Meani, il boss che ci tiene e l'asettico Auricchio

meaniVIDEO. E' nuova? No, è del 2006. L'intercettazione che vi facciamo ascoltare oggi è già agli atti e sommariamente resa nota nel 2006, ma è bene ascoltarla in audio e fare delle considerazioni, perché è come se esistessero due estensori diversi, uno per le prime due informative incentrate su Moggi e sulla Juventus, ed un altro per questa che riguarda Meani ed il Milan. Se nelle prime due informative si abbonda con gli aggettivi "allarmante" e "inquietante", se si commentano abbondantemente le "emergenze tecniche" e ci si spinge in svariate ipotesi, nella terza informativa il tono è asettico: anche una telefonata nella quale si parla di un intervento richiesto al sottosegretario della Presidenza del Consiglio, della intermediazione del Presidente del Milan, del reiterato invito a chiamarlo e ringraziarlo "che il boss ci tiene", viene solo riportata senza ipotesi di possibili inciuci e senza commenti negativi. Auricchio non trova "allarmante" il contatto diretto con un arbitro, non paventa che la cosa potrebbe intaccare la "genuinità" di giudizio di Paparesta ma, invece, legge nella telefonata la conferma della "manipolazione" degli arbitri da parte dei designatori.
Iniziamo con il leggere cosa c'è scritto, e "sommariamente" riportato di questa telefonata, da pagina 23 dell'informativa del gennaio 2006:
Lo scorso 27 aprile, due giorni prima dei sorteggi e tre prima dell'incontro, alle ore 12.32 (progr. 7147) Adriano Galliani chiama Leonardo Meani per avvisarlo di riferire all'arbitro Paparesta "... che il dossier è nelle mani del sottosegretario Gianni Letta", dopo che in proposito gli aveva specificato "... che questa mattina mi ha chiamato, m'ha detto che conosce la vicenda... che interverrà!".
Subito dopo alle 12.34 (progr. 7148) il dirigente milanista chiama Paparesta informandolo di quanto Galliani gli aveva riferito. Dopodiché Meani esterna all'interlocutore le sue considerazioni sull'attuale situazione del mondo arbitrale, in particolare sull'avvertita necessità di un rinnovamento "... e bisogna un po' cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però", fornendo un'analisi della situazione concisa quanto esaustiva sul sistema discrezionale di gestione delle carriere arbitrali, quale strumento di potere e manipolazione degli arbitri "hanno praticamente, c'hanno dei cavalli e... che vanno in un modo, gli altri li hanno frenati, invece dare la possibilità un po' a tutti, giusto o no?".... [...] "tutti i cavalli che loro hanno cercato di scegliere li hanno toppati tutti". [...] In proposito il dirigente milanista considera due esempi opposti che descrivono e confermano il suo assunto, riguardanti gli arbitri Pieri e Morganti, l'uno fatto avanzare immeritatamente, l'altro penalizzato ingiustamente. [...]
Il dirigente milanista, infine, invita l'arbitro a contattare il presidente Galliani per ringraziarlo del suo interessamento per la vicenda che lo riguarda e che aveva motivato Meani a chiamare Paparesta.
Su quest'ultimo arbitro si segnala che lo stesso nell'ultimo campionato (2004/05) ha diretto per tre volte il Milan e la gara si è conclusa sempre con la vittoria dei rossoneri:
4a giornata di andata: Lazio-Milan 1-2
10a giornata di ritorno: Roma-Milan 0-2
13a giornata di ritorno: Milan-Chievo 1-0

Avete letto? Ora provate ad immaginare se fosse stato Moggi a dire a Paparesta di chiamare e ringraziare il boss Giraudo che aveva "spinto" la pratica a livello governativo. Allarmante, inquietante.
Un semplice riportare i risultati di tre partite, senza vederci nulla di torbido, senza sfrucugliare la Gazzetta online, dove per Roma-Milan, per esempio, si trovano ben due articoli che muovono all'arbitro la critica di non aver espulso Cafù, uno è di Nicola Cecere che scrive: "ARBITRO E GUARDALINEE PAPARESTA 5,5 Due espulsioni (giuste) e otto ammonizioni farebbero pensare ad una battaglia. Così non è stato, in effetti, ma alla lista dei provvedimenti manca il più importante, cioè il rosso diretto a Cafu per l'entrata violenta (piedi uniti e tacchetti piantati sull'avversario) che mette K.O. Cufrè. Si era sullo 0-0, è un episodio chiave. Mancano anche un giallo a Pirlo (vistosa trattenuta a Totti) e a Dacourt (calcione a Cafu). MITRO 6,5 GRISELLI 6,5.".

