Conte: Niente scuse, dovrà vincere l'organizzazione. Buffon fa 500.

News, 24 novembre 2013.
 
Per Livorno i convocati sono solo 18. Buffon oggi tocca il traguardo delle 500 presenze in serie A. Conte: E' un momento eccezionale, però non deve essere per noi un alibi, anzi è un motivo in più per cercare di fare bene, sfruttando la nostra organizzazione. Conte: Lo spot  più bello sarebbe un'unione tra ultras  e i bambini, che vivono insieme la partita, in maniera educativa. Conte elogia e sprona Pirlo e Pogba.
 
I convocati di Conte sono solo 18 - Dopo la conferenza e la rifinitura, la comitiva bianconera, nel primo pomeriggio è partita in aereo per Pisa, da dove poi raggiungere Livorno.
L'elenco dei convocati pubblicato sul sito ufficiale conferma tutte le numerose assenze preannunciate. Fuori per squalifica Bonucci e Ogbonna, per infortunio Pepe, Lichtsteiner, Isla, Barzagli e Giovinco.
Per Livorno sono dunque partiti in 18: Buffon, Chiellini, Caceres, Pogba, Marchisio, Vucinic, Tevez, De Ceglie, Peluso, Llorente, Motta, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Quagliarella, Storari, Rubinho.
 
Buffon tocca quota 500 - A Livorno oggi Gigi Buffon raggiungerà un importantissimo traguardo della sua carriera: la presenza numero 500 in serie A, dove aveva esordito, a soli 17 anni, Parma-Milan (0-0) del 19 novembre 1995 a 17 anni, mantenendo inviolata la sua rete (fu uno 0-0) e  risultando uno dei migliori in campo; la prima rete l'avrebbe subìta proprio dalla Juventus, nella partita successiva, ad opera di Ciro Ferrara.
E Buffon, attraverso il suo profilo ufficiale di Twitter, ha rivelato che per celebrare al meglio questo traguardo speciale indosserà una fascia da capitano speciale: "Domani contro il Livorno saranno 500 presenze in serie A e questa sarà la fascia che indosserò! AVANTI JUVE!"
 
Conte: Le assenze non devono essere un alibi, vince l'organizzazione - In conferenza stampa Antonio non ha potuto che testimoniare le difficoltà in queste due settimane di sosta per gli impegni delle Nazionali: "Sicuramente non è stata una settimana semplice, perché i calciatori impegnati con le Nazionali sono arrivati in tempi diversi, quindi abbiamo dovuto gestire la settimana anche con lavori specifici differenti, dando anche dei giorni liberi in maniera differente, non unica. E in ultimo, Caceres è arrivato ieri all'una, quindi è stato catapultato in campo nel bel mezzo dell'allenamento. Non è stata una settimana sicuramente semplice, penso che non lo sia stata per me, penso che non lo sia stata per nessun tecnico che ha tanti Nazionali in rosa. C'è l'aspetto positivo, che avendo Nazionali in rosa, comunque, hai calciatori forti; c'è l'aspetto negativo che quando capitano queste settimane diventa molto molto difficile preparare il tutto e in poco tempo però lo devi fare e lo devi fare anche bene".
E dunque Antonio non cerca scuse, alle assenze si supplisce con l'organizzazione: "Sono molto sereno perché c'è un'organizzazione che comunque regge anche all'eccezionalità dell'evento, come questo, perchè effettivamente è un momento eccezionale di mancanza di calciatori, soprattutto nel settore difensivo. Ci sono tanti infortunati, tanti squalificati, è un momento eccezionale, però non deve essere per noi un alibi, anzi è un motivo in più per cercare di fare bene, per sopperire alle assenze nel migliore dei modi, sfruttando la qualità dei calciatori, sfruttando la nostra organizzazione, che rimane la stessa e che dà ampie garanzie sotto tutti i punti di vista".
Ma Conte, ormai abituato ad essere quello che ci mette sempre la faccia e la voce in tutte le situazioni, un sassolino dalla scarpa se lo toglie a proposito delle insinuazioni che si son lette su 'Libero' circa una presunta allergia di Barzagli nei riguardi delle convocazioni in Nazionale: "Barzagli è tornato infortunato dalla Nazionale, quindi domani non sarà disponibile. Ho visto che qualcuno a livello giornalistico ha fatto anche dell'ironia sull'infortunio di Barzagli e dispiace, veramente dispiace perchè si vede solo cattiveria in chi scrive e dice fesserie. Questo dispiace, sinceramente, anche perché Barzagli è un ragazzo molto serio, che tiene fin troppo alla Juventus e tiene fin troppo anche alla Nazionale. Che sia chiaro. Quindi Barzagli non sarà a disposizione, non so quali siano i tempi di recupero, se potrà essere disponibile per il Copenaghen; secondo me è anche difficile, però vedremo. E' difficile sì. Vedremo che cosa accadrà. Anche perché non dimentichiamo che chi è infortunato, poi, ha bisogno anche di allenarsi, non è che uno recupera e lo catapultiamo in campo, a discapito suo e a discapito nostro. Ci sono dei tempi da rispettare".
 
