Juve-Milan 2004. I designatori della cupola tifavano per il pari

Pairetto e BergamoALTRE INTERCETTAZIONI INEDITE. E' Juventus-Milan, arbitra Bertini. "Diglielo a Bertini che è determinante domani" chiesto da Moggi a Bergamo non c'è nelle intercettazioni, e neppure che Bertini deve smuovere "Quella giusta, quella giusta" di casella, quella che inizia per V. Ci fossero state sarebbero diventate la sigla di qualche Tg, o trasmissione sportiva, e il ringhioso Palazzi versione 2006 avrebbe richiesto la serie Z per la Juve.
Abbiamo guardato lo score di Bertini: 8-4-1. Non un grande score per "quella Juve", con una media punti di 2,15, mentre lo score con il Milan era 5-1-1, con media punti di 2,28. Prima di quella partita, nel campionato 2004-05 sotto indagine, Bertini aveva diretto la Juventus due volte (Juventus-Palermo 1-1 e Siena-Juventus 0-3) ed il Milan tre volte (Milan-Atalanta 3-0, Milan-Roma 1-1, Milan-Siena 2-1). Come arbitro della "cupola simile alla mafia e alla P2", impegnata nella lotta-scudetto contro il Milan, ci saremmo aspettati dei numeri un po' diversi. Come ci saremmo aspettati, visto che per l'accusa il sorteggio era taroccato e che Bertini è un arbitro "affiliato", che l'arbitro aretino avesse arbitrato la squadra del "boss", "per favorirla", le sei volte che erano ammesse come massimo in un campionato. Niente neppure qui: Bertini dopo Juve-Milan non arbitra più la Juve in quel campionato. Quindi, solo tre volte. Ma per Auricchio i sorteggi "dovevano essere truccati", ed erano regolari solo se veniva estratto Collina, perché in quel caso era "la dea bendata" ad abbinare il nome di Collina alla partita.
Comunque il sorteggio dice Bertini, che si presenta alla sfida senza aver mai privilegiato una sfidante rispetto all'altra.
Diciamolo subito, quella della Juventus non è una partita ben giocata o delle migliori, la squadra appare stanca. Il Milan gioca meglio, ha diverse occasioni, pizzica un palo con Shevchenko, sbaglia qualche occasione facile, come quella nel finale di Pirlo. Se sbagliano goal facili soli davanti a Buffon la colpa non è certo di Bertini, che di suo sbaglia nel fischiare la punizione per fallo su Kakà anziché dare il vantaggio, come ammetterà per primo, dispiacendosene, appena dopo la partita, in altre telefonate ripescate dai consulenti di Moggi, telefonate che faremo ascoltare e valutate "non utili" dagli investigatori.

La prima telefonata che ascoltiamo oggi è un dialogo che si svolge durante gli ultimi minuti della partita tra Pairetto, presente in tribuna allo stadio, e Bergamo che sta seguendo la partita davanti alla televisione. Secondo gli investigatori sarebbero possessori di sim svizzere, come lo stesso Bertini, ma non è su sim svizzere che fanno questa telefonata, nella quale hanno una partecipazione finale da tifosi. Tifosi, sì, ma del pareggio, evidentemente valutato da loro come il risultato che può accontentare entrambe le squadre e mettere al riparo dalle abituali polemiche gonfiate ad arte. Infatti, Bergamo dice: "Questo pareggio va bene, così nessuno si può lamentare dai". Illusi.
Ma Bergamo e Pairetto, in quanto sodali del capocupola Moggi, non dovevano "adoperarsi" perché vincesse la Juventus e non tifare per un pareggino?
Vuoi vedere che pensavano solo al loro orto, come tutti nel mondo del calcio? Vuoi vedere che interessava loro solo la tranquillità per il "fortino arbitrale" sotto assedio mediatico ed evitare le polemiche?
E poi i due "sodali di Moggi" non si rallegrano del fatto che il terzo "sodale" Bertini abbia fermato Kakà, lo criticano per quella scelta. E Bertini grazia Nesta e non approfitta del fallo di mano di Costacurta per provare a far vincere la squadra del boss. Costacurta ha i piedi sulla linea che fa parte dell'area di rigore, il braccio, quindi, non può che essere dentro e con quel braccio a mezza altezza, e non aderente al corpo, colpisce la palla. Un arbitro che fa parte di un'associazione a delinquere delinque, e quel rigore lo assegna. Bertini no, non lo fischia.



