Vidal: intervento OK. Roma-Juve anticipata al pomeriggio?

News, 8 maggio 2014.
 
L'intervento al menisco cui è stato sottoposto Vidal è perfettamente riuscito: in campo fra un mese. Roma-Juve, per ragioni di sicurezza, dovrebbe essere anticipata al pomeriggio. Per i fatti di Roma il Giudice sportivo ha squalificato per due turni il San Paolo; un turno, con sospensiva, alla Fiesole. Squalificata per un turno la curva dell'Inter: discriminazione razziale e territoriale. Le altre decisioni del Giudice sportivo: sono 18 i giocatori squalificati in serie A.
 
Perfettamente riuscito l'intervento al menisco per Vidal - L'operazione al menisco del ginocchio destro che si è svolto oggi a Barcellona a cura dell'equipe dal professor Ramon Cugat è andata bene, non vi sono stati problemi e il cileno dovrebbe tornare in campo fra trenta giorni, in tempo anche per poter partecipare al Mondiale brasiliano che, per il Cile, inizia il 13 giugno con il match contro l'Australia. Ne ha parlato ai microfoni dei cronisti all'Hospital Quiron di Barcellona il responsabile medico della Juventus Gianluca Stesina: "Vidal tornerà in Italia in serata e inizierà la riabilitazione a Vinovo; l'operazione è andata bene, è stato fatto un intervento di asportazione di una parte del menisco laterale, rispettando il più possibile il menisco, in modo da poter lasciare la parte sana del menisco il più possibile. In accordo anche con i medici del Cile, abbiamo intrapreso un programma conservativo per il bene del calciatore. Vogliamo precisare, questo per il bene del calciatore perché, se si riusciva ad evitare l'intervento chirurgico, sarebbe stati meglio sia per la Juventus, sia per il Cile. Quindi l'intervento è stato deciso ieri sera di comune accordo con la Federazione cilena e col professor Cugat, quando si è deciso che in questo momento potesse essere la scelta migliore da effettuare soprattutto per il bene del calciatore e per il suo futuro, soprattutto anche a breve termine, per il Mondiale. Adesso Arturo verrà domani con me a Torino e starà 7-10 giorni a Torino, valuteremo in base a come si comporta l'articolazione del ginocchio, dopodichè andrà in Cile per proseguire la successiva fase della riabilitazione".
 
Nessuna decisione sull'orario di Roma-Juve - Dopo gli incresciosi fatti di sabato, e tenuto conto della delicatezza di una sfida come Roma-Juve, è stata prospettata la possibilità di un anticipo dell'orario della sfida, dalle 20.45 previste  alle 15 di domenica.
Ma sino ad ora non è stata presa alcuna decisione: un'eventuale decisione deve essere presa dal Prefetto, qualora si ritenga che non sussistano le condizioni di sicurezza nella notturna, anche alla luce dei fatti di sabato scorso.
In serata si è appreso che il comitato tecnico per l'ordine pubblico che si è svolto in Prefettura a Roma ha preso in seria considerazione l'ipotesi dell'anticipo, orientativamente tra 13 e le 16 di domenica 11 maggio; la proposta passerà al vaglio dell'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive e una decisione dovrà essere presa al più tardi entro venerdì.
 
