Agnelli dichiara guerra all'ingiustizia: Juve al Tnas contro Figc e Inter.

News, 11 agosto 2011.

Il video integrale della conferenza di Andrea Agnelli. Arrivata la conferma ufficiale dal Coni: la Juventus ha presentato ricorso al Tnas contro la Figc e contro l'Inter. La reazione seccata di Moratti. Abete: Non guardo nello specchietto retrovisore, sono più preoccupato per la crisi dell'economia. Giovanni Cobolli Gigli: Andrea Agnelli 'fa benissimo a preannunciare questo tipo di azioni legali'; ma comunque 'non è un problema di scudetti'.  Antonio Conte: Io sono juventino e gli scudetti sono 29: per ora. Paco D'Onofrio: Siamo ad un punto di svolta. Oggi è in programma il tradizionale vernissage di Villar Perosa: Juventus A contro Primavera. Grecia: annullata in appello la retrocessione di Olympiakos Volos e Kavala. Mediaset riduce Controcampo ai minimi termini.

La conferenza stampa del 10-08-2011 - Linkiamo volentieri il video della conferenza stampa caricato sul canale Youtube della Juventus e, inoltre, linkiamo le foto scattate dal nostro inviato Marcello e il comunicato ufficiale del club.
- Video 1 - La conferenza integrale del Presidente Andrea Agnelli e dei legali della Juventus
- Comunicato ufficiale Juventus del 10-08-2011
- Foto 1
- Foto 2

Arrivata la conferma ufficiale del Coni - Il Coni conferma: la Juventus ha presentato ricorso al Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport sull'assegnazione dello scudetto 2006 all'Inter. "È stata presentata oggi istanza di arbitrato da parte della Juventus F.C. SpA, nei confronti della Federazione Italiana Giuoco Calcio e della F.C. Internazionale Milano - è scritto in un comunicato diffuso dal Coni -, in ordine all'atto del Consiglio Federale del 18 luglio 2011 di rigetto dell'istanza di revoca dell'assegnazione dello scudetto stagione sportiva 2005/2006, con conseguente prudente apprezzamento dei danni".

La reazione dell'Inter - Nella conferenza stampa di Roma Agnelli è stato molto chiaro sull'Inter: "Non è un titolo degli onesti ma dei prescritti"; e Massimo Moratti, interpellato in proposito su Sky Sport 24, ha osservato seccato: "Le affermazioni di Andrea Agnelli? non c'è nulla da commentare. Spero soltanto che prima o poi vada in vacanza, così si rilassa un po'". Non ci speri, anche in vacanza, chi tiene alla Juve, da quel maledetto 2006 non si dimentica di chiedere giustizia. Qualcuno disse, senza peraltro dar seguito pratico alle parole 'L'etica non va in prescrizione', noi diciamo 'La giustizia non va in vacanza'.
Ma anche il capitano dei nerazzurri, Javier Zanetti, ha detto brevemente la sua; dopo aver ricordato che nel corso della sua permanenza in maglia nerazzurra ."ci sono stati tanti momenti importanti, bellissimi, ma anche delle difficoltà. Io però ho sempre creduto nell'Inter e nella famiglia Moratti", sulle parole di Agnelli ha osservato: "Io sinceramente non posso ancora credere che vengano fatti certi discorsi: noi proseguiamo per la nostra strada. Noi eravamo diversi". Certo che erano diversi: chi altri mai intratteneva rapporti, colloqui e incontri con un arbitro in attività? Chi suggeriva preclusi in griglia? Eh sì, erano proprio diversi... E diversi son rimasti: prescritti.