5. Bergamo-Pairetto, 18-12-2004, ore 22,18, nei minuti finali della partita.
Pairetto segue la partita e la prestazione dell'arbitro Bertini direttamente allo stadio Delle Alpi e prima che finisca la gara, nei minuti finali, chiama Paolo Bergamo che la sta seguendo davanti alla tv. Tifano perché Bertini concluda bene la partita, dopo averne sottolineato qualche sbavatura.
Bergamo: Gigi...
Pairetto: Ehilà...
Bergamo: C'è stato un vantaggio...
Pairetto: Se dava il vantaggio era meglio, e poi mi sarebbe piaciuto ammonisse il 13 del Milan, che gli ha fatto quella protesta...
Bergamo: Sì, Nesta.
Pairetto: Minchia, e Nesta era tra... e non può non ammonirlo per una protesta così davanti alla faccia, proprio...
Bergamo: Col braccio...
Pairetto: E cazzo dai! Son cazzate in un contesto generale ottimo, eh...
Bergamo: Sì, sì, no, no, no, tanto è vero che in televisione sembrava l'avesse ammonito.
Pairetto: No, no, no, no.
Bergamo: No, eh... e allora vedi...
Pairetto: Eh cazzo... ma l'ha proprio mandato a... ma davanti eh, proprio come dire...
Bergamo: Sì, sì, quel fallo su Nedved.
Pairetto: C'era il fallo sì?
Bergamo: Sì, una toccata, quindi... ma fallo o non fallo una protesta simile non la devi accettare...
Pairetto: Anche, perché se tu accetti una protesta così vuol dire che tu non sei sicuro del fallo, sembra che tu non sia...
Bergamo: Perché lì è automatico, con quella protesta tac, lo tiri fuori (il cartellino giallo, ndr) e son tutti contenti.
Pairetto: Certo, sì, sì, infatti... comunque la Juventus non bene eh...
Bergamo: No, no, il Milan ha fatto la partita... no, no, lo zero a zero sta bene al Mil... alla Juventus...
Pairetto: Occhio qui, occhio qui. (Pairetto sta seguendo l'azione allo stadio, ndr)
Bergamo: Ahi ahi ahi, ahi ahi ahi, ahi ahi. (Bergamo la sta seguendo in tv, ndr)
Pairetto: Madonna mia come è passata...
Bergamo: Ahi ahi ahi, ahi...
Pairetto: No, no, fuori, fuori.
Bergamo: Sì, sì, l'ho visto, ma mamma mia...
Pairetto: E' passata proprio ad un pelo eh questa.
Bergamo: Guarda che fa Shevchenko in questa azione... danno la ripetizione ora...
Pairetto: ... (incomprensibile) ... è andato via Shevchenko in un modo incredibile. Comunque, dicevo, lì se dava il vantaggio era meglio, in quel caso, invece di fermare ed ammonire.
Bergamo: Eh lo so, non era proprio... non so, in televisione si vede questo che barcolla un po'...
Pairetto: No, no, no, grossa occasione non credo... chiara occasione da gol no, eh...
Bergamo: No! Ho detto barcolla un po' il giocatore ed ha pensato che, probabilmente, non ci arrivava... ma è una cosa oh, in novanta minuti eh...
Pairetto: No, poi come la mancata ammonizione di Nesta, cioè...
Bergamo: No, gli va detto a lui, perché deve crescere e deve fare anche quelle per garantirsi quei palcoscenici lì.
Pairetto: Sì, ma credibilità, perché se no lo mandano a cagare poi tutti se fa vedere che...
Bergamo: Sai cosa? Il Milan, costantemente, come c'era qualcosa protestava eh... c'è da dire... eh, questo è da ammonire (sta seguendo in diretta in tv, ndr) però ormai asi, ormai ha preso questo metro...
Pairetto: No, questo avrei detto di no Paolo, perché andava largo, poi ti dico, dal campo non sembrava da ammonizione questo... eh, a volte la differenza tra televisione e campo...
Bergamo: Eh, la televisione ti fa vedere quei due, uno lo trattiene mentre è in ritardo... ma ormai lui poi ha tenuto alto il livello, quindi...
Pairetto: No, ormai non può ammonire... ha fatto un ammonito fino ad adesso, quindi non... sarebbe stato... comunque speriamo si chiuda così e buona notte.
Bergamo: Ma guarda, io sono... sono i minuti di recupero... so' proprio contento, manca un minuto ormai, dai...
Pairetto: Quanto manca? Un minuto?
Bergamo: Eh sì, siamo a 45:50, ha fatto due minuti di recupero... siamo a 46.
Pairetto: Quindi manca un minuto?
Bergamo: Un minuto sì. No, questo pareggio va bene, così nessuno si può lamentare dai.
Pairetto: Ma direi di no, onestamente, nel complesso... ha sbagliato Ivaldi...
Bergamo: Sì, il fuorigioco... uno e mezzo sì...
Pairetto: Oh, comunque, ci sta anche quello, non è da dire...
Bergamo: Eh, non era facile eh...
Pairetto: No, no... il secondo non era difficilissimo eh Paolo, quello che andava via Shevchenko... quello mi sembrava proprio che arrivasse da dietro, netto... il primo, forse, è più difficile.
Bergamo: Comunque, in una partita, insomma, voglio dire...
Pairetto: No, no, infatti... se finisce così c'è da essere...
Bergamo: Siamo a 46 e 50 oh, gli conviene ora anticipare... fischia ora, fischia ora, fischia ora, fischia ora...
Pairetto: Se fanno un fallo adesso... ecco! Finita, finita.
Bergamo: Via a casa...
Pairetto: Buono.
Bergamo: Dai, una bella partita, dai...
Pairetto: Sì, sì, buono, buono.
Bergamo: Possiamo essere molto contenti... bene, se vai nello spogliatoio fagli i complimenti... bene, un abbraccio. Buon appetito.
Pairetto: Ciao Paolo.

