Higuain rimane in stand-by. Lotito attacca la Juve: No agli interessi personali.

News, 10 giugno 2012.


Nel corso del pranzo tra le due dirigenze, la Juve ha chiesto Higuain al Real; se ne dovrà riparlare quando sarà arrivato il nuovo tecnico dei Blancos. Marotta: Per ora Higuain non è trattabile, il discorso è rimandato a quando il Real avrà definito il suo assetto dal punto di vista dell'allenatore. Le Leggende del Real battono quelle della Juve, tra le quali brilla il 'solito' Nedved. Jovetic in un'intervista parla del suo futuro, che sogna in maglia bianconera; i Della Valle, stizziti, lo multano. La Lazio vince lo scudetto Primavera: in Supercoppa sarà dunque di nuovo un sfida tra biancocelesti e bianconeri. Lotito attacca ancora la Juve: Qualcuno ha messo davanti i suoi interessi personali facendo venire meno la credibilità della Lega.

Fumata grigia a Madrid - Il Corazon Classic Match è stato, come preannunciato da Florentino Perez nei giorni scorsi, l'occasione perché Real Madrid e Juventus iniziassero a parlare ufficialmente tra loro di Higuain, che vuol lasciare Madrid e che rappresenta un obiettivo di mercato dei bianconeri. Se ne è parlato nel peranzo riservato ai dirigenti (Agnelli, Marotta, Nedved e Albanese da una parte, Perez, il dg José Angel Sanchez, il direttore delle relazioni Butragueño, ma anche il mediatore Ernesto Bronzetti). E' stata una prima presa di contatto, in un clima conviviale, nel Salon Blanco del ristorante Puerta 57 dentro il Santiago Bernabeu, tra una portata e l'altra (prosciutto, alicette, gamberetti e altro pesce): un incontro interlocutorio, con Perez che ha preso tempo, anche perché il Real ancora non ha il nuovo allenatore, attende Ancelotti che deve però prima svincolarsi dal Paris Saint-Germain, e toccherà con ogni probabilità a lui dare il via libera alla cessione dell'attaccante. La Juventus ha comunque manifestato il suo interesse per il giocatore, che gradisce il bianconero come destinazione. Se ne riparlerà e si approfondirà il discorso economico, perché il Real non vorrebbe scendere sotto i 30, la Juve si attesterebbe su un 22 a rate; sembrano escluse le contropartite, perché i giocatori che potrebbero interessare gli spagnoli sono solo le stars come Vidal e Pogba e su questi la Juventus non accetta nemmeno di parlare. Dunque Conte (con cui Agnelli aveva fatto il punto la sera precedente all'One Concept Apple Bar del fratello Daniele) dovrà attendere ancora per capire quale sarà (se sarà) il regalo di nozze (oggi il mister sposa Elisabetta) da parte della Vecchia Signora.

Marotta: Il Real prima deve definire il suo assetto dal punto di vista della panchina - Beppe Marotta, dalla mixed zone del Bernabeu ha poi chiarito i contenuti affrontati a pranzo dalle due dirigenze. Dopo ave ricordato lo scopo benefico dell'iniziativa della giornata ("Devo dire che principalmente sono qui per questo straordinario evento che dimostra ancora una volta come il mondo del calcio è un fenomeno di aggregazione, un fenomeno molto sensibile a quelli che sono i bisogni, i casi sociali più sfortunati"), ha spiegato: "Tutto è avvenuto in un clima di massima cordialità, tra due società che segnano la storia del calcio mondiale. Il pranzo è avvenuto all'insegna dell'ospitalità, ci siamo incontrati con il presidente Perez, con il presidente Agnelli, io ed altri commensali. E' chiaro che a latere si questo incontro si è parlato anche di calcio giocato, ma credo che ogni situazione sia ancora da definire in quanto come sapete l'assetto del Real Madrid dal punto di vista della panchina, dell'allenatore, non è definito, per cui ogni discorso successivo che riguarda i giocatori è rimandato". Solo dopo questa tappa fondamentale rappresentata dalla nomina del tecnico per la prossima stagione, se ne riparlerà: "Tra le due società intercorrono ottimi rapporti e devo dire che il Real Madrid, nella persona del presidente, ha rivolto apprezzamenti per i nostri giocatori, quindi significa in sostanza che si possono anche individuare percorsi di calciomercato, questo sicuramente, ma come ho detto prima, bisogna attendere prima di tutto che venga definita la loro panchina, affinché poi ci si possa risentire per intavolare eventuali trasferimenti". Però la Juve sui suoi campioni mette il lucchetto: "Per quanto ci riguarda, premesso che sono solo considerazioni generali, noi non ci priviamo di giocatori che possono essere considerati appetibili dai grandi club. Quest'anno è un anno per noi importante, sappiamo che la Juventus non vende i giocatori migliori, ma deve invece aumentare la qualità dei giocatori che ha". E' stato dunque questo solo un primo passettino verso la trattativa vera e propria: "Rinnoviamo la considerazione verso il giocatore, sicuramente, però, ripeto, ogni altro discorso deve essere affrontato quando tutto è definito e quindi si darà il via ad un'eventuale disponibilità a trattare, se il Real Madrid riterrà, dipende solo da loro, che questo sia un giocatore trattabile".