Il sogno di Conte: bambini e ultras insieme in curva a far la bolgia - Sicuramente per Conte, che sempre ha contato moltissimo sulla spinta che i tifosi possono dare, la squalifica delle curve è motivo di grande rammarico: "A me sinceramente dispiace che non ci siano i nostri tifosi, la parte calda del tifo, perché come ho detto sempre è il cuore pulsante dello stadio, sono coloro che in tutti i momenti, non solo in quelli positivi, ma anche in quelli un pochettino di difficoltà, sono quelli che ci sospingono. Lo hanno fatto sempre in questi due anni, lo hanno fatto in questo primo scorcio di stagione. Non averli per due partite sicuramente è un danno ingente che subisce la squadra, questo è fuori dubbio. C'è questa norma da rispettare, sono state chiuse altre curve, adesso è toccato alle nostre curve. Senza entrare nei particolari, se siano giuste o meno determinate situazioni, ne prendiamo atto, cerchiamo di capire dove si può fare meglio, dove si può fare peggio tutti quanti. Adesso c'è questa iniziativa dei bambini: i bambini  in curva, comunque, è sempre qualcosa di bello. Mi piacerebbe che i bambini in curva fossero insieme ai tifosi, in un clima di grande educazione. Sarebbe quello lo spot ancora più bello, un'unione tra ultras, i cosiddetti ultras, tifosi con le bandiere, e i bambini che vivono insieme la partita, non in maniera diseducativa, ma in maniera educativa, tifando per la propria squadra e spingendo i propri beniamini oltre l'ostacolo. Questo sarebbe auspicabile. Un insieme di cose, non due cose separate, o gli ultras o i bambini. Sarebbe bello mettere gli ultras insieme ai bambini, in un clima educativo". Chiaramente a livello educativo devono essere gli ultras ad educare i bambini, quindi sarebbe bello. Sarebbe anche una responsabilità per tutti".
Sarebbe bello, sì, a patto che non debbano essere i bambini a educare gli ultras, ad insegnar loro che il 'facciamo quello che vogliamo' non esiste.
 
Le carezze di Conte: per Pirlo e Pogba - Due sono i tormentoni che, in questi giorni senza calcio giocato, se non le inutili e noiose amichevoli della Nazionale, hanno tenuto in piedi gazzette e gazzettini: quelli su Pirlo e Pogba, investiti dal vento della destabilizzazione.
Ad entrambi, dati, o meglio voluti, con la valigia in mano, Conte non ha risparmiato le sue carezze, ma anche i suoi input.
Per Pirlo: "Io penso che Andrea... non sto a scoprire l'acqua calda. In questi due anni ha fatto delle cose importantissime, straordinarie, insieme ai suoi compagni. Quindi è un calciatore... ripeto, penso di essermi già espresso in termini entusiastici nei suoi confronti. Mi auguro che lui continui a fare quello che ha fatto in questi due anni e che sta facendo in questo primo scorcio di stagione. Ecco perché quando dico che mi auguro possa essere conservato a lungo, mi riferisco proprio a questo. Perché è un giocatore importante per noi, un giocatore forte sotto tutti i punti di vista, un campione. E mi auguro che lui possa avere sempre la stessa fame, la stessa intensità, la stessa voglia che ha avuto in questi due anni e che ha avuto in questa prima parte della stagione. Quando dico 'mi auguro che ce lo conservino a lungo', sotto tutti i punti di vista, calcistico, a livello di comportamento, a livello motivazionale, a livello di tutto, perché comunque è un campione e i campioni sono importanti se si vuole vincere".
Per Pogba che, raggiunta la qualificazione ai Mondiali brasiliani con la sua Francia dopo due tirate sfide con l'Ucraina dove ha ripagato appieno la fiducia concessagli da Deschamps, ha ringraziato Conte: "Io penso che Paul debba innanzitutto ringraziare se stesso, perché è lui, con la sua testa, che ha deciso di seguire un determinato percorso che l'ha portato adesso alla Juventus, che  l'ha portato in una squadra dove ci sono tanti calciatori, ci sono dei campioni che possono dare un buonissimo esempio, dove c'è un allenatore che comunque ha un proprio iter a livello di insegnamento, dove c'è una società che comunque è sempre presente. Noi cerchiamo di dare tutto il supporto possibile a Paul. Io ho sempre detto che lui ha le qualità per diventare un grandissimo, lui lo vuole diventare, questo è importante, l'importante che lui ci sia sempre con la testa e abbia voglia di fare questo, perché ho visto tanti ragazzi, soprattutto quando io ero giovane, potenzialmente molto molto più forti del sottoscritto, che poi alla fine sono finiti a giocare nelle serie dilettanti. E io che ero più scarso rispetto a loro, con la testa sono riuscito a fare tredici anni di Juventus. Questo a dimostrazione che oltre al talento ci vuole la testa sempre, su tutte le cose. Quindi io penso che Paul debba ringraziare se stesso, debba ringraziare l'ambiente in cui si sta trovando, la società, i tifosi che lo coccolano, i compagni. Poi se vuole ringraziare anche me io sono contento di questo".

 


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