Il 23 novembre la difesa di Luciano Moggi depositerà in Tribunale per l'acquisizione molte intercettazioni riferite proprio ai colloqui dell'ex addetto agli arbitri rossonero con designatori, arbitri ed assistenti. Intercettazioni che cercheremo come sempre di ascoltare e commentare per i nostri lettori. Intanto ascoltiamo questa già agli atti.



Meani-Paparesta, 27 aprile 2005, ore 12,34.

Meani: Pronto dottor Paparesta?
Paparesta: Chi parla?
Meani: Lei è nel campo della moda? No, perché sa, vorrei anch'io entrare. (Paparesta ride) Ascolta, ti chiamo per questo: il tuo dossier è già nelle mani di Letta...
Paparesta: Ah.
Meani: ... il quale conosceva già il, diciamo aveva già, conosceva già il...
Paparesta: Come ti avevo detto...
Meani: ... perfetto! Ehhh, però adesso, insomma...
Paparesta: No, l'importante era...
Meani: ... il colpo, tu puoi dire ai tuoi clienti ...
Paparesta: ... non l'ho abbandonati ecco, solo quello.
Meani: ... ecco, infatti, adesso tu puoi dire ai tuoi clienti che la roba, infatti mi ha chiamato proprio un minuto fa Galliani, mi ha detto di salutarti tanto e di stare, di stare in gas.
Paparesta: Ah, ah, ah, eh sì, cerchiamo sempre di stare in gas, che è importante, è importante.
Meani: E bisogna un po' cambiare, bisogna un pochettino cambiare il vento però.
Paparesta: Sì, no, anche perché qua succede veramente... si fanno anche degli autogol, guarda fanno... un po' di caos che c'è, però...
Meani: Ah ma un pochettino, c'è bisogno di un rinnovamento, anche per dare nuova linfa, cioè...
Paparesta: Degli stimoli, delle cose...
Meani: ... stimoli nuovi, esatto, anche magari, sai qui ci sono... hanno praticamente ehhh ehhh c'hanno dei cavalli che vanno in un modo, gli altri che li hanno frenati, invece dare un po' di possibilità un po' a tutti, no? Giusto o no?
Paparesta: Ma anche perché, oh, il ricambio ci deve essere, qua stan cambiando... molti sono andati via, altri devono andare via, non è che può andare... rimanerci tutto sulle spalle di pochissime persone. E' giusto che, anche per dare motivazione a questi ragazzi che...
Meani: No, la mia, la mia, la mia critica che io faccio a loro è questa: che loro non hanno saputo, non hanno saputo scegliere mai nel modo corretto, perché tutti i cavalli che loro hanno cercato di scegliere li hanno toppati tutti, diciamo nei giovani. Tu guarda, Pieri poverino è un disastro...
Paparesta: (incomprensibile) Cioè, è perché poi, comunque, la selezione non è stata facile, e poi li devi trovare tardi, invece...
Meani: Invece loro han massacrato, secondo me, uno che poteva dare qualcosa era questo Morganti, se gli davano un po' più di fiducia, invece, l'hanno un po' massacrato. Hanno dato fiducia a Pieri che, invece, si capiva che... secondo me si capisce che è un arbitro che manca di personalità, questo lo mangeranno sempre, lo vedi subito...
Paparesta: Sai cos'è, come hai detto tu, dopo un po' di anni ci deve essere anche un rinnovamento...
Meani: (dando sulla voce a Paparesta) Lo sai cos'è, è come, è come, è come quando tu hai una squadra, non puoi tenere per vent'anni un allenatore, perché anche l'ambiente stesso ha bisogno di stimoli nuovi, magari solo uno che dice... ehhh non so, invece di allenarti in quel campo lì ci alleniamo in quell'altro, invece di stare a fare il ritiro a Milanello andiamo in montagna.
Paparesta: Rivedere anche la formula di questi raduni che veramente... è una cosa pazzesca...
Meani: Questa roba dei raduni è una presa per il culo.
Paparesta: ... da giovedì, tre giorni per fare poi un allenamento e una riunione di un'ora... ma cazzo...
Meani: E' meglio che tu un ragazzo lo lasci in famiglia...
Paparesta: ... spendi un sacco di soldi, fai perdere la serenità, perché poi vivendo tutti quanti insieme le tensioni, e quello vede che tu esci, e quell'altro vede che tu...
Meani: Bravo, è vero, è vero...
Paparesta: ... quell'altro non parla, con te non parlano e con quell'altro parlano, e perché con me non parlano... insomma, se tu lo vuoi fare lo fai anche con un taglio professionale, lo fai concentrato in un giorno, secondo me, il lunedì dopo le partite, ci si rivede tutti, non so, dopo la partita tutti a Roma la domenica sera perché il lunedì mattina c'è la riunione e cosa e all'ora di pranzo...
Meani: Tu sai, tu sai che io quella cosa lì l'ho anche pensata? Quando io... l'avevo detto anche a Galliani, il lunedì gli arbitri vanno tutti a Coverciano e, addirittura, in un mondo mediatico, possono pensare a fare i commenti, bravo!... le dichiarazioni sui fatti accaduti (le due voci si accavallano, si danno spesso sulla voce, ndr)... e dici: "Io non ho dato quel rigore lì perché dalla mia posizione, ero messo così, ero messo cosà", una dichiarazione ufficiale rilasciata anche televisivamente dall'arbitro...
