Juve-Milan 2004. L'arbitro della cupola affranto: ho fatto una cacata

Paolo BertiniNUOVE INTERCETTAZIONI INEDITE. Nel dossier "Metodo Auricchio - Gli arbitri amici" abbiamo analizzato la tecnica investigativa usata dalla squadra Off-side ed è emerso che il vantaggio economico, ipotizzato come una delle due motivazioni per cui agli arbitri conveniva essere "affiliati", non solo non era suffragato da prove ma, addirittura, in alcuni casi avveniva il contrario, come ha dimostrato la difesa di De Santis, che pure, nel capo di imputazione, è uno che la cupola ha contribuito a costituirla.
L'altro vantaggio ipotizzato da Auricchio per gli arbitri era "La tutela assicurata anche attraverso l’assoluzione dal giudizio del Processo di Biscardi", come se il mondo delle trasmissioni sportive televisive fosse ridotto al solo Biscardi.

Le preoccupazioni degli arbitri erano per i giudizi espressi da altre trasmissioni e reti televisive di maggiore audience e che scaldavano i tifosi a caldo, subito dopo le partite, e non 24 o 48 ore dopo. La preoccupazione era rivolta ai giudizi espressi da giornali di larga diffusione. Lo abbiamo sentito nella prima delle intercettazioni di Bertini che stiamo trattando, e lo sentiamo anche nella telefonata tra Bertini e Gabriele. Ricordiamo che Marco Gabriele e Luca Palanca erano stati indagati dagli stessi pm Beatrice e Narducci nello scandalo del calcio scommesse, nel quale erano stati etichettati come "il ciociaro" e "l'uomo nero". Poi la loro posizione è stata archiviata, ma in conseguenza di quell'avviso di garanzia sono stati fermati dall'AIA dal maggio 2004 fino al 12 dicembre 2004, pochi giorni prima di questa telefonata.
Già vittima, dal punto di vista sportivo, di quell'avviso di garanzia, Marco Gabriele due anni dopo si ritrova imputato per Calciopoli. Secondo i pm Beatrice e Narducci era uno dei componenti dell'associazione a delinquere. Gabriele ha scelto il rito abbreviato, ha dimostrato che era falso quanto avevano scritto riguardo al suo telefonino, è stato assolto con formula piena dal giudice De Gregorio .
Gabriele, per i Carabinieri, era uno degli arbitri che possedevano sim svizzere elargite da Moggi, come volevano dimostrare con uno degli specchietti "elaborati a mano" dal maresciallo Di Laroni. Lo studio ed il metodo adottato dal Di Laroni non ha retto in fase di giudizio, la teoria è caduta, Gabriele è stato assolto ed è uscito dall'incubo.
Nel frattempo, però, per quegli specchietti, Gabriele, come molti altri arbitri, ha ricevuto una sospensione, ha pagato la giustizia sportiva di Palazzi e della FIGC con un anno e 6 mesi di squalifica.
Gabriele, arbitro uscito "pulito" da Calciopoli, è stato costretto a non arbitrare più, perdendo soldi, immagine, e tranquillità, a causa di ipotesi investigative rivelatesi infondate, nel suo caso.

Tornando alla telefonata tra Bertini e Gabriele possiamo notare l'attenzione verso le critiche mediatiche. Se condizionamento c'è, viene soprattutto da lì, dai media. Come avevamo già visto analizzando altre telefonate giudicate "non utili" dagli investigatori relative a Racalbuto (le telefonate su Roma-Juve), anche qui l'arbitro, appena terminato l'impegno, stressante sul piano emotivo, si confronta con un collega, parla della sua prestazione, si lascia confortare. Come per Racalbuto anche per Bertini emerge il lato umano, il dispiacere per l'errore di valutazione, l'umiltà di ammetterlo. Non c'è arroganza, non c'è compiacimento per aver aiutato la squadra del boss secondo i dettami della "presunta" cupola. Sono due arbitri cui veniva attribuita una sim svizzera, ma si sentono utilizzando normali utenze italiane. Bertini, arbitro "associato", non è mai stato sotto intercettazione, mentre era intercettata l'utenza di Gabriele. Non c'è nessun accenno, neppure criptato, a favori fatti al boss, del tipo "Bravo, hai favorito Luciano", né si può sostenere che un simile discorso lo abbiano fatto sulle presunte sim svizzere, perché non ci sono contatti tra i due in quella settimana sullo specchietto elaborato da Di Laroni.
E questa non è una telefonata a discolpa dell'imputato?



