Conte: Sfida importante, ma vale 3 punti. Lippi re d'Asia: 'E il gusto della vittoria'.

News, 10 novembre 2013.
 
Sono venti i convocati di Conte: oltre ai soliti Vucinic, Lichtsteiner e Pepe, fuori anche Chiellini e Caceres. Conte: Benitez dice che il suo Napoli è al 75% e sta a pari punti con noi, che siamo al 100%: che campionato sarà quando il Napoli arriverà al 100%?. Lippi trionfa nella Champions asiatica: "E' il gusto della vittoria". Diritti tv: il fronte guidato da Agnelli ottiene un primo risultato, perché ad Infront verrà presentata una controproposta più vantaggiosa per i club.
 
I venti convocati -  Data l'indisponibilità degli infortunati Lichtsteiner, Chiellini, Vucinic e Pepe e di Caceres, requisito dalla sua Nazionale, sono 20 i convocati di Conte: Buffon, Ogbonna, Pogba, Marchisio, Tevez, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Llorente, Barzagli, Motta, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Quagliarella, Storari, Isla, Rubinho.
 
Conte: Se ora è al 75%, cosa farà il Napoli quando sarà al 100%? - Benitez, nella sua conferenza stampa aveva affermato che la Juve è ancora la squadra con la rosa più forte e che Conte sa che proprio la Juve è la favorita. Ma Conte, quando gli è stato chiesto a sua volta di commentare queste considerazioni, aveva preferito rifarsi a quanto detto da Benitez qualche giorno fa, dopo la gara di Champions League, allorché aveva detto che il suo Napoli era solo al 75%; e allora il tecnico bianconero ribatte: "Ascoltando che Benitez dice che il Napoli è ancora al 75%, io dico, cavolo, 75% sta a pari punti con noi, a tre punti dalla Roma, quindi mi chiedo... non ci sarà campionato quando il Napoli sarà al 100%. Così come penso anche che il Napoli l'anno scorso è arrivato secondo in campionato, ha venduto Cavani per 60, hanno fatto una campagna per 90 milioni... quest'anno io penso che Benitez sia talmente intelligente da capire che se il Napoli non vince lo scudetto non ha fatto niente. Noi stiamo viaggiando già al 100%. Queste sono parole di Benitez, che ha detto che il Napoli è al 75%. Io non mi sono mai permesso di dire la squadra sta... o dare percentuali. Noi stiamo viaggiando belli spediti, perciò mi preoccupo. Se Benitez dice che il Napoli è al 75%, un po' di preoccupazione mi viene perché dico: cavolo, questi quando saranno al 100% che campionato faranno?".
Su Higuain: "E' un giocatore forte, è un giocatore sicuramente di livello superiore, di spessore, un giocatore che anche a noi piaceva, un giocatore che è costato 40 milioni. Quindi penso che basta questo per descrivere Higuain, i gol che fatto col Madrid. Abbiamo avuto il piacere di vedere il Real Madrid mercoledì e di vedere il livello e lo spessore dei calciatori. Il Napoli ha preso tre giocatori dal Real Madrid: Higuain, Callejon e Albiol".
Dopo la sosta, dice, riavrà gli infortunati, tranne Pepe: "Su Pepe, penso siano domande che dovete fare più allo staff medico, a chi comunque conosce. Io la conosco la situazione, ma non sarò mai un dottore per spiegarvi bene l'entità dell'infortunio o lo stato delle cose".
Sull'importanza di questa partita: "Sicuramente questa è una sfida importante, come è una sfida importante quando giochiamo contro Inter, Milan, Roma, Fiorentina, contro squadre che comunque quest'anno si sono mosse molto bene sul mercato e sono entrate nell'elite delle squadre che devono lottare per lo scudetto. Però non dimentichiamo che la partita di domani è diventata importante grazie al successo che abbiamo ottenuto sul Parma. La partita contro il Parma valeva tre punti, così vale la partita con il Napoli. Diventerà importante se poi andremo a vincere a Livorno. Se invece vinci e poi a Livorno cadi o pareggi, diventa meno importante. Questo a testimonianza che in un campionato lungo e difficile come quello nostro, per una squadra che vuole lottare per raggiungere l'obiettivo, che è vincere il campionato, tutte le partite diventano le partite della vita, perché tutte le partite valgono tre punti".
Sull'assenza di Caceres, che rende Isla la scelta obbligata sulla fascia destra: "Caceres... ci è giunta questa buona notizia, quindi se qualcuno magari poteva pensare che ci potessimo schierare col 4-3-3, mi hanno tolto il terzino che c'era, era l'unico, quindi siamo obbligati a tornare al modulo di campionato. Oltre ad essere una scelta, è diventata anche una necessità. Poteva essere anche un'opzione perché comunque siamo pronti ad affrontare le partite con questi due tipi di sistemi di gioco, soprattutto quando vai ad affrontare squadre che giocano comunque con degli esterni forti. Poteva essere abbastanza realistica la situazione. Isla penso che possa fare quello che sta facendo: l'esterno, può fare l'interno di centrocampo, può fare anche eventualmente l'appoggio alla punta in un 3-5-1-1, però da terzino... dovete capire che ci sono due fasi, c'è la fase offensiva e la fase difensiva. Nella fase offensiva Mauricio è molto bravo, mentre nella fase difensiva, tenerlo come quarto, unico, in una difesa a quattro, comunque rappresenterebbe più un rischio. Poi in una situazione di necessità, con una corda al collo, uno lo fa anche. Lo abbiamo fatto con il Galatasaray, quando abbiamo pareggiato in casa 2-2".
Video della conferenza stampa di Antonio Conte (da Tifosibianconeri.com)
 
