Calciopoli e l'uso della logica

informativa offside"Moggi conosce in largo anticipo i “sorteggi” arbitrali", ed ancora: "E’ singolare come nella conversazione in esame, Moggi sia già a conoscenza delle designazioni prima che vengano rese pubbliche". Questa analisi riportata da Auricchio nelle informative, fatte fuggire da qualcuno per farle arrivare ai media nel 2006, è stata amplificata con effetto tipo eco, ripetuta da tutti, senza che nessuno abbia mai mostrato di seguire la via della logica. Ha ragione Mughini che, nel nostro incontro romano, ha parlato di cose ripetute come se vi fosse un "pensiero unico" (Video della dichiarazione). Stupisce come tanti, a partire dagli investigatori per finire ai giornalisti, non abbiano notato una grande contraddizione contenuta proprio nella motivazione che Auricchio dà poche righe dopo.
Moggi conosce in largo anticipo (neppure mezz'ora, ndr) l'esito del sorteggio e delle designazioni alle 11.56, dopo il sorteggio della 13a giornata, e alle 11.53, dopo quello della 14a giornata, quando si gioca quella partita Juventus-Lazio che abbiamo analizzato, capo F di imputazione per frode sportiva (Primo articolo, secondo articolo).
Abbiamo visto che il giudice De Gregorio, nelle motivazioni della sentenza, sul punto F) scrive che la telefonata delle 11.53 è "la riprova logica del contenuto dei discorsi della sera precedente (la cena a casa Pairetto, ndr), che avevano riguardato la composizione delle terne arbitrali e la loro destinazione ai diversi campi da gioco".
E' dalla prima lettura delle informative, cioè dal 2006, che proprio la logica ci porta a conclusioni diverse. Non servono conoscenze di tecnica investigativa né conoscenze giuridiche, perché basta rifarsi alla logica.
Auricchio scrive a pagina 264 dell'informativa dell'aprile 2005 che: "E’ singolare come nella conversazione in esame, Moggi sia già a conoscenza delle designazioni prima che vengano rese pubbliche. Alessia della segreteria sportiva, chiama Moggi per comunicargli l’esito delle designazioni arbitrali per la 14a giornata di campionato di serie A e B del 5 dicembre 2004".
Logica in modalità off. Perché è "singolare" che Moggi sappia prima dei comunicati ufficiali della FIGC, quando Auricchio ci dice che è Alessia a chiamare Moggi per comunicargli l'esito del sorteggio?
E' lampante che anche Alessia ha conosciuto le designazioni prima della comunicazione ufficiale ed è verosimile ipotizzare che davanti al pc le abbia lette su un giornale online, o sul sito di qualche agenzia di stampa. I sorteggi erano pubblici, erano sempre presenti diversi giornalisti, alcuni di loro a turno partecipavano al sorteggio e, appena terminato tecnicamente, intorno alle 11.15, chiamavano le redazioni che pubblicavano l'esito del sorteggio prima della comunicazione della Federazione.
Poteva giustificare qualche sospetto il fatto contrario, ovvero se fosse stato Moggi ad informare la segretaria, ma lo svolgimento dei fatti riportati da Auricchio non lascia spazi a dubbi, se si usa la logica.

Questo era lampante già dalla lettura del primo "Libro nero": bastava usare la logica, e non serviva neppure aspettare il "Libro nero/2" che riportava la terza informativa su Meani ed il Milan, e forniva, a chi non fosse affetto dal "pensiero unico", un'ulteriore prova del fatto che il dirigente milanista veniva informato delle designazioni da Manfredi Martino in orari antecedenti a quelli contestati a Moggi.
Questo era già evidente guardando quegli atti diffusi ai lettori e resi disponibili a Borrelli, Palazzi, Ruperto, Sandulli, in pratica alla giustizia sportiva. Se andiamo nell'altra metà campo, quella degli investigatori, oggi sappiamo che avevano ascoltato anche altre telefonate, ed in una l'allora presidente dell'Inter viene a conoscenza dei nomi degli assistenti non dopo il sorteggio e con "largo anticipo" sulla comunicazione ufficiale, come Auricchio contesta a Moggi, ma ben un giorno prima del sorteggio.

Durante il controesame di Manfredi Martino, a Napoli il 6 novembre 2009, l'avvocato Prioreschi, ha messo in risalto il fatto che non era affatto "singolare" il fatto che Moggi conoscesse gli assistenti alle 11.53:
Avv. Prioreschi: Ecco. Perfetto. Allora: questo è un sms che Lei manda a Meani il 13 maggio 2005 alle 11 e 23 minuti e 17 secondi… testo: "Trefo. Non mollate, vi prego". Poi questo è un altro sms del 15 aprile 2005, venerdì, alle ore 11.34… testo: "Collina, De Santis, Farina". Poi abbiamo: 18 aprile 2005, lunedì, ore 11.29, testo sms: "Paparesta. Assistenti Puglisi e Gemignani". Tutti questi sms sono diretti a Meani eh, ricordiamolo. Ancora: 13 maggio 2005, venerdì, ore 11.51: "Copelli e Ambrosino".
E Martino, in un interrogatorio a maggio 2006, aveva detto che la comunicazione ufficiale non arrivava prima delle 12.15, 12.30.