7. Bertini-Gabriele, 18 dicembre 2004, ore 23,25.
Gabriele: Bravo, bravo, bravo.
Bertini: Ho fatto la cacata dell'ammonizione, madonna... l'ho visto in terra io... puttana.
Gabriele: Eh, ho capito, hai fermato il gioco, io ho detto...
Bertini: Eh, l'ho visto in terra, che è caduto, poi si è sbilanciato... ho fatto una cacata.
Gabriele: Su Italia 1 stanno a fa' gli stronzi proprio hanno fatto... sì, sì, proprio pezzi de merda, tanto è vero che Capello se ne è andato proprio dall'intervista e Ancelotti gli ha detto: "No, vabbè sono stati degli episodi ma non è come dite voi". Invece su Rai 2 non ha detto proprio niente. Sky t'ha fatto i complimenti in continuazione, hanno detto: "Ottimo, è stato bravissimo l'arbitro"... c'è 'sta mezza sbilanciata su Crespo dopo quattro minuti ma, insomma, è un quarto de rigore quello.
Bertini: Meno male va, meno male, che io non ho visto proprio niente eh, ma zero proprio.
Gabriele: Ma lui lo afferra per il braccio, Zebina a Crespo, e chiaramente quello se ferma. perché comunque non ce prova.. perché ci avrebbe potuto comunque provare ad andare eh... con Paolo ci hai parlato?
Bertini: No, ora ci parlo, appena monto in macchina ci parlo.
Gabriele: Ah, volevi parlare prima con me...
Bertini: Sì.
Gabriele: No, loro tutti bravi. Marco (Ivaldi, ndr) ha sbagliato un fuorigioco su Crespo nel secondo tempo, ma è una fesseria, proprio millimetrico... però complimenti da tutti. Ripeto, 'sto episodio de Zebina, e poi fanno vede' un altro fallo di Ibrahimovic che salta, ridicolo! Lì avete valutato bene anche il fallo di mano di quello del Milan (Costacurta, ndr), che è troppo vicino. Ripeto, complimenti da Sky, bene Rai 2, hanno fatto i complimenti tutti, e Italia 1 hanno fatto le merde come al solito.
Bertini: Va bene... grazie.
Gabriele: Chi c'era allo stadio?
Bertini: C'era Gigi, Gigi e Guidi.
Gabriele: Sono rimasti contenti sì?
Bertini: Sì, sì, sì.
Gabriele: L'importante è quello... salutami i ragazzi. Era emozionato Narciso (Pisacreta, ndr)?
Bertini: Sì era un po' emozionato Narciso... ha detto che però può fare meglio, anche l'osservatore ha detto che può fare meglio.
Gabriele: Eh meno male... ci sentiamo domani, ciao.
Bertini: Grazie Marco, ciao.