Marcello Lippi trionfa nella Coppa d'Asia - Marcello Lippio, dopo aver trionfato nel campionato cinese alla guida del Guangzhou Evergrande, ha conquistato anche la Champions asiatica, pareggiando 1-1 con i coreani del Seul (la gara d'andata era finita 2-2.
E ha espresso tutta la sua soddisfazione ai microfoni di Sky Sport 24: "Io sto vivendo un'annata fantastica, perché mi sono rimesso in gioco dopo due anni, dopo il Mondiale in Sudafrica che è andato come tutti sappiamo. Sono venuto qua, in un anno e mezzo siamo riusciti a vincere due Scudetti, la Coppa di Cina e una Champions League. Perciò è una grandissima soddisfazione, la squadra è cresciuta tantissima, c'è un entusiasmo incredibile, sono molto molto soddisfatto".
Nessuna nostalgia per l'Italia o l'Europa: "No, no, no, no. Assolutamente no. Io sto bene qua".
Ora è l'unico allenatore ad aver vinto la Champions in due continenti, un traguardo di cui va giustamente orgoglioso. Eppure c'è qualcosa che lo spinge ad andare avanti, ancora e sempre: "E' proprio il gusto della vittoria, le sensazioni che si provano quando si vincono così tante cose belle, importanti e quando si vede l'entusiasmo che cresce giorno dopo giorno intorno a te, fino ad arrivare a quello che abbiamo visto stasera, che c'erano 70.000 persone tra quelle dello stadio e quelle che erano fuori, tutti vestiti di rosso, incredibilmente entusiasti, questo è un qualcosa che ti porta ancora ad avere la voglia di lavorare, di lottare e di trasmettere agli altri questo, perché vincere un anno o due può essere una cosa casuale, vincere ripetutamente non è più una cosa casuale, vuol dire che dietro c'è del lavoro e un allenatore deve trasmettere questo ad una squadra che deve diventare grande, se no non si diventa una grande squadra".
 
Diritti tv: una questione in divenire - Sino a fine agosto sembrava già tutto pacifico sul fronte dei diritti tv quando, come un fulmine a ciel sereno, erano entrate in scena quelle che ora vengono definite le sette sorelle (Fiorentina, Inter, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Verona) che, con la leadership di Andrea Agnelli, chiedevano un approfondimento e una riflessione sulla questione. Non era un rifiuto preconcetto verso Infront, ma la volontà di comprendere se quella di Infront fosse davvero la proposta più vantaggiosa e se alla stessa Infront non fosse lecito chiedere di più. E adesso le sette sorelle non sarebbero più solo sette: il primo ad accorgersi che c'erano davvero margini più ampi di manovra pare sia stato Urbano Cairo, conoscitore dei media; e pian piano il fronte favorevole alla proposta di Infront (mandato fino al 2021, con minimo garantito da 900 milioni per il triennio 2015-18 e 930 per il 2018-21) si è sgretolato e ora la proposta condivisa dalla maggior parte dei club sarebbe quella che prevede: nessun rinnovo fino al 2021 ma la formula del 3 più 3 (con prolungamento del mandato a Infront a determinati risultati e diritto di recesso se questi non vengono raggiunti); innalzamento dell'asticella del minimo oltre cui scattano le commissioni per l'advisor.
Questa è la controproposta che verrà dunque presentata a Infront nell'Assemblea, che è stata rimandata al giorno 18, per permettere ai presidenti di trovarsi per una riunione informale in cui raggiunger un'uniformità di pensiero nello stabilire il minimo (potrebbe essere 900 ma anche più di un milione)  e le commissioni, come spiega Iaria sulla Gazzetta: "Attualmente Infront percepisce 35-40 milioni sul miliardo di ricavi con un sistema a scaglioni. Le società vorrebbero ribattere con una percentuale fissa (2,5-3%) oltre una determinata soglia, oppure separando il lavoro domestico da quello internazionale, in modo da risparmiare una decina di milioni a stagione".

 


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