Paparesta: Lo concordi insieme con la commissione, con una persona anche preparata che sappia gestire a livello di...
Meani: A livello di media, esatto....
Paparesta: ... perché qui c'è proprio un'improvvisazione massima... le idee si possono avere per migliorare, invece qui non è che si vuole migliorare, qui si tira avanti... ti dico con rammarico eh... da una persona che non avrebbe, io non sono uno che avrebbe granché da lamentarsi, perché in fin dei conti esco tutte le settimane... però è... vivi in uno stato di disagio, non è bello, e tu sai che facendo dei sacrifici potresti fare molto di più, migliorare le tue prestazioni, ed invece non si vuole, cioè non è che non si vuole...
Meani: Sai dove manca, dove a me fa rabbia il vostro mondo? Perché questa roba qui, ad esempio, dei raduni, la dicono tutti ma nessuno ha il coraggio...
Paparesta: No, no, no...
Meani: ... i trenta arbitri di dire: "Ma vi rendete conto che questa è una buffonata? Che cazzo ci fate venire qui a fare per giustificare il fatto che voi prendete 250...", perché dopo uno dice; "Ma ci fate venire qui per giustificare il fatto che voi prendete 250 milioni all'anno? E poi non vi accorgete che uno, sbagliate a far le griglie?".
Paparesta: Le griglie, una cosa pazzesca...
Meani: No, aspetta, oltre a sbagliare le griglie... e poi non sapete neanche, tante volte, che un assistente è a fare una partita all'estero? Perché è successo anche questo.
Paparesta: Oh, hai voglia, hai voglia...
Meani: E allora cioè io dico, guarda che questa qui è una cosa che uno che si dedica, non dico tanto, due ore al giorno... mi sa che li so più io, io che lo faccio, io faccio il famoso "governo ombra" e che guardo tutte le cose, mi sa che so di più di loro...
Paparesta: Sicuro, guarda, ti dico, no questo te lo do per certo, e questo è...
Meani: Ma tu hai notato che anche l'altro giorno, l'altro giorno loro han fatto la griglia, hanno messo due riserve, non mi ricordo neanche più i nomi (e ne sapeva più di loro, ndr) che se Dondarini si faceva male non potevano fare la partita, ché erano preclusi per la partita di Dondarini ed erano le due riserve...
Paparesta: No, no, è così, purtroppo è dettato da una serie di improvvisazioni, improvvisazione allo stato puro. E allora quando uno poi si lamenta, che dice...
Meani: (come al solito dando sulla voce) Ascolta 'na cosa, ti volevo interrompere, Gianluca, tu, se vuoi fare una cosa, io so che il mio boss ci tiene, vuoi chiamarlo per ringraziarlo personalmente?
Paparesta: Eh, io non vorrei...
Meani: No, non lo disturbi, io ti do il numero della Mary, della sua segretaria, e gli dici: "Guardi, ho parlato con Meani, però ci tenevo a ringraziarLa personalmente perché, sa,mi fa piacere", lui ci tiene, guarda che poi è uno che guarda anche queste cose eh... ce l'hai il numero?
Paparesta: No, non ce l'ho, non ce l'ho.
Meani: Aspetta che te lo do io, aspetta eh... aspetta... (dopo 20 secondi) so gli interni, non me li ricordo mai, aspetta...
Paparesta: Altrimenti... altrimenti una prima volta che stai insieme...
Meani: No, ce l'ho qui, ce l'ho già davanti...
Paparesta: ... mi chiami tu e me lo passi, che forse è meglio... che dici? Così non passo...
Meani: E' 02 *******, questo è il numero diretto della Mary, che è la sua segretaria personale e gli dici: "Signora Mary, buongiorno, sono Gianluca Paparesta potrei parlare col dottore?" e te lo passa subito, vedrai... e così lo ringrazi, dici: "Non so come ringraziarLa..."
Paparesta: Non è cheee... Leonardo, non vorrei che la segretaria, cosa, potesse.., cioè, non lo so, io lo voglio fare perché...
Meani: No, no, ti dico io, se io ti dico di farlo è perché guarda che la segretaria è la sua... questa qui sa vita, morte e miracoli... ma poi non... è una cosa... è passato dalla sua segretaria anche il tuo plico eh... cioè... tu di': "Volevo ringraziarla...", perché giustamente gli fa piacere, non preoccuparti... lui è in ufficio...
Paparesta: Quando lo posso chiamare?
Meani: Ma subito, lo chiami, se no di solito Lei ti dice: "Guardi, o La faccio chiamare io...", oppure ti dice quando chiamare, ma non... si fa dare il tuo cellulare e dice: "La faccio chiamare io", comunque chiama, perché fai vedere che, insomma...
Paparesta: Vabbè...
Meani: Non preoccuparti, guarda che gli fa piacere eh... te lo dico per certo.
Paparesta: Va bene.
Meani: Ciao, Gianluca!
Paparesta: Ti ringrazio, buona giornata.
Meani: Figurati, ciao, ciao, ciao.

Certo pare che a Meani non mancasse l'appoggio dell'AD di una grande società di calcio, presidente anche della Lega Calcio, nonché espressione di un impero mediatico. Per Meani gli investigatori riportano solo le intercettazioni e gli eventi, come è giusto che sia in una informativa. Quello che l'avvocato Prioreschi e altre difese hanno contestato in aula, durante le udienze con Auricchio, è stato proprio l'eccesso di commenti sulle telefonate intercettate.

Dall'udienza del 23 marzo 2010:
PM Narducci: …in realtà l’avvocato sta cercando di fare da 3 ore… la contestazione della ricostruzione investigativa affidata alle parole che il Colonnello ha usato nell’informativa, e che per altro nel processo non ci sono perché l’informativa è fuori ovviamente dal processo, e c’è la deposizione. E quindi le domande in realtà, come dire, violando la norma del Codice che richiede che comunque il teste venga esaminato sui fatti investigativi… in realtà, verte unicamente sulle espressioni utilizzate dal teste nell’informativa perché si deve mirare a dimostrare che il testimone ha usato espressioni… che enfatizzano… o che non erano appropriate…
Presidente Casoria: Vabbè… ma quanto riferito nell’informativa anche quello è un fatto…
PM Narducci: No, Presidente, il fatto non sono le espressioni usate dal testimone per illustrare. I fatti sono i fatti dell’indagine.
Presidente Casoria: Ma veramente non si dovrebbe illustrare…
[...]
PM Narducci: Questo no… questo no… faccia riferimento ai verbali della precedente udienza, non dell’informativa, mi scusi avvocato. Si attenga a regole elementari che le parti… che il Pubblico Ministero rispetta.
Presidente Casoria: Ma perché… scusi, Pubblico Ministero, non ho capito. Perché l’informativa… fare domande sull’informativa…
PM Capuano: Non fa parte del processo…
Presidente Casoria: Questa è una sua opinione personale…
PM Narducci: Penso che sia opinione del legislatore.
Presidente Casoria: E va bene, poi vedremo l’opinione del legislatore. Il controesame… bisogna pur dare la possibilità alla gente di difendersi. Andiamo avanti. E’ il fulcro del processo.


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