La reazione di Abete - Al termine del primo tempo di Italia-Spagna Giancarlo Abete ha commentato ai microfoni di Rai Sport le dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa da Andrea Agnelli, il quale ha confermato di voler adire anche la giustizia ordinaria per ottenere giustizia: "Ho rispetto per le decisioni che assume il club, ma oggi sono concentrato sulla partita della Nazionale, come presidente della Figc. Certo la conferenza stampa di Agnelli era 'annunciata', visto che già prima della decisione del 18 luglio si era manifestata da parte della società la voglia di andare avanti. Come cittadino sono più preoccupato per la situazione economica ed il crollo in borsa, e quindi per il futuro, che impegnato a guardare sempre con lo specchietto retrovisore". La sorte dei risparmi del sig. Abete non ci interessa ma lasci pur da parte lo specchietto retrovisore, perché i problemi se li troverà davanti: e guardi bene dove mette in piedi, perché il terreno si è fatto accidentato per i non-competenti.

Cobolli Gigli: Andrea Agnelli fa benissimo - Intervenuto a Radio Sportiva Giovanni Cobolli Gigli ha parlato della conferenza stampa di Andrea Agnelli: "E' qualcosa di inaccettabile - ha detto - il fatto che non si capisca il perché nel 2006 diverse intercettazioni non siano uscite, specie quelle sull'Inter poi ritenute negative da Palazzi. Non è un problema di scudetti ma del perché la Juventus si e l'Inter no, perché il colonnello Auricchio disse che di altre telefonate non ce n'erano. Andrea Agnelli fa benissimo a preannunciare questo tipo di azioni legali. Noi nel 2006 non avevamo altre possibilità rispetto a quelle che usammo per difenderci, non era emerso ancora nulla rispetto alle faccende odierne che scagionano la società. Probabilmente la Juve non sarebbe finita in B, anche perché il quadro giudiziario è assai differente. Tornare indietro non serve per riottenere ciò che si è perso, ma è utile per fare chiarezza". Orbene, cominciamo dal fatto che Andrea non si limita a preannunciare azioni legali, perché il ricorso al Tnas è già arrivato a destinazione, mentre l''Al Tar! Al Tar!' di cobolliana memoria finì nel cestino, e per merito di chi dovette dircelo Blatter; proseguiamo col fatto che quella operata dalla Juve cobolliana, che si pregiava dei servigi di Zaccone, tutto fu tranne che una difesa; e soprattutto mettiamo l'accento sul fatto che è, eccome se è, un problema di scudetti, e che tornare su Calciopoli serve proprio per riottenere ciò che si è perso, anzi che ci è stato levato in maniera iniqua. Tanto per essere precisi.

Conte: gli scudetti sono 29 - Antonio Conte lo aveva già detto in un'intervista apparsa sul 'Corriere dello Sport' di ieri: la strada intrapresa da Agnelli è quella giusta: "Sono perfettamente allineato col presiden­te, trovo che la strada intrapresa sia giusta. Personalmente credo che gli scudetti si vin­cano sul campo: per me la Juve ne ha 29. E spero di aggiungerne altri". E quando gli è stato chiesto di definire se stesso, ha potuto rispondere in un modo solo: "Un ag­gettivo ce l’ho: juventino". Infatti: "Io ho pensato al­la Juve sin dal primo giorno in panchina. Un sogno, certo, però legittimato dai sacrifici e dal lavoro". E i tifosi bianconeri lo hanno capito e lo hanno accolto, da subito, con affetto, un affetto che vorrebbe ricompensare a suon di vittorie: "Non c’è un minuto delle mie giornate in cui non pensi a come ricambiare tanto affetto. Sapevo di essere nel loro cuore, eppure sono riusciti lo stesso a stupirmi: l’accoglienza che mi hanno riservato è motivo di responsabilità e non solo d’orgoglio. Disse Giampiero Boniperti: 'Alla Juve vincere non è importante, è l’unica cosa che conta'. E’ uno slogan che mi appartiene, adatto al mio carattere: odio perdere, anche se si tratta di sfide banali o giocose. Però la vittoria non s’inventa mai: presuppone un progetto, spirito di sacrificio, uomini giusti. E dobbiamo crederci sempre: non possiamo contentarci di obiettivi minimi". E spiega poi le sue modalità di gestione del gruppo: "Cerco di non fare quello che a me, quando giocavo, dava fastidio. E cerco di essere sempre chiaro e leale: meglio una brutta verità che una bella bugia, la prima può creare grane ma alla lunga paga, la seconda può essere comoda nell’immediato ma con il passare del tempo si rivela un boomerang. Il mio metodo è totalizzante: grazie anche alla laurea in scienze motorie, mi piace occuparmi di alimentazione, prevenzione, preparazione… Sempre però affidandomi a specialisti: collaboratori che godono di piena autonomia. E negli allenamenti voglio l’alta intensità e i ritmi elevati che si trovano poi nella partita". Due parole sul nuovo stadio: "E’ un impianto bellissimo: la società è avan­ti, noi dovremo essere all’altezza".