Nonostante questo precedente, però, il pm Narducci ha continuato ad attribuire grande rilevanza al particolare che Moggi sapeva prima (come Alessia) tanto da chiedere ad Auricchio di non correre troppo in avanti e di leggerla bene, "parola per parola", la telefonata con Alessia che chiama Moggi per comunicargli le designazioni (prima di Inter-Juventus, partita che non è tra i capi di imputazione).
Udienza del 9 febbraio 2010:
Auricchio: 11.56, 26 novembre, dicevo, Alessia segreteria sportiva Juve, contatta Moggi per comunicargli le designazioni arbitrali della successiva partita che, lo abbiamo accennato, essere Inter-Juventus del 28 novembre, posticipo serale, 20.30. La terna è costituita quindi da Rodomonti, arbitro, Ivaldi, Pisacreta e il quarto ufficiale, Preschern. Qui diciamo subito che c’è una conversazione ritenuta di interesse che la collochiamo temporalmente alle 18.23 del 26 novembre, ed è successiva quindi ai sorteggi della mattina, sorteggi arbitrali.
Nota: Auricchio passa alla telefonata di Carraro a Bergamo, ma...
PM Narducci: Però, Colonnello, mi scusi, Lei è saltato alla telefonata… aveva citato la telefonata Moggi-segretaria Alessia.
Auricchio: Sì, sì, l’ho citata… no, nel senso l’ho indicata…
PM Narducci: Ho capito che l’ha citata, vorrei che me la spiegasse…
Auricchio: L’ho indicata nelle modalità che, diciamo… sintetica… infatti…
PM Narducci: No, no, no.
Auricchio: Sintetica nel senso che Alessia comunica le designazioni…
PM Narducci: No, no, no, Colonnello, mi scusi, questa proprio… guardi, questa va proprio letta parola per parola.
[...]
Presidente Casoria: Voleva sapere il Pubblico Ministero, la telefonata, che diceva questa benedetta segretaria. Avanti.
Auricchio: Moggi Luciano, ripeto… il dato è Moggi Luciano viene contattato da Alessia, segretaria della…
Presidente Casoria: Il Pubblico Ministero voleva che Lei leggesse questa telefonata. Avanti, così lo accontentiamo, e buona notte.
Auricchio legge tutta la telefonata e poi passa al secondo caso in cui Moggi dimostra di sapere già le designazioni.
Auricchio: Sì. Proseguendo, ancora sempre in questa linea sull’incontro del 2 dicembre a casa Pairetto, progressivo 8771, 3 dicembre ore 11.53, utenza 335 in uso a Luciano Moggi. Anche in questo caso… progressivo 8771… sulla falsariga di quello che abbiamo detto prima… è la segretaria della Juventus che chiama Moggi, segreteria sportiva della Juventus, Alessia, chiama Moggi. Prendo il testuale… progressivo, quindi, 8771 del 3 dicembre, 3 dicembre 2004 che è praticamente la giornata, venerdì, la giornata dei sorteggi arbitrali. ‘Eccomi’ - dice la signora Alessia ‘- ho gli arbitri di Serie A e Serie B’, Moggi: ‘Non mi dica che noi…’, Alessia ‘Dondarini’, Moggi ‘Dondarini’, Alessia ‘L’ha già saputo? Ed anche gli altri?’, Moggi ‘Che Racalbuto sta a Reggio Calabria, che Pieri sta a Parma...’, Alessia : ‘Ah, ha già preso tutto, allora io le comunico gli assistenti più tardi?’, Moggi ‘Se Lei mi comunica Mitro e mi comunichi Baglioni, per esempio, ed Alvino…’, Alessia ‘Ma gli assistenti non sono usciti ancora’, Moggi ‘Ma glieli dico io’...

Al termine di quella udienza Moggi, durante una deposizione spontanea (nel video dal minuto 2:13), spiega:
Moggi: …quando mi vengono a dire, Presidente, dei capi di imputazione degli assistenti, è una cosa che verrebbe da ridere, per chi è dentro a quest’ambiente. E verrebbe da ridere, sa perché? Perché io alle 11.53 dico alla segretaria mia quali sono gli assistenti... alle 11.00 lo fa il giornalista, l’estrazione dell’arbitro, dopo un secondo lo sa tutto il mondo, figuriamoci se non lo sapevo io. Però ha detto giusto che gli assistenti vengono regolati in maniera diversa, non viene fatta l’estrazione, ma vengono designati, alle 11.40. Mi so' trovato ad essere interrogato dal Colonnello e dal PM, e mi hanno detto che io ero al corrente di questa situazione perché ero d’accordo con i designatori. La realtà è un’altra: c’è un telefono… caso strano però, queste telefonate non sono intercettate, e questo mi dà anche dei dubbi anche questo… c’è un telefono con il quale si chiama Martino Manfredi, il Segretario della Commissione degli arbitri, il quale dice tutto.