Il Giudice Sportivo ha deliberato sui fatti di Roma -Il Giudice sportivo, premesso che i collaboratori della Procura federale, nella rituale relazione concernente la gara in oggetto, hanno evidenziato i seguenti fatti di rilevanza disciplinare:
1) un’ora circa prima dell’inizio della gara, un migliaio di sostenitori del Napoli, in parte sprovvisti di biglietto di ingresso alla stadio, avevano forzato un cancello di pre-filtraggio ed un tornello.
2) Le Forze dell’Ordine erano riuscite a respingere i facinorosi all’esterno dell’impianto sportivo, con conseguenze lesive di varie entità ai danni di quattro agenti;
3) all’inizio della gara, sostenitori del Napoli, collocati in gran numero nella Curva Nord, avevano oltraggiato con bordate di fischi l’esecuzione dell’inno nazionale e ad essi si erano uniti sostenitori di entrambe le squadre, che occupavano altri settori;
4) verso le ore 20.45, alcuni stewards avevano riferito ai collaboratori della Procura federale che i sostenitori del Napoli “intendevano invadere il campo qualora il capitano della loro squadra non si fosse recato sotto la curva per parlare con i capi degli ultras. Il Vice Procuratore Ricciardi contattava il dott. Failla (responsabile O.P.) in quanto gli stewards addetti al settore erano allarmati dalle richieste dei tifosi napoletani. Dopo i colloqui intercorsi tra il dott. Failla e i dirigenti del Napoli, il capitano veniva scortato sotto la Curva Nord, ove rassicurava i tifosi, comunicando loro che l’incidente occorso ai tifosi rimasti feriti circa tre ore prima della gara non aveva alcun collegamento con ragioni di tifoserie e/o di Polizia”. In tale frangente, il capitano Hamsik trovava come interlocutore un individuo, postosi a cavalcioni della vetrata delimitante la Curva Nord, indossante una maglia di color nero che, nella parte anteriore, esibiva la dicitura “Speziale libero”, spregevolmente allusiva all’uccisione di un Servitore dello Stato. Alla conclusione del “colloquio”, con 45 minuti di ritardo, la gara poteva iniziare;
5) nelle circostanze sub 3, i sostenitori del Napoli, all’approssimarsi del capitano della loro squadra insieme a numerosi fotografi ed altri accompagnatori, avevano effettuato contro costoro un nutrito lancio di petardi e di bengala, con conseguenze lesive per un Vigile del fuoco;
6) al 26° del primo tempo, sostenitori della Fiorentina (circa il 50% degli oltre 8.700 occupanti la Curva Sud) avevano intonato il coro “Vesuvio lavali con il fuoco”, perfettamente percepito nelle varie posizioni occupate nel recinto di giuoco dai collaboratori della Procura federale;
7) al termine della gara, circa 200 sostenitori del Napoli, scavalcando le recinzioni, erano entrati nel recinto di giuoco, si erano appropriati di palloni, tute ed altri accessori presenti sulle panchine, si erano avvicinati alla Curva Sud, occupata dai tifosi della Fiorentina, rivolgendo loro gesti provocatori, ed erano rimasti sul terreno di giuoco per circa dieci minuti, costringendo le due squadre e gli Ufficiali di gara a rientrare negli spogliatoi, invece di procedere immediatamente alla cerimonia di premiazione;
8) durante il deflusso degli spettatori dallo stadio, uno steward era stato colpito alla testa, con conseguenze lesive, da una bottiglietta scagliata da un tifoso della Fiorentina
osserva: entrambe le Società, a titolo di responsabilità oggettiva, devono necessariamente rispondere degli illeciti comportamenti dei propri sostenitori.
La Soc. Napoli deve essere sanzionata ex art. 14 n. 2 CGS per le condotte violente, dettagliatamente descritte sub 1 e 4 della premessa, di particolare gravità per il numero dei responsabili e, soprattutto, per le conseguenze lesive in danno di appartenenti delle Forze dell’Ordine e dei VV.FF. Parimenti, nelle circostanze descritte sub 3) della premessa, deve essere sanzionata per l’atteggiamento gravemente intimidatorio assunto dai propri sostenitori, che avevano minacciato “l’invasione” del terreno di giuoco qualora il capitano della loro squadra non avesse fornito ai “capi degli ultras” delucidazioni in merito al ferimento di tre tifosi partenopei, avvenuto fuori dallo stadio alcune ore prima dell’inizio della gara. Una minaccia grave e “credibile”, di cui vennero evitate le possibili conseguenze per la sicurezza pubblica attuando “il dialogo” richiesto dagli “ultras”. La Soc. Napoli deve altresì essere sanzionata per “l’invasione” del terreno di giuoco al termine della gara (sub 6), non certo “festosa” per le appropriazione e le provocazioni che l’hanno caratterizzata. L’entità della consequenziale sanzione, quantificata nel dispositivo, riflette necessariamente la  pluralità e la particolare gravità degli addebiti, con valutazione attenuativa ex art 14 n. 5, in relazione all’art. 13 n. 1 lettere a) e b) per la concreta cooperazione fornita dai dirigenti societari alle Forze dell’Ordine.
Per quanto attiene alle condotte addebitabili ai sostenitori della Fiorentina, è di tutta evidenza che il coro indirizzato ai sostenitori della squadra avversaria (sub 3 della premessa) costituisce un “comportamento discriminatorio per origine territoriale”, sanzionabile ex art 11 nn. 1 e 3 CGS per la sua “dimensione” e “percezione reale”, puntualizzata dai collaboratori della Procura federale. Trattandosi di “prima violazione” in materia di comportamenti discriminatori, appare equo quantificare la consequenziale sanzione nel minimo edittale di cui al cit. art 11 n. 3, ed all’art. 18, comma 1, lettera e), in riferimento al settore denominato “Curva Fiesole” dello stadio fiorentino, ove notoriamente, senza la necessità di ulteriori riscontri, prendono posto in occasione delle gare casalinghe i tifosi “ultras” della Società viola, disponendo nel contempo la sospensione dell’esecuzione della sanzione nei termini ed alle condizioni di cui all’art. 16 n. 2 bis CGS. La società viola deve altresì rispondere, a titolo di responsabilità oggettiva ex art. 14 nn. 1 e 2 CGS, dell’atto di violenza compiuto da un suo sostenitore in danno di un steward (sub 7) ed appare equo quantificare la consequenziale sanzione nella misura indicata nel dispositivo, con la valutazione attenuativa ex art. 14 n. 5, in relazione all’art. 13 n. 1 lettera a) e b), per la concreta cooperazione offerta alle forze dell’Ordine onde prevenire fatti violenti o discriminatori.
Entrambe le Società infine, devono essere sanzionate ex art. 12 n. 3 CGS, nella misura quantificata nel dispositivo, per l’esecrabile oltraggio recato all’inno nazionale (sub 2).
P.Q.M. delibera di infliggere alla Soc. Napoli la sanzione dell’obbligo di disputare due gare a porte chiuse, l’ammenda di € 20.000,00 ex art. 14 n. 2 CGS e l’ammenda di € 40.000, 00 ex art. 12 n. 3
CGS;
delibera di infliggere alla Soc. Fiorentina la sanzione dell’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “Curva Fiesole” privo di spettatori, disponendo la sospensione dell’esecuzione nei termini ed alle condizioni di cui all’art. 16, n. 2bis CGS, nonché l’ammenda di € 20.000,00 ex art. 14 n. 2 CGS e di € 30.000,00 ex art. 12 n. 3 CGS.
 