Dopo aver parlato con Gabriele, a poco più di un'ora dal termine della partita, c'è la telefonata con Bergamo. Bertini ripete a Bergamo, per l'errore della mancata assegnazione del vantaggio a Kakà, la stessa spiegazione data a Gabriele: lui ha visto Kakà che cadeva ed ha fischiato. Bergamo aveva già pensato che potesse essere andata così e lo aveva detto a Pairetto nella telefonata di un'ora prima. Lo stesso Bergamo al telefono con Pairetto aveva visto una successiva azione meritevole di un'ammonizione, mentre Pairetto allo stadio l'aveva valutata diversamente dicendo "dal campo non sembrava da ammonizione questo... eh, a volte la differenza tra televisione e campo...". Questo è l'aspetto che troppo spesso si dimentica: in tv la visuale è quasi sempre laterale e diversa dalla visuale che ha l'arbitro in campo. Guardando la ripresa normale del filmato si ha un'impressione, mentre se si osserva bene il il video di SKY, ai minuti 04:13 e 04:20, si vede per un attimo il punto di visuale più prossimo a quello dell'arbitro, con Kakà in caduta toccare il terreno con una mano (foto del fermo immagine) , prima di recuperare l'equilibrio e tornare sulla palla. Quello di Bertini resta un errore tecnico, perché poteva aspettare un attimo in più per fischiare, ma l'arbitro lo ammette, pur avendo qualche attenuante. Anche in questa telefonata nessuna frase da cupolari, tipo "Hai fatto bene a fischiare. Luciano sarà contento", o "Dovevo fermarlo altrimenti andava in porta", e neppure messaggi criptati.



