte queste telefonate, contestualizzandole.
Iniziamo però con il ricordare che Paolo Bertini, secondo i pm, è uno dei "presunti" componenti dell'associazione a delinquere ed è anche imputato di cinque frodi sportive per altrettante partite, e Juventus-Milan è una di queste.
Leggendo l'informativa del novembre 2005 Auricchio non rileva nessuna ipotesi di reato per Bertini ed evidenzia solo che "il 17 dicembre 2004, alle ore 13,06 (vds prog. 27837 utenza 335/75…. in uso a Tullio LANESE) LANESE chiama MOGGI per chiedergli quattro biglietti per la partita che la squadra bianconera disputerà a Torino contro il Milan il 19.12.2004, ricevendo la pronta disponibilità da parte del DG bianconero, stabilendo le modalità con cui gli amici di LANESE ritireranno i predetti tagliandi. LANESE poi proseguendo, segnala a MOGGI che nell’occasione dell’incontro che di lì a breve avranno il 21 dicembre, donerà all’interlocutore ed ad Antonio GIRAUDO, altro partecipante, qualcosa d’interessante “…martedì io sto portando, va bene, delle cose che faranno piacere a tua moglie ed a ANTONIO! ...”. Prima di concludere LANESE chiede a MOGGI delle casacche bianconere per il figlio".
Bertini, presumibilmente, si vede appioppare l'imputazione di frode sportiva, dai pm, solo dopo l'elaborazione, fatta "carta e penna", per attribuire le sim svizzere ai "presumibili" utilizzatori. E' stato lo stesso maresciallo Di Laroni ad utilizzare sempre il termine "presumibile" a proposito di certi abbinamenti da lui fatti in quegli specchietti delle "svizzere".

Ma passiamo all'analisi delle telefonate dell'interlocutore Bertini, che non c'era secondo la risposta di Auricchio e, invece, c'era. La razione di oggi prevede ben quattro telefonate. Le prime due precedono il sorteggio. Auricchio nelle sue informative usa infinite volte il termine "condizionamento", con Moggi nel ruolo del grande "condizionatore": e nella prima telefonata emerge un condizionamento della classe arbitrale, ma non è quello di Moggi, del quale non sentirete mai citare il nome nelle telefonate di Bertini, è il condizionamento prodotto dalle critiche, spesso immotivate, dei giornali e delle trasmissioni televisive. Classe arbitrale che si sente accerchiata e abbandonata dalle istituzioni federali.



1. Bertini-Pairetto, 15 dicembre 2004, ore 11,28.
Bertini: Avete già fatto tutto per domenica? (si riferisce alla composizione della griglia, ndr)
Pairetto: No, no, però tu sei un elemento che dovrebbe essere del gruppo... sei preoccupato? Se no ti togliamo se... (scherzando)
Bertini (ridendo): No, no, ma non è per la preoccupazione è per il taglio che stanno dando a tutta...
Pairetto: Ma bisogna battersene il culo, assolutamente Paolo, non bisogna mica stare ad andar dietro a quello che questi scrivono, assolutamente.
Bertini: Ora siamo arrivati veramente a dei livelli eccezionali.
Pairetto: Sì, ma è per questo che ti dico che bisogna assolutamente essere sereni e tranquilli, e fregarsene di quello che scrivono o dicono, capisci? Meno si legge, meno si sente e più vantaggi ci sono a livello personale.
Bertini: Io sto utilizzando questo meccanismo, poi domenica sera tornando in macchina ho acceso un po' di cose, quindi ho sentito... però, di solito, azzero tutto, proprio cancello e mi estraneo da tutto quanto. Oggi ho visto anche, ma ti ripeto, non avevo comprato neanche un giornale, c'era Marotta lì alla trasmissione che m'ha detto: 'Ma avete visto il Corriere dello Sport, quello sciagurato di Cesari cosa scrive?'.
Pairetto: Eh, vabbè ma vanno lì apposta, il Corriere dello Sport poi, lo sai, che è il suo...
Bertini: Porca miseria, in prima pagina proprio... mamma mia... siamo proprio in condizioni, abbandonati anche, se vogliamo, da tutti, nel senso che non è che c'è qualcuno che ci dà una mano.
Pairetto: No, no, no, assolutamente, hai ragione, assolutamente... comunque vabbè... ci vediamo domani sera.
Bertini: Un abbraccio, ciao.

Venti minuti dopo Bertini chiama anche Bergamo, che gli anticipa la presenza nella sua griglia, se non ci saranno controindicazioni da parte di Pairetto. Controindicazioni per l'immissione nella griglia di un arbitro "fido" e "associato" alla presunta "cupola", al servizio di Moggi? (dal minuto 02:18).



2. Bertini-Bergamo, 15 dicembre 2004 ore 11,48.
Bertini: Avete fatto già...
Bergamo: Ma no, io ho fatto la mia, ora Gigi fa la sua, vediamo insomma se ci mettiamo d'accordo sulle cose, comunque te ci sei senz'altro penso, non dovrebbero esserci controindicazioni.
Bertini: Ho capito, vediamo un po' che venga bene...
Bergamo: Poi semmai ne parliamo poi tanto a Coverciano...