Chiusa per un turno la curva Nord dell'Inter - Il Giudice sportivo, letta la relazione dei collaboratori della Procura federale nella quale, tra l’altro, si attesta che sostenitori della Società nero-azzurra al 1°, 4°, 18°, 26° e 33° del primo tempo avevano indirizzato al calciatore Mario Balotelli delle grida e dei cori (“buuh”), inequivocabilmente espressivi di “discriminazione per motivi di razza” e che gli stessi al 39° del primo tempo avevano intonato il coro “Napoli m…, Napoli colera, sei la vergogna dell’Italia intera...”,tipicamente espressivo di “discriminazione per motivi territoriali”; ritenuta la rilevanza disciplinare di tali comportamenti ex art. 11, nn. 1 e 3 CGS, per la loro “dimensione” e “percezione reale” in quanto i beceri cori sono stati intonati dalla quasi totalità dei presenti (oltre 4.000 persone) nel settore denominato “secondo anello verde” e sono stati perfettamente percepiti dai collaboratori della Procura federale, collocatisi in corrispondenza della zona centrale del campo e dei settori denominati “Curva Nord e “Curva Sud”; considerato che i tifosi nero-azzurri responsabili di tale comportamento anche in occasione delle gare casalinghe sono soliti occupare prevalentemente il medesimo settore, come accertato dai collaboratori della Procura federale e riscontrato in precedenti circostanze (CU n. 179 del 29 aprile 2014);
P.Q.M. delibera di sanzionare la Soc. Internazionale con l’ammenda di € 50.000,00 e con l’obbligo di disputare una gara con il settore denominato “secondo anello verde Curva Nord” privo di spettatori.
Ammenda di € 5.000 al Milana titolo di responsabilità oggettiva, per aver ingiustificatamente ritardato l'inizio del secondo tempo di circa tre minuti e per essere inoltre, un suo sostenitore, al 32° del secondo tempo, entrato sul terreno di giuoco.
 
Gli altri provvedimenti del Giudice sportivo - Il Giudice sportivo ha inoltre squalificato per tre giornate Pellissier (Verona) per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (già diffidato) e per avere, all'atto dell'ammonizione, rivolto all'Arbitro espressione ingiuriosa.
Un turno di squalifica per i  tre espulsi di giornata: Lulic (Lazio, per essersi reso responsabile di un fallo grave di giuoco), Silvestri (Cagliari, per avere commesso un intervento falloso su un avversario in
possesso di una chiara occasione da rete) e Albertazzi (Verona, doppio giallo); e altri 14 giocatori, già in diffida e nuovamente ammoniti: Romagnoli (Roma), Iturbe (Verona), Gazzola e Longhi (Sassuolo), Okaka (Sampdoria), Dzemaili e Britos (Napoli), Abbiati (Milan), Estigarribia (Atalanta),  Bettanin e Greco (Livorno), Conti (Cagliari), Cherubin (Bologna) e Cambiasso (Inter).
Ammoniti con diffida: Mauro Marini e Sergio Nicolini (rispettivamente preparatore atletico e collaboratore tecnico del Verona, entrambi per avere, al 41° del secondo tempo, alzandosi dalla panchina aggiuntiva, contestato platealmente una decisione arbitrale; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale); Giuseppe Irrera (viceallenatore del Catania,  per avere, al termine del primo tempo, durante il rientro negli spogliatoi, contestato platealmente una decisione arbitrale, infrazione rilevata da un Assistente) e Andrea Rinaldi (preparatore atletico del Bologna, per avere, al 42° del primo tempo, alzandosi dalla panchina aggiuntiva, contestato platealmente una decisione arbitrale, infrazione rilevata da un Assistente); Marco Pacione (team manager del Chievo,  per avere, all'atto dell'espulsione di un proprio calciatore, contestato platealmente l'operato arbitrale).
Squalificato per due turni il fisioterapista del Sassuolo Andrea Acciarri, per essere, al 46° del secondo tempo, entrato a giuoco fermo sul terreno di giuoco, spintonando alcuni calciatori della squadra avversaria, infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale. 

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