Bergamo ha notato, come detto a Pairetto, che "Il Milan, costantemente, come c'era qualcosa protestava" ed allora, probabilmente per auscultare gli umori in casa milanista, pochi minuti dopo, chiama Meani.



6. Meani-Bergamo, 18 dicembre 2004, ore 22,52.
Bergamo: Leonardooo...
Meani: Eh Paolo, non siamo contenti eh...
Bergamo: Eh beh, un vantaggio dai, Leonardo...
Meani: Eh, vantaggio... secondo noi c'è anche il rigore, eh.
Bergamo: Ma dai...
Meani: Parlavo con Ancelotti e mi diceva che secondo lui è grosso come una casa... tu dici di nooo? Io non lo so, non l'ho visto eh...
Bergamo: Ma c'è un tocco con coso con... dopo al terzo, quarto, un tocco di Zebina con Crespo che ormai è in ritardo sulla palla e si gira su se stesso, ma non è una trattenuta da una caduta così, dai... se è arbitrata male 'sta partita qui e allora vabbè, e allora... non lo so io. Il Milan ha dominato novanta minuti, ha sbagliato un vantaggio, quello sì.
Meani: Ha sbagliato un vantaggio ed ha sbagliato Ivaldi i due fuorigioco... e però, sai, sono fuorigiochi importantissimi no? Se non sbaglia, sai...
Bergamo: Eh vabbè. Allora se c'è lamentela per questo e allora vabbè, e allora siamo proprio su versanti opposti. Io ho chiamato perché, sinceramente, la partita andata così, con zero ammoniti, sì, ti ripeto, questo vantaggio non dato ma, insomma, non mi sembrava una cosa scandalosa, un fuorigioco di Ivaldi senz'altro sbagliato e difficile, ma insomma da lì poi ad una vera e propria lamentela, beh allora, non credo proprio che abbia tentennato mai eh. Perché poi quel vantaggio era al ventesimo circa del secondo tempo, è evidente che sbaglia, ci sono state mille situazioni che ha fatto quello che doveva fare... insomma, dai, non voglio entrare nel merito.
Meani: No, no, ma io, non è che lo dica io, ti riporto quello che sento. Lui è rabbioso... con 'sta Juventus, quando sei con la Juventus...
Bergamo: Eh vabbè, a Torino, hai dominato novanta minuti, hai sfiorato il gol cinque volte, l'hai tenuti ai paletti lì, questo non ti ha mai tolto niente... se questo è, invece, motivo di lamentela... vabbè, quando la rivedrete in televisione forse anche un pochino più rasserenati.
Meani: Ci sentiamo domani più sereni, ciao.
Bergamo: Va bene, d'accordo.

Appena dopo la partita l'adrenalina è ancora alta, ed è difficile analizzare tutti gli interventi arbitrali con serenità. Le proteste milaniste rappresentate da Meani sono esagerate rivedendo le immagini di Sky. Le due situazioni di fuorigioco lamentate da Meani non sono errori clamorosi, è questione di pochi centimetri, sono due situazioni non chiarissime e molto difficili da cogliere dal vivo, se già è difficile valutarli sui fermo immagine (fuorigioco di Crespo, fuorigioco di Shevchenko). Il rigore non è "grosso come una casa", Crespo si lancia in spaccata, perché è l'unica scelta che ha per cercare di raggiungere il pallone, già prima di essere toccato da Zebina. "E' un quarto de rigore quello", dirà un collega a Bertini. L'errore di Bertini è il vantaggio non concesso a Kakà, del quale l'arbitro si rammarica e spiega nelle prossime telefonate che vi faremo ascoltare.
Intanto, mentre Bergamo e Meani parlavano al telefono, la valutazione globale dell'arbitraggio, a caldo, sui media era: positiva per Sky, buona per Rai 2, mentre su Italia 1....
Ma questo lo sentiremo domani.

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