8. Bertini-Bergamo, 18 dicembre 2004, ore 23,35.
Bergamo: Paolooo?
Bertini: Paolo.
Bergamo: Allora? Soddisfatto? Lascia perdere le trattenute...
Bertini: Eh, francamente non ho visto proprio niente, eh, cioè io...
Bergamo: Ma lascia perdere, lascia perdere...
Bertini: L'ho visto a terra...
Bergamo: Ma lascia perdere, questa è una scivolata e c'è anche un tocco di Zebina, si vede in televisione, ma non è che lui va giù in scivolata perché lo trattiene, questo deve fare una scivolata per cercare di prendere la palla. Zebina lo tocca anche, ma assolutamente no... hai perso un vantaggio, vabbè... (riferito al fallo su Kakà ed al vantaggio non dato, ndr)
Bertini: Eh, quello me lo volevo mangiare il cartellino poi, perché l'ho visto a terra io, hai capito? Ho visto che cadeva, e quindi...
Bergamo: Ma in 90 minuti un'ammonizione... voglio dire, probabilmente un fuorigioco sbagliato da Ivaldi, ma oh, sono 90 minuti su una partita come questa, quindi no, no, io sono molto soddisfatto credimi, lascia perdere....
Bertini: Grazie Paolo.
Bergamo: Lascia perdere, poi avremo occasione di dirci qualcosa a livello personale, ma la partita l'hai fatta bene, l'hai fatta con grande equilibrio e questo episodio qui è proprio... non è che Zebina lo trattiene allora lui casca giù, lui per prendere questa palla deve andare in scivolata, e Zebina gli dà... gli fa, lo prende anche, ma non è che la conseguenza della caduta sia la trattenuta di Zebina, capito? Quindi lascia perdere, lasciali dire, se sono venuti a lamentarsi nello spogliatoio lascia perdere.
Bertini: Sì, è venuto Meani che era nero come... sembrava una cosa... Gigi l'ha messo a posto, perché è venuto con la faccia da... da come se fosse imbufalito nero (incomprensibile)... ha detto "Guarda che una cosa del genere non va bene, perché la partita è stata equilibrata, ben diretta, ha mantenuto lo stesso...", cioè ha spiegato proprio la partita... Mah, dice "tre episodi sono di fuorigioco" (parla Meani, ndr), parlava di 3-4 situazioni di fuorigioco, una dietro l'altra.
Bergamo: No, ce n'è uno, c'è un fuorigioco, ma dubbio, insomma, tra l'altro ha sbagliato Ivaldi... ma lascia perdere, ma lasciali... se queste sono le lamentele... possiamo stare tranquilli, dammi retta, tranquillizza anche i ragazzi, non ci son problemi.
Bertini: Meno male va, meno male, grazie Paolo perché...
Bergamo: Li hai lì con te (gli assistenti, ndr)?
Bertini: No, io sono già in macchina, sto tornando indietro, stanotte torno a casa.
Bergamo: Va bene, stai attento.
Bertini: Sì, ma tanto dormire non dormo, c'ho due fanali davanti...
Bergamo: E vabbè dai dai... devi essere soddisfatto della partita. E' venuto Gigi nello spogliatoio?
Bertini: Sì, sì è venuto.
Bergamo: Cosa ti ha detto?
Bertini: Un po' di pubbliche relazioni, mi ha detto anche lui di questa ammonizione, dice "anche per me con quel metro che hai mantenuto, cioè molto alto senza ammonire, senza..." quello a maggior ragione non doveva... ma non tanto perché il fallo è da ammonizione", però dice...
Bergamo: Il fallo è da ammonizione.
Bertini: Sì, "ma se anche - dice - in quel contesto non la fai, perché chiaramente c'è vantaggio prima di tutto, e poi dopo il vantaggio non la fai", dice "meglio a quel modo che non averla fatta interrompendo il gioco"...
Bergamo: Che discorsi... potevi farla, e dare il vantaggio e ammonire dopo. Ma che vuol dire, è un episodio, ma lascia perdere, lascia perdere... ti ha detto così perché mi ha chiamato e gli ho detto che era così, lascialo perdere...
Bertini: No, no, comunque sensazioni sulla partita, c'è stato almeno un paio di proteste da parte di milanisti che però, insomma, non mi sembrava di aver fatto una... come dire di aver mantenuto lo stesso metro... forse mi sono risparmiato un'ammonizione su Nesta per proteste che dice...
Bergamo: No, quelle poi le devi fare eh Paolo... quelle le devi fare... stasera non l'hai fatta, va bene così, ma era una delle cose che volevo dirti, quest'altra volta così come lui ti ha soffiato il naso col braccio te gli soffi il naso col cartellino, dammi retta, su questo non ci sono dubbi, ma fa parte diciamo delle rifiniture che a mano mano che vai avanti devi avere per poterti consolidare su queste posizioni, capito? A Nesta, che ti fa quel gesto, gli schiaffi il giallo sul muso e via, capito? C'è stato anche un fallo di mano da parte di Costacurta che tutti dicono è fuori, invece c'ha i piedi fuori ma ci potrebbe avere il braccio dentro, ma è involontario, quindi voglio dire... il metro è stato un metro molto, diciamo, equidistante... certo la Juventus è stata un po' più fallosa, gli altri giocavano meglio...
Bertini: Eh, una Juve un poco sulle gambe. Ma anche gli altri, perché alla fine del primo tempo ho avuto la sensazione che il Milan non ce la.... a un certo punto c'è stato, gli ultimi 10 minuti del primo tempo, che han giocato su 80 metri, cioé giocavano uno da una parte e uno da quell'altra, ma al limite della propria area di rigore, e c'era un paio di giocatori, anche un paio di giocatori del Milan tra i quali Gattuso, che mi dicevano: "Berto quanto manca a finire perché siamo arrivati"... quindi vuol dire che anche loro grande brillantezza atletica non è che ce l'avessero. Il Milan ha giocato forse meglio, però insomma... non una cosa... insomma non è che stessero benissimo, ecco, che ci fosse proprio tutta questa forza da schiacciare l'avversario, ha giocato effettivamente molto meglio dal punto di vista tecnico, però. La Juve è sulle gambe, la Juve c'ha 3-4 giocatori che sono proprio... cotti, cotti a puntino.
Bergamo: Va bon, complimenti e buon rientro.
Bertini: Grazie, ci si vede domani... Vengo a trovarti insomma.
Bergamo: Va buono.
Bertini: Ciao Paolone grazie.
Bergamo: Ciao.

