Francobolli o no, l'Uefa chiede spiegazioni alla Figc. E alla svelta

figc Viviamo in un'era nella quale, per comunicare, la tecnologia ci fornisce una serie pressoché infinita di possibilità. Ci sono le lettere cartacee, le e-mail, i fax, le telefonate tradizionali, le videoconferenze, i messaggi di testo, le chat, i social network, i forum web, i blog, le twitterate. E dimentico sicuramente qualcosa.
E' una considerazione banale, verrebbe da dire. Eppure non siamo stati in grado di applicarla alla risposta che Michel Platini diede a un giornalista della Gazzetta una decina di giorni fa, quando il nostro grande Roi bianconero, con la sagacia che lo ha sempre contraddistinto e che ce lo ha fatto amare ancor più di quanto già follemente lo amassimo per le sue giocate sul campo, consigliò Andrea Agnelli di risparmiare i soldi delle affrancature postali.
Michel aveva ragione: come si può, nel 2011, affidarsi ancora alla posta cartacea, quando la tecnologia ci offre tutto questo ben di Dio, e spesso gratis, al netto di un abbonamento ADSL che comunque in Corso Galfer avranno già stipulato da tempo? Col bilancio malmesso che si ritrova la Juve di questi tempi, bisogna stringere un po' la cinghia e magari iniziare anche dai costi di cancelleria.
Ora, non sappiamo se l'esposto degli avvocati bianconeri sia stato spedito per posta prioritaria, faxato, o allegato in pdf via mail, né quale sarà la modalità adottata in seguito all'ammonimento di Le Roi, poi in amministrazione faranno le loro considerazioni, quel che sappiamo è che Michel dev'essere stato frainteso da tutti, dato che, a quanto pare, l'Uefa la richiesta della Juve non l'ha cestinata. Non solo, è stata presa in considerazione, tanto che Pierre Cornu, membro del dipartimento degli affari legali dell'Uefa e responsabile delle questioni relative a integrità e regolamentazione, si è preso la briga di scrivere la seguente letterina alla Figc di Abete (in francese; sotto la nostra traduzione):

Signor Presidente, Signori, troverete allegata alla presente una copia della corrispondenza che ci è stata indirizzata il 2 settembre 2011 dal presidente di Juventus Football Club S.p.A. Come potrete constatare, la Juventus si lamenta del fatto che il titolo di campione d'Italia per la stagione 2005-2006 le sia stato revocato, valuta che l'Internazionale Milano ha commesso errori dello stesso genere nello stesso periodo, protesta contro il fatto che quest'ultimo club non sia stato sanzionato e chiede che l'UEFA:
a) si informi sul modo in cui la FIGC ha indagato sui fatti concernenti la Juventus e - soprattutto - l'Internazionale Milano;
b) sanzioni l'Internazionale Milano dichiarando questo club non avente diritto a partecipare a l'UEFA Champions League 2011-12;
c) informi la Juventus delle misure che essa prenderà contro l'Internazionale Milano e la FIGC.

La Juventus chiede sostanzialmente all'UEFA di verificare che la FIGC abbia fatto bene il suo lavoro. A priori non abbiamo alcuna ragione di dubitarne. Tuttavia sarebbe probabilmente utile che ci facciate parte della vostra posizione circa le lagnanze formulate dalla Juventus, in modo da dissipare qualunque eventuale malinteso.

Una risposta da parte vostra da qui al 19 ottobre 2011 ci farebbe piacere. Vedremo poi cosa sarà opportuno fare.
Ringraziandovi anticipatamente e restando a vostra disposizione per ogni informazione supplementare, vogliate gradire, signor Presidente, Signori, i nostri migliori saluti sportivi
Pierre Cornu
Chief Counsel, Integrity and Regulatory Affairs.


Come si può notare, a Ginevra sono persone molto ben educate, pacate e bendisposte nei confronti del prossimo, in particolare con le Federazioni nazionali su cui l'Uefa esercita una funzione di controllo. L'ottimo Cornu non ha alcun motivo di dubitare che la Federazione italiana non abbia gestito la vicenda Calciopoli in modo corretto. Si dice pertanto convinto che nel giro di 15 giorni da via Allegri arriverà una risposta in grado di dissipare ogni eventuale malinteso.
Ne sono convinto anch'io, ne siamo convinti tutti. E' proprio per questo che sono molto curioso di leggere la versione della Figc. E il bello è che non bisognerà nemmeno attendere molto. 15 giorni non sono niente, soprattutto in relazione ai 5 anni e mezzo trascorsi dallo scoppio di Farsopoli.
E se in Figc volessero usare la posta tradizionale, ma risparmiando sui francobolli, all'affrancatura potremmo provvedere noi. L'importante è che la Federazione metta per iscritto, su un documento ufficiale, la sua posizione su questa incredibile vicenda. Sarà un utile tassello da usare nel mosaico dei ricorsi intentati lo scorso agosto.
E alla fine qualcuno che si dichiarerà competente in questa faccenda salterà fuori. Dentro le istituzioni sportive o meno.