La partita delle Leggende: vince il Real - Ma a Madrid non si sono fatte solo chiacchiere, si è anche giocato, le vecchie (si fa per dire, viste le eccellenti condizioni di alcuni) glorie di Blancos e bianconeri. Davanti a 73.000 spettatori hanno vinto i padroni di casa, per 2-1, con reti di Figo, Montero e Perez. Coinvolti 43 giocatori: Buyo, Illgner, Contreras, Chendo, Rojas, Roberto Carlos, Gordillo, Hierro, Pavón, Sabido, Fabio Cannavaro, Zidane, Iván Helguera, Redondo, Iván Pérez, Butragueño, Alfonso, Dani, Morientes, Figo, Amavisca, Karembeu, Velasco e Fernando Sanz; Tacconi, Peruzzi, Ferrara, Birindelli, Montero, Torricelli, Tudor, Davids, Nedved, Ravanelli, Jugovic, Kovacevic, Mirkovic, Cannavaro, Giannichedda, Porrini, Salihamidzic, Mauro, Amoruso (Pessotto era l'allenatore dei bianconeri). Dei due doppi ex Zidane ha giocato quasi tutta la gara col Real solo l'ultimo quarto d'ora con i bianconeri, mentre Cannavaro, apparso in buona forma, ha giocato un tempo per parte, ma a Madrid potrebbe tornare presto, alla corte di Ancelotti, come vice, almeno così si sussurra, ed è un sussurro che riempie d'orgoglio il difensore: "Io a giugno finirò il corso da allenatore e fare un'esperienza qui sarebbe sicuramente il massimo, però non spetta a me decidere, spetta ad altri, se hanno bisogno io do la mia disponibilità".
Non in buona, ma in ottima forma è apparso Pavel Nedved, alla terza partita in una decina di giorni, sempre scattante, lucido e grintoso come sempre, un vero peccato non vederlo ancora in attività, quando al calcare il campo si trascinano talora ombre o surrogati di calciatori. "Gioco più adesso che quando ero calciatore - le sue parole - Non riesco a resistere!"

Tra Jovetic e la Fiorentina ora è guerra - Sulla Gazzetta dello Sport di ieri c'era un'intervista di Alessandra Gozzini a Stephan Jovetic, nella quale praticamente il montenegrino salutava la Fiorentina per rispondere agli inviti della Juventus: "Sento davvero di aver dato tutto, di non avere altro da offrire e da trasmettere agli altri. Sono giovane e ambizioso, è normale che possa sentire il bisogno di misurarmi altrove". "Firenze e i tifosi viola mi hanno sempre chiesto di metterci la faccia: eccola. Ho bisogno di stimoli altrove, ho bisogno di consacrarmi con un top club". La Juventus? "Da un anno mi cercano, dicono che vogliono me, che nella loro lista vengo prima di Ibra, Tevez e Higuain. Chi non sarebbe lusingato? Io lo sono, e non credo sia un tradimento ammetterlo". Conte? "Con uno come lui sento che potrei crescere ancora. La stima è reciproca". Questi i passaggi principali dell'intervista.
Un'intervista che ha però fatto infuriare i Della Valle, che hanno multato il calciatore perché l'intervista non era stata autorizzata; ribadiscono che il prezzo resta di 30 milioni e che la trattativa va fatta con loro, non con Jovetic o il suo procuratore; la promessa fatta da Andrea Della Valle a Jo-Jo vale solo se si trova un club che accontenti in tutto e per tutto le richieste del club viola, altrimenti il montenegrino rimane a Firenze sino a luglio 2016, scadenza naturale del contratto. Resta il fatto che senza i soldi di Jovetic difficilmente i viola riusciranno a chiudere per il loro obiettivo Mario Gomez (insidiato anche dal Chelsea); e resta il fatto che il procuratore, e amico, di Jo-Jo, Fali Ramadani, quarantottenne serbo di origini turche che vive a Berlino, cura anche gli interessi di Adem Ljajic, il cui contratto scade nel 2014 e che i viola devono rinnovare al più presto per non vederselo sfuggire a parametro zero.

Supercoppa italiana: sarà Juve contro Lazio anche per la Primavera - La Lazio, battendo in finale l'Atalanta per 3-0, si è aggiudicata ieri lo scudetto Primavera. Per la Supercoppa di categoria si riproporrà dunque la sfida tra i biancocelesti e la Juventus, vincitrice della Coppa Italia; come per le Prime Squadre, anche se a ruoli invertiti.

Lotito attacca ancora la Juve - La diatriba sulla sede della Supercoppa, ormai un classico che sembra destinato a ripetersi tutti gli anni, almeno sinché in Lega continuerà a regnare l'attuale caos, non accenna a spegnersi. E a buttare benzina sul fuoco delle polemiche ci ha pensato di nuovo ieri Claudio Lotito, tornato ad attaccare la Juventus, rea a suo dire di farsi i suoi interessi e minare la credibilità (quale?) della Lega: "Io ho assunto una posizione nel semplice rispetto delle regole. Nel momento in cui la Lega sottoscrive dei contratti e fa delle scelte tutti dobbiamo cercare di seguirla - ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport- qualcuno invece ha messo davanti gli interessi personali, facendo venire meno la credibilità della Lega. Per questo ho provato a dare nuovo equilibrio ai comportamenti, cercando di trovare una soluzione che possa venire incontro alle esigenze di Juventus, Lazio e Lega".


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