Paco D'Onofrio: C'è fiducia - Anche Paco D'Onofrio, dalla sua pagina Facebook, ha esternato sensazioni positive sulla situazione che sta venendosi a creare: "Dopo anni nei quali abbiamo dovuto subire ogni avversità anche mediatica, siamo ad un punto di svolta. A settembre il Coni dovrà esprimersi sull'illegittima radiazione di Moggi e sullo scudetto del 2006. Siamo molto fiduciosi".

Ieri si è lavorato a Vinovo: oggi appuntamento a Villar Perosa - Doppio allenamento ieri a Villar Perosa, caratterizzato da quell'intensità di lavoro cui ormai Antonio Conte ha abituato i suoi. Lavoro atletico e lavoro tattico per il gruppo che, ricordiamo, era privo di dodici elementi in giro per il mondo con le loro rappresentative nazionali, e cui Conte ha aggregato due giovani della Primavera, Liviero e Gabriel Appelt Pirès. Solo palestra per Toni, Pepe e Martinez che, al pari di Quagliarella che sta seguendo un programma personalizzato, non sono stati convocati per la tradizionale sfida in famiglia di Villar Perosa, in programma oggi. Una sfida della quale il mister Conte così ha parlato, nell'intervista al Corriere dello Sport: "Sento già l’emozione, sarà un salto indietro negli anni. Ricordo l’Avvocato che arrivava in elicottero e noi, con Trapattoni, che saliva­mo a trovarlo in villa; ricordo la sua compe­tenza e la sua ironia, il suo amore per il cal­cio e per la Juve. Villar Perosa, per la gente bianconera, non è un paese, ma un pezzo di storia".

Grecia: annullata la retrocessione di Volos e Kavala - La Federcalcio greca ha annullato la retrocessione a tavolino dell'Olympiakos Volos e del Kavala, inizialmente punite per uno scandalo di partite truccate. L'organo d'appello della giustizia sportiva ha accolto il ricorso delle due società che rimangono in Super League (la serie A ellenica), seppur con una penalizzazione (da scontarsi in questa stagione) rispettivamente di 10 e 8 punti. I proprietari dei due club, Achilleas Beos e Makis Psomiadis, sono stati comunque radiati. L'Olympiakos Volos è stato, inoltre, punito con l'esclusione in corsa dall'Europa League, dove era arrivato al terzo turno preliminare, per la norma Uefa che non ammette alle proprie competizioni squadre punite con penalizzazioni.

Controcampo addio - Complice la crisi economica, che impone una riduzione delle spese, Mediaset ha deciso di modificare profondamente la trasmissione 'Controcampo', riducendo così ai minimi termini uno dei suoi programmi di punta nel ramo sportivo. Probabilmente circa tre milioni annui, come costo di produzione, era un po' alto. Dal prossimo 28 agosto la trasmissione Controcampo, condotta da Alberto Brandi, passa su Italia 1 e andrà in onda dalle 00.30, o comunque, a quanto si sa, in base alle esigenze televisive dello stesso canale televisivo. Il programma non vedrà più l'affluenza di pubblico né ci sarà l'affollato parterre di ospiti degli anni precedenti. In studio saranno presenti solo uno o due ospiti, divisi per argomento, che si siederanno davanti ai due conduttori, Brandi e Cruciani, uno alla volta. Nel corso della trasmissione verranno comunque sempre mandati in onda i servizi filmati sulle partite.


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