Buffon: Calciopoli fu una pagina dolorosa.

News, 11 gennaio 2014.
 
Buffon: Calciopoli è stata una pagina dolorosa; la Juve è come il maggiordomo, è sempre colpa sua. Provata a Vinovo la tattica anti-Cagliari. Bonucci: Voglio vincere tutto e mi piacerebbe chiudere la carriera qui alla Juve. Sarà Guida a dirigere Cagliari-Juve. Il Tnas riduce da 9 a 6 mesi la squalifica di Stefano Mauri.
 
Buffon: La Juve come il maggiordomo, è sempre la colpevole - A 'Filo Diretto' su JTV ieri era di scena Gigi Buffon, il capitano bianconero che il 28 di questo mese festeggerà il suo 28° compleanno con quella maglia che porta dal 2001, vincendo sei titoli, due prima e due dopo i due rapinati da Calciopoli, di cui lui così parla: "Sicuramente è stata una pagina dolorosa per la Juventus, per tutti i  tifosi e per noi giocatori che abbiamo vissuto quelle incredibile cavalcate trionfanti. Il fatto che ancora oggi, in molti, riconducano, riprendano quelle esperienze ormai passate, volendo insinuare il dubbio sulle nostre vittorie, è un qualcosa che sotto certi aspetti mi fa piacere, perché significa che la Juve ha ricominciato a vincere e continua a far timore agli avversari. Poi secondariamente, perché come ho detto anche dopo la partita con la Roma, penso sia l'alibi migliore per chi non vince. E' la giustificazione migliore da dare all'esterno anche ai propri tifosi: non si vince perché qualcuno non si comporta magari in maniera corretta. La Juve ha un po' il ruolo del maggiordomo: di chi è la colpa? Del maggiordomo. E tutto questo che adesso ho quasi 36 anni, è una cosa che non mi tocca, anzi ne vado orgoglioso".
E anche lui spesso è stato messo nel mirino, per il suo vizio (in un mondo sostanzialmente ipocrita) di non avere peli sulla lingua: "E' vero, in passato alcune mie esternazioni, penso siano state frutto di strumentalizzazioni sicuramente scorrette. Ma nonostante questo non ho mai perso la voglia di dire la mia o portare rancore nei confronti di qualcuno, perché alla fine la serenità che ho dentro, mi viene dal fatto che so chi sono. Quando uno sa chi è e sa che non ha nulla da rimproverarsi riguardo a certe situazioni, va a letto con la coscienza a posto e con la testa sgombra e serena. Anzi, alcune volte, se qualcuno mi ha pugnalato, l'ho affrontato proprio col sorriso perché è l'unico modo per poter disarmare gli avversari in questo caso. Però davanti ad alcune critiche devo dire che nello stesso momento, c'è stato anche chi è riuscito a far emergere il mio lato positivo e ad apprezzare certe dichiarazioni che potevamo sembrare scomode. Per cui, come capita spesso a certi personaggi, sei costretto a dividere un po' l'opinione, c'è chi sta con te e c'è chi sta contro. Però questa è la vita, non si può andare bene e tutti. La parata e anche il rammarico... è stata la parata nella finale di Coppa dei Campioni sul colpo di testa di Inzaghi, perché penso sia stata una parata formidabile. Una parata che ci ha avvicinato tanto a quella vittoria".
Ma dai tifosi bianconeri ha sempre avuto tanti attestati di stima: "In questi 13 anni ce ne sono stati tanti di momenti per certi aspetti anche toccanti, che hanno esaltato, che hanno fatto emergere questo amore, questo rapporto stupendo tra me e i tifosi. L'ultimo che mi ricordo e che sinceramente mi ha emozionato tanto è stato due anni fa, dopo che venivamo da 4-5 anni di non vittorie e di risultati deludenti, in una delle ultime partite di un campionato perfetto, che avevo fatto senza macchie, feci un errore contro il Lecce, a due-tre minuti dalla fine, che ci poteva costare caro: è stato impagabile, subito, un secondo dopo che la palla era entrata in porta, i cori, l'affetto e il sostegno della gente. Sostegno e affetto della gente che ho ritrovato poi immediatamente tre giorni dopo quando abbiamo vinto lo Scudetto a Trieste, con tutta la curva che praticamente per tutto il riscaldamento ha inneggiato il mio nome, cercando di sostenermi. Per me è stato veramente importante perché era un momento delicato per la squadra, per la storia della Juve, ma anche per me".
Ora la Juve è Campione d'inverno, con otto punti di vantaggio sulla seconda, una bella spinta che però non deve indurre i bianconeri a rilassarsi: "Abbiamo intrapreso ormai da una decina di giornate, due mesi, due mesi e mezzo, un percorso molto importante - osserva Buffon - Ma c'è un qualcosa dobbiamo prendere in considerazione più che altro riferita agli altri anni: soprattutto l'anno scorso, c'è stato un momento, a cavallo tra Natale e il nuovo anno, in cui avevamo forse 10 punti di vantaggio sulla seconda e in tutto gennaio abbiamo fatto 4-5 punti, per cui il Napoli praticamente ci riagguantò. Secondo me, forti di quelle esperienze precedenti, dobbiamo cercare di tenere ben fermo e ben saldo il piede sulla tavoletta".
 
Pronta la tattica anti-Cagliari - Antonio Conte ieri a Vinovo, sotto gli occhi di Marotta e Paratici, ha fatto lavorare per un paio d'ore (dalle 11.30 alle 13.30) i suoi ragazzi sugli schemi sui dettagli tattici e da mettere in campo contro il Chievo. C'è il problema di sostituire lo squalificato Barzagli e l'indiziato numero uno è Caceres, che prenderebbe esattamente la posizione del compagno assente, mentre un eventuale utilizzo di Ogbonna farebbe slittare Bonucci al posto di Barzagli.
Poi pranzo insieme e tutti a casa, per ritrovarsi stamattina per la rifinitura.
Prima dell'allenamento, alle 9.45, la conferenza stampa di Conte.
 
Bonucci: Voglio vincere tutto e chiudere la carriera alla Juve - Leonardo Bonucci ieri è stato protagonista per Sky Sport di un'intervista in cui ha fotografato il momento attuale della Juve, tra un campionato che le sta sorridendo e una Coppa Italia che presto riproporrà la sfida con la Roma: "Abbiamo ancora qualche giorno di tempo per pensare alla coppa Italia, adesso l'impegno imminente è la partita a Cagliari. Però sicuramente quella che disputeremo forse all'Olimpico, perché è ancora da vedere, sarà un'altra partita interessante e una grande sfida con due squadre che si ritrovano e che metteranno in campo le proprie idee. E sicuramente sarà una grande battaglia. A Cagliari servirà la massima concentrazione e una grande Juve come abbiamo visto nelle ultime 10 partite". Senza però il patema dei record: "Noi pensiamo soltanto a scendere in campo e vincere, poi i record sono una normale conseguenza; se metti in campo tutto quello che sai e porti a casa le vittorie è normale poi entrare nella storia. Noi dobbiamo giocare partita dopo partita sempre con la stessa voglia, con la stessa fame, con la stessa cattiveria, perché abbiamo un obiettivo che è quello che quando gioca la Juventus è il minimo quello di vincere".
Vincere cosa? "Voglio fare l'ingordo perché voglio la vittoria dello scudetto con la maglia della Juve. E anche un Mondiale da protagonista con la maglia della Nazionale".
Il suo futuro? Lo vede solo a strisce bianconere: "Ho sempre detto che per me sarebbe un onore continuare alla Juventus e chiudere qui la carriera, perché è una maglia che sento addosso, poi purtroppo nel calcio non si sa mai se un giorno mi dovessero dire che non faccio più parte di questa grandissima famiglia ne prenderò atto e cercherò un'altra squadra".
Molto merito della sua crescita è di Conte: "Con Conte sono cresciuto tanto anche tatticamente e comunque il Mister è uno che prepara le partite nei minimi particolari, quindi questo aiuta ogni singolo individuo della squadra a migliorarsi, anche nella semplice postura del corpo. Io in questi due anni e mezzo sicuramente sono migliorato tanto e lo devo a lui, e lo devo a me stesso al mio carattere, però ho incontrato un grandissimo allenatore soprattutto una grandissima persona sulla mia strada".
Solo lodi per Paul Pogba: "Paul non dimostra i vent'anni che ha, perché lui gioca sereno come se ogni partita fosse quella fatta all'oratorio da piccolo. È giusto così senza star troppo a sentire le voci che vengono dall'esterno, poi è normale, è un ragazzo di vent'anni che ha fatto delle cose incredibili nel giro di due anni ed è giusto che le grandi squadre lo vogliano. Però speriamo che la Juventus riesca a tenerlo ancora per qualche anno, speriamo ancora nella nostra squadra"
 
 
A Cagliari fischia Guida - Marco Guida, colui che "non se la sentì" di fischiare il rigore a favore della in occasione del palese fallo di mano di Granqvist in Juve-Genoa di un anno fa; gli assistenti saranno Liberti e Stallone, il quarto uomo Vuoto, gli arbitri addizionali Orsato e Ciampi.
Queste le designazioni per le altre gare, in programma domenica 12 gennaio alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Livorno-Parma (sabato 11 gennaio, ore 18): Irrati (Musolino-Marrazzo; Preti; Mariani-Candussio); Bologna-Lazio (11 gennaio, ore 20.45): Celi (Longo-Manganelli; Di Liberatore; Damato-Di Bello); Torino-Fiorentina (ore 12:30): Valeri (Paganessi-Iori; Faverani; Banti-Giacomelli); Atalanta-Catania: Massa (Schenone-Tonolini; Cariolato; Rocchi-Nasca); Verona-Napoli: Doveri (Bianchi-Padovan; Stefani; Rizzoli-Gervasoni); Roma-Genoa: Calvarese (Ghiandai-Posado; Nicoletti; Tagliavento-Borriello); Sassuolo-Milan (ore 20:45): De Marco (Barbirati-Marzaloni; Dobosz; Bergonzi-Pinzani); Sampdoria-Udinese: (lunedì 13 gennaio, ore 19): Mazzoleni (Di Fiore-La Rocca; Galloni; Peruzzo-Pairetto); Inter-Chievo (13 gennaio ore 21): Tommasi (Giachero-De Pinto; Tasso; Russo-Baracani).
 
Per Mauri squalifica ridotta a sei mesi dal Tnas: torna a febbraio - Il Tribunale nazionale di arbitrato per lo sport ha ridotto a sei emsila squalifica di Stefano Mauri, nell'ambito del calcioscommesse. Il capitano della Lazio sta scontando la squalifica dal 2 agosto per 9 mesi per doppia omessa denuncia nelle presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio del maggio 2011. Potrà  tornare in campo da febbraio, esattamente il 2 febbraio contro il Chievo.
Il giocatore della Lazio era stato deferito, con altri  tesserati, il 9 luglio 2013 dalla Procura Federale per la violazione dell'art. 7, commi 1, 2 e 3, del Codice di Giustizia Sportiva per "avere, prima dell'incontro Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e  Lecce-Lazio del 22maggio 2011, con altri soggetti tesserati e in concorso tra loro, posto in essere atti ad alterare lo svolgimento e il risultato del primo tempo della gara Lazio-Genoa) e della gara Lecce-Lazio, prendendo contatti e accordi diretti allo scopo": accusa pesantissima dopo l'inchiesta penale della procura della Repubblica di Cremona che aveva portato Mauri anche in carcere per una settimana.
L'istanza presentata da Mauri si riferiva alla decisione assunta dalla Corte di Giustizia Federale lo scorso 2 ottobre. La Corte, in parziale accoglimento del reclamo presentato dalla Procura Federale contro il verdetto della Disciplinare, ha squalificato Mauri per 9 mesi.


 


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