Zaccheroni: Domani è un altro giorno

News, 27 marzo 2010.

Zac come Rossella O'Hara. Prandelli replica a Della Valle. lI Times pubblica il testo del fair play finanziario. John Elkann che chiede grinta. Da Capello una stilettata all'Inter. Il futuro di Camo.

Zaccheroni: ce la possiamo fare - L'ambiente bianconero (dentro e fuori) è assai deluso e quasi rassegnato; non così Alberto Zaccheroni, ancora fiducioso sulla possibilità di raggiungere l'obiettivo di questa Juventus, il quarto posto: "La Juventus si sta apprestando a migliorare il rendimento, il collettivo e la classifica. L'obiettivo è migliorare sempre. La classifica? Non è gratificante, dobbiamo lottare fino alla fine, ma il quarto posto è ancora raggiungibile. Ci attrezziamo per lottare fino alla fine. Promesse non ne faccio, contano i fatti e non le parole". Il fatto che i giocatori siano i primi ad essere delusi per lui è buon segno: "Io sono contento che siano usciti dal San Paolo delusi. Mi sarei preoccupato del contrario. Poi, visto che eravamo a Napoli, voglio dire: "adda passà a' nuttata". Domani è un altro giorno, si arriva con lo sguardo alto e si affrontano le problematiche del giorno dopo. Così è nella vita di tutti i giorni, così è nel calcio. Cadi, ti rialzi, cadi, ti rialzi". Altro punto a favore è il tempo che la Juve ha ora per allenarsi e preparare le gare, essendo ormai fuori da tutto: "Quando sono arrivato ho avuto un paio di settimane di tempo per lavorare. Siamo potuti intervenire su gambe, testa ed equilibri. E i miglioramenti si sono visti. Poi lo spendere energie in partite ravvicinate con giocatori appena tornati da infortuni o sempre gli stessi ci ha portato a perdere brillantezza. Adesso abbiamo un po' più di tempo a disposizione possiamo tornare a migliorare. In questo periodo non siamo arrivati alle partite nelle migliori condizioni: siamo risuciti a nascondere i problemi solo nei primi 45 minuti di gara, poi non ci siamo più riusciti. Alla lunga l'uscita dall'Europa League ci deve assolutamente giovare. Altrimenti sarebbe una doppia beffa. Ci brucia essere andati fuori, dobbiamo sfruttare questa eliminazione". Se i risultati miglioreranno, anche i tifosi, oggi in aperta protesta, torneranno accanto alla squadra: "Dobbiamo essere noi a far sì che i nostri tifosi ci siano vicini. I loro comportamenti sono figli dell'amore che porta a voler vedere la propria squadra sempre competitiva ai massimi livelli".

Prandelli replica a Della Valle - Diego Della Valle aveva detto che gli piacerebbe far trovare ai tifosi nell'uovo di Pasqua una letterina di Prandelli in cui l'attuale tecnico viola si prenda esplicitamente l'impegno di non andare alla Juve il prossimo anno. Queste frasi hanno amareggiato Prandelli, che le ha prese come un avviso di licenziamento e così ha replicato nella conferenza stampa del sabato: "C'è sempre un po' di imbarazzo, ma voglio essere sempre me stesso. Ho sempre parlato da allenatore della Fiorentina per 5 anni e continuerò a farlo. Sono rimasto molto amareggiato, ma non ha scalfito la mia stima verso la società. Diego Della Valle è un dirigente come me, forse abbiamo capito che questo sogno potrebbe essere rimandato, per questo c'è stato questo imbarazzo. Leggendo bene le parole suonano come un licenziamento da come ho letto io. Vorrei capire se c'è la volontà di continuare insieme o no. Io non ho preso contatti con nessuno né firmato con nessuno. Sono l'allenatore della Fiorentina, abbiamo ancora obiettivi in questa stagione e vorrei tenere sempre la concentrazione giusta. Faccio un lavoro in cui sogno di vincere qualcosa, dal punto di vista dei piani industriali non lo so, quello che posso dire è che abbiamo camminato assieme, pensando di poter sognare qualcosa. Il dottor Della Valle con me è sempre stato chiaro: due anni fa mi ha detto che con la Cittadella saremmo stati competitivi, altrimenti avremmo dovuto rivedere i programmi. Ci dovrebbe essere sempre chiarezza da parte di tutti, perché la verità alla lunga paga sempre. Sono pronto a restare anche se mi mettono a disposizione la squadra più giovane d' Europa, però bisogna dire in modo chiaro quali sono i programmi e gli obiettivi. In questo modo, come ho fatto una scelta, due anni fa, io sono pronto a rifarla, ma serve chiarezza".

Ecco il fair-play annacquato! - Il Times pubblica oggi un documento interno dell'UEFA che descrive nel dettaglio la nuova proposta di fair-play finanziario, concepita dopo la mediazione con i club. La richiesta di ottenere il pareggio di bilancio viene rimandata di parecchio, ben oltre addirittura la data del 2015 suggerita da Rummenigge dopo l'ultima assemblea ECA. Dal 2012 al 2015 gli aumenti di capitale non saranno proibiti, ma limitati a 45 milioni di euro, calcolati su un periodo di 2 o 3 anni. Tra il 2015 e il 2017 tale cifra si ridurrà ai 30 milioni, per poi ridursi di nuovo progressivamente fino a una cifra di 5 milioni. Gli aumenti di capitale non potranno essere effettuati indebitandosi. Le spese per infrastrutture e settore giovanili non avranno invece limitazioni. Insomma, non c'è remissione dei "peccati" finanziari. Approfondimenti su ju29ro.com e sul blog.

