Accuse Juve: le ammonizioni a richiesta - Pagina 2

La seconda prova risiederebbe nei discorsi del dirigente milanista Leonardo Meani ai guardalinee (!) Copelli e Puglisi, riguardo alle ammonizioni comminate ai calciatori fiorentini Obodo e Viali durante Inter-Fiorentina del 20 marzo 2005 (ammonizioni giuste perché Viali è protagonista di un’entrataccia mentre Obodo si mette davanti al pallone impedendo di riprendere il gioco). L’addetto agli arbitri milanista commenta così i due cartellini: «due diffidati, due impallinati…, uno ridicolo eh! Viali… eh, attenzione con quel giochino lì sporco eh!...eh ancora gioca con la Juve domenica prossima aveva diffidati Viali e Obodo… pum… pum». Rimandando il discorso sull’ambigua complicità tra Meani e i guardalinee al paragrafo dedicato al Milan, tralasciamo ogni commento sulla valenza probatoria di una tale conversazione giacché, ragionando analogamente, si dovrebbero prendere per prove anche le chiacchiere da bar. Strano piuttosto che i Carabinieri, i quali danno molto credito alla versione di Meani, non facciano una piega quando invece è la Juventus a lamentarsi dei troppi favori arbitrali concessi al Milan: «il dg riferisce all’interlocutore (Giraudo) del disappunto manifestato a Pierluigi Pairetto alla fine della giornata calcistica, in quanto vi era stata una mancata espulsione del difensore della squadra rossonera (Stam), da parte dell’arbitro Rosetti, nell’incontro Milan-Lazio (vinto dai rossoneri con il risultato di 2 a 1). Proseguendo nella conversazione Antonio Giraudo e Luciano Moggi discutono dei molteplici episodi arbitrali, quasi sempre a favore del Milan, che in quel periodo storico stavano influenzando, a loro parere, il campionato di calcio, e per questo motivo decidono di convocare, per il martedì successivo, i due designatori come afferma Moggi: “bisogna dunque, io gliel’ho già detto a… Pinocchio (Pierluigi Pairetto, ndr), però io con… coso non ci voglio parlà. […] sarebbe opportuno… martedì di farli venì su, per farci una chiacchiera… ma di brutto muso, perché così non può andà, perché a noi ci assassinano in tutto» (Introduzione alla telefonata 17402 del 6 febbraio 2005).
Vi sono poi alcune circostanze che danno di Meani un’immagine poco credibile, come nell’occasione di un suo sarcastico commento sulla designazione dell’arbitro De Bleckeere, da lui ritenuto filo-juventino, per Liverpool-Juventus di Champions League («De Bleckeere è praticamente il figlioccio di Pairetto in Uefa, no!! Quell’arbitro belga arbitra la Juve a Liverpool…»). Peccato che in quella partita De Bleckeere annulli poi un gol regolarissimo a Del Piero. Gol che costerà ai bianconeri (sconfitti 2-1) la qualificazione al turno successivo.
Un ultimo elemento “compromettente” consisterebbe nella famosa intercettazione in cui Giraudo dice a Moggi: «Se l’arbitro è sveglio, ci dimezza l’Udinese», in riferimento alla partita Udinese-Brescia del 26 settembre 2004 (la giornata successiva c’è Udinese-Juventus). Ma è un altro falso allarme: la telefonata è delle 18.00 circa, ovvero dopo la fine delle partite di campionato (particolare stranamente sfuggito ai giornali). Quindi, la frase dell’amministratore delegato bianconero è da intendersi come una semplice constatazione riguardo a quello che sarebbe potuto accadere. Anzi, ancora una volta, le circostanze sembrano dimostrare la completa innocenza degli accusati: l’incontro tra Udinese-Brescia è contrassegnato infatti da un clamoroso errore dell’arbitro Dattilo, il quale convalida il gol della vittoria bresciana (1-2) segnato con il portiere friulano De Sanctis a terra infortunato. Nella rissa scoppiata subito dopo la marcatura viene espulso (giustamente) il solo Jankulovski, quando invece i giocatori sanzionati avrebbero potuto essere molti di più. In questa ottica acquista ancora più senso l’affermazione di Giraudo.
La questione delle ammonizioni scientifiche è stato uno dei cavalli di battaglia di certa stampa e televisione di indirizzo antijuventino. Strano che nessuno però abbia notato che in Fiorentina-Milan del 30 aprile 2005 (gara che precede lo scontro diretto Milan-Juventus) l’arbitro De Santis non abbia ammonito i tre diffidati rossoneri. E che diffidati: Nesta, Rui Costa e Seedorf! Un’inspiegabile incongruenza. L’arbitro per eccellenza della cupola che non ammonisce tre importantissimi calciatori milanisti prima della partita decisiva per lo scudetto.