Il giorno dopo la partita c'è una telefonata tra Bertini e Palanca che, dopo la sospensione, e dopo aver fatto rientro come quarto uomo la domenica prima, ha arbitrato a Pescara. E' il telefono di Palanca ad essere intercettato, perché su Gabriele, Palanca e la combriccola romana c'erano le "sensazioni" che Dal Cin andò a confidare ai pm Narducci e Beatrice, innescando Farsopoli. E' una telefonata nella quale Bertini minimizza i complimenti del collega, alludendo alle critiche già ricevute e prevedendone altre in arrivo. E' una telefonata nella quale si evidenzia la solidarietà tra arbitri e lo stato d'animo di un Palanca che ha sofferto per il lungo periodo di sospensione. Noi spesso siamo critici verso alcuni giornalisti ed articoli de La Gazzetta, ma ogni tanto, più in passato, poteva capitare di trovare qualcosa di buono, come un articolo di Antonello Capone che raccoglie le confessioni di Gabriele e Palanca, e che consigliamo di leggere per capire lo stato d'animo di un indagato o di chi è ancora un imputato, come Bertini.



9. Bertini-Palanca, 19 dicembre 2004, ore 21,41:
Palanca: Paolooo, ciao bello, come stai? Tutto bene?
Bertini: Luchetto... dimmelo te.
Palanca: Io sto bene, cazzo, vaffan.. va, era ora oh, non ce la facevo più.
Bertini: Come è andata?
Palanca: E' andata bene dai... come inizio niente male, è venuto Lucarelli e m'ha detto di registra' un po' lo spostamento, in effetti mi sono spostato un po' a caso, però m'ha detto: "Però ci può sta', dopo sette mesi che non arbitri, insomma, la prima partita"; diciamo solo questo, via.
Bertini: Questo non era importante...
Palanca: No, importante era rientrare, infatti son contento, infatti ho detto: "Me poi di' tutto quello che vuoi, non ce so' problemi, l'importante...".
Bertini: L'importante era l'approccio alla partita, averla inquadrata, averla capita, aver capito che anche esserci e ti sei reso conto che ancora uno fa parte dell'ambaradan... perché dopo tanto tempo uno perde anche, come dire, il metro no?
Palanca: Certo, infatti era importante quello e devo essere sincero lui è rimasto contento ed è quello che voleva vedere, la serenità, la tranquillità e se stavamo bene in campo... e lui è rimasto contento e m'ha detto che poi piano piano si risolve. C'è stato un episodio d'espulsione, ho fatto una doppia ammonizione, un gol di mano di Panucci, un giocatore del Pescara, che per me è mano al 100%, ma però non se capisce quanto devia 'sto pallone che poi manda in rete, hai capito? Però è un episodio così, ha detto che... comunque il Pescara non si è neppure lamentato più di tanto.
Bertini: Come è andato a finire il risultato?
Palanca: 0-0, una partita bruttissima, mamma mia. Niente, ieri tutto a posto, ho visto, alla grandissima proprio...
Bertini: No, grandissima proprio... grandissima... (scettico, con chiaro riferimento alle critiche ricevute, ndr)
Palanca: Vabbè oh, lascia perdere.
Bertini: Aspetta stasera quando vedi (incomprensibile)
Palanca: Sì, vabbè ma che cazzo (incomprensibile)... che te frega, secondo me è andata bene, poi...
Bertini: Sì, sì, anche secondo me, soprattutto, quello che importava, secondo Paolo e Gigi.
Palanca: Ma certo, tranquillo, 0-0, bene.... Grande Paolino, buon Natale.
Bertini: Altrettanto, grazie.

Siamo già a nove telefonate su utenze italiane, intorno a quel Juve-Milan, tra Gabriele, Bertini, i designatori, tutta gente accusata di usare le sim svizzere, sulle quali non potremmo esprimere dei concetti migliori di quelli espressi da chi quei tabulati svizzeri li ha potuti vedere e li ha dovuti studiare: l'avvocato Prioreschi, che ne ha parlato in occasione dell'incontro romano di Ju29ro.com (clicca per vedere il video).

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