Il fair play finanziario sarà flessibile e non punitivo - Andrea Traverso, responsabile delle licenze Uefa, ha spiegato che il sistema del fair play finanziario non prevederà norme punitive per i club, sarà invece "flessibile, perché dovrà adattarsi a tanti Paesi". Infatti, "l'obiettivo è aiutare le squadre - ha proseguito Traverso -. Non a caso, i deficit vengono calcolati su scala triennale. Se all'inizio del triennio considerato ci saranno delle situazioni critiche ci saranno delle notifiche". Le società, secondo la bozza che sarà discussa dal comitato esecutivo della Uefa il 28 maggio, potranno sforare di 45 milioni di euro per il primo triennio e di 30 milioni per il secondo, in un contesto di continuo calo; rimarranno esclusi dal calcolo del bilancio gli investimenti su infrastrutture e settore giovanile. Il delegato Uefa ha poi provveduto a fornire rassicurazioni ai club medio-piccoli, timorosi che le limitazioni alla ricapitalizzazione da parte dell'azionista possano cristallizzare il divario con i club più ricchi: "L'arco di tempo triennale - ha spiegato Traverso - permetterà di intervenire con più liquidità durante un anno, recuperando in seguito".

E alla fine parlò. Tirato per i capelli, ed invitato a far sentire la sua voce persino dal giornale scartato da Auricchio perché "di parte", John Elkann due parole sulla Juve le ha dette, al termine dell'assemblea degli azionisti della Fiat: "Da tifoso non posso che essere amareggiato, deluso e arrabbiato: manca grinta a tutti i livelli. Non c'è dubbio che bisogna reagire, soprattutto per costruire una Juve forte per la prossima stagione". La domanda che ci sarebbe piaciuto porre al maggiore azionista è CHI dovrebbe costruire una squadra più forte: le stesse persone che hanno costruito questa? Le squadre per l'anno prossimo si costruiscono ora, e se pure dovesse verificarsi quello che ha detto Platini oggi ("Conosco la famiglia che gestisce la Juve, credo attendano la fine della stagione, ormai andata male, per ricominciare daccapo" ndr), sarebbe tardi per programmare bene la prossima stagione.

Capello: All'Inter capivano poco di calcio. Sui giornali si fa un gran scrivere su un'ipotesi che, al momento, non ha basi credibili, quella di un eventuale passaggio di Balotelli al Milan. Capello, interpellato per 'Ventura Football Club', in onda oggi su Radio 1, ha detto la sua tirando una stilettata ai cugini di un tempo: "Se consiglierei a Balotelli di andare al Milan? Beh, quando Pirlo e Seedorf passarono ai rossoneri dall'Inter era il periodo in cui all'Inter capivano poco di calcio". Poi sul paragone con Rooney ha affermato: "È giovane, come è giovane anche Rooney. Solo che Rooney è già sposato...". A buon intenditor poche parole.

Camoranesi: il futuro è incerto - Potrebbe essere davvero l'ultima stagione di Mauro German Camoranesi in bianconero: e la prossima destinazione potrebbe essere in terra di Francia. Lo ha detto Sergio Fortunato, l'agente del 33enne italo-argentino, ai microfoni di footmercato.net: "Mauro spera di restare alla Juventus ancora un'altra stagione, bisogna vedere se la Juventus gli offrirà questa chance; se così sarà non ci saranno dubbi circa il suo futuro. La Ligue per Mauro è un'ipotesi intrigante. Già nel 2006 lo cercò l'Olympique Lione, ma Deschamps disse no. Ora, però, Didier allena il Marsiglia...".

Molinaro si trova bene in Germania - Tra i giocatori che hanno lasciato la Juve nel corso della stagione anche Molinaro, dopo Tiago, non pare affatto desideroso di rientrare alla base. Questo il senso delle dichiarazioni del suo agente, Pasquale Gallo, ai microfoni di TMW: "Io non posso entrare nel merito delle decisioni che hanno portato la Juve a cedere il mio assistito, posso dire che se hanno deciso così avevano le loro ragioni e la storia sarà poi a dire se hanno fatto bene o male. La Juventus ha problemi diversi da risolvere, spero da buon juventino li possa risolvere. Posso dire che Molinaro in tre anni ha sempre dimostrato grande attaccamento alla maglia, anche quando era infortunato ha sempre giocato dando il massimo. A lui è rimasta nel cuore la Juventus, ma ora è un giocatore importante e si trova bene in Germania. Bisogna ricordarsi poi che lo Stoccarda ha un diritto di riscatto sul giocatore. Posso dire anche che se i tifosi hanno sbagliato o meno ad avere nel mirino Molinaro lo diranno i fatti. Certamente questa amarezza ha aiutato Molinaro a crescere ed anche per questo ora è diventato un personaggio pubblico amato in Germania. Certi apprezzamenti da grandi campioni come Robben, infatti, fanno anche piacere".

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