Questa spiegazione di Moggi Narducci la contrasta in una successiva udienza, il 16 marzo 2010, quando pone ad Auricchio una domanda che dovrebbe tagliare la testa al toro:
PM Narducci: Sempre restando al tema delle intercettazioni... vorrei sapere se avete mai avuto possibilità di ascoltare conversazioni relative a colloqui avvenuti tra persone presenti in sede di sorteggio, Roma o Coverciano, e l’imputato Luciano Moggi.
Auricchio: No. Cioè, se ho ben capito la domanda, all’esito del sorteggio, quindi, diciamo, grosso modo 11.15… se abbiamo censurato delle intercettazioni telefoniche…
PM Narducci: Esatto.
Auricchio: … tra presenti nella sede del sorteggio, diciamo, quindi Coverciano o sede AIA, e Luciano Moggi… no!

Narducci voleva dimostrare che non essendoci un'intercettazione nella quale una persona presente al sorteggio comunica a Moggi le designazioni, queste devono per forza di cose essergli note per via traversa ed ombrosa.
Ma dov'è la certezza che gli investigatori abbiano intercettato tutti i numeri di Moggi per poter avallare quello che Narducci ha voluto provare? A noi piacciono le tesi provate e non le ipotesi, perché allora si potrebbe opporre l'ipotesi che Moggi, l'uomo dei 10 telefonini in tasca, ne avesse in realtà 11, con l'ultimo dotato di scheda italiana, e/o non intestata a lui, dedicato solo ai giornalisti o ai contatti istituzionali e su quello, non intercettato perché ignoto agli investigatori, abbia ricevuto le due comunicazioni sulle designazioni. Dove è la certezza che hanno intercettato tutti i cellulari di Moggi? Se, per ipotesi, il giornalista X, non intercettato e presente ai sorteggi, chiamasse Moggi su un'utenza mai chiamata da un altro intercettato, come avrebbero potuto conoscerla gli uomini di Auricchio?
Per fare un semplice esempio, oggi noi sappiamo che esiste anche una telefonata, non evidenziata da Auricchio, nella quale Contini informa Meani delle designazioni alle 11.11, chiamandolo sull'utenza messa sotto intercettazione dopo che hanno ascoltato Meani con un soggetto indagato ed intercettato; ma se Meani avesse usato un secondo cellulare per parlare esclusivamente con gli assistenti, come avrebbero potuto conoscerne il numero visto che nessun assistente è stato mai sottoposto ad intercettazione?
Il fatto che gli investigatori non abbiano sentito, in quelle due occasioni, una precedente telefonata a Moggi da parte di qualcuno a conoscenza degli esiti del sorteggio, non è prova che il fatto non sia avvenuto su una utenza a loro ignota.

Dopo la domanda del pm Narducci ad Auricchio, in chiusura di udienza, Moggi ha rilasciato un'altra deposizione spontanea, spiegando:
Moggi: ... poi per quanto riguarda invece il sorteggio, io non avevo dubbi che il Colonnello avrebbe detto quello che pensavo. Allora, a domanda risponde ha detto che gli assistenti venivano non sorteggiati ma designati. E’ stata fatta una domanda al Colonnello: ‘Dopo il sorteggio è mai venuta fuori una telefonata di Moggi?’, non avevo dubbi che il Colonnello avrebbe detto di no, perché io ho un capo di imputazione in cui alle 11.53 io conoscevo gli assistenti in quanto che una segretaria mia mi telefona alle 11.53 e mi dice: ‘L’arbitro è uscito’… si sapeva alle 11.01 l’arbitro, ci sono giornalisti che estraggono, quindi lo sanno tutti. Alle 11.53 mi telefona e mi dice: ‘Però non ci sono gli assistenti’; e io, siccome ero in macchina, gli dico: ‘Guardi, quando mi chiama, mi dica che sono questi due’; e gli dissi i nomi dei due assistenti, ma perché lo sapevo, tant’è che nell’interrogatorio che ho subito a Roma io ho detto: ‘Avevo telefonato’. [...] … ci sono dei fax, degli sms intercettati in cui c’è una persona che alle 11.23, alle 11.30, alle 11.45 informa tutti quanti sull’esito dei designatori. [...] Lì ci sono gli sms… e allora come ho fatto? Hanno mica guardato, quando facevano queste indagini, a tutto il resto?
Presidente Casoria: Vabbè, controlleremo se Lei ha… l’ha saputo per telefono.
Moggi: … non l’ho saputo per telefono. Ho delle intercettazioni che io posso anche produrre. Posso anche produrre.

Per chi ha un po' più di tempo, e voglia di approfondire, consigliamo di leggere come è stato trattato il tema analizzato da Auricchio, Borrelli e Palazzi: