Osvaldo in arrivo. Vucinic vuole restare.

News, 31 gennaio 2014.
 
Alla Juve arriva Osvaldo. Vucinic ha deciso di restare: ha detto no sia all'Arsenal che al Valencia. I bianconeri si sono allenati sotto la neve. Marotta, premiato come miglior dirigente sportivo italiano del 2013: "Del rinnovo di Pogba si parlerà dopo il mercato, ma è un problema che non esiste".
 
Osvaldo in dirittura d'arrivo - Manca l'ufficialità, ma stando agli esperti di calciomercato (Gianluca Di Marzio in primis) Juventus e Southampton sarebbero già arrivati allo scambio di documenti, e domani potrebbero già esserci le visite mediche, per il passaggio di Pablo Daniel Osvaldo dal club inglese, dove l'attaccante non è riuscito ad ambientarsi, alla Juve. La formula sarebbe quella del prestito gratuito (solo con il peso di alcuni bonus legati a presenze, goal e raggiungimento di obiettivi) ed un diritto di riscatto piuttosto alto, intorno ai 20 milioni. Un'opportunità che la Juventus ha colto per procurarsi, per sei mesi, un'alternativa soprattutto a Llorente, testando sul campo un giocatore su cui anche in passato aveva messo gli occhi.
 
Vucinic resta - Mirko Vucinic ha deciso: abortita la possibilità di passare all'Inter dopo il pastrocchio della trattativa che coinvolgeva anche Guarin, il montenegrino ha ritenuto di non dover prendere in considerazione altre offerte che gli erano pervenute dall'estero, segnatamente da Arsenal e Valencia.
Così il  suo procuratore, Alessandro Lucci. ''Mirko, seppur lusingato dall'interessamento di club prestigiosi come Arsenal e Valencia, ha deciso di restare alla Juventus e declinare le offerte ricevute nelle ultime ore. Mirko ritiene di poter dare ancora il suo contributo alla Juventus, società e squadra con cui non ha mai avuto alcun tipo di problema, per raggiungere i tanti obiettivi importanti da qui alla fine della stagione. Lui non ha mai chiesto di essere ceduto e quindi si rimetterà subito a disposizione del suo allenatore con la massima intensità, certo di poter ancora vincere con la maglia della Juventus e gioire con i suoi tifosi''.
Così Marotta: "Vucinic, come sapete, è stato al centro di quell'intrigo con l'Inter e ne è uscito un po' malconcio, perché in realtà aveva accettato quel trasferimento. Oggi va solo rispettato e nel rispetto c'è anche il fatto che lui debba decidere quale sarà il suo futuro. Noi siamo veramente rispettosi nei suoi confronti per quello che lui ha dimostrato di dare e di fare in questi anni con noi, quindi  ha delle buone opportunità e sta a lui decidere il da farsi".
 
Allenamento sotto la neve - I  bianconeri si sono allenati ieri sotto una Vinovo su cui la neve cadeva copiosa: Conte, sotto lo sguardo attento del presidente Andrea Agnelli e di Pavel Nedved, ha impegnato i suoi nel lavoro atletico e in  esercizi di tecnica, pretendendo dai suoi, come sempre, la massima concentrazione.
All'allenamento ha assistito anche il Ct della Nazionale di pallanuoto Campagna, grande tifoso juventino.
 
Marotta miglior dirigente sportivo italiano del 2013 - Beppe Marotta ha ricevuto ieri da Tuttomercatoweb il TMW Awards  come miglior dirigente sportivo dell'anno 2013. Nella stessa occasione Domenico Berardi è stato premiato come migliore Under 21.
Durante la cerimonia di premiazione Marotta ha ripercorso la sua carriera, dagli esordi alla Juve: "Vi ringrazio per questo importante premio, io da piccolo avevo come sogno nel cassetto quello di diventare dirigente. Fin da piccolo dopo la scuola andavo a vedere gli allenamenti del Varese. Poi, come capita nella vita, ho avuto l'opportunità di entrare giovanissimo nello staff del Varese. Quello era un calcio molto diverso, c'era maggiore familiarità rispetto ad oggi, sia nei rapporti con i giocatori, sia con i proprietari dei club che avevano dei debiti morali verso la città. I grandi imprenditori della città avevano a cuore le sorti della squadra. Io che sono appassionato di almanacchi del calcio e all'inizio i ds erano tutti ex calciatori. Poi negli anni Sessanta queste figure sono diventate sempre più importanti e complesse e oggi il mondo del calcio ha attinto molto dalle altre aziende e oggi gli organigrammi dei club sono vastissimi perché le Società hanno oivuto organizzarsi per reggere il business. Personalmente, ho fatto il corso di direttore sportivo nel 1981, io e Marino eravamo due ragazzini. Sono onorato di esser giunto fino alla Juventus, la mia fortuna è stata quella di scegliere sempre collaboratori molto bravi. Oggi ne ho tanti, il più importante è Fabio Paratici che è cresciuto con me, è un ds molto bravo e lavoriamo in una società che protegge molto i suoi dipendenti. A chi dedico questo premio? Al di là dei genitori credo che il riconoscimento vada ad alcuni presidenti che mi hanno dato la possibilità di crescere al loro fianco. Il primo è Colantuoni, allora presidente del Varese. Con Fascetti ci chiese di lavorare in prima squadra quando eravamo in Primavera e io accettai subito. Quello fu un anno fortunato perché vincemmo il campionato Poi ne ho avuti altri, tra cui Zamparini con cui ho lavorato cinque anni e molto bene. Poi Ruggieri dell'Atalanta, Garrone e Agnelli, che è il più giovane, ma che ha respirato l'odore dell'olio di canfora fin da bambino".
Sul recente screzio di mercato con l'Inter ha commentato: "Questi screzi sono cose sempre all'ordine del giorno. Nel caso specifico ce la siamo presa perché sono stati coinvolti anche i due giocatori".
Sul mercato della Juve e in particolare su Vucinic: "Noi non dovevamo fare cose importanti, il gruppo è stato costruito negli anni. Come sempre capita, ci sono giocatori che giocano meno e vogliono maggiore spazio. Se ci saranno delle opportunità da qui a domani le coglieremo. Se Vucinic resta? Sì, se il giocatore accetta il trasferimento può partire, se invece non accetta le destinazioni prospettate resta con noi. Bisogna rispettare anche queste situazioni. Non obblighiamo nessuno a partire. In due anni ha fatto 29 gol ed è stato molto importante per la Juventus e nella Juventus sta a buon diritto".
Sul rinnovo di Pogba: "Se ne discuterà dopo il mercato, ma è un  problema che non esiste perché lui e un ragazzo intelligente e ha capito che la Juve è il suo habitat ideale per crescere".


 


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