I designatori per quella domenica preparano una "griglia A" che comprende "esclusivamente i nomi di quattro arbitri internazionali: «Sono tutti in perfette condizioni per affrontare partite come Juve-Milan». A cominciare dal nome di Pierluigi Collina, che alla vigilia era stato auspicato dallo stesso Ancelotti", scrive Gianni Bondini sulla Gazzetta. In griglia A vanno Collina, Paparesta, Rosetti e Bertini. Il sorteggio tenuto a Coverciano il 17 dicembre produce questi abbinamenti: Juventus-Milan (Bertini), Inter-Brescia (Collina), Bologna-Reggina (Rosetti), Siena-Livorno (Paparesta). L'Inter pesca Collina per la seconda volta nelle ultime tre partite. Immaginiamo la gioia di Facchetti e Mancini. Deluso Ancelotti, ché anche lui voleva Collina, il "Figaro" degli arbitri.
Il 18 dicembre, giorno della partita, Cerruti scrive sulla Gazzetta: "Juventus-Milan avrebbe potuto avere come elegante fiocco sulla confezione il nome di Collina, vale a dire l'arbitro migliore per la sfida tra i migliori. E invece il sorteggio, per quanto pilotato, non è stato all'altezza del computer e delle squadre. Pierluigi Collina, il fischietto che tutto il mondo ci invidia, e per questo suscita tanta invidia in Italia, per la seconda volta in tre partite, infatti, dirigerà una gara dell'Inter, mentre la partitissima di Torino toccherà a un altro internazionale: Paolo Bertini, di Arezzo. Le recriminazioni e i lamenti, però, devono finire qui. In primo luogo perché nelle dieci partite arbitrate in questa stagione Bertini non ha suscitato clamorose proteste, tantomeno da parte di Juve e Milan, ma soprattutto perché sarebbe sbagliato insistere sull'assenza di Collina". Appunto, non le poteva arbitrare tutte Collina, quando esisteva anche il vincolo di un massimo di sei arbitraggi con una squadra. Piuttosto, rileggendolo oggi, quel "pilotato", buttato lì senza essere motivato, suona strano, avendo scoperto che almeno un giornalista della Gazzetta, Maurizio Galdi, sapeva dell'indagine in corso.

La terza telefonata è della mattina della partita Juventus-Milan e, come consuetudine, Bergamo sente l'arbitro e lo informa che "Si è sentito male stanotte Dondarini e, quindi, l'abbiamo sostituito con Romeo... non avevamo altri internazionali disponibili, non potevamo mandare una riserva perché la riserva è a disposizione degli arbitri, quindi, avevamo dei ragazzi giovani, due "secondi anni", lui e Mazzoleni, e due "primi anni", Squillace e Banti.... quindi il più esperto è Romeo e viene su Romeo". Anche in questa telefonata non esiste accenno di Bergamo a Moggi, non c'è nessun input a favorire la Juventus. Già li sentiamo i giornalisti di tutti i colori: per forza, usavano le "svizzere" per queste cose, 42 telefonate svizzere per quella partita, come scrive Mensurati su Repubblica . Affronteremo anche questo argomento analizzando le telefonate che presenteremo nei prossimi articoli, però anticipiamo che nello specchietto sulle "svizzere" (pagina 7), realizzato da Di Laroni, non esistono telefonate effettuate con sim svizzere tra Bergamo e Bertini nel periodo a cavallo della partita, dal 14 al 20 dicembre. Da notare che in quello specchietto i carabinieri mettono il nome di Dondarini come quarto uomo (invece fu Romeo), perché forse hanno ricostruito i dati a posteriori consultando il comunicato  stampa della FIGC emesso 17 dicembre.

3. Bertini-Bergamo, 18 dicembre 2004, ore 09,43.



La quarta telefonata è collegata a quell'altra "ritrovata" nella quale Nicchi e Bergamo parlano di Arezzo-Perugia che seguiranno allo stadio di Arezzo, una telefonata rilevante perché Bergamo dice che non ci voleva proprio l'estrazione di Pantana per arbitrare l'Arezzo, e che la colpa è di "quel maledetto sorteggio", così provando che lo stesso era regolare. In questa che sentiamo oggi si tratta lo stesso tema e Bertini informa Bergamo della soluzione che gli ha trovato per parcheggiare l'auto ed essere "guidato" allo stadio di Arezzo, dove si annuncia una partita tesa, in un ambiente che Bertini definisce "strano".

4. Bertini-Bergamo, 18 dicembre 2004, ore 12,07.



E siamo al giorno della partita, la sfida Juventus-Milan, che ci riserva altre interessanti telefonate "scartate" che tratteremo nel prossimo articolo.

Articoli correlati: